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Autore: Dian87    29/07/2004    4 recensioni
Sono passati anni da quando i Blade Brakers si sono separati. Kei, trasferitosi in Italia, fa una nuova vita, che cambierà drasticamente grazie a una compagna di classe
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.d.Aki : questa ff l'ho scritta tutta ascoltando il cd "DEAD LETTERS" di "THE RASMUS" e ci ho messo cinque giorni a scriverla

 

CAPITOLO 1- LA DIVISIONE

Erano passati diversi anni da quando i Blade Breakers avevano vinto i campionati mondiali di Bey Blade e ora erano cresciuti e non giocavano più con le trottole, sebbene fossero state le loro migliori amiche dell'infanzia. Takao seguiva le orme del nonno, allenandosi per diventare un bravo spadaccino, Max era andato in America, dove viveva assieme ai genitori, a studiare in un college, Rei era tornato al villaggio della Tigre Bianca, il Professor K era entrato in un prestigioso istituto, guidato da Mister B, Hilary era in classe con Takao in un istituto superiore e Kei, avendo avuto la possibilità di andarsene dalla casa del nonno, se n'era andato in Italia, dove frequentava un liceo scientifico. Non si parlavano se non per e-mail o chat, quando riuscivano a avere dei momenti liberi e, per mettersi d'accordo sull'orario, usavano l'ora zulu, usata anche dai militari. Quanto alle vite private, Takao e Hilary si erano fidanzati, Max era sempre in cerca di ragazze fuori dal college, Rei si era messo con Salima, il Professor K, quando non stava attaccato al suo computer, andava in giro con altri ragazzi che si chiamavano Professor M, Professor N, Professor O e Professor P, Kei, invece, era un caso a parte. Nella sua classe, terza di un liceo scientifico, c'erano solo otto ragazze su ventisei, lui compreso, e nessuna pareva badare a lui.

 

- Ehi, Kei, che ne dici se passiamo l'estate in montagna?- gli chiese un suo compagno di classe.

- No, grazie.- rispose il diciassettenne dai capelli grigi e blu, uscendo dalla scuola.

- Maledizione, sono in ritardo, Mauri mi ammazzerà se arrivo tardi alla gara!- sbottò una sua compagna di classe, uscendo di corsa dall'aula al suono del campanello.

- Ehi, Nicole,…- la chiamò un'altra.

Era l'ultimo giorno di scuola, era stata fatta solo un'ora di lezione e tutti potevano dirsi liberi per tre mesi. La ragazza corse al suo motorino e partì di corsa, mentre Kei scendeva con calma. Quella ragazza era la più strana di tutte, secondo lui: sempre chiusa in sé, a scrivere raccontini anche senza senso, senza uscire dall'aula se non per motivi di spostamento d'aula o una forzata uscita causa lezione di religione o mancanza della merenda. Kei aveva parlato il giorno prima con gli altri e non gli era importato molto di quello che dicevano gli altri, come sempre i discorsi erano senza senso per lui. Fece partire la sua moto e si allontanò verso l'appartamento in cui viveva da solo. Chissà, forse sarebbe andato a seguire la gara di judo…

 

- Sono qui, Mauri, scusa il ritardo, ma c'era traffico.- disse, tutto di un fiato, Nicole, facendo un inchino, piegando solo il busto.

- Nulla. C'è un'altra gara, oggi, alla Ginnastica con i bambini. L'iscrizione è già fatta.- le mise un tesserino blu al collo con la scritta COACH.- Fa' le mie veci.-

- Roger.-

La ragazza corse di nuovo via, ripetendosi mentalmente la strada per arrivare alla Ginnastica Triestina.

"Spero solo che non ci siano autovelox, oggi." pensò la ragazza.

