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Autore: LUcy__    16/01/2013    11 recensioni
Come ti comporti quando ti risvegli dopo anni di coma?
Come ti comporti se l’amore della tua vita non è più tuo?
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione: Probabilmente questa cosa è davvero troppo deprimente, ma la pubblico comunque.
Si consiglia di sentire le canzoni che verranno linkate sopra i vari momenti durante la lettura.


 

“A volte amiamo troppo per lasciare andare.”
 
24/04/15 {Carmen, Lana Del Rey.}
 
 Louis aprì gli occhi, trovandosi davanti un soffitto bianco, non di certo quello della sua camera da letto. Ci mise fin troppo tempo a comprendere che si trovava all’interno di un ospedale, legato a chissà quali macchine che facevano strani rumori. Gli venne un senso di vuoto allo stomaco, vedendo gli aghi legati alla sua pelle. Li odiava tantissimo.
“Dottore!”
Una voce, probabilmente quella di Niall, aveva interrotto il silenzio che c’era in quel luogo. Cercò di ricordarsi cosa fosse successo, ma tutto quello che ottenne fu dolore alla testa.
“Non è possibile…”fece una voce sconosciuta, poi un uomo in camice si avvicinò, entrando nel suo campo visivo. E allora ricordò tutto.
Era una sera di Dicembre, il ventotto per l’esattezza. Stava guidando per tornare a casa, ed era finito fuori strada.
Fece per muoversi, ma non ci riuscì. Girò appena la testa, guardandosi intorno. E vide davanti a sé, proprio Niall Horan, come aveva immaginato. O meglio, un Niall Horan più alto, con un filo di barba e con i capelli più scuri del solito. Diverso.
“Louis, Louis… non ci posso credere, è…è…”biascicò questi. Voleva evidentemente correre ad abbracciarlo, ma non lo fece per non fargli male. Il dottore, infatti, lo stava esaminando con lo sguardo, dubbioso.
“Cosa… cosa è successo? Dov’è Harry?”chiese, cominciando a sentire il panico crescere dentro di lui. Se era finito in coma, perché il suo Harry non era accanto a lui?
Niall si decise ad avvicinarsi, abbassando il capo.

25/04/15
Quando Liam e Zayn vennero a sapere che si era svegliato, la felicità fu enorme, visto che si erano perse quasi tutte le speranze e la famiglia voleva staccare la spina entro un mese. Lo andarono a visitare lo stesso giorno che lo scoprirono, ovvero quello seguente al risveglio. E anche a loro fu rivolta la stessa domanda.
Ma, al contrario di Niall, Liam decise di rispondergli. Si avvicinò al suo letto e lo guardò, dispiaciuto.
“E a Parigi.”
Louis si sentì di nuovo male. Harry che ci faceva a Parigi, se lui era in coma? Lui avrebbe dovuto essere lì con lui, e quell’assenza lo feriva.
“Ma…”provò a protestare. La voce gli morì in gola.
“Sei stato in coma tre anni, Louis.”cominciò Zayn, cominciando un discorso che avrebbero dovuto fargli fin da subito. L’altro sgranò gli occhi, non riuscendo a crederci. Tre anni erano un eternità per rimanere in coma. “Sono cambiate troppe cose e…”
“Basta.”
Interruppe l’amico con un gesto della mano. Non voleva sentire altro, non poteva.
Tre anni.
Harry era a Parigi, dopo che lui era rimasto in coma tre anni. Tre anni che per lui erano sembrati un attimo. Era stato catapultato in una realtà che non era più la sua.
Affondò la testa nel cuscino, profondamente scosso.

29/04/15
La diagnosi fu scoraggiante.
Aveva subito uno schiacciamento della colonna vertebrale, con minime possibilità di tornare a camminare.
Quando la mattina Liam arrivò con una sedia a rotelle, provando ad attaccare discorso, lo ignorò totalmente. Non disse una parola per tutto il giorno, anche se tutti provarono a rivolgergli la parola.
La verità era che lui voleva Harry. Voleva che Harry lì vicino a lui, che gli stringeva la mano e gli diceva che avrebbe camminato di nuovo.
Si addormentò piangendo.
 
