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Autore: garry    25/01/2013    1 recensioni
Sorrisi sulle sue labbra,prima di premerle sulle sue. Quelle labbra che avevo guardato a lungo adesso le stavo percependo,e non c'era sensazione più bella di questa.
Forse,sarò stata un po' ingenua,forse di lacrime per lui ne verserò ancora,o forse no.
Una cosa che so fare perfettamente,è leggere negli occhi delle persone,e gli occhi di Harry sono facili da leggere.
In quegli attimi,vi lessi sincerità,amore,e promessa di un'amore infinito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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'vedi quella?' -domandò,indicando una delle troiette dell'istituto che frequentavamo.
Annuii svogliatamente,annoiata dai suoi soliti sguardi maliziosi lanciati a quelle ragazze.
'sarà una bomba a letto,guarda che sedere!' -rise.
Ovvio.
Ai ragazzi piace soltanto il sesso,il sedere sodo,le gambe perfette,e una pancia piatta. Il resto potrebbe anche rimanere isolato in un campo di sterminio.
'Gaia,ci sei?' -disse a voce alta,passandomi una mano davanti.
'che c'è?' 
'ti parlo e non mi ascolti?'
'ti ascolto,sì. Ma mi hai rotto il cazzo con questi discorsi.' -sbottai,per poi chiudere violentemente l'anta del mio armadietto,e voltargli le spalle.
Lo lasciai lì,e mi incamminai verso il piano superiore,dove avrei trovato la mia classe. Atteggiamento stupido,dato che avremmo passato un'altra giornata,come sempre d'altronde,da compagni di banco.
Raggiunsi il nostro banco,uno dei tre in fondo alla classe,per poi buttargli i libri sopra,e di seguito mi abbandonai su quella fredda sedia come una dannata.
Il professore non era ancora arrivato,e l'aula cominciava a riempirsi,sperai con tutto il cuore che Harry entrasse in ritardo. Poggiai la testa sul banco,chiudendo gli occhi.
Ero già stanca di mio,ovviamente non avevo dato retta a mia mamma e ai suoi 'vai a dormire,è tardi!',in più avevo appena dato inizio ad una lite con il ricciolino.
Perché la mia vita è così complicata di prima mattina?.
Sentii il buon giorno del professore,e automaticamente -come tutti i miei compagni- mi alzai,come forma di saluto. Mi chiedevo perché dovessi alzarmi per una testa vuota ... e pelata.
'dunque ragazzi,cominciate a leggere pagina trecentodieci del libro di epica,poi vi assegnerò delle domande di comprensione'. -spiegò aprendo uno dei suoi registri scolastici.
Ma vaffanculo,pelato.
Aprii svogliatamente il libro,e prima che potessi cominciare a cercare la pagina,la porta della classe si aprì,ed Harry ne fece capolino. 
'prof,scusi il mio ritardo non si ripeterà più!'. -esclamò,come se fosse disperato.
Si certo,chissà chi si era scopato in quella mezz'oretta.
'dice sempre così signorino Styles!. Si vada a sedere,e che sia l'ultima volta!' 
Harry si grattò la testa impacciato,per poi raggiungere il nostro banco con una camminata svelta. Gettò lo zaino per terra,uscendo il materiale che gli serviva,poi si sedette.
'si vuol sapere che ti prende?' -sussurrò,aprendo anche lui il suo libro.
'che deve prendermi?'. -risposi,sfogliando le pagine che mi avrebbero condotto a quella che mi sarebbe dovuta interessare.
'non ti conosco da un giorno,Gà.' 
'il professore ha assegnato la lettura di pagina trecentodieci,scusami'.
Mi chiuse il libro,guardandomi torvo. Mi guardai attorno,cercando con gli occhi il mio migliore amico Zayn. Fortunatamente quel giorno era qui,e fortunatamente Louis non era venuto,per cui mi affrettai a raccogliere il mio libro 
per poi alzarmi,e sedermi vicino a lui. Mi girai un'ultima volta ad osservare Harry,che aveva un espressione difficile da leggere in volto.
'chi non è morto,si rivede!' -ridacchiò piano Zayn,rivolgendomi un sorriso. 'successo qualcosa?'
'no.'
'suvvia,cosa ti ha portato dal buon Zayn?'
' .. sono stufa di ascoltarlo.'
'perché?'
'Zayn,non ce la faccio più.'. -sussurrai,in preda alle lacrime.
'Gaia,perché non glielo dici?perché non gli dici tutto quanto?'
' .. a cosa servirebbe Zayn? Non vedi che va dietro ai bei sederi?'
' ehi,anche tu ne hai uno molto okay!' -ridacchiò.
Gli tirai una gomitata sulle costole,causando un suo piccolo grido acuto. 
'no,okay scusami. Seriamente,dovresti parlargli .. '
'non gli interesso,e non gli interesserà ciò che provo. Sarebbe tempo perso'. -sussurrai,per poi dedicarmi a quelle benedetta lettura.
