Quella mattina la tensione era alle stelle.
D'Artagnan doveva aspettare l'arrivo di una carrozza con un passeggero molto importante: la Regina che doveva arrivare a Versailles.
Doveva arrivare scortata e in un sentiero che ai più doveva rimanere sconosciuto per la sicurezza della sovrana.
Il guascone però aveva un brutto presentimento. Non aspettò che la carrozza arrivasse ma decise di andarvi incontro.
Lo spettacolo che si presentò fu quello più temuto: la carrozza era stata rovesciata su di un fianco e la scorta reale faceva di tutto per tenere lontano i banditi.
Uno di loro in particolare, uno biondo , riccioluto e... alto era quello che si stava battendo con più ardore di tutti.
D'Artagnan non ci pensò due volte, volle aiutare il ragazzone biondo nella sua impresa. Sguainò la spada.
Fu un secondo e, tra i due nacque subito una vera intesa. Erano sincronizzati e bastava un solo sguardo per capirsi. Era come se si fosse instaurata una sorta di complicità muta, un'alchimia strana ma che fiunzionava alla grande!
Lui era agile quanto il suo "compagno" d'armi era svelto .
Era bello avere un "fratello d'armi " come quello.
Alla fine bastò una sola occhiata per intendersi alla grande: D'Artagnan e il ragazzone biondo e riccioluto, con un colpo ( geniale), una finta da maestro fecero fuggire i malviventi.
Una volta scampato il pericolo, ansimando, si sorrisero. Era stato troppo divertente! Si sbrigarono a far uscire la regina dalla carrozza e chiamare soccorsi per gli uomini rimasti a terra. Una volta in salvo, la regina volle sapere il nome del moschettiere che aveva aiutato la sua scorta a far fuggire il nemico. Dopo i dovuti riconoscimenti, e una volta dileguatosi dalla nobiltà che permeava la sala del trovo, D'Artagnan volle andare a cercare il suo "compagno" d'armi. Lo trovò nelle stalle. Non appena si rividero si sorrisero e si strinsero la mano. -Io sono D'Artagnan- fece contento. -Io, Oscar Françoise De Jarjayes-. -Madamigella Oscar, andiamo? - esordì una ragazza entrando nella stalla. Doveva essere la sua cameriera. -Oscar, andiamo? - fece eco un altro ragazzone bruno. Dovevano esser venuti da poco, anche perché aveva notato la carrozza poco distante ma non immaginava che fossero conoscenti del suo nuovo amico. Bastò un solo sguardo tra i due ragazzi, fu ANTIPATIA. -D'Artagnan ti presento Rosalie Lamorlière e ...André Grandiér - fece lei, gentilissima. D'Artagnan era pervaso da due emozioni differenti: La prima fu quella di scoprire che Oscar era una < lei> e la seconda che aveva accanto quel babbeo!