31/04/15 {Dark Paradise, Lana Del Rey.}
Si svegliò sentendo dei passi e la porta della stanza aprirsi. Non schiuse gli occhi, li tenne serrati.
Non apriva bocca e non parlava con nessuno da due giorni. Era entrato in una fase di protesta totale.
“Louis…”
Una voce troppo famigliare.
Quella voce, la sua voce.
Aprì gli occhi di scatto, girando la testa. Era lui, era il suo Harry, era tornato. Se ne stava davanti alla porta, fissandolo stupito. Louis voleva piangere dalla gioia.
“Harreh… sei tu…”sussurrò, tentando di tirarsi su con la forza delle braccia. L’altro si avvicinò a lui, senza nessuna emozione sul volto. Sembrava nervosissimo. Si torturava le mani, guardando basso.
“Sì Louis. Sono io.”disse. La voce gli si mozzò in gola. Louis lo guardò, adorante. Pochi giorni senza di lui e si era sentito totalmente perso. “Ti sei… risvegliato.”
“Si, si!”esclamò lui, sorridendo. Harry non lo ricambiò. Il castano congelò sul posto.
“Harreh, va tutto bene?”domandò. Il riccio si sedette su una sedia accanto a lettino e lo fissò, addolorato.
“Pensavamo che non ti saresti mai risvegliato.”fece poi, dopo un minuto di silenzio. “Sono cambiate tantissime cose. Troppe.” Sapeva di stare parlando come se l’altro comprendesse, quando non era vero.
Non disse più nulla. Alzò la mano destra e la mostrò all’altro ragazzo. L’anulare portava un anello, somigliante a una fede nuziale. Louis si portò una mano a coprire la bocca, il volto sconvolto.
No. Non poteva essere veramente possibile.
“Dimmi che è uno scherzo.” biascicò, il respiro mozzato. Non ottenne risposta e allora ripeté la frase. Ed ebbe la risposta che temeva più di tutte.
“No.”
Scoppiò in lacrime. L’aveva perso.
“Non puoi averlo fatto…ti prego, ti prego, ti prego…”biascicò. Gli venne la nausea e riappoggiò la testa al cuscino. Singhiozzò. “Harry no, no, no…”
Harry si alzò in piedi, senza guardarlo in faccia. Andò verso la porta, cercando di ignorare quanto facesse male vedere l’altro piangere. Era comunque stato il suo primo vero amore.
“Non dovevo tornare. Domani ritornerò a Parigi.”disse.
L’ultima cosa che Louis sentì fu lo sbattere della porta e il suono dei suoi stessi singhiozzi.
 
05/05/15 {Summertime Sadness, Lana Del Rey.}
Era davvero ripartito per la Francia.
Non ci aveva nemmeno parlato, non sapeva nulla della sua famiglia, del suo matrimonio, di cosa facesse… Si era ritrovato ad essere innamorato del ricordo che aveva di Harry Styles.
Il quale non esisteva più.
Liam lo aveva riportato a casa sua, che era rimasta come se la ricordava. Dentro, c’erano solo più le sue cose. Harry aveva ripulito il posto della sua roba, non c’era più traccia di lui. Sembrava che nella vita di Louis Tomlinson non fosse mai esistito.
Come se Harry fosse stato solo un sogno. Un sogno stupendo e destinato a finire.
Aveva bisogno di aiuto tutto il giorno. Nella sua nuovissima condizione, non poteva più vivere da solo, perché necessitava che qualcuno lo trasportasse, lo lavasse… Ogni cosa che un tempo sembrava facile non lo era più.
Era diventato un disabile.
Non solo in senso fisico, ma proprio non riusciva a vivere sapendo che Harry non era suo.  La sua mente continuava a rifiutarla come cosa, e sperava ancora di vederlo girare per casa mezzo nudo, fargli da mangiare, baciarlo, stringerlo di notte mentre dormiva. Gli mancava il senso di protezione che il ragazzo gli dava ogni giorno.
Odiava doversi sempre far aiutare da Liam, e sentiva che se Harry fosse stato lì con lui avrebbe preso meglio l’idea del suo nuovo stile di vita.
Dopotutto lui era la sua vita.
 
