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Autore: savevato    24/01/2013    6 recensioni
-Non è Harry che se n’è andato il problema. Sei tu. Te ne stai andando anche tu.- dico tenendo ancora le mani sul volto.
-Sei così bella quando ti arrabbi.- asserisce come se io non ci fossi. –Sei così bella che ho paura di starti accanto. Sei così bella che ho paura di farti del male.- continua convinto.
-Smettila. Non è dicendo che sono bella che ti farai più vicino a me.- urlo esasperata.
-Se n’è andato lui, ma io resto. Lui se n’è andato e devi passare oltre.- dice convinto che è quello che io voglia sentire.
-Mi manca, Zayn! Mi manca!- esclamo in urlo per poi correre via.
-Honey..- sento appena il mio nome sussurrato.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm rady to start again.
(sulle cose scritte in blu se si clicca si apre l'immagine)

-Mi manca, Zayn! Mi manca!- esclamo in urlo per poi correre via.
-Honey..- sento appena il mio nome sussurrato.
Esco dal salotto e mi dirigo nel piccolo disimpegno che si trova all’entrata, a sinistra abbiamo la sala da pranzo mentre a di fronte vi sono delle scale che portano al piano superiore. Sbuffo pesantemente per poi salire di corsa e chiudermi nel piccolo bagno adiacente alla mia camera.
Fin da quando mi sono trasferita dal mio migliore amico, dopo la morte improvvisa di Harry, ho notato questa stanza troppo grande per essere un semplice bagno.
Non giro la chiave perché so che Zayn non entrerebbe mai senza il mio permesso.
Piano mi guardo intorno. Il grande lavabo incastrato nel marmo sta alla mia destra, Di fronte ad esso, a sinistra, nell’angolo opposto a dove mi trovo io ci sono i sanitari. Bianchi perfetti. Mentre alla mia sinistra c’è un’immensa vasca da bagno angolare.
Mi assicuro che sia completamente asciutta per poi aprire l’armadietto sotto il lavabo e estrarre due asciugamani. Uno lo apro del tutto e copro il fondo della vasca, mentre il secondo lo tengo piegato posandolo sul bordo. Tolgo le nike che ho ai piedi e mi tolgo il maglione pesante rimanendo in canottiera e pantaloni. Tolgo anche i calzini leggeri che ho indossato questa mattina e lascio il tutto sparso sul pavimento di ceramica blu scura.
Piano mi infilo nella vasca accucciandomi alla meglio e sistemando il secondo asciugamano sotto la testa a modi cuscino.
-Che merda.- sussurro più a me stessa che a qualcuno in particolare.
Stringo le ginocchia al petto e penso alla discussione appena avuta con Zayn.
 
 
 
