Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: soso95    16/01/2013    1 recensioni
“Con le lacrime agli occhi ho rinunciato alle mie ali uccidendo l'angelo che ero
e allo stesso modo sono rinata in un corpo che non mi apparteneva”.
, gridai come se lui potesse sentirmi, poi mandai in frantumi lo specchio liquido e iniziai a volare verso l'ospedale dove io stavo per rinascere, arrivata sopra la stanza iniziai a precipitare, sentivo le mie ali bruciare, io chiusi gli occhi e le lacrime sormontarono il mio viso mentre andavo sempre più giù.
Quella stessa sera, mentre alle 3.14 io riaprivo gli occhi e piangevo nel corpo di una bambina umana, la pioggia lavava via la polvere che rimaneva delle mie soffici ali piumate oramai perse per sempre.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quarto Capitolo

Un mazzo di fiori per chiedere scusa

“Un semplice fiore, se regalato, può valere
molto di più di mille parole dette senza sentimento”


Era mattina inoltrata quando riaprii gli occhi, presi il cellulare tra le mani e lessi l'orario, le 9.30...
Come!! Mia mamma non mi ha svegliata sta mattina!!
Mi alzai di scatto e scesi le scale di corsa, entrai in camera da letto e mia mamma non c'era, allora andai in cucina. Nessuno.
Solo un foglio attaccato al frigorifero segnava il passaggio di mia mamma da li.
Il foglio diceva:
“Tesoro oggi non ti ho svegliata perché questa notte avevi la febbre, se vuoi invita Aurora da noi ma non fate casino, un bacio e non camminare scalza!”.
Avevo la febbre?!
Allora l'incubo era causato dalla febbre, meno male!
Mi attaccai al cellulare, avevo due chiamate, una della scuola e l'altra di Rory, avevo anche un messaggio.
“Gentile alunna la preghiamo di dire ai suoi genitori che sono convocati presso la scuola il giorno 17 settembre alle ore 10.30”.
Ecco ero nei guai, la scuola voleva parlare con mia madre ed era appena la prima settimana di scuola, sarà per quell'armadietto? O per il cattivo comportamento?
“Cancellare il messaggio?”, Ok!
Non potevo fare altro non glielo avrei detto.
Come mai la scuola aveva il mio numero anziché quello di mia mamma?
Semplicemente ho detto che lei cambia spesso numero e allora hanno voluto il mio, ovviamente la mia era una balla, infatti mia mamma non ha mai cambiato il suo numero da quando... da quando ha comprato la prima scheda SIM credo.
Presi il numero di Rory e premetti sul tasto verde, il telefono squillava, poi mi diede la segreteria, sicuramente ha la vibrazione e non lo sente, più tardi riprovo.
Presi un po' di latte del frigo, lo misi in una tazza poi aggiunsi il cacao e lo bevvi tutto, infine mi buttai sul divano a tre posti della sala e accesi lo stereo, amo la musica riesco a concentrarmi meglio e io volevo solo riflettere su ciò che era successo.
Ma i miei pensieri mi portavano al sogno di quella notte, avevo rivisto Chris, se solo avessi potuto parlargli gli avrei detto che mi manca, ma non potevo perché Gabriel voleva strappami il cuore.
“Non c'è paradiso per te, né in cielo né in terra!!” che cosa voleva dire?!
Una scossa mi riportò alla realtà, il cellulare stava vibrando, ma dove lo avevo lasciato?!
In cucina forse, andai a guardare ed era Lì, sul tavolo, corsi a spegnere lo stereo, guardai lo schermo sul quale il nome Sconosciuto lampeggiava, aspettai qualche secondo e poi risposi.
<< Pronto? >>
<< Ciao bellezza!! >>, disse la voce che era camuffata in qualche modo.
<< Chi sei?! >>, chiesi allora.
<< Sono qui fuori dalla porta vieni e lo scoprirai >>.
Sbirciai fuori dalla finestra ma fuori non c'era nessuno.
<< È uno scherzo di pessimo gusto! >>, dissi e chiusi la chiamata.
Poi chiamai di nuovo Rory.
Rispose al secondo squillo.
<< Mes!! >>, disse.
<< Mes vieni da me oggi pomeriggio quando esci >>, dissi io.
<< Si ma, non sei andata a scuola oggi? >>.
Le spiegai la situazione e dell'incubo.
<< Dai allora sto arrivando! >>.
<< Come sei già uscita? >>, le chiesi perplessa.
Mi disse di si e che sarebbe stata da me tra pochi minuti.
<< Stai attenta mi raccomando!! >>.
<< Si si a tra poco mes >>, disse e chiuse il telefono.

