Per Blaine Anderson era, o almeno sembrava un giorno come tutti gli altri.

Da quando viveva a New York aveva la stessa routine:

-Sveglia alle 7.30

-Nyada dalle 9.00 fino alle 15.00

-Pranzo in ritardo a casa

-Lavoro nel pub come cameriere e qualche giorno cantante dalle 19.00 alle 23.00

-Tornare a casa e a letto

Era cosi da quasi 4 mesi.  Il ragazzo aveva subito rifiutato il mantenimento da parte dei genitori, voleva dimostrare che poteva farcela da solo.

L'unica eccezione era l'appartamento.

I suoi genitori avevano insistito che prendesse uno degli appartamenti che Anderson possedevano a New York cosi avrebbe potuto risparmiare con l'affitto e mettere dei soldi da parte per le varie necessità.

Quella sera però per la prima volta il gestore del locale l'aveva telefonato dicendo che alcuni tubi del pub erano andati allagando tutto il locale costringendolo chiudere tutto per 2 giorni.

Cosi tornato dalla Nyada si fece una doccia e decise che quel giorno sarebbe andato a letto prima e intanto si sarebbe dedicato a se stesso e al riposo.

Passò tutto il pomeriggio al PC chattando con i suoi vecchi amici della Dalton che purtroppo aveva smesso di sentire e leggendo varie notizie su Obama.

Ebbene si in quel momento c'erano le elezioni del nuovo presidente e Blaine era uno di quelli che avrebbe assolutamente votato Obama sopratutto perchè prometteva di legalizzare il matrimonio omosessuale a New York.

In teoria non era una cosa urgente visto che in quel momento Blaine non frequentava nessuno ma sapeva che un giorno avrebbe voluto sposare un uomo, si un uomo perchè Blaine Anderson era gay, e avere una famiglia.

Erano solamente le 21.25 quando Blaine cominciò a sbadigliare cosi chiuse il computer facendo partire in TV il DVD del "Re Leone".

Era solamente all'inizio, precisamente alla morte di Mafusa e mentre cercava di non piangere, anche se lo faceva ogni volta, qualcosa catturò la sua attenzione.

Una luce lampeggiante che proveniva dal suo salone.

Blaine si alzò preoccupato e a punta di piedi si avvicinò alla porta e quasi non credde quando davanti ai suoi occhi vede una cabina blu.

Oh, o stava sognando o si, stava decisamente sognando. Come sarebbe entrata una cabina blu in casa sua? Un cabina bu telefonica della polizia!

Il ragazzo si strofino gli occhi ma niente! La cabina era ancora li, cosi si diede un pizziccotto per svegliarsi ma niente anzi si fece pure male.

"Blainely" qualcuno pronunciò il suo nome e lui fece un piccolo salto dalla paura.

"Chi è li?" rispose entrando lentamente nel salotto.

"Piacere, io sono il Dottore!" qualcuno sbuco dalla cabina e li pose una mano.

Un qualcuno giovane, alto, bello, uhm forse molto bello.

Un qualcuno con gli occhi blu come l'oceano.

"Dottore chi?" disse Blaine mentre cercava di capire cosa stava succedendo.

"Meno domande, piu movimento" rispose l'altro mentre fece una giravolto e cominciò ad esaminare la casa.
"Tutti mi chiamo il Dottore, Dottore e basta"

"Ma tutti hanno un nome! Qual'è il tuo? " insistette Blaine sempre piu confuso.

"Quanto insisti!" rispose il Dottore mentre sfogliava un libro "Uhm Dottor Hummel o Dottor Kurt ma ripeto" disse poggiando il libro avvicinandosi a Blaine "chiamami solo il Dottore!"

"Bene Dottore! Cosa ci fa nel mio appartamento?"

"Sono venuto a prenderti Blainely! Abbiamo una missione!" rispose il Dottore con una voce entusiasta. " In verità non è proprio una missione, ma devo dare una mano a un amico e odio lavorare da solo e tu bhe tu" disse mentre gli girava intorno "bhe tu sei tu! La tua vita è cosi noioso, cosi appena saputo che hai dei giorni liberi mi sono permesso di fare irruzione!"

Detto questo il Dottore apri la cabina blu e spari.

Blaine rimase li immobile a fissare quell'aggeggio.

Cosa stava succedendo?

Chi è quello?

Da che clinica è scappato?

E sopratutto come è arrivato a casa sua?

"Hei allora vieni? Non abbiamo molto tempo! Su su muoversi COURAGE!" urlò il dottore che sbuco di nuovo dalla cabina prendendo Blaine per il mano trascinandolo dentro.

"Benvenuto nel TARDIS Blainely!"

Bene! Blaine stava decisamente sognando, non poteva essere vero insomma! Un psicopatico si irrompe a casa sua, con una cabina telefonica chiamata TARDIS e ora lo voleva portare a fare una cosa? missione? si bhe, bel sogno! Forse aveva esagerato con il bagno e con i vari sali. Si decisamente esagerato.

"Sembra piu piccolo da fuori" disse facendosi coraggio.

Bhe visto che era solo un sogno perchè non proseguire? Insomma era interessante nonostante tutto e poi cosi reale che... ok nienye che.

Il Dottore lo guardo con un sorriso stampato in faccia e prima di fargli un occhiolino disse

"Tieniti forte! Si parte!"

 

 

 

 

 

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NDA

Ciao a tutti :)

Questa è la prima "fan-fiction" che scrivo, perciò abbiate pietà.

Sarà una cosa breve, giusto 3-4 capitoli penso per ora.

Spero che vi piaccia :)