LA COPPA
La
coppa color avorio riluceva nella sala.
Le
mani accarezzavano distrattamente il materiale liscio e lucido, con
fare
distratto. Un sorriso feroce deturpava il volto della regina, mentre
compiva
questo gesto, ormai abituale. La coppa si riempiva ora di latte, ora di
yogurt,
nei momenti in cui la mente era libera dagli effetti dell'hashish.
La
regina, talvolta, posava lo sguardo sulle fessure del contenitore ed in
quei
momenti, lo sguardo si gonfiava di un odio feroce, che nemmeno la
distanza del
tempo e la soddisfazione provata erano riuscite a colmare.
Potevano
essere passate svariate lune ma quel sentimento non si era mai estinto
né,
forse, avrebbe cessato di pungolarla.
Malgrado
la discendenza fosse assicurata, la regina Tamiri non poteva
dimenticare
l'affronto sofferto da suo figlio Spargapise, né tantomeno
il suo gesto estremo.
Dal
giorno dell'accaduto, guardava al sangue dei nemici in modo diverso.
Non
era una sovrana magnanima.
La
sua ira era ben nota ai nemici...ed istintivamente strinse la coppa tra
le
mani,
quella
coppa che ora era un trofeo di guerra, conquistato a prezzo della vita
di suo
figlio. Poteva tollerare la sconfitta, se il nemico era più
forte ma non se il
risultato era frutto di un bieco inganno...e non poteva biasimare i
sentimenti
del suo generale. I Messegeti, del resto, erano un popolo forte ed
orgoglioso,
nonché vendicativo. La pena che avevano inferto agli ultimi
nemici che avevano
osato invadere le loro terre, comunque, era un episodio che
difficilmente le
lande conosciute avrebbero dimenticato.
Quell'oggetto,
tuttora, era capace d'incutere timore nei suoi ospiti...e non a torto.
Non
era tanto consueto che una regina si abbeverasse quotidianamente alla
Testa del
Re dei Re, tantomeno di Ciro il Grande...a meno che non si chiamasse
Tamiri.
Non
avrei mai pensato di continuare la
serie di Ancient Woman ma è accaduto. Il personaggio della
regina Tamiri è
citato da Erodoto ed è possibile leggere la pagina da
Wikipedia. Questa flashfic
è nata per caso e spero che vi piaccia. Grazie ancora a chi
mi ha letto.