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Autore: Sarn    05/08/2007    6 recensioni
Ormai sono tre anni che Naruto è partito per il suo addestramento...tornerà mai? Hinata nel frattempo è alle prese con oscuri sentimenti e strane sensazioni... [NaruHina ovviamente ^.^]
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hinata camminava con passo spedito e la testa da un'altra parte.
Il comportamento della sorella la incuriosiva, le sue parole e i suoi gesti continuavano a ronzarle in testa.
Eppure non avrebbe mai pensato che Hanabi le somigliasse tanto.
Quell'atteggiamento le era vagamente familiare...era come quando lei cercava di rivolgere la parola a ...
Hinata scosse la testa.
...come quando cercava di parlare a Naruto.
Di nuovo Naruto. Non voleva saperne di levarsi dai suoi pensieri.
E le faceva male pensare a lui.
Lui, che le aveva insegnato a non mollare mai.
Lui, che era sempre stato solo.
Lui, che aveva trovato la sua strada senza l'aiuto di nessuno.
Lui, che aveva dimostrato agli altri quanto valesse.
Lui, che aveva fatto innamorare Hinata.
E la sua mancanza si sentiva.
Konoha non era mai stata così silenziosa.
Non c'era più il bambino che pasticciava le immagini degli Hokage, che correva per le vie del villaggio, che si rimpinzava di ramen fino a scoppiare, che faceva di tutto per farsi notare, di tutto per non essere invisibile.
Invisibile come Hinata.
Aveva sempre saputo di essere invisibile per gli altri.
Sembrava quasi che quando la gente chiedeva come si chiamasse, della risposta sentisse solo "Hyuuga" e non anche "Hinata".
Era solo il clan che importava, il suo soprattutto.
Lei non era Hinata, era una Hyuuga.
"Hinata, devi essere all'altezza del tuo clan"
"Hinata, non far vergognare il clan"
"Hinata, devi essere forte perchè sei una Hyuuga e fai parte della casata principale. Tu sei il mio erede"
"Hinata, non sei degna del cognome che porti."
E allora per molto tempo non era esistita Hinata. C'era solo il clan.
Poi, un giorno...
...un giorno Hinata aveva visto un bambino biondo su un'altalena.
 Quel giorno sua madre l'aveva portata al parco.
Hinata ricordava che sul suo viso sottile e pallido era stampato uno splendido sorriso, incorniciato dai bellissimi capelli corvini.
La felicità del sorriso si ripecchiava negli occhi di sua madre.
Occhi verdi.
Non occhi da Hyuuga.
Probabilmente era stata una delle ultime volte che era uscita di casa, una delle ultime volte che le aveva sorriso.
Poi era arrivata Hanabi e tutto era cambiato.
Anche la mamma non era più la mamma.
Ormai che Hinata chiamava quell'ombra, quel fantasma  in carne e ossa che si aggirava per casa sua, semplicemente "Orihime".
Ma quel giorno era ancora sua madre.
La teneva dolcemente per mano e anche Hinata era felice.
E aveva visto quel bambino.
"Mamma, perchè nessuno gioca con lui."
Sua madre si era inginocchiata, in modo da guardarla negli occhi.
Hinata sapeva che sua madre non era in grado di mentire.
"Quel bambino non ha amici"
"Perchè allora la sua mamma non spinge l'altalena?"
"Non ha madre e padre"
Questo era davvero impossibile.
Nella sua eterea condizione di bambina coccolata e amata, la piccola Hinata non poteva concepire l'esistenza di un bambino senza genitori.
Desiderò sapere di più.
"Chi è?"
"Hinata, quello è Naruto Uzumaki. Il bambino che al suo interno ha rinchiuso il demone volpe."
Da quel momento Hinata non aveva più desiderato essere invisibile. Voleva essere guardata, almeno una volta. Da una sola persona.
Naruto Uzumaki.
Quel nome le risuonava in testa anche ora, moltissimi anni dopo.
E con quel pensiero in testa era arrivata al luogo dell'appuntamento con Kiba.

Hinata svoltò l'angolo.
Fece giusto un passo prima di accorgersi di una cosa.
Spalancò gli occhi e per l'imbarazzo diventò rossa come un pomodoro, prima di correre velocemente dietro il muro che aveva appena superato.
Ancora imbarazzatissima cercò di riprendere fiato.
"Che vergogna!!! Speriamo che  non mi abbiano visto"
Si sporse leggermente oltre il muro per vedere se fossero ancora lì.
Sì.
C'erano ancora.
Si appoggiò di nuovo al muro.
"Ma si può sapere perchè Kiba ha portato Ayumi. Perchè Kiba l'ha portata nel posto dove avevamo appuntamento?" a volte quel ragazzo era un vero egoista.
E comunque non l'avrebbe imbarazzata tanto se loro...loro...bè, se non fossero stati lì a...a...a b-b-baciarsi!
Che vergogna!
E ora che doveva fare?
Si sporse di nuovo per vedere se c'erano ancora.
Erano esattamente dove li aveva lasciati dieci secondi prima...
Hinata sospirò...e ora?
"Hinata, che fai lì?"
La ragazza si voltò.
Un ragazzo alto, biondo e dagli occhi azzurri la fissava. Sulle sue labbra aleggiava un sorriso divertito. Non era cosa da tutti i giorni vedere Hinata spiare qualcuno da dietro un muretto.
Hinata sbattè le palpebre un paio di volte, troppo sconcertata per pronunciare anche solo una sillaba.
Il ragazzo scoppiò a ridere.
"Non cambi mai, vero?"
Impossibile.
"N-N-N-N-N-N-N-N-N-N-N-N-Naruto-kun..."
Bè, una parola era riuscita a dirla. Balbettando ma l'aveva detta.
"Ciao Hina--" Naruto si ritrovò con la mano della ragazza sulla bocca.
"Ssssssssh, n-non urlare, N-N-Naruto-kun".
Era il turno di Naruto di stupirsi. Quello davvero non era un comportamento da Hinata.
Hinata fece sporgere Naruto oltre il muro per guardare, facendogli segno di stare in silenzio.
Kiba e Ayumi si erano staccati.
Sempre con la mano di Hinata sulla bocca, Naruto  biascicò : "Ma chi è quella?"
"L-la ragazza di Kiba."
Aspetta un attimo.
La mente di Hinata si muoveva al rallentatore.
C'è N-N-Naruto-kun.
Qui.
Vicino a me.
E io...
Hinata sbiancò.
Io.
sto.
toccando.
N-N-Naruto-kun.
E svenne.

