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Autore: Romanova    16/01/2013    5 recensioni
Pitch, appena sconfitto.
Sophie, piccola, ingenua e orrendamente curiosa bambina che sa vedere.
Un incontro dopo la battaglia coi Guardiani: anche l'Uomo Nero ha diritto a qualche piccola soddisfazione.
Perchè non tutti i bambini hanno solo paura, del buio.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pitch, Sophie
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non appena entri nella stanza si sente il tossire di una creatura che sta occupando il letto sotto cui ti sei rintanato.
Normalmente avresti approfittato dell'ingenuità e della fantasia infantile per ritorcerle contro i parti della sua mente.
La bambina apre gli occhi e un po' timorosa guarda sotto il letto.
Beh, deve averla svegliata il modo poco teatrale in cui sei entrato in camera sua, per poco non hai fracassato una finestra!
A tua discolpa si può dire che non sei proprio in condizione di dare importanza al modo in cui entri in scena: indebolito, ferito e sotto la stretta sorveglianza dei Guardiani.
Sconfitto e solo, per sempre invisibile e odiato, le poche volte in cui ti riconosceranno ti disprezzeranno.
La sconfitta che brucia di più è quella dei sentimenti:oh certo, le Leggende dicono di capirti e non fanno un plissé quando fai notare che nessuno sa più che esisti.
"Hiii!Chi shei?Non eri col Coniglio di Pashqua, tu!"
Certo che non c'era, è un Guardiano quanto tu sei uno struzzo.
"Tu hai visto Calmoniglio?Stupida palla di pelo... "sputi con malcelato disprezzo.
Sophie allunga una mano tirandoti energicamente una guancia e ignorando il tuo brontolare.
"Hai la pelle buffa!Carino!"strilla contenta la piccola cosina bionda infilandosi sotto il suo stesso letto afferrando prima rapida il suo peluches preferito.
"Potresti gentilmente lasciare in pace la mia GUANCIA!" strepiti in un crescendo di toni che strappa un'esclamazione di sorpresa all'infante, ricacciandola un po' indietro.
Silenzio, hai solo mezzo minuto per riposare i timpani.
"Morshichi?Mamma non vuole che mi avvicini alle coshe che morshicano" spiega Sophie avvicinandosi tanto da consentirti di vedere il tuo riflesso nelle sue iridi ricolme di gioia e curiosità per quel tipo strano che s'infila sotto i letti, cioè te.
"Ooh certo!"
Provi ad approfittarne modellando la sabbia a mo' di tagliola gigante.
Sandy interviene.
Digrigni i denti, furioso.
Questo è l'ennesimo patetico tentativo di un Uomo Nero troppo stanco, troppo pesantemente sconfitto e oltraggiato per tentare altro.
Sospiri e ti siedi a gambe incrociate.
"Perché sei trishte, tu?A Sophie non piacciono le persone trishti, dovrebbero esshere felici shempre tutti!"
La guardi inarcando un sopracciglio, sei troppo vicino al tuo limite di sopportazione personale.
"Senti, secondo te l'Uomo Nero, il mostro che ti fa spaventare di notte e manda gli incubi, può essere felice oltre una certa soglia di soddisfazione professionale?" cerchi di farla ragionare senza sembrare troppo acido o frustrato.
Ti sei seriamente messo a far discussioni con un infante sotto un letto alle due di notte?Sei veramente messo male.
"Io non ho mai avuto paura di notte!" esclama candidamente la bimbetta, con un buffo piglio orgoglioso e fiero.
"Piantala, d’accordo?Sono i mostriciattoli come te che mi hanno condannato all'invisibilità, per cui non seccarmi!" ribatti.
"Ho quattro anni ma non shono shtupida!Non parlo con cose che non vedo!" replica Sophie a tono.
Ecco, bravo!Fermati a riflettere e non farti venire una sincope: ti vede e non ha paura, focalizzati sul fatto che non pare per niente intimorita dalle tue tenebre, chiedile spiegazioni in maniera gentile, questa volta.
"Tu non hai paura di me?Perché?"
Bravo, così.
"Tu carino, divertente e ashcolti!E a Sophie piace tanto parlare con chi ascolta!" spiega battendo le manine e salendogli in braccio.
"E senti, Sophie: tu non hai paura degli incubi?Non piangi mai dopo un brutto sogno?"
La marmocchia annuisce.
"Tu mandi brutti sogni?Ecco perché non shei felice" asserisce con convinzione l'esserino biondo in un patetico pigiama a coniglietti blu guardandoti dritto in viso dalla sua nuova postazione.
Sospiri e appoggi il viso su un palmo della mano aperta, reggendoli entrambi tenendo un braccio flesso e il gomito sul ginocchio.
"E' coshì che crei gli incubi?" ti senti chiedere da Sophie, che ha infilato le mani nella sabbia e osserva le mutazioni che stai provocando in quel materiale che a contatto con la dolcezza e la fede della piccola ridiventa sogno.
Annuisci per rispondere al suo quesito e la osservi mentre è tutta intenta a provare a capire come funziona quella cosa magica con cui lavori e emette ogni tanto un "Oooh!" o un"Aaah!" o mormora rapita un "Carino!" sgranando gli occhi azzurri.
La fissi: forse, e dico forse una volta in vita tua stai percependo la meraviglia dei bambini che di fronte ai mostri non scappano, ma hanno la semplicità e l'ingenuità di capirli e apprezzarli, si stupiscono e han timore, ma vi convivono.
Ecco, forse è nelle case di questi piccoli che puoi rifugiarti, lo spazio sotto il loro letto sarà sempre abbastanza buio da accoglierti e il loro animo sempre abbastanza puro da non rifiutarti, ma da capirti e riconoscerti.
Senti un lieve rumore contro il petto e abbassi le tue iridi ambrate in direzione del suono.
Sentendo su di sé il tuo sguardo, Sophie riapre gli occhietti e ricorda che ha una cosa da regalarti.
La bambina si arrabatta per un po' a cercarla e poi con un sorriso a trentadue denti gliela porge.
La raccogli fra i palmi delle mani, notando che non muta il suo colore.
"E' il sogno di Sophie!Sophie sogna che l'Uomo Nero faccia bei sogni quando è con lei, coshì poi sharà felishe e vorrà tornare a giocare e a fare la nanna qui con la shua amica!"
La parola più adatta a descrivere la tua espressione è "meraviglia".
La creaturina ti sta osservando speranzosa dal suo trono: che fai, la deludi? Sarebbe da Pitch in servizio attivo...
Sbuffi, la prendi in braccio e la depositi sul materasso di fianco a te e attendi che s’addormenti, prima di andartene di nuovo sotto il letto, un posto forse un po’ meno buio, ora.
E se poi vorrai tentare di trasmutare i sogni di qualcuno in incubi... beh, c'è sempre il suo piccolo e odioso fratello che in te non crede, non ti teme e pensa di essere chissà chi.
   
 
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