07/05/15 {Dark Paradise, Lana Del Rey. Reprise.}
Stava davanti alla piscina, fissando l’acqua azzurra.
Liam era uscito da poco per incontrarsi con Danielle dopo tanto che non la vedeva, era solo. Solo. Poteva fare ogni cosa che voleva, senza problemi.
Avvicinò la sedia al bordo della piscina. Anche quel posto lo riempiva di ricordi, tutti legati alla cosa più importante che aveva.
“H-harry…”
L’ultima volta che era entrato in quella piscina era con lui e alla fine ci avevano fatto sesso. Gli aveva detto di amarlo.
Gli aveva detto che l’avrebbe amato per sempre, senza importarsi di cosa sarebbe successo.
Si mise a piangere, senza neanche provare a fermarsi.
Non voleva più continuare così.
Amava Harry con tutto sé stesso, non poteva vivere senza di lui. E quindi perché sopravvivere?
Morire poteva essere la soluzione giusta. Sparire da quel mondo, andarsene in silenzio, lasciarsi sopraffare dal potente dolore che provava ogni giorno dal suo risveglio.
Quindi avanzò. Fino a finire dentro all’acqua gelida. Sentì il freddo avvolgerlo e spingerlo al fondo. Non riusciva più a muoversi, si sentiva andare dentro l’oscurità, fino a chiudere gli occhi e non sentire più nulla.
 
08/05/15 {Summertime Sadness, Lana Del Rey. Reprise}
 
Alla fine non ce l’aveva fatta. Aveva perso i sensi velocemente, ma si era risvegliato nel suo letto. Per un attimo, solo un attimo, aveva sperato di essersi svegliato da un brutto sogno. Un semplice brutto sogno.
Aveva immaginato che Harry venisse da lui e gli sorridesse, dicendogli esattamente “Stanotte hai avuto un incubo amore, ma stai meglio ora, vero?”.
Ma poi aveva provato a muoversi e si era ritrovato immobilizzato, come prima. Inutile e menomato come prima.
Realizzò cos’era diventato per la prima volta. Era una persona sola, un peso per i suoi amici e per la sua famiglia.
O forse, non era semplicemente nulla senza l’amore della sua vita.
Richiuse gli occhi.
“H-harry… dove sei?”
Aveva il cuore spezzato.
 
09/05/15 {Video Games, Lana Del Rey.}
Aveva semplicemente smesso di vivere.
Il suo cuore batteva ancora, i suoi polmoni pompavano aria, il sangue scorreva nelle sue vene ma, alla fine, chi aveva voglia di vivere da solo in quella condizione?
Quindi scelse di lasciarsi morire. Tanto non era importante in quel mondo.
Non si muoveva da quel letto da giorni. Ogni tanto arrivavano Danielle o Liam a portargli da mangiare, ma rimandava sempre il piatto mezzo pieno.
Odiava essere un peso per loro due. Erano gli unici che, alla fine, riuscivano ad esserci sempre per lui, ma non erano più come amici. Più come balie costrette al suo servizio.
Sentì bussare alla porta. Fece un mugolio soffocato per dare il consenso.