Zayn si rassegnò,ed evitò di insistere sul discorso in questione. Ogni tanto con la coda dell'occhio osservavo Harry,notando che mi fissava con uno sguardo a dir poco penetrante.
Lo distolsi subito,cercando di rispondere ad almeno due di quelle domande di comprensione. L'unica cosa che non capivo,era me stessa. Io non mi capivo.
Mi chiedevo perché continuavo ad andargli dietro anche e solo come amica. Mi chiedevo perché per me quell'amicizia non bastasse più. Mi chiedevo perché il mio cuore si dovesse invaghire proprio di lui.
E mi chiedeo perché avesse un carattere così maschilista.
La tanto amata campana dell'intervallo squillò. Amavo quell'istituto per il solo fatto che ci lasciassero trenta minuti liberi,lontani dai libri. 
Riposi tutto quanto nello zaino,poi mi voltai verso Zayn che si stava già incamminando verso l'uscita.
'ehi,bel ciuffo aspettami!' -esclamai,non riuscendo a raggiungerlo.
'aaah l'amore. Ci vediamo dopo!' 
Rise,per poi velocizzare i suoi passi,e scomparire tra la folla. Brutto stronzo. Se era così che tentava di farmi parlare da sola con Harry,credo che i suoi piani non abbiano successo.
Non avevo per niente fame quel giorno,per cui estrassi dalla tasca della felpa un pacco di sigarette,che tenevo come una specie di scorta,con l'intento di avviarmi in cortile.
Lì non c'erano molti studenti. C'erano quelli che venivano definiti un po' 'i pensatori',ed in quel momento ne facevo parte. La mia mente viaggiava verso confini illimitanti e sovraumani,e quando Harry compariva tra di essi,tutto perdeva felicità.
Non potevo osservare quelle labbra,pensando che io non le avrei mai sfiorate.
Non potevo ascoltare quella voce,pensando che io non l'avrei mai ascoltata sul serio,quando volevo.
Non potevo guardare le sue mani,senza il desiderio di intrecciarle tra le mie,per sempre.
Non potevo guardare lui,senza pensare che non sarebbe stato mai mio.
Presi una sigaretta dal pacco,quando mi venne tolto violentemente dalle mani. Mi voltai,ritrovandomelo davanti. Adesso invece,mi chiedevo come cazzo si era permesso.
'potresti ridarmele?' -sbottai infastidita.
'da quand'è che fumi questa roba?.' -domandò quasi ... nervoso?.
'non sono affari tuoi,Harold.Ridammelo.Per favore.' 
'non saranno affari miei,ma non ti fa affatto bene!'-esclamò alzando la voce.
'ma a te cosa importa della mia salute?eh?'
'mi importa più di quanto pensi.' 
Detto ciò,compiuti un paio di metri,gettò il pacchetto nella prima pattumiera che si trovò davanti,guardandomi ancora arrabbiato. Io davvero,non lo capivo.
'ti odio'. -sibilai,non guardandolo negli occhi,per poi -come stamattina- voltarmi,con l'intento di lasciarlo di nuovo lì,come un coglione.
Stavolta fui fermata. Sentii la sua mano stringere il mio polso,e con uno strattone mi fece voltare donandomi una vicinanza che mai mi aveva dato.
'cosa hai detto?' -sussurrò piano.
'ho detto che ti odio!Adesso lasciami!' -urlai,sentendo le retini degli occhi umide. Non lo guardai negli occhi neppure questa volta,la verità non era questa.
'guardami negli occhi,e ripetilo.' 
Dicono che è scorretto barare,e lui stava barando. Così sarebbe stato più che scorretto.
Una lacrima,seguita da un'altra,e un'altra ancora,prese libero sfogo,percorrendo il mio viso. Sentii la sua mano,percorrerlo con una delicatezza inaudita,che mi fece venire i brividi.
Con il pollice raccolse una delle tante lacrime,poi,raggiunto il mento,lo sollevò costringendomi ad osservare quelle stelle lucenti.
'ripetilo.'-disse,per poi deglutire debolmente. Come se la cosa lo ferisse parecchio.
Rimasi muta. Muta come un pesce. Io non lo odiavo,ed una bugia detta guardando negli occhi non si può dire. 
'perché non mi lasci stare?'-sibilai,tentando di liberarmi dalla sua presa al polso. Evento che si rivelò fallito.
'voglio che lo ripeti guardandomi negli occhi.' 
Scossi la testa,mentre lui ancora teneva una sua mano sul mio viso,costringendomi a non rivolgere lo sgaurdo altrove.
'ripetilo,per favore.' -disse un'altra volta.
Le cose stavano così: non poteva costringermi a ripetere un qualcosa che non era stato detto con il cuore,ma bensì con la testa,che di cazzate ne compie tante .. non che il cuore non ne compiesse.
'non posso.' -sbottai. 
'perché non puoi?l'hai appena detto due minuti fa,puoi fare lo stesso adesso!' 