Ancora buio.
Ma era come se i suoi occhi si stessero abituando all'oscurità.
Sentiva freddo.
Una goccia le cadde sulla mano.
Che posto umido. Era una caverna?
Sentì dei passi.
Arrivava qualcuno.
"Allora ti sei svegliata..." disse una voce atona.

"Dannato, toglimi di dosso il tuo cagnaccio!"
"Mordi questo stupido idiota, Akamaru! Ha fatto svenire Hinata..."
"Non è stata colpa mia!"
"Chissà che le hai fatto!! Lo sai che è sensibile!"
"Secondo me ti preoccupi troppo per lei, Kiba, per uno che ha una ragazza così carina...come si chiama? Me la presenti?"
"NO. Fatti gli affari tuoi, Naruto."
Hinata aprì gli occhi.
Sempre lo stesso sogno. Stavolta però...
"Hinata, stai bene?"
Kiba sembrava davvero preoccupato.
"Vuoi qualcosa? Non ti sforzare..."
Hinata spostò lo sguardo verso Naruto.
La guardava in modo strano, come si guarda un oggetto fragilissimo, che anche il minimo soffio di vento potrebbe rompere.
"Sto bene" disse a Kiba.
"Vuoi una mano?" le chiese gentilmente Naruto.
"N-no, grazie, c-ce  la faccio...N-N-Naruto-kun."
Si odiava per essere svenuta.
Cosa pensava ora Naruto?
Probabilmente che era la "solita Hinata", che non era cresciuta per niente,che era imbranata e stupida come sempre...
Si rialzò.
"Kiba, cosa mi dovevi dire?"
"Io? ah, sì." Kiba spostò velocemente lo sguardo da lei a Naruto e poi tornò a guardarla. "Tsunade-sama  ti vuole vedere."
"Vai da nonna Tsunade? Ti accompagno, ha convocato pure me!" esclamò Naruto.
Hinata arrossì e distolse velocemente lo sguardo.
Akamaru ringhiò.
"Vengo anch'io." disse Kiba.
Hinata non seppe che dire, quindi mormorò un assenso e i tre si incamminarono.
Lo sapeva perchè erano lì.
Pensavano che fosse troppo debole anche solo per arrivare all'ufficio dell'Hokage.
Ma non le sarebbe importato, se avesse potuto stare sola con Naruto.
Voleva bene a Kiba, come poteva chiedergli di andarsene?
"Ragazzi, aspettate un attimo!!"
Si avvicinò correndo uno Shikamaru trafelato.
"Uno di voi mi deve aiutare. E' troppo faticoso fare tutto da solo."
I tre lo guardarono interrogativi.
"Devo compilare una serie di scartoffie sulla tua ultima missione, Naruto. A quanto pare hai combinato un bel casino. E' colpa tua, quindi devi aiutarmi."
"Non posso, devo andare da nonna Tsunade"
Decisamente non era la giornata fortunata di Shikamaru. Ma non era così crudele da chiedere a una ragazza e oltretutto carina come Hinata di aiutarlo.
"Kiba?"
"Ma io, veramente..."
"Che hai da fare? Niente? Allora non esiste che rifiuti!"
E trascinò via lo sfortunato Kiba, seguito a ruota da Akamaru.
"Bè, a quanto pare siamo rimasti io e te, Hinata!" disse Naruto, sorridendo.
Hinata ancora guardava la figura di Kiba trascinato lontano, lontano da lei e da Naruto.






Ecco anche il secondo capitolo...davvero grazie per aver commentato!!! Sono commossa ;___; e di certo non mi merito i complimenti....
x hina22688: Sei davvero troppo buona ^^  Non credo di essere poi così brava...mi sembra sempre di scrivere cose banali e stupide...
x _Ellis_ : Come ti sembra l'entrata in scena del tuo amore Naruto-kun?? L'ho scritta di getto un pomeriggio in riva al mare mentre ascoltavo l'mp3, quindi non so quanto possa essere decente!!
x laylathepunkprincess: Hanabi e Neji...bè, in realtà non ho ben deciso nemmeno io  ^_^''''' Vedrò un po'  andando avanti...Se un giorno si sposassero Neji entrerebbe nella casata principale e non potrebbe più romp...ehm, raccontarci le sue adorabili storielle sul suo destino segnato *____* sarebbe fantastico...che dici? ( sì, non ci sono con la testa )
x Hinata-chan 6 : Grazie mille per i complimenti ^^ (a proposito, io continuo a seguire la tua fic che mi piace tantissimo)
x Aya-chan : ;___________; hai anche commentato...sei una vera amica! Visto che l'ho inserito Shikamaru? Anche se continuo a pensare che dovrei scrivere qualcosa solo su di lui...
x SK :  Grazie mille! sei sicurosicurosicuro che ti piaccia? ;p
  
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