Driiiin-Driiin!!
Il campanello suonava, doveva essere Rory così andai ad aprire, ma non era lei, era un ragazzo.
<< Per la signorina Loren >>, disse e mi porse un mazzo di fiori.
Io lo guardai perplesso, li presi in mano e lo ringraziai.
Nel frattempo arrivò Rory.
<< Mes!! >>, mi saltò letteralmente al collo e mi soffocò in un tenero abbraccio, io la guardai e le sorrisi.
<< Mi è arrivato questo un paio di minuti fa >>, dissi mostrandole il mazzo di Giacinti color porpora che avevo appoggiato sul tavolo.
<< Wow!! >>, non disse altro per almeno un minuto.
Si avvicinò al tavolo, li prese fra le mani e li guardò attentamente, poi li rimise sul tavolo.
<< Chi te li manda? >>.
<< Non lo so, non c'è nemmeno un bigliettino >>.
<< Mmm... molto strano... >>.
<< Già >>, ammisi io.
Chi poteva essere?
Io non avevo mai ricevuto dei fiori, erano davvero belli ed avevano un buon profumo.
<< I Giacinti porpora hanno un significato preciso >>, concluse la mia amica.
<< E quale sarebbe? >>, chiesi.
<< Significano: sono spiacente per favore perdonami, ti  deve perdonare qualcuno? >>.
Mi venne subito in mente Nina.
<< No... non penso >>.
Nina?
Nah è impossibile non farebbe mai una cosa del genere.
Poi pensai alla chiamata, decisi di raccontarlo a Rory, lei rimase perplessa, poi le raccontai anche del mio “incidente” dell'altra sera, ma credo che non mi ascoltava molto, era impegnata a messaggiare con Jeson.
<< Rory mi stai ascoltando?! >>.
<< Eh, cosa? A si uno ti stava investendo in motorino ieri sera... >>.
<< Aspetta cosa?! Uno ti stava investendo?! >>, finalmente se n'era accorta, era ritornata sulla terra, Evviva!
<< Si esatto... >>.
<< Mes credo di aver trovato la persona che si vuole scusare >>, disse soddisfatta.
<< Quello li?! No non penso era solo un maleducato, figurati che non mi ha nemmeno detto come si chiama... però il tuo ragionamento non fa una piega... >>.
Effettivamente se è stato lui credo di averlo giudicato male, d'altronde si è fatto perdonare.
<< Mes devo trovare quel motorino! >>, dissi infine.
<< ... >>.
<< Mes!! mi stai ascoltando?! E basta messaggiare adesso, cos'avete di così importante da dirvi?! >>, avevo alzato la voce.
Forse anche troppo visto che lei mi guardo stranita e smise di messaggiare.
<< Scu...scusami... io non... non volevo alzare la voce con te >>, dissi imbarazzata.
<< Non ti preoccupare Mes, hai ragione tu, ci parlo dopo... >>.
<< No non ti preoccupare davvero continua pure... >>.
Silenzio.
Cosa avevo fatto?
<< Comunque esci con me Jeson e la sua compagnia questo Sabato?! Ti preeegoooo!! >>, disse cambiando discorso.
Come dirle di no, mi guardava con gli occhi da cucciolo, sapeva che non gli resistevo.
<< Ti prego, ti prego, ti pregoooooo!! >>, disse ancora più insistente e più tenera di prima.
<< Si va bene Mes >>, dissi con un sospiro.
Sapeva che non mi piaceva stare in un gruppo di persone di cui non conoscevo nessuno escludendo lei, non perché ero timida piuttosto perché non ero in grado di farmi dei nuovi amici e un po' perché avevo paura.
Paura di cosa?
Paura della gente, non so perché ma ho il terrore della gente che non conosco, mi giudicano sempre per quello che indosso, perché non sono come loro, perché non faccio quello che fanno loro, perché sono diversa...
<< Grazie!!! >>, mi disse con un sorriso raggiante.
<< Jeson dice che vuole farti conoscere suo cugino, dice “È carino ma non quanto me” >>, lo disse ridendo.
<< Modesto il ragazzo >>, dissi io ironicamente.

