Marian stava correndo in direzione della stanza dove dimorava Sir Guy.
Aveva saputo che il braccio destro dello sceriffo stava male. Aveva la febbre alta a causa della caduta in acque gelide dopo aver cercato di prendere Robin.
Era entrata senza bussare e si sorprese nel vedere Gisborne così mal messo, era a letto sotto tre strati di coperte.
Tremava per la febbre e delirava frasi sconnesse, stava proprio male!
Marian nel guardarlo, si rese conto di quanto fosse solo Guy, non c'era nessuno ad assisterlo. Era anche indifeso ora. Anche lui era vulnerabile e poteva anche morire in quelle acque. Se non fosse stato per Robin, a quest'ora sarebbe morto assiderato.
Sì, provò qualcosa che si avvicinava molto alla pietà ma anche alla consapevolezza che Guy aveva solo eseguito gli ordini, e che quella bestia dello sceriffo non aveva mosso un dito per aiutarlo.
Si avvicinò al letto, stava per sistemare una coperta finita a terra quando Guy aprì gli occhi.
-Marian ?- disse a fatica.
-Guy, ero quì perché ho saputo del brutto incidente capitatovi-si giustificò lei. -Non dovreste essere quì - continuò tra un batter di denti e l'altro. Marian lo guardò dritto negli occhi. Guy stava soffrendo e non era giusto! Prese la sua decisione: avrebbe lei fatto da infermiera a Sir Guy. -Gisborne, da adesso in poi ci sarò io a curarvi ma vi avverto, non sono quì per secondi fini e non ammetterò capricci da parte vostra - mise nero su bianco le sue intenzioni, sapendo quanto piacesse a Guy e per non dare alito a strane idee. Guy dal canto suo non potè fare altro che annuire. Marian gli promise che lo avrebbe assistito finchè non sarebbe guarito. Gli preparava i pasti e gli portava i medicinali e, quando era necessario cambiargli almeno una maglietta, se lui da solo non ce la faceva. E... aveva notato il fisico del suo " paziente ". Una sera però successe quello che la ragazza temeva da sempre... Quella sera Gisborne non aveva voglia di dormire. Marian stava per andarsene quando fu afferrata per un polso dallo stesso malato. -Aspetta, potresti restare quì ancora un po'?- fece lui con la voce roca. Si era ripreso ma la febbre non era passata. La ragazza spinta sia dall'umana compassione che dallo sguardo supplichevole di lui, restò. Era vero, all'inizio si era proposta come infermiera perché era spinta da compassione ma poi stando sempre più accanto a Guy, si era resa conto che dietro quella facciata da malvagio c'era ben altro. Un Guy diverso. Marian restò lì, semisdraiata sul letto accanto a Guy . Avevano parlato molto. Scambiatisi pareri e idee era incredibile che in molte cose la pensavano allo stesso modo. Si era fatto tardi e Gisborne pian piano veniva trascinato nel sonno. Una volta uscita dalla stanza, la donzella si ritrovò Robin avanti a sé. Faccia a faccia. -Robin- sussultò. -Marian che ci facevi nella stanza di Guy?- fece inquisitorio. -Guy sta male e io...lo curo - si giustificò lei. -Tu lo curi?-fece eco. -Sì, perché Sir Guy è solo, si può dire che la sua sola amica sia io - rimbeccò, infastidita dalla gelosia di Robin. -Amica...sì, come no. Quello non aspetta altro che... - Robin fu interrotto prima di poter finire. -Posso avere l'ardire di affermare che Sir Guy, finora, mi ha rispettata e non ha osato fare altro che il paziente - rispose stizzita e con quell'ultima affermazione diede la buona notte a Robin.