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Autore: ice_cream    13/01/2013    3 recensioni
Lassù, tra le infinite stelle, ci sei anche tu...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis Castle, Rick Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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“If you don’t believe
in even the possibilità of magic,
you’ll never ever find it.”
A Muusa,
perchè la speranza è l’ultima a morire,
devi soltanto crederci,
fino alla fine
 e la magia arriverà anche per te.
Tu sei forte Tesoro mio.
Ti voglio tanto bene, ricordatelo!

E a voi, che mi proteggete da lassù.
Mi mancate.

 

Lassù.

Era notte fonda, forse le tre del mattino, forse le quattro.
Non lo sapeva con certezza, ma ormai, da qualche anno a quella parte, faticava a dormire.
Ogni volta che chiudeva gli occhi la rivedeva. Rivedeva i suoi occhi, verdi e accesi. Pieni di speranza.
Ogni notte era la stessa storia. Lui, nel letto, da solo. Le lacrime e il dolore.
Quei giorni, poi, erano come un pugno al cuore, come un tuffo nel passato che lo riportava a rivivere tutti gli attimi peggiori di quel 2 Agosto 2016.

Si stava girando e rigirando nel letto, quando notò una luce soffusa provenire dalla cucina.
Si alzò di malavoglia e si diresse verso il luogo illuminato.
Una ormai donna dai capelli lunghi e rossi stava fissando l’interno del frigorifero.
Lo sguardo perso.
Appoggiata all’anta, si sorreggeva la testa stancamente.
Da dietro, Richard le si avvicinò e la abbracciò. Colta di sorpresa, Alexis sussultò e si voltò a guardarlo, mettendo le sue mani su quelle del padre. Un sorriso forzato fu tutto ciò che riuscì a fargli.
“Tutto ok?” chiese apprensivo.
“No, non riesco a dormire.” Si limitò a rispondere lei.
“Ti va di parlarne? Sai, a volte fa bene…” propose.
“Non lo so, in altre situazioni parlare sarebbe stata la mia prima opzione, ma ora… è difficile.”
“Vieni qui tesoro.” Sorrise debolmente e l’attirò ancora più stretto a sé. Andarono a sedersi sul divano.
“Lo so che è un periodo difficile, credimi. Ti capisco.” Esordì ad un certo punto lui.
“Già, lo so che mi capisci. E ora mi rendo conto del dolore che hai provato quattro anni fa con Kate.” Una smorfia di tristezza si fece largo sul viso di Rick. “Fino ad oggi, non avevo mai compreso appieno il tuo dolore papà.” Gli strinse una mano.
“Non mi conforta sapere che stai provando quello che ho provato io pumpkin’. Ma mi fa stare meglio il fatto che non è ancora tutto perduto, che puoi stare meglio, Jack può stare meglio… e insieme potrete ricominciare tutto daccapo. Ma devi avere fiducia!”
“E come? Ogni giorno la malattia peggiora, sta sempre peggio. E io non so se ce la faccio papà, sono stanca…”
“Lo so tesoro, è comprensibile. Ma è adesso che Jack ha bisogno di te e del tuo amore. Non puoi mollare ora, non puoi. Ti prego, non mollare. Non fare come ho fatto io…”
“Che vuoi dire?” un sorriso forzato, gli occhi lucidi di entrambi e tanta tristezza.
“Vedi, quando si sta insieme per tanto tempo, si rischia di diventare noiosi. Si diventa pigri e spesso si finisce per non dire neanche più ti amo, perché si da per scontato che sia così. Si da per scontato che il tuo partner sappia cosa provi per lui, o per lei. Ma quando sai che potresti perderla da un momento all’altro… improvvisamente senti tutto quanto che crolla, e cominci a chiederti se stai facendo tutto ciò che è in tuo potere per dimostrarle quanto la ami, quanto vorresti averla con te per altri dieci, cento o mille anni, e non fai altro che ripetere quelle due paroline magiche. Non dai più niente per scontato.
Ci sono sempre stato per Kate. L’ho aiutata ad aprirsi, a buttare giù mattoncino, dopo mattoncino quell’enorme muraglia che si era creata… sempre. Qualunque cosa accadesse, ero sempre con lei.
E in quel periodo, quando abbiamo scoperto della malattia… l’unico mio obiettivo era strapparle un sorriso. Mi svegliavo la mattina con questo proposito, e mi addormentavo la sera con la soddisfazione di esserci riuscito.  Kate mi aveva insegnato a guardare il lato positivo delle cose. A girare la medaglia.
E sai cosa? A parte alla fine, quando la malattia ha vinto, ti assicuro quei giorni, di quattro anni fa, sono stati i giorni più belli della mia vita! Alexis, sei grande ormai e sai badare a te stessa. Sei libera di mollare se vuoi, ma se lo ami davvero, e credo proprio sia così, allora stagli vicino…qualunque cosa accada. Fino alla fine!”
Ormai entrambi stavano piangendo. Alexis si buttò al suo collo e lo strinse forte.
“Grazie papà, grazie di tutto. Grazie di esistere!”
“Coraggio, torna in camera. Domani ti riporto in ospedale da lui…” le sorrise.
“Grazie.” Gli diede un bacio sulla fronte e si allontanò, pronta a riaddormentarsi, con una nuova sensazione di speranza in corpo.
Anche lei voleva svegliarsi con la speranza di vederlo sorridere domani, voleva baciarlo ma, più di tutto, voleva stargli vicino. Sempre.
Si addormentò, questa volta con un sorriso in volto, mentre Rick Castle, come ogni notte da quattro anni a questa parte, cercava la sua Kate tra le infinite stelle nel cielo.


ANGOLO DI POLLA:
Buona seeeeeeeeeeeeeraaaaaaaa!
Eh, non guardate me… è tutta colpa di Desperate Housewife. Un pezzo della frase di Castle l’ho presa da lì *-*
Quando l’ho sentita mi è piaciuta troppo, e ho pensato subito a Rick. Lui direbbe la stessa identica cosa a sua figlia…
Tra un po’ son più lunghe le dediche della shot ma vabbè -.-
Un grazie speciale alla mia Shim, che si sta sorbendo tutte le mie storie in sto periodo povera! Ahah Amore mio <3 (EUPHOOOOOOOOOOOOORIAAAAAAA! :D)
Beh, spero vi sia piaciuta!
Alla prossimaaaaaaaaaaaa <3
ice_cream
  
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