Morta.

Mia madre è morta.

Adesso sono seduta a gambe incrociate sul letto, ad aspettare.

Ma aspettare che cosa?

Che Derek Hale mi venga a chiedere scusa?

Fin da piccola tutti mi dicevano che non dovevo mai illudermi, ma io ero fatta così.

Mi ero illusa che noi fossimo una famiglia normale.

Mi ero illusa che mia madre sarebbe riuscita ad abbracciare i miei figli, se mai ne avrei avuti.

Mi ero illusa che fossi capace di perdono.

In quel momento tutto era iniziava e finiva con Derek Hale. Lo volevo morto. Lo volevo uccidere con le mie mani.

In quel momento entrò in camera mio nonno: aveva la solita espressione indecifrabile sul volto.

-Tesoro- incomincia.

-Non ho voglia di parlare- gli rispondo con la voce rotta dalle lacrime. E mi odio per questo, per la mia debolezza.

-Sì, è vero. Non c'è niente che io possa dirti. Non fingerò di sapere quello che stai passando-.

Trattengo a stento la rabbia: è venuto qua a dirmi che non mi capisce! Allora poteva anche risparmiarsi di salire le scale.

-Allora vattene- gli dico, cercando di controllare la mia rabbia.

-Volevo solo darti una cosa da parte di tua madre- quelle parole mi fanno alzare gli occhi su di lui-lo faccio perchè non ho potuto non notare che le cose tra voi due erano un po' difficili ultimamente. Ma può anche aspettare- e si incammina verso la porta.

-Che cosa? Che cosa è?- gli chiedo con voce flebile.

-Davvero tesoro, può anche aspettare- mi risponde.

-Che cosa è?- e questa volta lo chiedo con un tono che mia zia avrebbe definito da vera 'Argent'.

Si siede sul mio letto e mi dice che dovrò distruggere quella lettera. Dovrò bruciarla. Mi chiede di prometterlo. Lo faccio.

Le lacrime mi salgono agli occhi: mia madre ha scritto una lettera a me. Ed io sono solo stata capace di deluderla. Mi odio per questo. Vorrei ritornare indietro e chiederle scusa, magari anche salvarla, ma so, che tutto questo non è possibile.

-Non sarei riuscito a darmi pace finchè qualcuno non avesse pagato per la sua morte. Ogni forma di pietà che io avessi provato per Derek e il suo branco sarebbe incenerita da un desiderio incandescente di castigo. Un desiderio di sangue e distruzione che farebbe ululare Derek e i suoi patetici lupi per non chiedere perdono ma per una morte rapida-.

Una lacrima mi cade dalla guancia. Forse non dovrei dirlo ma è esattamente quello che voglio. Voglio vendetta.

Apro la lettera e la leggo. Non vorrei scoppiare in lacrime, ma non ce la faccio.

Guardo il fuoco bruciare la lettera, e il mio desiderio di vendetta aumenta.

Butto tutto quello che c'è sulla scrivania finchè non rimangono i libri di scuola e le foto.

Le foto con mia madre.

E strappo anche quelle.

Butto giù dall'armadio vasi, soprammobili: tutto. Sono in preda a una rabbia ceca.

Scelgo la punta del dardo adatta, lo incocco sulla balestra e miro,immaginando che davanti c'è l'artefice della morte di mia madre.

Scantinato di casa. Un messaggio di Scott, vuole il bestiario, c'è anche Derek. Lo voglio morto.

Mio nonno mi dice che l'autorità spetta a me. Voglio Derek morto. Mio nonno mi dice che sono capace di riconoscere tra vendetta e punizione. Voglio Derek morto.

E forse, solo forse, me ne sarei pentita.

Nota dell'autrice: spero che questa one-shot vi piaccia.

Ora devo scappare.

Buona lettura