Sono sveglia dalle sei di questa mattina e quando mi sono alzata ero in casa da sola. Zayn non è nemmeno rientrato a dormire sta notte. Sono in ansia.
Sento due mandate di chiave alla porta e il panico mi assale. So già che litigheremo e litigare con lui, oggi, 23 Gennaio 2016, proprio non mi va.
Sento la sua presenza nel disimpegno che funge da ingresso. Posa rumorosamente le chiavi nella ciotola sul ripiano e calcia via gli scarponi da neve.
Da giorni Londra è tinta di bianco e le strade innevate mi mettono una paura che solo da quel 23 Gennaio 2013 mi scorre nelle vene.
Ricordo tutto come fosse successo oggi. Harry che si sporge un attimo verso di me per darmi un bacio, la strada scivolosa a causa del ghiaccio e della neve, l’auto che sbanda e poi finisce malamente contro il guardrail, il quale attraversa a metà l’auto dividendola in due, leggermente spostato verso il lato del guidatore. Ricordo di essermi svegliata dopo tanto con l’affanno in gola. Il mio sguardo si girò subito verso di lui. Non era schiacciato ne ferito gravemente. Eppure una grande macchia di sangue ricopriva i suoi lunghi ricci. Iniziai a chiamarlo ad alta voce fin quando non avevo più fiato. Non riuscivo a muovermi, ero bloccata. Un sussurro venne dal mio lato. “Honey..” diceva piano la voce di Harry. “ti… am…” ma non finì la frase che i suoi occhi si chiusero. Le mie lacrime iniziarono a scendere poco alla volta e piansi fino allo sfinimento, mi sembrava come se tutto fosse buio. Lui se n’era andato e io non avevo più nulla a cui rendere conto.
I passi di Zayn mi risvegliano dal ricordo in cui sono caduta.
-Scusa.- sussurra a testa bassa senza nemmeno salutarmi per poi dirigersi in cucina e prendere una birra dal frigorifero. Non si è nemmeno tolto il giubbotto e i capelli spettinati sulla fronte gli danno un aspetto trasandato che poche volte gli ho visto mantenere.
Una volta finita la birra fa per dirigersi al piano di sopra quando lo blocco.
-Solo questo hai da dire?- esclamo infastidita dal suo totale menefreghismo. Come se oggi non fosse il giorno più brutto della mia vita.
-Non so cosa dirti.- dice per poi tentare di fuggire al piano di sopra ma nuovamente lo trattengo, questa volta tirandolo per un polso.
-Non sai cosa dire?- domando incredula posando i miei occhi neri nei suoi. –Mi prendi in giro spero.- esclamo infine alzando la mano verso il suo viso.
Accarezzo le occhiaie che in questi anni si sono formate sotto i suoi occhi. Poi passo le dita sulle labbra. Infine accarezzo tutta la guancia per poi allontanare velocemente la mano e lasciargli un violento schiaffo.
Subito la sua pelle si arrossa e lui porta una mano sul punto colpito.
-Fa male?- domando sarcastica. –E’ solo un millesimo di quanto dolore sto provando io ora.- sussurro per poi correre in salotto e sedermi sul divano nascondendo il viso tra le mani.
-Harry non se n’è andato solo per te.- esclama. Sento la rabbia nella sua voce. La birra, o meglio, le birre, perché sono sicura ne abbia già bevute almeno quatto prima di tornare a casa, iniziano ad arrivargli alla testa.
-Non è Harry che se n’è andato il problema. Sei tu. Te ne stai andando anche tu.- dico tenendo ancora le mani sul volto.
-Sei così bella quando ti arrabbi.- asserisce come se io non ci fossi. –Sei così bella che ho paura di starti accanto. Sei così bella che ho paura di farti del male.- continua convinto.
-Smettila. Non è dicendo che sono bella che ti farai più vicino a me.- urlo esasperata.
-Se n’è andato lui, ma io resto. Lui se n’è andato e devi passare oltre.- dice convinto che è quello che io voglia sentire.
-Mi manca, Zayn! Mi manca!- esclamo in urlo per poi correre via.
-Honey..- sento appena il mio nome sussurrato.
 
 
 
Le lacrime ormai scorrono sul mio volto da una buona mezzora e le mie mani strette a pugno mi fanno male. Da quanto le sto stringendo sento le unghie lunghe graffiarmi la pelle. I singhiozzi percorrono il mio corpo da tanto ormai che quasi non me ne accorgo.
Mi ricordo quando mi chiese di trasferirmi da lui.
 
 
 
-Honey!- esclama Zayn venendomi in contro. È la prima volta che lo vedo dopo l’incidente e dopo il funerale.
Sorrido forzatamente al suo sorriso e cerco di non apparire malinconica. È una delle poche persone che mi sono rimaste accanto dopo tutto questo.
La famiglia di Harry da la colpa a me di tutto. In fondo stava baciando me, è andato fuori strada per quello.
Mi si avvicina sempre di più e una volta di fronte a me mi stringe in un abbraccio impacciato. Soffoco un gemito di dolore perché nello stringermi mi schiaccia la ferita che mi sono procurata sul fianco cercando di uscire dalla macchina quel giorno. Mi da un leggero bacio sulla fronte e poi si allontana leggermente da me.
-Come stai?- domanda pentendosi subito dopo della stupida domanda fattami.
-Non lo so. Sto e basta.- sussurro mentre una lacrima mi scivola sul viso. Prontamente lui la raccoglie con un bacio sulla guancia. Mi sento lo zigomo andare a fuoco. Abbasso subito lo sguardo.
-Ti voglio bene.- sussurra al mio orecchio dolcemente. Poi prendendomi per mano inizia a correre trascinandomi con se. Arriviamo davanti a casa sua e ci fermiamo in silenzio. Guarda i miei occhi neri e per un attimo abbassa lo sguardo sulle mie labbra.
Successivamente apre la porta della villetta e mi trascina dentro facendomi sedere sul divano. Sparisce al piano di sopra e io rimango in una sorta di coma. Immobile fisso il muro color caramello di fronte a me. Sembra come se tutto intorno a me sparisca.
Sento Zayn sedersi affianco a me ma non dico nulla, si stende e mi trascina con se stringendomi forte ma non troppo, per paura di farmi male.
Ci copre entrambi con una coperta e mi accarezza piano i capelli. Dopo parecchi minuti mi riprendo.
-Anche io.- dico per poi chiudere gli occhi e addormentarmi.
 