A un certo punto pensai che era ora che gli dicessi di Nina e di tutta quella storia.
<< Senti Mes... devo dirti una cosa... >>.
<< Dimmi tutto!! >>.
<< Vedi l'altro giorno io... >>.
Trin- Trin.
<< Aspetta un attimo è mio papà devo rispondere... >>, disse bloccandomi, si alzò e si mise a parlare col suo papà.
Si alzava sempre quando parlava al telefono, era una ragazza iperattiva, non stava ferma un attimo, parlò per una decina di minuti e poi si sedette di nuovo sul divano.
<< Scusa Mes devo tornare a casa >>, disse un po' triste.
<< Quella cosa che dovevi dirmi se è importante dilla adesso sennò me la dici domani a scuola va bene? >>.
<< Si ma... non è niente di importante vai pure... >>, le dissi.
Lei si alzò prese la borsa e uscì dopo avermi salutato, io chiusi la porta a chiave.
Non ho avuto il coraggio di dirglielo, ma domani devo per forza farlo.

Mamma arrivò verso le 18.00, andò in cucina e vide il mazzo di giacinti che avevo messo dentro un vaso di vetro con dell'acqua.
<< Tesoro di chi sono questi fiori? >>, mi chiese.
Io entrai in cucina e mi avvicinai a lei.
<< Un ammiratore segreto per me >>, risi.
<< Me li ha mandati il ragazzo che mi stava quasi investendo ieri sera, per scusarsi, almeno credo... >>.
<< Investendo?! >>.
Ops! Non lo avevo raccontato a mamma, ora si che sono guai.
<< Si mamma... ecco vedi ieri se... >>.
<< Ti stavano investendo e non mi hai detto niente??! >>.
<< Si ecco... mi sembrava una cosa da niente visto che... >>.
<< UNA COSA DA NIENTE!! POTEVI MORIRE!! SANTO CIELO!! >>.
<< Ma mamma sto bene non mi sono fatta niente e ora si è scusato, forse... >>
<< Perché continui a  dire forse?! >>.
<< Perché non sono sicura che vengano da lui quei fiori, non c'era un biglietto sopra... >>.
Per fortuna mia mamma si calma in fretta.
Si mise a cucinare qualcosa di buono e quando fu finalmente pronto mangiammo.

Più tardi in camera, mentre ero sdraiata sul mio letto, iniziai a pensare al sogno, il mio Chris, chissà dov'era e che cosa stava facendo in quel momento, che sciocca sapevo esattamente cosa stava facendo, stava dormendo nel suo letto da qualche parte in questo modo che ci tiene distanti e ci separa.
Siamo sotto lo stesso cielo, pensai, e finché sarà così avrò ancora la speranza di rivederti un giorno, chissà se ti ricordi ancora di me, chissà...
Mi rannicchiai sotto le coperte lasciando tutto il mondo fuori e mi addormentai con la speranza di sognarlo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: soso95