19/01/2013
1 recensioniRating: G
Genere: commedia, sentimentale
Avvertimenti: flashfic, slash
Timeline: dopo la 2x02 (lievi spoiler per l'inizio della seconda stagione)
Conteggio Parole: 417
Prompt: don't trust the pineapple per la V Notte Bianca @ maridichallenge (pubblicata ora perché trovare voglia e tempo, insieme, per correggerla e farlo -e trovare il titolo- non è stato semplice XD)
Disclaimer: "Io scherzo... forse." (cit. A.Costa) // I personaggi non sono miei, ma degli autori e di chiunque ne abbia diritto; tanto meno sono utilizzati a fini di lucro, ma solo per mero piacere personale.
Note: Dopo sei mesi ce l'ho fatta a postarla XD O magari è che non ho voglia di lavorare...
Bravo ragazzo
Mike non si rendeva conto di quello che faceva, Harvey ne era cosciente; era come un bambino, giocava e diceva tutto quello che gli passava per la testa senza rendersi conto dell’effetto e delle reazioni delle persone attorno a sé.
Lo aveva fatto la mattina in cui si era prodigato in una vocina idiota e aveva detto, facendo finta di essere una fettina di ananas, “Ti amo, Harvey” – e lui, Harvey, lo sapeva che era solo uno scherzo per convincerlo ad assaggiare quella delizia, ma aveva, per un microscopico istante, desiderato che fosse serio –, e quando si era ripreso lo stecco su cui tale fetta era infilzata e l’aveva mangiata come se fosse normale condividere così il cibo. Oppure quando, a notte fonda, era apparso davanti la porta di casa sua ed era entrato, come se vivesse anche lui lì – e sì, nonostante ci fosse una donna estremamente sexy nascosta nella stanza accanto, Harvey aveva pensato che non sarebbe stato così male, alla fine, se fosse stato vero.
Erano solo un paio di esempi, ma le situazioni erano sul serio troppe per tenere il conto di tutte, e lui non era sicuro di avere ancora la forza per non perdere la testa.
“Buon giorno, Harvey.”
Mike entrò nel suo ufficio sempre senza degnarsi di bussare, in mano un altro stecco con una fetta di ananas sopra – questa volta, però, non era a forma di fiore, ma non sapeva definire la figura originale, dato che per metà era già morsicata. Si ripromise di impegnarsi ancora di più ad aiutare Jessica a liberarsi di Daniel Hardman, se mai avesse avuto bisogno di un motivo in più, e far sì che quegli spuntini sparissero velocemente da tutto l’edificio.
“Vuoi?”, domandò porgendogli il bastoncino dove erano rimasti un paio di bocconi, mentre ne masticava un terzo.
Harvey si avvicinò e allungò una mano, solo che, invece di prendere l’oggetto, la portò dietro la vita del ragazzo e lo attirò a sé, assaggiando il sapore dolciastro del frutto direttamente dalla sua bocca.
Quando si allontanò, rileccandosi le labbra come un gatto dopo un delizioso pranzetto, Mike lo guardò senza dire niente.
“Che ti ho detto l’altro giorno?”, ruppe il silenzio, perché sul serio non era colpa sua se, alla fine, aveva perso il controllo.
Dopo alcuni istanti, mentre un lieve sorriso appariva sul suo volto, Mike rispose. “Non fidarti dell’ananas?”
Harvey gli prese di mano lo stecco e mangiò la parte rimasta, prima di renderglielo con un ghigno soddisfatto. “Bravo ragazzo.”
Lo aveva fatto la mattina in cui si era prodigato in una vocina idiota e aveva detto, facendo finta di essere una fettina di ananas, “Ti amo, Harvey” – e lui, Harvey, lo sapeva che era solo uno scherzo per convincerlo ad assaggiare quella delizia, ma aveva, per un microscopico istante, desiderato che fosse serio –, e quando si era ripreso lo stecco su cui tale fetta era infilzata e l’aveva mangiata come se fosse normale condividere così il cibo. Oppure quando, a notte fonda, era apparso davanti la porta di casa sua ed era entrato, come se vivesse anche lui lì – e sì, nonostante ci fosse una donna estremamente sexy nascosta nella stanza accanto, Harvey aveva pensato che non sarebbe stato così male, alla fine, se fosse stato vero.
Erano solo un paio di esempi, ma le situazioni erano sul serio troppe per tenere il conto di tutte, e lui non era sicuro di avere ancora la forza per non perdere la testa.
“Buon giorno, Harvey.”
Mike entrò nel suo ufficio sempre senza degnarsi di bussare, in mano un altro stecco con una fetta di ananas sopra – questa volta, però, non era a forma di fiore, ma non sapeva definire la figura originale, dato che per metà era già morsicata. Si ripromise di impegnarsi ancora di più ad aiutare Jessica a liberarsi di Daniel Hardman, se mai avesse avuto bisogno di un motivo in più, e far sì che quegli spuntini sparissero velocemente da tutto l’edificio.
“Vuoi?”, domandò porgendogli il bastoncino dove erano rimasti un paio di bocconi, mentre ne masticava un terzo.
Harvey si avvicinò e allungò una mano, solo che, invece di prendere l’oggetto, la portò dietro la vita del ragazzo e lo attirò a sé, assaggiando il sapore dolciastro del frutto direttamente dalla sua bocca.
Quando si allontanò, rileccandosi le labbra come un gatto dopo un delizioso pranzetto, Mike lo guardò senza dire niente.
“Che ti ho detto l’altro giorno?”, ruppe il silenzio, perché sul serio non era colpa sua se, alla fine, aveva perso il controllo.
Dopo alcuni istanti, mentre un lieve sorriso appariva sul suo volto, Mike rispose. “Non fidarti dell’ananas?”
Harvey gli prese di mano lo stecco e mangiò la parte rimasta, prima di renderglielo con un ghigno soddisfatto. “Bravo ragazzo.”