 
 
Da quella sera non ho più dormito in casa mia, il mattino dopo lui mi chiese se volessi trasferirmi li.
Sfilo da sotto il mio corpo il secondo asciugamano e mi copro con esso, inizio a sentire freddo e inizio a sentire le palpebre pesanti. Mi sollevo leggermente e allungo la mano fino ad arrivare al maglione. Lo indosso per poi ricoprirmi con l’asciugamano.
Penso al primo anno dopo che è morto Harry.
 
 
 
-Zayn mi accompagni a trovare Harry?- domando a Zayn una volta vestita e lavata.
Lui annuisce con la testa e beve un altro po’ di succo d’ananas. Poi posa il contenitore in frigo, indossa gli scarponi e prende le chiavi della macchina.
Usciamo in silenzio e andiamo fino al cimitero. Passo tra le tombe fino ad arrivare a quella di Harry. Il sole è ormai alto in cielo e qualcuno è già stato qui, probabilmente sua madre, questa mattina presto per lasciare un mazzo di rose rosse.
Non sono i classici fiori da cimitero ma erano i preferiti di Harry.
Ne sfilo una dal mazzo e la annuso per poi sedermi affianco alla lapide candida. Passo lo sguardo sulle scritte.
“Harold Edward Styles
02-01-1994
01-23-2013”
Sotto, nascosta dall’edera cresciuta in quest’anno vi è una piccola targa. Anche se non posso vederla so bene cosa vi è scritto.
“Mi hai lasciata con le migliori parole del mondo. Tua per sempre. Honey.”
In un secondo mi rimane in testa la sua voce che mi chiama per poi dire quel ‘ti amo’ a metà.

-Ney, se non te la senti di restare andiamo.- sento dire da Zayn che è rimasto a distanza fino ad ora.
-No, tranquillo.- mi lascio andare ad un sospiro. –Ho solo bisogno di un attimo.- sussurro mentre la prima lacrima scende sulla mia guancia.
Lui è subito al mio fianco. Mi prende la mano e me la stringe forte mentre con quella rimasta libera accarezzo la foto di lui sulla tomba.
I capelli ricci erano leggermente più corti perché erano appena stati tagliati. Gli occhi verdi erano accesi di una luce vera e propria.
Ricordo bene quando scattai quella foto. Eravamo pronti per uscire e andare a una delle solite cene con al sua famiglia e mi piaceva particolarmente il vestito blu che aveva indosso.
 
 
 
Sento la mano pesante di Zayn battere sul legno della porta. E’ oramai quasi mezzora che bussa senza sosta. Non ho intenzione di farlo entrare. Non vorrei che mi vedesse in questo stato.
Passo una mano sui capelli corti ormai da anni. Batto velocemente le ciglia e inizio a pensare che se lui non fosse stato accanto a me in questi tre anni probabilmente non sarei la Honey che sono ora.
Avrei il viso sciupato dalle lacrime che nessuno mi avrebbe asciugato e i capelli sfibrati perché nessuno me li avrebbe lavati ogni volta mentre ero nascosta dalla schiuma del bagnoschiuma. Ma soprattutto non avrei queste rughette ai lati della bocca se ogni giorno non ci fosse lui a farmi sorridere.
Solo ora mi rendo conto di quanto lui stia facendo per me.
Ricordo che fu Zayn ad accompagnarmi dal parrucchiere la prima volta che li tagliai di questa lunghezza.
 
 
 