 

Nicole arrivò alla palestra e vide i bambini, tre femmine e cinque maschi, già cambiati, che si guardavano intorno, alla ricerca di un qualsiasi punto di riferimento. Nicole aveva la tuta della società, la maggior parte della superficie era blu, mentre c'erano anche parti bianche e gialle e, ricamata in bianco, il nome della sua società, l'A&R, i bambini invece avevano solo un judogi bianco, con cinture colorate, ciabatte e maglietta per le bambine.

- Ciao.- disse la ragazza.

I bambini le vennero vicino.

- E Maurizio?- le chiese una delle tre bambine.

- Aveva da controllare un'altra gara, ci sono solo io.- rispose Nicole.- Su, scendiamo, le prime categorie si stanno già scaldando. Federico e Tiziano, mi raccomando, non fate troppe sciocchezze.-

- Sì, Nicole.- risposero i due bambini.

- Su, andate. Tullia, Nicole e Giorgia, potete darmi gli aggiornamenti quando faranno i circuiti?-

- Quando li faranno.- rispose Giorgia.

- Logico.- sorrise Nicole.

- Io vado subito?- chiese Nicolò.

- Hanno chiamato il tuo anno?- chiese Nicole.

- No.-

- Farai riscaldamento dopo.- rispose la ragazza, vedendo Federico e Tiziano salire sul tatami.

Le gare cominciarono e, quando i bambini scesero dalla palestra al piano di sopra dove avevano fatto il circuito, arrivò Kei. Il ragazzo vide Nicole che parlava con due dei bambini per un po' e dopo li mandava assieme agli altri mentre un'altra bambina le si avvicinava e le parlava.

- Ok, di' a Nicolò e a Tullia di cominciare a scaldarsi sulle scale, quando ci sarà il cambio nella loro categoria tra lotta e circuito cominciate tu, Nicole e Christian.-

- D'accordo, Nicole.- rispose la bambina, andandosene.

Kei raggiunse la giovane e lei non se ne accorse fino a quando questo non la chiamò.

- Ciao, Kei.- fece, osservando la lotta a terra di uno dei bambini.

Quando la lotta si fermò, la ragazza fece segno al bambino di tirare via il braccio all'avversario e l'allievo capì.

- Come mai da queste parti?-

- Non avevo nulla da fare.-

In quel momento arrivò un'altra bambina.

- Che succede, Nicole?-

- Vai subito di sopra: è successo qualcosa di grave!- rispose, agitata, la bambina.- Hanno chiamato tutti i tecnici per non so cosa.-

- Ok, rimani qui e guarda come se la cavano.-

Nicole, la ragazza, e Kei lasciarono lì la bambina assieme agli altri, salendo di corsa al luogo dove si teneva il circuito. Vide tutti gli altri allenatori e si infilò tra di loro.

- Cosa succede?- chiese uno degli allenatori, mentre Tullia andava in cerca dell'allenatrice.

- È stata trovata una bomba in sede di gara, bisogna evacuare tutti.- rispose quello della SGT, Società Ginnastica Triestina.- Ciascuno richiami a sé i propri allievi e portateli il più lontano possibile da qui: sembra che siano loro l'obiettivo. Andate.-

Tullia trovò l'allenatrice e le prese la mano.

- Che succede?- chiese la bambina.

- Raccogli quelli che si trovano in questa zona e andate là del bar. Ci rivediamo lì.-

Nicole si allontanò mentre Kei rimaneva con la bambina, come avrebbe fatto Nicole se lì ci fosse stato il suo allenatore, ma, durante la discesa, vide che i suoi bambini stavano già salendo con gli zainetti, loro e dei loro compagni, in spalla e la raggiunsero.

- Allora, Tiziano, Nicole, Federico, Nicolò e Christian, c'è qualcun altro giù?-

- No.- rispose Tiziano.- Che sta succedendo?-

- Nulla di grave, c'è stato un guasto e dobbiamo lasciare l'edificio in attesa di accertamenti.-

Tutti e sei raggiunsero il bar, dove videro gli altri, e si allontanarono. La gara, per quel giorno, era finita.



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