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Autore: miss potter    30/01/2013    2 recensioni
Sentirsi invisibili fa male, punge ogni giorno. Soprattutto se sei un'anatomo-patologa ossessionata da un sociopatico.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Molly Hooper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                 No one can see me.


 

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Perché in fin dei conti sai che sei una brava ragazza.
Non un solo scheletro nell’armadio, a parte tuo fratello in disintossicazione ed un ex fidanzato che poi si è rivelato essere un criminale ricercato dall’MI6.
Hai un buon lavoro, un appartamento di cinquanta metri quadri in centro e un gatto malaticcio a strisce nere e marroni che ha preso il tappetino della cucina per il bagno.
La tua carriera da medico fallito ti ha portato a riscoprire il fascino della dissezione dei colleghi defunti.
Quello di oggi pomeriggio, ad esempio: maschio bianco, sessantadue anni, leggermente in sovrappeso. Lo conoscevi. Lavorava in accettazione.
Infarto. Questo è il tuo responso.
Ma qualcuno, qualcuno a caso che tuttavia ogni volta è sempre lo stesso, non è d’accordo, come sempre.
Neanche avesse studiato medicina, lui.
Infarto. È infarto, diamine, anche quel suo cavolo di dottorino ex militare dallo strano disturbo psicosomatico gliel’ha ribadito facendo seguire un amore mio che sa tanto di sconfitta.
Sei una brava ragazza, non sei mai stata invidiosa o gelosa di nessuno, neanche quando la tua migliore amica ti aveva fregato l’idea per il vestito di fine anno e, di conseguenza, il ragazzo con cui avevi programmato di concludere la serata in bellezza.
Ma di questo medico, John è il suo nome… beh, diciamo che se, per caso, non sapesse nuotare e se, sempre per caso, dovesse cadere in una piscina profonda e se, per mera coincidenza, tu passassi di lì, beh, ti accomoderesti sulla sdraio vicina e lo guarderesti annegare.
Molly!
No, tu sei una brava ragazza e non lo faresti mai. Ti tufferesti e lo riporteresti in superficie. E magari dopo gli offriresti anche un caffè.
Il punto è che tu sei incondizionatamente ed irrimediabilmente innamorata di un uomo.
E quell’uomo è gay. E sposato col proprio lavoro. Ma esce col suo coinquilino, dichiaratamente etero, il dottorino zoppo, che è anche suo collega e migliore amico. L’unico che dice di avere.
Questa storia puzza di illogicità in qualche strano modo ma continui a farti gli affari tuoi, continui a sorridere, a cambiarti il lucidalabbra e a preparare il caffè.
Due, neri. Due zollette per me e amaro per John.
Sì, subito Sherlock.
Ah, e comunque non è infarto. Guarda le unghie, Molly, le unghie!
Ti manderanno in analisi prima o poi, lo sai, ma cerchi di non pensarci ed annuisci sgattaiolando fuori dalla stanza dissezioni trascinando le scarpe.
Vai al bar, ordini i due caffè e per te un goccio di whiskey.
Torni indietro con un leggero mal di testa che ti batte sulla tempia destra e ecco che li vedi.
Si stanno baciando. Si stanno baciando appoggiati al tavolo degli strumenti. Si stanno baciando e tu sei immobile, paralizzata dietro all’oblò della porta.
Ti tremano un po’ le mani quando quell’orrenda sensazione da terzo incomodo ti schiaffeggia in pieno volto, ma trovi comunque, non sai dove, la forza di abbassare la maniglia ed entrare, provocando nelle loro facce un’espressione talmente colpevole che quasi non ti viene da piangere.
John si umetta le labbra – come se non lo fossero già abbastanza – e Sherlock getta lo sguardo sul cadavere sulla barella, distratto.
Falso ipocrita.
“Ecco qui” dici, la voce ti esce stridula e ti domandi perché non tu.
Solo John ti ringrazia. Sherlock prende la sua tazza dalle tua dita tremule e ti guarda con indifferenza per poi portarsela alle labbra e borbottare un troppo dolce quasi sottovoce.
Ma tu hai sentito, fin troppo bene.
Sei una ragazza per bene, tu, e non correrai via piangendo come una ragazzetta alle prime delusioni amorose, strappandoti i capelli e facendo scenate.
Sorridi, continui a farlo, e le guance troppo arrossate e contratte ti fanno male.
Ti scosti la coda di cavallo da una spalla e la sposti sull’altra, prendi il respiro, butti fuori.
Molto probabilmente, Sherlock ha già decifrato ogni gesto, ogni sguardo, ogni sospiro che proviene dal tuo corpo. Quello che ti fa male è che ne sembra completamente estraneo.
Starai bene.
Torni a casa tua dopo una giornata che si è rivelata più pesante del solito.
Apri la porta e il gatto ti saluta col suo miagolio strano, basso e rantolante, strusciandosi sui tuoi polpacci. Sul tappetino, in cucina, c’è la sua popò ad aspettarti e alla tv l’ennesimo documentario sulle foche del Sud Africa.
Ti scongeli un precotto e finisci la serata sul divano ingozzandoti di cibi ipercalorici, domandandoti se ne vale davvero la pena sperare in un miracolo che non arriverà.
Oh, Molly. Tu sai che i miracoli hanno un solo padrone, che il tuo è stato già espresso da qualcun altro per se stesso e che tu, come sempre, sei rimasta un passo indietro, timida e stupida ragazza di provincia…
Ma starai bene.
In fondo, ti è sempre andato bene così, anche quando ti è stato detto che eri importante, che contavi, che c’era bisogno di te.
Forse era la verità. Forse mera illusione.
Sopravvivrai, ragazza. 







Author's Corner: mi scuso per il bombardamento di storie con cui sto tediando questo fandom ma in qualche modo devo svuotarmi un pò la cartella di Word dedicata a questa serie TV della quale sono ormai totalmente ed irrimediabilmente dipendente.
Che dire. Questa cosa mi è uscita così, come un conato di malinconia e crudeltà verso questa povera ragazza.

Per inciso, ADORO Molly. Mi è simpaticissima ma di lei odio il fatto che non riesca a farsi avanti come si deve con Sherlock. Cioè, Cristo. SALTAGLI ADDOSSO, RAGAZZA. Smettila di girarci attorno come un ape sul fiore.
E se non va, pazienza. Ma almeno provaci.
Detesto quando Sherlock la tratta come il suo galoppino, quando la mortifica o, anche se involontariamente, la mette in imbarazzo. Lei è una facilmente imbarazzabile, c'è da dire...
Beh, sto cercando di salvarmi dai pomodori che arriveranno dritti come fusi dopo che avrete letto questa storia, dando giustificazioni che probabilmente non approverete. Perciò mi ritiro nel mio buco di idiozia e attendo le vostre recensioni.
Hugs.

miss potter



  
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