Entrando nel negozio la campanella suona. Zayn prende subito posto su uno dei graziosi divanetti rossi in pelle. Mi sorride e lo raggiungo sedendomi dal lato opposto del divano.
-Honey sei sicura di volerli così corti? Io scherzavo.- ripete per l’ennesima volta da quando ieri sera scherzando mi ha detto ‘taglia i capelli corti come me’.
-Sono sicura Zayn.- dico convinta.
-Se vuoi accomodarti sulla poltrona sono pronta.- esclama Crystal, la mia parrucchiera da sempre.
-Certo, arrivo.- dico alzandomi e sciogliendo i capelli legati la mattina in una treccia scompigliata.
Mi siedo sulla sedia nera davanti al lavabo. La parrucchiera mi lava i capelli massaggiandoli delicatamente e passando anche il balsamo. Poi li avvolge in una sorta di turbante e mi fa sedere su un’altra sedia, di fronte a uno specchio.
Scioglie il turbante e pettina i capelli sciogliendo ogni nodo.
-Allora? Cosa vuoi fare?- domanda quasi certa che voglia soltanto spuntarli.
-Corti, cortissimi.- dico soltanto. Il bel sorriso di Crystal si spegne in un attimo.
-Sei sicura?- domanda sconcertata.
-Mai stata più sicura.- asserisco seria.
Senza dire una parola lei inizia a tagliare i capelli cortissimi senza guardare troppo e in un ordine apparentemente casuale. Una volta finito, benché i capelli corti siano già asciutti lei li fona velocemente per poi spettinarli in maniera studiata.
-Ti piacciono?- domanda una volta tolta anche la mantellina e lasciati cadere gli ultimi capelli.
Sento i passi di Zayn passare oltre il paravento che separa la sala d’attesa e la zona lavorativa.
-Sei stupenda Honey.- sussurra con la bocca spalancata dallo stupore. Si avvicina e mi porge una mano. Il negozio è vuoto, siamo solo noi e Crystal. Afferro la sua mano e mi alzo.
Mantiene la presa incrociando le sue dita con le mie, mi alza il braccio e mi fa fare un giro su me stessa. Il vestito corto che indossavo quel giorno si apre e la gonna gira con me.
-Ti pago io il taglio.- esclama tenendo sempre la mia mano e andando verso la cassa.
Estrae il portafoglio e senza che io possa nemmeno minimamente protestare paga Crystal.
Usciti dal negozio mi porta sul London Eye.
L’ultima volta che sono stata qui ci sono stata con Harry, nel 2012.
-Vuoi fare un giro?- domanda fermandosi a pochi metri dalla coda della biglietteria.
-Si, ma ho paura delle altezze.- dico guardando il punto più alto della ruota.
-Ci sono io.- sussurra al mio orecchio per poi abbracciarmi da dietro.

Poi ci mettiamo in coda, e dopo poco arriviamo a prendere i biglietti.
Saliamo sulla navicella e subito corro a sedermi sulla panca di legno al centro dell’abitacolo. Lui si siede accanto a me prendendomi la mano sinistra sulla quale porto ancora la fedina che Harry mi aveva regalato al primo anno di fidanzamento.
-Porti ancora la sua fedina?- domanda notando l’anello fine e argentato.
-Si, non so perché ma quando mi manca pensare che lui la portava al dito quando è stato sepolto mi fa sentire eterno il suo amore.- sussurro togliendo la mano da quelle di Zayn.
Nel frattempo abbiamo già fatto un quarto di giro. Guardo il Tamigi sotto di noi e inizio ad avere un po’ di paura.
Lui si alza silenziosamente avvicinandosi al corrimano.
Nella navicella c’è solo un anziana donna con una bambina, probabilmente la nipote.
-Zayn…- sussurro richiamandolo. Lui si volta verso di me e deve notare un piccolo spiffero di timore nei miei occhi.
-Andiamo, vieni qui.- esclama non movendosi nemmeno di un passo.
-Ho paura, voglio scendere.- dico alzando di poco il tono di voce. Tant’è che la bambina si gira.
-Perché?- domanda innocentemente con la sua voce chiara.
-Ho paura di cadere.- rispondo io sempre più in panico. Zayn intanto osserva la scena dal suo posto.
-Se vuoi ti porto io fino al coso per tenersi.- ribatte la piccola. Mi porge la mano che riluttante afferro. Mi alzo e sento il mondo girare tutto intorno a me.
-Sei diventata tutta bianca.- mi prende in giro Zayn che silenziosamente rimane a guardare.
La piccola, passo per passo mi porta fino a dove sta Zayn. Una volta appoggiate entrambe le mani sul corrimano chiudo gli occhi.
-Siamo arrivati al punto più alto.- sussurra lui al mio orecchio mettendosi dietro di me e posando le mani affianco alle mie.
 
 
 
-Dai apri Ney, scusa!- esclama mettendo da parto l’orgoglio. Le lacrime hanno ripreso a uscire dai miei occhi.
-Puoi entrare.- sussurro mettendomi sdraiata su un fianco.
Sento la porta aprirsi e chiudersi e lo osservo togliersi le ciabatte e i calzini. Infine prende un asciugamano e si infila con me nella vasca posandoselo sotto la testa.
Torno al giro sul London Eye.
 
