Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: KuromiAkira    15/01/2013    3 recensioni
- Fingi di non conoscerci, vero? Non so come fai ma... sei una brava attrice - commentò lui, sorridendo appena.
- Mai quanto te - replicò, freddamente. La mani strinsero appena più forte il volante.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hitomiko Kira/Lina Shiller, Hitomiko Kira/Lina Shiller, Jordan/Ryuuji
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Midorikawa Ryuuji, after Reize and the Aliea Academy'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Una brava attrice
Fandom: Inazuma Eleven
Personaggi: Kira Hitomiko, Reize/Midorikawa Ryuuji; intera Gemini Storm citata.
Genere: generale
Rating: verde
Avvertimenti: missing moments
Conteggio Parole: 934
Note: Ispirazione improvvisa. Mi spiace, non riesco proprio a scrivere su altri che non siano coinvolti con la Aliea XD
Qui viene citata Arakawa Chiyo, che appare in 'Sick'. Questa storia appartiene, quindi, a quello stesso 'universo' e si svolge quindi prima degli avvenimanti di quella fiction.






Poggiò la mano sul tronco di un albero, sospirando.
La nuvoletta che le uscì dalla bocca subito dopo le ricordò quanto freddo faceva da quelle parti, ma non era una persona che si lamentava per certe cose.
Doveva però fare in fretta per poter tornare dalla propria squadra senza che loro sospettassero nulla; quindi raccolse le forze e si raddrizzò, avanzando.
Non era molto facile arrivare a destinazione senza farsi notare da qualcuno, aveva dovuto per forza passare per la foresta; ma non aveva una bella sensazione quindi aveva voluto assolutamente andare a controllare.
Il suo sguardo si fece improvvisamente triste quando scorse un gruppo di ragazzi nel bianco assoluto del paesaggio. Avanzavano lentamente, tenevano le teste basse e le sembrò che barcollassero appena, così, dimenticandosi della fatica, corse verso di loro. Non indossavano le divise, ma lei li riconobbe subito.
I suoi dubbi trovarono conferma: la Gemini Storm era stata cacciata.
I membri della squadra più debole della Aliea Accademy si fermarono appena si accorsero della presenza di Hitomiko.
Reize alzò la testa, stupito. La donna notò come quei ragazzi fossero pallidi in volto; evidentemente cominciavano già a risentire della mancanza della pietra che aveva modificato i loro corpi e resi più forti fisicamente.
- Che ci fai qua? – chiese il ragazzo dagli occhi neri; la voce ferma e fredda, seppur debole.
La donna tenne lo sguardo fisso su di loro, l'espressione tornò seria. - Sono venuta a prendervi - rispose.
- Per portarci dove? - domandò nuovamente il capitano.
Hitomiko sospirò piano.
- Al Sun Garden - disse.
Vide alcuni volti illuminarsi, stupiti ma, era evidente, felici per la notizia. C'era qualcuno che ancora non li aveva abbandonati.
Ma Reize abbassò nuovamente il capo. - Quel posto è di tuo padre. Non possiamo tornarci - mormorò, rassegnato.
La donna sbuffò, si portò la mano destra sul fianco.
- Attualmente mi sto occupando io dell’orfanotrofio, quindi sta a me decidere chi può tornare o meno - affermò, con sicurezza e una punta di fastidio per il comportamento di colui che aveva conosciuto come Midorikawa Ryuuji. Un bambino gentile e umile. Nulla a che vedere con lo spietato alieno che aveva preteso di essere fino al giorno prima.
Il ragazzo dai capelli verdi, ormai non più tenuti in alto dal gel ma lasciati cadere sciolti lungo la schiena, non sembrava molto convinto.
Hitomiko tese la mano verso di loro. - Torniamo a casa - disse, con una dolcezza che raramente mostrava.
A quel punto alcuni membri della Gemini Storm avanzarono verso di lei, in silenzio. Ma altri rimasero fermi dietro il capitano, osservandola con preoccupazione.
La 'sorella maggiore', a quel punto, fece qualche passo e avvicinò a sé chi era a pochi centimetri da lei, ovvero Reize e Riimu, cingendo loro le spalle con le braccia e facendo appoggiare le loro teste al proprio petto, rendendosi conto che stavano peggio di quel che sembrava.
- Avete tutti la febbre, vero? - chiese, retoricamente.
Non poteva credere che il padre li avesse cacciati e lasciati a loro stessi, senza pensare alle conseguenze che avrebbero pagato i loro corpi per essere stati esposti a qualcosa di veramente alieno e dopo essersi spinti oltre i limiti umani. Era ovvio che, appena tornati normali, quei ragazzini avrebbero iniziato a stare male.
Nessuno le rispose, ma la donna sentì i due fratellini rilassarsi al calore di quell'abbraccio.
- Ce la fate a camminare ancora un po’? Ho lasciato il furgoncino appena fuori la foresta - informò.
Ci fu ancora silenzio ma il capitano si allontanò da lei e tornò a camminare, ormai rassegnato. Nonostante tutto la squadra riuscì ad arrivare alla vettura e, appena saliti, si rilassarono a tal punto da addormentarsi. Hitomiko alzò il riscaldamento, per sicurezza. Faceva sempre troppo freddo, lì.
La donna guidò senza alcuna fretta apparente, nonostante dovesse tornare dalla Raimon il prima possibile.
- E con la tua squadra come fai? - chiese Reize improvvisamente. Hitomiko gli lanciò un'occhiata. Il ragazzino, seduto accanto a lei, guardava fuori dalla finestra con sguardo triste.
- Non preoccuparti di questo. Li raggiungerò dopo - gli rispose.
- Fingi di non conoscerci, vero? Non so come fai ma... sei una brava attrice - commentò lui, sorridendo appena.
- Mai quanto te - replicò, freddamente. La mani strinsero appena più forte il volante.
Lo stupore nel vedere a che punto il padre si era spinto non fu nulla in confronto all'aver visto a chi avesse ordinato di fare un'azione tanto grave come distruggere scuole e nel constatare come, e con che atteggiamento, Midorikawa stava assolvendo quel compito.
Eppure, a vederlo in quel momento, il ragazzo dai capelli verdi stava già tornando a mostrare il proprio vero carattere.
- Già... - mormorò lui, sospirando. - Ma anche Reize ha fallito... -
Alla donna non piacque quell' 'anche'. Capì che doveva essere successo qualcosa che aveva spinto Midorikawa a cambiare così radicalmente il proprio comportamento.
- Allora torna a essere Midorikawa Ryuuji - consigliò, decidendo di non fare domande che potevano rendere più profonde ferite non ancora chiuse. - E non pensare più a questa storia. Risolverò tutto io, ad ogni costo. -
Il ragazzino non rispose e, poco dopo, si addormentò anche lui.
Hitomiko dovette poi svegliarli, non potendo portarli dentro casa a peso. Li lasciò alle cure di colei che fu maestra lì, l'anziana Arakawa Chiyo, poi tornò da Endou e gli altri.
Magari qualcuno della squadra le avrebbe chiesto dove fosse stata ma lei non rispondeva mai a certe domande. Non poteva, doveva proteggere i suoi fratellini.
Per fortuna, come aveva detto Midorikawa, lei era una brava attrice.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: KuromiAkira