-Tutti voi, saggi di Kandrakar, vi starete chiedendo cosa ho fatto finora e dove sono stato durante la mia assenza. Vi dirò: ho viaggiato.
Era da tanto che volevo vedere posti nuovi, nuove facce, nuove genti. Quella, fu la mia occasione. Non dico che non ho avuto rimorsi o rimpianti, quello c'è stato ma almeno ho vissuto fuori dalle mura.
Durante il mio pellegrinare, mi sono imbattuto nell'esercito Rosso. Un esercito grottesco, il cui capo era di una violenza inaudita!
Un uomo di cui avrei fatto volentieri a meno di averci a che fare ma...ahimè, solo perché un suo sottoposto aveva condiviso con me un tozzo di pane, fui imprigionato e messo in catene. Questi, per fortuna, non mi riconobbe ma guardava la mia pelle bianchissima con molto sospetto. Pensava fossi un nobile ma una volta ritrovatomi al suo cospetto per essere interrogato, gli dimostrai che ero tutt'altro che un nobile. Ero un guerriero.
Per questo fui marchiato prima a fuoco, dietro la schiena all'altezza del cuore e poi mi fu tatuato un altro simbolo: il sole morente. Un tatuaggio all'altezza anch'esso del cuore ma quì, sul petto. Di notte è iridescente, di giorno brucia.
Sono stato suo prigioniero per molti mesi prima che Fox, la volpe antropomorfa che ha condiviso con me quel tozzo di pane, mi facesse fuggire. Con lui ho un bedito. Ho stretto un patto di fratellanza che intendo mantenere non appena le W.i.t.c.h. saranno in grado di districarsi coi loro nuovi poteri. Ho anche altro da aggiungere: durante la mia fuga ho conosciuto Ametista,una veggente. Attraverso le sue pietre divine riesce a vedere il futuro (o una parte sostanziale di essa). Lèi verrà presto a trovarmi a Kandrakar per vivere quì,con me- I Saggi della congrega lo guardarono sbigottiti. -A lei devo la mia rinascita dopo la prigionia e a lei devo la mia salvezza dal dolore fisico e sempre a lei devo la nuova sensazione sbocciata in me. Quella dell'amore- Himerish terminò il suo discorso, si alzò con un sorriso beato e augurò a tutti una incantevole giornata e festeggiare la vita.