 
 
Apro gli occhi e ciò che mi si para davanti è stupendo.
Il panorama è una cosa che non ricordavo così bella. Tutto mi pare più vivo, più luminoso.
Sento Zayn stringersi di più a me come per volermi rassicurare che non mi lascerebbe mai cadere.
-Come va?- domanda notando la pelle d’oca sulle mie braccia.
-E’ magico.- dico appena. Poi una vocina alle nostre spalle ci interrompe.
-Siete carini.- dice la bimba di prima sorridendoci radiosa.
-Grazie piccolina.- esclama Zayn per poi tornare a stringermi forte a se. Il giro termina e scendiamo dalla navicella.
 
 
 
Mi stringe tra le sue braccia mentre le lacrime continuano a scendere.
-Non voglio un tuo abbraccio.- inizio ad urlare prendendo a pugni il suo petto con deboli colpetti.
A ogni pugnetto lui mi stringe sempre di più a se senza lasciarmi andare nemmeno per un secondo.
Poco alla volta smetto di scalfire il suo petto e ci affondo il viso aspirando il suo profumo e bagnandogli di lacrime la maglia.
-So che ti manca ma devi provare ad andare oltre. Sono tre anni che lui non c’è più e non vorrebbe sapere che tu stai così male.- esclama accarezzandomi i capelli.
-Non ti dico di togliere la fedina, di buttare tutte le sue foto e di dimenticare ogni cosa che ti ricordi il suo viso. Ti dico solo che dovresti provare a farti nuovi amici, uscire con altre persone, sentirti con nuovi ragazzi.- sussurra poi piano al mio orecchio.
-Sai, c’è un ragazzo che un po’ mi piace. Me ne sono accorta solo ora.- sussurro con la voce rotta dai singhiozzi.
-Io so che c’è un ragazzo, che tiene molto a te e che vorrebbe solo vederti felice. Che ogni giorno ti dice ‘sei bellissima’ e ti abbraccia forte a se. Ti ha asciugato ogni lacrima e fatto spuntare ogni sorriso. Dovresti provare a aprire gli occhi. Ti accorgeresti di quanto lui ti desideri.- dice piano al mio orecchio.
Sollevo lo sguardo guardando i suoi occhi ambrati.
Solo ora ho capito veramente quanto Zayn mi ami.
Solo ora ho capito quanto lui faccia per me ogni giorno.
Solo ora ho deciso di passare oltre.
Il suo sguardo si posa sulle mie labbra, si avvicina delicatamente al mio viso, con una mano mi accarezza una guancia per alcuni secondi, poi sento le sue labbra sulle sue.
Non è come nei film che descrivono il bacio perfetto. Lui non sa di fragola o di vaniglia. Non lascia danzare la sua lingua con la mia.
Semplicemente sfiora le mie labbra per poi allontanarsi e riaprire gli occhi.
A questo punto porto le mie mani dietro la sua nuca e lo riavvicino a me. I suoi occhiali da nerd vengono un po’ spinti di più contro il suo naso dalla mia fronte e sento le mie guance andare a fuoco.
Le sue labbra sottili ma non troppo accarezzano le mie e lo sento sorridere in quel bacio. Piano ci allontaniamo l’uno dall’altra.
-Scusa.- sussurra per la seconda volta in questa giornata.
-Sta zitto e baciami, per favore.- questa volta posa le sue labbra sulle mie con più veemenza trascinandomi in un vero e proprio bacio.
Mi sembra un eternità prima che si allontani per riprendere fiato.
-Dovevo recuperare il tempo perso.- sussurra per poi lasciarmi tanti piccoli baci dall’angolo della bocca fino all’orecchio.
Con la mano che non è posata sulla mia guancia cerca la mia mano sinistra e piano sfila la fedina di Harry per poi lasciarla sul bordo della vasca.
 
Sono pronta a rincominciare. Da oggi. Con Zayn. 


YEYAAAAAAAH

mmmmmmm buonsalve, non ho molto da dire se non che ho messo molto della mia storia personale in questo capitolo in un certo senso.
da qualche giorno mi frullava in testa e quindi ho deciso di buttarlo giù. 
doveva uscire sulle 4000 parole e invece sono 3100 e qualcosa.
spero vi piaccia. c:
alla prossima, honey.
(spero si vedano le foto)
  
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