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Autore: Fireworks    22/01/2013    1 recensioni
Durante la dominazione spagnola sugli Indiani d'America, la paura di esseri umani, esattamente come noi, umani con sentimenti, diversamente da quello che pensavano gli Spagnoli. L'ultimo grido d'aiuto di una popolazione a rischio. Recensite e mi fate un grosso favore (:
Peace!
Fireworks-
Genere: Drammatico, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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Quello che hai visto ricordalo,
perché quello che non hai visto ritorna a volare nel vento.
[cit.]

 
Si alzò di scatto dalla branda sistemata nella sua tenda. Era sudato e non riuscì subito a mettere a fuoco. Aveva il fiatone e gli girava la testa. Scostò velocemente la coperta e si sedette sul terriccio umido con le gambe incrociate e la testa tra le mani. Si girò lentamente, guardò sua moglie Amitola, il suo nome significava ‘arcobaleno’ infatti lei era il suo arcobaleno, la sua pace dopo il temporale, e il piccolo fanciullo che giaceva tra le sue braccia, nel mondo dei sogni. Si aiutò con le mani ad alzarsi e uscì dalla tenda. Rabbrividì nell’aria fredda della notte. La terra sotto i piedi era dura. Si chinò lentamente, impaurito. Sospirò e appoggiò l’orecchio al terreno, schiacciandosi il più possibile. All’inizio sentì solo il proprio respiro irregolare. Aspettò un istante. Una vibrazione. Un’altra.  Il cuore all’impazzata. Battè un pugno sul terreno e imprecò ad alta voce. Una lacrima scivolò sulla guancia e cadde sulla terra. Sospirò ancora e baciò il suolo, forse si sarebbero salvati.
Entrò nella tenda di Chankoowhatsay il cui nome significava ‘la via maestra’. Era il loro capo tribù, il suo migliore amico, la persona più saggia che conoscesse.
-Chankoowhatsay.- Lo chiamò piano. L’uomo aprì lievemente gli occhi. Vide l’espressione del giovane e si chiese se si sarebbe dovuto preoccupare. -E’ successo.-
-Sono arrivati?- Chiese debolmente. A ogni parola che pronunciava il fiato sembrava farsi sempre più corto e le rughe più profonde. Il ragazzo annuì piano.
-La predizione si è avverata. Gli invasori. Ho sentito le vibrazioni degli zoccoli di quegli strani animali con cui erano venuti l’ultima volta. Come li avevano chiamati?-
-Cavalli.- L’uomo non sembrò doversi sforzare di ricordare quella parola. La sua primogenita era stata schiacciata a morte da una di quelle bestie, durante uno scontro.
Il ragazzo si lasciò scivolare a terra. Non l’avrebbero passata liscia anche quella volta. Ci sarebbero stati molti più morti. Molte più perdite. Molte più lacrime.
Fece cadere la testa all’indietro e si passò una mano sulla fronte sudaticcia nonostante l’aria fredda.
-Io lo so.- esordì Chankoowhastay, -tu sei Hania, il tuo nome significa ‘spirito guerriero’, tu puoi farcela. Puoi salvare tutti noi.- Hania deglutì. -Vorresti lasciarli tutti al loro destino? Il loro destino è la morte, e tu lo sai. Lo sai meglio di chiunque altro. Quella gente. Quei bianchi cercano solo di ucciderci. Loro fanno a meno della nostra manodopera, delle nostre braccia possenti e delle nostre belle donne. Loro vogliono le nostre terre. Vogliono estirparci come erbe secche da un prato rigoglioso. Non ci vogliono.-
Hania abbassò lo sguardo Chankoowhatsay aveva ragione. E loro non erano erbacce, avrebbe combattuto fino alla morte per il suo piccolo figlio, che forse non avrebbe più rivisto. Per la sua bella moglie che non avrebbe più baciato e per Chankoowhatsay a cui non avrebbe più chiesto consiglio. Ma l’avrebbe fatto. Era uno spirito guerriero e avrebbe contribuito alla salvezza del suo popolo insieme a tutti gli altri giovani ragazzi della tribù. Guardò l’uomo negli occhi e pronunciò una preghiera. Andò a svegliare gli altri, gli invasori sarebbero arrivati prima dell’alba.
 
Hania morì senza un nome, senza una faccia, senza una personalità. Morì come uno di quei tanti sporchi Indios, come li chiamavano. Il suo corpo calpestato senza ritegno da quelle bestie. La pelle lacerata e nessuna lacrima sul volto. Lo spirito guerriero sarebbe rimasto per sempre. Anche se non nel suo corpo, sarebbe rimasto nella mente e nel cuore di tutti quelli che l’avevano conosciuto e amato. Lo spirito guerriero rimane a mezz’aria, come polvere, come uno strato di protezione per tutti i suoi cari.
   
 
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