'non posso! E sai perché Harry? perché è tutta una cazzata,è tutto un copione,è tutta una falsa!. Io non ti odio,e tu per me non sei un amico! Io ti amo,e per me sei più di un amico!Ti detesto quando vai dietro a quelle lì,perché ti amo,ecco perché!Adesso spero tu sia soddisfatto!' -urlai.
Un silenzio indescrivibile ci invalse. Avevo il fiatone,sia per le urla,sia per le lacrime,e perché avevo appena detto,in parole seppur povere,ma pur sempre parole,ciò che provavo.
Rimase a fissarmi interdetto. Ecco perché non volevo,temevo la sua risposta. Avevo paura di sentirla,perché sapevo che sarebbe stata peggio di una coltellata allo stomaco.
La sua presa al polso lentamente si sciolse,era come ipnotizzato,quasi incredulo. Ma era la verità.
Indietreggiai con piccoli passi,e stavolta scappai sul serio. Non avevo intenzione di continuare le lezioni quel giorno,per cui mi diressi sul retro della scuola,sicura che lì nessuno ci sarebbe andato.
Mi gettai per terra,abbracciandomi le ginocchia,e cominciando a singhiozzare come una stupida ragazzina per il suo primo amore.
In quel momento mi sentivo sola,sola al mondo. Perché il mio tutto adesso,era chissà dove come se non fosse successo nulla. 
Il cellulare che tenevo in tasca,prese a vibrare. Non appena lo estrassi notai che era Zayn,un suo messaggio. 
'ti aspetto nell'atrio tra dieci minuti xx'.
Evidentemente anche lui aveva saltato le lezioni. Raccolsi lo zaino dal pavimento,e con la manica della felpa,mi asciugai alla svelta le guancie bagnate dalle lacrime.
Io ero forte. Solo che prima dovevo convincerne me stessa.
Percorsi tutto il cortile,prima di aprire il cancelletto,e di recarmi nell'atrio,apparentemente privo di studenti. Anche i bidelli non c'erano quel giorno,ma il loro è un caso che si ripeteva spesso.
'Zayn,dove cazzo sei?' -mi affrettai ad inviargli un messaggio,non vedendolo.
'Zayn non c'è,ma ci sono io'. 
Quello non era un sms. Quella era la sua voce. Quello era lui. 
Mi voltai di scatto,vedendolo appoggiato su una delle colonne che caratterizzavano l'atrio. 
'Devo vedere Zayn,non te'. -sbottai,deglutendo.
'Zayn non deve vederti,sono io che ho scritto .. Gaia,per favore,stammi ad ascoltare'. -disse,avvicinandosi.
'hai da dirmi che tutto ciò che ho detto pocanzi per te non conta? che per te non è lo stesso?sta tranquillo,lo so già. Ciao.' 
Aspettai che trionfante e vittorioso,cambiasse direzione,cominciando a saltellare qua e là,per essersi tolto un peso,invece rimase lì a fissarmi.
'cos'hai da guardare ancora?'
'sai,ti amo ancora di più quando fai la difficile. .. ' -sussurrò,per poi sorridere.
Aspetta,cos'è che aveva detto?.
'ti amo ancora di più quando fai la gelosa,e ti amo ancora di più adesso che so che per te è lo stesso'. -terminò,avvicinandosi definitivamente.
Afferrò le mie mani,incrociandole con le sue,proprio come avevo desiderato. 
Ma la faccenda non mi era chiara. Lui non mi ha mai dimostrato nulla del genere. Mi affrettai a scollarmele di dosso.
'vai dalle tue puttanelle,ti staranno aspettando per una delle tue tante scopate.'
'e ti amo ancora di più quando non capisci .. '
'ti sembro per caso stupida?eh?'
'no,non capisci. Non hai mai capito che tutto ciò che dicevo era per metterti alla prova?Per vedere se anche tu potessi provare qualcosa nei miei confronti?Tutte le scopate dette,non esistono!E tutti quei complimenti a quelle ragazze,non li penso sul serio!'. -esclamò,riafferrandomi le mani.
Sentii le gambe molli,il cuore accellerare ogni suo battito,le lacrime cessarono di colpo,e i miei occhi ancora fissi sui suoi,erano increduli.
'giuro che ti amo. Permettimi di frenare le tue lacrime,permettimi di far accellelare i battiti del tuo cuore,permettimi di crescere con l'amore della mia vita.'-sussurrò,avvicinando il suo viso al mio.
'mi amerai anche domani?' -azzardai,come se tutto ciò non mi convincesse.
'per sempre,te lo prometto.' 
Sorrisi sulle sue labbra,prima di premerle sulle sue. Quelle labbra che avevo guardato a lungo adesso le stavo percependo,e non c'era sensazione più bella di questa.
Forse,sarò stata un po' ingenua,forse di lacrime per lui ne verserò ancora,o forse no.
Una cosa che so fare perfettamente,è leggere negli occhi delle persone,e gli occhi di Harry sono facili da leggere.
In quegli attimi,vi lessi sincerità,amore,e promessa di un'amore infinito.
  
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