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Autore: sesshy94    20/01/2013    8 recensioni
Durante il suo turno di guardia, Fili si ritrova a pensare al legame che lo unisce al fratello. un legame unico, che non potrà mai essere sostituito o distrutto.
Perchè in fondo, dove c'è uno, c'è sempre anche l'altro!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fili, Kili
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La notte era calata bruscamente a Bosco Atro, ed era più oscura del solito. Il fuoco che i nani si erano impegnati a tenere vivo, riusciva a malapena a rischiarare le tenebre intorno a loro.

Fu per questo che Fili aggiunse altri due enormi ciocchi alle fiamme, cercando di fare un po’ più di luce.

Era il suo turno di guardia, e il giovane nano si trovava immerso nel silenzio più completo, se si escludeva ovviamente, il pesante russare di buona parte della combriccola nanica che dormiva li vicina.

Fili li osservò uno ad uno, a partire da suo zio Thorin fino ad arrivare al volto che cercava: Kili, il suo amato fratellino, dormiva sereno.

Un leggero sorriso increspò le labbra del maggiore: erano inseparabili, dove c’era un c’era anche l’altro. Si prendevano cura l’uno dell’altro fin da quando entrambi i loro genitori erano morti.

Vivere sotto la guida di Thorin non era facile, ma loro si facevano forza a vicenda.

Fili si ritrovò a pensare alle avventure che avevano passato fino a quel momento e a tutte le volte che avevano rischiato di morire, e se l’erano cavata per il rotto della cuffia. Il momento peggiore erano stato quando il Gigante di Pietra sul quale si trovava Kili si era abbattuto su montagna, disintegrandosi poi in mille pezzi; Fili, per alcuni interminabili minuti aveva temuto di aver perso suo fratello, e il suo cure si era fermato.

Ma quando poi Thorin aveva urlato che stavano bene il giovane nano aveva tirato un sospiro di sollievo ed era corso da suo fratello.

Kili si mosse nel sonno e borbottò qualcosa, qualcosa che assomigliava molto ad un: “Fili…”

Nonostante non fosse molto vicino, il più grande lo sentì e un nuovo e più grande sorriso fece capolino sulle sue labbra; quando erano piccoli,ed i loro genitori erano appena morti, Kili aveva paura del buio, e ogni notte Fili lo faceva addormentare, stringendosi a lui. Col tempo alla fine quella era diventata un’abitudine.

Fratellino, asciuga le tue lacrime,

non sei solo, ci sono io. Stringimi forte

io non ti lascerò mai…” Fili aveva inventato quella specie di ninna nanna, per far addormentare Kili.

Sonno qui, vicino a te.

Ed ora in poi, cura avrò di noi.” Fili, trasalì; non si era accorto che Kili si era svegliato e lo aveva raggiunto, continuando a cantare la loro canzone.

Fili rivolse un sorriso al fratello, che gli si sedette accanto, appoggiando la testa sulla sua spalla.

“Dovresti cercare di dormire, Kili.” Gli disse, premuroso. Kili sghignazzò.

“E tu dovresti smetterla di fare il fratello maggiore! Mi era passato il sonno e ho deciso di venire a farti compagnia.” Gli rispose di rimando Kili.

Il biondo annuì, facendo più spazio vicino al fuoco per il moro. I due rimasero così per un po’, in silenzio.

Tra di loro non erano mai servite troppe parole, si capivano anche solo con uno sguardo. Ad un certo punto Kili iniziò a ridere sommessamente.

“Che c’è?” gli chiese Fili.

“Ti ricordi quella volta che abbiamo intrecciato la barba di zio Thorin con fiori profumati e rametti?” gli rammentò il più piccolo.

Fili ci mise pochissimo per ricordare quel particolare scherzo.

“Oh si. Fu uno dei nostri scherzi più memorabili. Come memorabile fu poi la strigliata dello zio!” ridacchiò.

Kili annuì: ricordava bene le sgridate di Thorin. Fra i due calò nuovamente il silenzio. Kili accarezzava il suo arco distrattamente, ripensando in quale occasione gli era stato regalato.

Era il suo ottavo compleanno e suo padre gli aveva regalato quell’arco, che lo accompagnava da allora.

“Fili a te non mancano mai?” chiese a quel punto al più grande, che si voltò verso di lui senza capire.

“Chi?” gli chiese infatti.

“Mamma e papà.” Rispose Kili, abbassando lo sguardo. Fili si stupì per quella domanda improvvisa, ma poi sorrise dolcemente e passò un braccio intorno alle spalle del fratello.

“Ogni giorno, fratellino mio, ogni giorno.” Gli rispose. Kili sospirò.

“Lo immaginavo. Ti voglio bene fratello!” disse poi.

“Ti voglio bene anche io, fratello!”

ANGOLO AUTRICE

Ok, inizio chiedendo perdono, immensamente perdono! Ma non ho saputo resistere , mi sono sempre piaciuti Fili e Kili, e dopo aver visto il film ho deciso di scrivere qualcosa su questi due!

Ora, ho letto Lo Hobbit un po’ di tempo fa quindi non ricordo se da qualche parte è specificato chi dei due sia il maggiore o se hanno tutte e due la stessa età. Quindi ho inventato questo particolare.

Altro punto che non ricordo molto bene è la morte dei genitori dei due. Mi ricordo che Thorin li prende in custodia quando muore la madre, che è sua sorella.

Comunque spero che vi sia piaciuta come ff! vi prego lasciate una recensione!!!

P:S: chiedo anche perdono per la canzone che a parer mio fa pena, pietà e misericordia! Mi è venuta di getto!

  
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