“Louis, mi dispiace disturbarti ma… c’è Harry. Vuole vederti.”disse Liam, affacciandosi la faccia.
Louis pensò di essere preso in giro. Si rialzò di colpo, facendo peso sulle braccia, e guardò bene il ragazzo. Dietro di lui, in effetti, si vedeva il volto di Harry.
“Vi lascio soli.”
Harry allora entrò. Si avvicinò al letto e lo saluto con un cenno della mano. Louis aveva voglia di piangere, ma stavolta per la felicità.
“Ti do una mano a salire sulla sedia a rotelle. Facciamo una camminata fuori.”propose, prendendo la carrozzella e avvicinandola al letto. Il castano non faceva altro che annuire, guardandolo adorante.
Il riccio notò quella sua espressione con dispiacere, notando quanto era diventato importante per l’altro ragazzo. Forse troppo, pensò quando lo prese in braccio per caricarlo sopra alla sedia.
Quando furono fuori finalmente si decise a parlare di quel peso che portava.
“So che hai tentato il suicidio.”
“Si. E vero.”ammise Louis. “Ma ora… sono vivo, tu sei qui e…”
“Non ho intenzione di restare per molto.”lo fermò Harry, impedendogli di finire la frase. Non voleva che il ragazzo si facesse idee sbagliate sul suo ritorno. “Voglio solo… parlarti. Per un po’.”
“Oh. Ok. Va bene. Puoi rispondere a delle mie domande?”chiese. Il riccio annuì e lui prese coraggio. “Ho visto una foto di tua moglie e dei tuoi due figli, comunque. Ti assomigliano tanto. Ma la domanda numero uno è un'altra.”cominciò.
Harry gli fece cenno di continuare. Lo guardò triste, ma non parlò.
“Lo sai che io vivo per te? Che il pensiero di continuare questa vita così mi uccide?”domandò. Sentì rabbia nella sua stessa voce. Si stupì di essere arrabbiato con una persona che aveva come colpa solo quella di cercare di essere felice.
“Mi sono innamorato di nuovo. Se proprio vuoi, fammene una colpa. Eri praticamente morto, non sapevo cosa fare. E… mi sono rifatto una vita.” Sospirò, dicendo quelle parole. Gli dispiaceva fargli del male.
Louis, d’altro canto, capì che era inutile andargli contro. Stava cominciando a comprendere perché l’aveva fatto. Si asciugò le prime lacrime che gli scendevano sulla guancia.
“Io ti amo, Harry Styles. Sei l’unico che abbia mai amato. E credo che tu debba fare quello che credi giusto per te.”disse. Appoggiò una mano sulla sua. “Solo una cosa.”
“Quello che vuoi.”
“Sei felice, Harry?”
Harry ci mise un po’ a dare la risposta. Era veramente felice?
Aveva moglie, figli, casa, lavoro. Ogni cosa che potesse mai desiderare. Non aveva più Louis e questo, stranamente, non lo turbava davvero. La cosa che lo turbava era vedere come il ragazzo si era ridotto per troppo amore.
Sapeva perfettamente che la sua risposta avrebbe potuto cambiargli la vita e non poteva mentire.
“Sì Louis. Lo sono.”
Louis pianse silenziosamente. Quando l’altro si avvicinò lui lo respinse. Ma quando alzò la testa aveva un sorriso tristissimo.
“Vai via, allora. Voglio che tu viva la tua vita. Io… credo che me la caverò.”
Harry annuì. Si inginocchiò davanti alla carrozzella.
“Grazie.”sussurrò pianissimo. “Addio.”
“A-addio…”balbettò Louis, mentre l’altro ragazzo gli lasciava un bacio sulla fronte. Stava cercando di trattenere le lacrime.
Guardò l’amore della sua vita allontanarsi da lui, senza più reprimere i singhiozzi.
“Ti amerò per sempre.”


The writer is IN
Ma con quale coraggio pubblico questa OS? EH?
Ecco.
Se siete arrivati fin qui, siete vivi e vegeti, bene. Se vedete gli occhi appannati, forse l’angst era un po’ troppo evidente. *passa fazzolettini di carta.*
In questo periodo sto esagerando con sad!Louis, è ovunque come il prezzemolo. {Che clichè della menga, però.}
Comunque spero vi sia piaciuta, e da un bel po’ che ci lavoro su…
Potete mandarvi odio/insulti/coccole e altre cose su Twitter, Tumblr e Ask.
-Lu
  
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