La statua che teneva prigioniera la Dark Mother era vuota.
La statua c'era ancora ma alla base del piede destro c' era un buco aureolato di una ragantela di crepe, segno che il germoglio della donna era scappato. Aveva trovato il modo di farlo.
Tutta Kandrakar fu avvertita ma era troppo tardi.
A trovare l'anomalia fu proprio Tibor che aveva l'ordine di sorvegliare la statua.
Quella "sorpresa" fu peggio che ricevere uno schiaffo.
-Non devi fartene una colpa,Tibor - disse l'Oracolo. -Non dovevamo sottovalutare DarK Mother-.
Cornelia intanto, nella serra dei genitori, era preoccupata. Sentiva di essere osservata, spiata e persino in casa si sentiva degli occhi puntati addosso.
Una volta in camera sua...
SBRGADANG!
Cornelia era stata afferrata per il collo e scaraventata a terra.
Tossì cercando di capire chi l'avesse aggredita. Era Dark Mother o per meglio dire, il suo germoglio.
-Tu?- fece Cornelia.
Il germoglio prese le sembianze della Drak Mother che fu.
-Ora tu mi servi - fece in un sospiro.
-Non contarci!- esclamò la ragazza trasformandosi.
Dark Mother l'afferrò.
-Ora comando io. Vi ho osservato, maledette W.i.t.c.h. e so bene che i vostri poteri sono cresciuti. Però, dovevo trovare la guardiana che avesse una compatibilità col mio potere: La terra. Ti ho spiata a lungo e so bene quali sono i tuoi pregi, difetti, le tue paure e a cosa ci tieni e a cosa no. Eh ehehehe.-fece una pausa che non prometteva nulla di buono. Riprese mentre Cornelia non potè fare altro che ascoltare ciò che stava per impartirle. Ribellarsi dalla morsa era fuori discussione e se anche lo avesse fatto, ci avrebbe guadagnato delle escoriazioni non facili da giustificare. -Ti garantisco che negli ultimi anni ho accumulato così tanta energia da uccidere mezzo globo. Posso rubare tutta l'aria che le piante e gli alberi producono. Ho parlato con molta flora e ti dirò: sono tutti furiosi con il genere umano. Dunque, se non vuoi che la natura si scateni contro la tua specie, farai quello che ti dirò io. - sibilò. Cornelia, spaventata, ansimò. Era nei guai. -Lavorerai per me. Dovrai rubare il Cuore di kandrakar alla sua detentrice. Se ti rifiuterai mi scaglierò contro la persona a te più cara:Caleb - A quel nome, Cornelia cominciò a singhiozzare. Non aveva scampo! -Ti monitorerò, ti osserverò e ogni tua mossa, gesto, sospiro, sussurro, battito di ciglia sarà sottoposto al mio giudizio e se in questi ci vedrò un segnale da parte tua per avvertire le tue amichette, Caleb morirà. Ricordati questo: tu sei in mano mia. Disobbedisci e Caleb morirà. Parlane con le tue colleghe e Caleb morirà. Cerca un contatto telepatico e Caleb morirà. Così dicendo, tornò germoglio e si dileguò da qualche parte in casa Hale. Cornelia era terrorizzata, si accasciò a terra. Pianse. Non aveva scampo.