Prologo.


Pov Elena.
Detti un ultimo morso al panino condito con prosciutto che costituiva il mio pranzo di quella giornata e riportai l'attenzione sulla mia amica, Caroline.
-Non avrei mai pensato che me l'avrebbe chiesto. Ma l'ha fatto!!!- gridò euforica a me e Rebekah.
Da quando la pausa pranzo era cominciata non aveva smesso nemmeno per un minuto di parlarci della richiesta di fidanzamento che Tyler le aveva fatto la sera prima, sfoggiando il suo anello diamantato.
Le mostrai un sorriso che di vero non aveva proprio nulla. Ero invidiosa e mi odiavo per questo. Ero una pessima amica.
Buttai il fazzolettino sporco nel cestino accanto a noi, alzando gli occhi al cielo. Quanto diavolo parlava?
Volevo molto bene a Caroline, era una delle mie migliori amiche fin dal liceo, ma quando cominciava a parlare così tanto non riuscivo proprio a sopportarla.
-Signorina Gilbert, nel mio ufficio.-
Il mio capo, Meredith, ci interruppe e io la seguii a passo spedito.
Sbuffai silenziosamente constatando che, probabilmente, avrei trascorso i miei pochi minuti di pausa nel suo ufficio.
Lavoravo in quella casa editrice da quando avevo 20 anni e c'era da dire che, in quei tre anni, avevo fatto molti progressi, diventando da segretaria a intervistatrice delle celebrità più al top.
In realtà, non era che una rivista di poco conto e la paga era piuttosto misera, tanto che per un periodo ero stata costretta a lavorare come barista per mantenermi. Ma amavo quel lavoro e non lo avrei lasciato per nulla al mondo.
E, inoltre, amavo i viaggi che, a volte, mi facevano fare - a loro spese, ovviamente - per intervistare celebrità dall'altra parte degli USA o, adirittura, del mondo.
Entrai nell'ufficio della signora Fell e, dopo un cenno del suo capo, mi sedetti di fronte alla sua scrivania.
Cominciai a preoccuparmi leggermente notando la sua espressione che non prometteva nulla di buono.
Inaspettatamente, prese l'edizione del mese precedente e, andando a una pagina che, a quanto pareva, aveva contrassegnato in precedenza, cominciò a leggerne alcune righe.
-Beh, Taylor sarà sicuramente una ragazza ricca di talento e conoscenze, ma l'amore non rientra in ciò. Ne parla come se fosse qualcosa di meraviglioso quando, invece, non è altro che un sentimento sopravvalutato e monotono che, in ogni modo, finirà per spezzarti il cuore.-
Lo avevo riconosciuto: era il mio articolo sulle canzoni sdolcinate di Taylor Swift*.
-Non capisco.- 
A me sembrava un bell'articolo.
Sbattè arrabbiata la rivista sulla scrivania di legno, facendomi sobbalzare, spaventata dalla sua reazione.
-E' una rivista per adolescenti che non hanno ancora sperimentato il vero amore. Non puoi scrivere queste cose, le demoralizzi e le porti a pensare che l'amore non esista.-
-Sono sincera e non le illudo.-
La vidi sospirare scocciata sotto il mio sguardo risoluto.
-Mi dica, signorina Gilbert, lei è mai stata innamorata?-
Percorsi mentalmente tutte le relazioni che avevo avuto nella mia vita e feci per rispondere di no, quando l'immagine del viso sorridente di Matt riaffiorò e mi frenò dal farlo.
Eravamo stati fidanzati per quattro anni, poi il liceo si era concluso e avevamo preso strade diverse, io trasferendomi ad Atlanta per inseguire il mio sogno e lui decidendo di trovare una ragazza più adatta a lui, che volesse mettere su famiglia.
Lo avevo amato? No. In quei quattro anni non l'avevo mai amato, avevo provato per lui solo un grande affetto fraterno.
-No.-
-Ora capisco. E pensare che non ho nemmeno letto il tuo articolo più demoralizzante...-
-Mi dispiace, non me n'ero accorta. Prometto che la prossima volta eviterò di scrivere qualsiasi cosa che riguardi, anche solo lontanamente,  l'amore.- dissi realmente dispiaciuta, mentre il suo sguardò brillò di una scintilla enigmatica.
-Tutto il contrario. Ho intenzione di assegnarti un nuovo incarico.-
-Ovvero?- inarcai un sopracciglio, leggermente infastidita da quel cambio di programma.
Speravo solo che ciò non includesse un arretramento del posto di lavoro.
-La prossima settimana mi dovrai consegnare un articolo che parli dell'amore secondo la tua opinione. Se andrà bene lo pubblicheremo.- concluse, soddisfatta.
-Oh.- fu la mia unica risposta.
In quel momento una miriade di pensieri omicidi mi passarono per la testa, mentre le mie emozioni si alternavano fra terrorizzata, confusa e disperata.
Fui tentata di chiederle se ci avessi rimesso il lavoro nel caso in cui l'articolo non l'avrebbe soddisfatta, ma non lo feci per non sembrare troppo sgarbata e perchè sapevo che la risposta sarebbe stata affermativa.
Mi congedò ed uscii dall'ufficio a testa bassa.
Sarebbe stata una settimana difficile.




*Non ho nulla contro Taylor Swift, anzi è persino una delle mie cantanti preferite quindi il mio intento non era offendere nessuno.


angolo autrice:
lo so che volete uccidermi perchè non ho ancora aggiornato l'altra storia, ma avevo in mente questa storia da un pò e dato che ho concluso l'altra ho pensato che fosse il momento giusto per pubblicarla. 
non ho molto da dire sul prologo o sulla storia in generale a parte che è una delena e sono tutti umani.
vi chiedo di passare da quest'altra mia fanfic che, fra non molto, lo prometto, aggiornerò: La mia finta fidanzata.
baci e alla prossima :)

p.s. il rating potrei cambiarlo nei prossimi capitoli.