Du Wirst Fur Mich Heiling Sein
Capitolo uno
Mi svegliai in orario record per il mio standard, ma era un giorno speciale, elettrizzante. Finalmente avevo lasciato le medie e per me significava cominciare una nuova vita, senza i vecchi amici, i vecchi professori… bellissimo. Non vedevo l'ora di conoscere i miei nuovi compagni di classe. Ero emozionata come una bambina. Ridicolo, pensai. Restai per almeno dieci minuti davanti allo specchio prima che mia madre mi chiamasse perché ero in ritardo. Volevo essere perfetta: avevo scelto una semplice maglietta nera con un teschio bianco, una mini di jeans con legins nere e le mie converse preferite. Guardai un attimo le mie mani. Ero orgogliosa dei miei anelli e delle unghie smaltate di nero. Proprio come Bill, il cantante dei Tokio Hotel, ovvero il mio amore. Dopo averlo “conosciuto” grazie ai giornalini e a internet non mi ero innamorata di un altro ragazzo. A volte mi sento una stupida perché so già che non ci conosceremo mai, ma non posso fare a meno di amarlo...risistemai i miei capelli e raggiunsi mia madre in macchina.
“O mi dio! Con questa maglietta spaventerai i professori… e poi quelle extetion rosse… perché te le ho lasciato farle!!”cominciò con la solita lagna sul mio modo di vestirmi.
“Ma” non spaventerò nessuno e poi sbrighiamoci che siamo in ritardo..”. Così l'avevo zittita per il resto del tragitto.
La scuola era molto grande ma i corridoi era stretti, anche se illuminati da grandi finestre. Mia madre voleva accompagnarmi dentro ma glielo impedii primo perché non volevo sorbirsi un'altra ramanzina sulla mia maglietta, secondo perché ormai ero grande e potevo cavarmela facilmente da sola. Prima girai un po' per le aule poiché rimanevano ancora una decina di minuti prima che cominciassero le lezioni. In fondo non era poi tanto male come edificio. Alla fine restava solo una cosa da scoprire: dove si trovava la mia aula?? Cavolo!! Non l'avrei trovato in tempo intanto che la campanella stava cominciando a suonare. Mitico… avrei passato il mio primo giorno di scuola gironzolando per la scuola come una demente in cerca della 4° A!! mi stavo disperando quando un ragazzo mi passò accanto. L'istinto mi disse di seguirlo... e per fortuna perché mi portò proprio dove dovevo andare. Mi sistemai su un banco vuoto e mi guardai intorno e... nessuno che si vestiva come me! Ero tanto felice perché pensavo che almeno qui avrei trovato qualcuno con la mia stessa passione. Uffi! Proprio mentre mi stavo scoraggiando un ragazzo varcò la porta... fu come uno spiraglio d'aria fresca. I capelli corti sparati da tutte le parti, maglietta e jeans strappati dappertutto e addirittura un pearcing sul labbro inferiore. Il destino volle che ci fosse posto libero proprio accanto a me....
Ok.. avevo detto che sarebbe stato una giornata fantastica ma alla fine aspettai
la campanella con immensa gioia. La professoressa di italiano era la
perfezione in persona, mentre quello di latino e greco ci fece capire subito
che andava molto d'accordo con la collega. Appena uscii dalla scuola il ragazzo
con il pearcing
mi
fermò... non ci eravamo detti una parola durante le lezioni.
“Stile punk?..” chiese.
“Sì...”. Gli sorrisi.
“Mi chiamo Tommaso”. Disse ricambiando.
“Eva”
“Sai
ti ho notata subito... mi chiedevo se ti va di vederci qualche volta”
“Certo..”. Wow.. un appuntamento già al primo giorno di scuola!!
“Allora facciamo domani alle 18...”
Se ne stava andando ma non mi aveva detto dove...
“Scusa..” disse imbarazzato “Qui a scuola... porto due miei amici... dobbiamo farti vedere una cosa”. Con questo scappò via. Io rimasi un po' a fissare il vuoto. Cosa mi dovevano far vedere... boh ...magari anche loro erano punk.
Il pomeriggio mi incontrai con la mia migliore amica, Ginevra che frequentava il liceo linguistico... eravamo indivisibili. Le raccontai di Tommy e del “appuntamento” che avevo con lui il giorno dopo.
“Posso venire anch'io... per favore... lo voglio conoscere!!”
“Non so... non mi ha detto se potevo portare anch'io un'amica..”
“Perfavoreperfavoreperfavore...da come l'hai descritto deve essere un mix tra Tom e Bill”. Lei adorava Tom proprio come io Bill.
“Vabbè puoi venire...”. Ci mettemmo ad ascoltare “Don't Jump”..io mi misi a cantare a bassa voce immaginandomi Bill sul palco con me... avrei scommesso tutto che Gin pensava a Tom... ah, l'amore!