Era la vigilia di Natale… ero immersa in mille
impegni diversi, il lavoro da designer di interni non mi dava tregua.. ma è
possibile che esiste ancora gente che pensa a come decorare al meglio la
proprio automobile persino alla vigilia?
Dopo l’ennesimo cliente sempre insoddisfatto,
presuntuoso e decisamente arrogante, mi sono dedicata allo shopping natalizio..
quella sera avrei avuto ben 20 persone a cena e ancora navigavo in alto mare..
Prima di immergermi in vari centri commerciali,
prima di perdere la pazienza con gente che darebbe un polmone pur di portare a
casa piu’ roba e al minor prezzo, decisi di fare un salto da Jack.. un caffè
certo me lo merito!!
“ Ciao Bellezza.. “ esordì
Jack appena entrata nel locale “ Sei sempre piu’ bella lo sai?? “
“ Esagerato come sempre eh Jack?? Me lo fa un bel
cappuccino doppio con doppia cioccolata amara?? “ gli
risposi facendogli l’occhiolino
“ Come posso dirti di no?? “ mi
disse girandosi verso la macchina del caffè “ tre minuti e sono tutto tuo..
“
“ Ok.. vuol dire che ti aspetterò impaziente “ gli risposi sorridendo andando verso il solito
tavolo
Jack’ s Cafè rappresenta la mia
seconda casa e Jack rappresenta da sempre il padre che non ho mai avuto..
Mio padre,
il sig. Wood, se ne è andato , una sera, senza troppe spiegazioni, lasciando
mia madre sola, senza un soldo, piena di debiti e con tre bambini piccoli da
crescere ed amare.. se mi chiedessero chi è il tuo eroe o a chi vorresti
assomigliare da grande, risponderei, senza nessuna incertezza, “
assolutamente mia madre “ .
Jack era nostro vicino di casa ed è stato lui,
senza chiedere nulla in cambio ( pur avendo da sempre un affetto particolare
per mia madre ), ad aiutare mia madre dopo l’addio di mio padre.. quando stavo
male c’era lui a consolarmi, quando a scuola avevo problemi era lui a
sostenermi e a consigliarmi.. quando ho avuto il primo ragazzo c’era sempre
Jack e le sue preziosissime raccomandazioni..
“ Cara.. ecco il tuo caffè “ mi
disse porgendomi la tazza fumante “ Come stai? "
" Tutto bene.. a parte i vari stressamenti
causati dai soliti clienti.. tu invece?? Ti vedo in ottima forma.. "
" Sono sempre un bel partito vero? " mi
chiese gonfiandosi il petto " La cara Sofia come se la passa ? " mia
madre.. non ha mai smesso di amarla.
" Direi bene.. a proposito, mi ha
raccomandato di dirti che domani sei invitato da noi a pranzo" gli
dissi " una vera festa in famiglia "
" Lo sai cara Vic.. io non vorrei essere in
nessun altro posto " mi rispose sorridendomi " Ora
purtroppo ti devo lasciare " mi disse indicando la cucina "
chissà cosa staranno combinando là dietro "
" Sì capisco.. a domani allora.. " gli
dissi salutandolo
Proprio in quel momento entro' un ragazzo nel
locale.. aveva un portamento molto distinto ed elegante, di ottima presenza,
abbronzato ed atletico, con due occhi celesti profondi, sicuri, ma che
esprimevano dolcezza e cordialità.. era
Dan, colui che , dopo pochi mesi, sarebbe diventato mio marito, la ragione
della mia vita.. pensandoci, credo proprio di essermi innamorata di lui fin dal
primo momento..
" Posso? " mi
disse indicando il posto vuoto davanti a me
" Certamente ... " gli
risposi sorridendo " Fa sempre piacere un po' di compagnia "
" Dan.. " mi
disse presentandosi " sono appena arrivato a Los Angeles dall'Italia..
com'è qui il caffè?? " mi chiese indicando Jack..
" Io sono di parte.. ma l'adoro.. certo che
venendo dall'Italia.. comunque non dite nulla al povero Jack " gli
risposi " è molto sensibile e permaloso in fatto di caffè"
" Oh certo.. " mi
disse facendo l'occhiolino " E il suo nome?? "
" Mi scusi.. che sbadata.. mi chiamo
Victoria " gli risposi porgendogli la mano
" Victoria un nome decisamente importante
" mi disse sorridendo " Come primo incontro in questa nuova e
grande città, devo ammettere che non potevo chiedere di meglio "
Continuanno a ridere e a scherzare per molto
tempo, quasi fossimo vecchi amici che non si incontravano da tempo.. parlammo
dell'Italia, del suo e del mio lavoro, dei nostri interessi e di mille altre cose..
finchè, guardando distrattamente l'orologio, mi resi conto di essere in netto
ritardo con la tabella di marcia e , anche volendo, non potevo trattenermi un
secondo di piu'...
" E' stato un piacere parlare con te Dan..
" gli dissi alzandomi " ma il dovere mi chiama.. "
" Sì capisco.. " mi
rispose " scusa la mia sfrontataggine ... ma quando posso riverti?
" mi chiese abbozzando un sorriso imbarazzato
" Mi ha chiesto un appuntamento "
pensai " non posso certamente farmelo sfuggire "
" Stasera a casa mia?? " gli
chiesi, poi vedendo la sua espressione " No, no.. niente di
compromettente.. sto organizzando una cena con qualche amico, sarei felice se
venissi anche tu.. questo è l'indirizzo " gli dissi porgendogli il mio
biglietto da visita " questo è il mio numero di casa, mentre questo è
quello personale.. allora che ne dici?? "
" Beh se mi dai il permesso di chiamarti al
numero personale credo proprio che verro'.. " mi
rispose
" Permesso accordato.. allora a stasera Dan
" gli dissi sorridendo
" Certo.. a stasera Victoria.. " mi
rispose accompagnandomi alla porta
" Chiamami pure Vic.. " gli
dissi io " Così mi chiamano gli amici "
Ci salutammo per l'ultima volta fuori dal
locale.. fu proprio in quel momento che inizio' a nevicare.. una neve candida e
soffice e , in quello stesso momento, capii di aver incontrato la persona
giusta.. quella che molti chiamano l'anima gemella.