Fumetti/Cartoni europei > W.i.t.c.h.
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Autore: hera85    31/01/2013    1 recensioni
Will, finalmente,dice la verità a sua madre .
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Wilhelmina (Will) Vandom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Perdonami, mamma- fece Will in lacrime mentre questi la guardava stranita.
Era stato uno shock. Non sapeva se piangere per sua figlia o ridere per la situazione assurda ma era così: sua figlia aveva dei poteri magici. Era una Strega. O meglio, una W.i.t.c.h.
Quando sua figlia l'aveva pregata di seguirla in casa e chiudere porte e finestre, temeva che si fosse cacciata in un guaio e invece il "guaio" era strabiliante ma pur sempre pericoloso!
Will si era trasformata avanti a lei  per darle prova che non solo la questione era soprannaturale ma anche magica e vera. Oltre ogni immaginazione e oltre ogni ragionevole dubbio.
-Avrei voluto dirtelo molto tempo fa. Non ho potuto perché avevo paura, ecco. Avevo paura di come l'avresti presa, avevo paura che mi avresti internata in un ospedale psichiatrico. E poi... Avevo paura che non mi avresti più voluto bene, mamma- aggiunse. Gli occhi gonfi di pianto perché Susan ancora non realizzava quello che le stava dicendo sua figlia.
-D...da quanto va avanti così?- tentò di parlare, Susan.
-Un bel po. E'iniziato tutto l'anno in cui ci siamo trasferite quì. E' stata la nonna di Hay Lin ad iniziarci e poi...Mamma dì qualcosa, qualunque cosa!- Will era sull'orlo di una crisi isterica. Voleva avere una reazione da sua madre.
Un gesto di gioia, un abbraccio o al contrario un cazziatone, un'arrabbiatura, persino essere sbattuta fuori di casa sarebbe stato bello ma Susan la guardava  ora come se fosse un'aliena.
-MAMMA, TI PREGO, DIMMI QUALCOSA!- gridò. Le viscere le si contorsero. Terrore allo stato puro, sentì.
-Mamma...- tentò di nuovo ma con voce più flebile. Si sentì mancare, stava male. Voleva che sua madre facesse qualcosa.
Si ritrovò ginocchia a terra, quasi in posizione fetale perché tutta quella tensione la faceva star male.
Scoppiò in un pianto liberatorio perchè sapeva che sua madre ora l'avrebbe temuta. Le sue certezze erano cadute come un castello di carte.
-Mamma..- singhiozzò. Un solo gesto però le fece vedere uno "spiraglio di luce" in quel buio: una mano le si posò sulla chioma rossa e spettinata. Era sua madre. Le stava accarezzando i capelli. - Bimba mia- soffocò un singhiozzo. Anche Susan stava piangendo. Finalmente aveva assimilato la cosa e cosa ancor più importante, per Will, aveva accettato questo status di strega della figlia. Susan la amava ancora, anche da strega. Un caldo abbraccio avvolse la ragazzina che pianse ancora ma dalla felicità. -Mamma- disse Will tirando sù col naso dopo un tempo che parve interminabile - Ti ricordi quando mi facesti quel discorso sulla fiducia madre-figlia? - Susan annuì. - Mi dicesti che una madre ama incondizionatamente il proprio figlio, anche quando è diverso da ciò che un genitore immagina. Mi dicesti pure che un genitore, un vero genitore, avrebbe amato sempre e comunque il proprio figlio. SEMPRE. Quel discorso mi colpì molto ,tanto che mi sentii in colpa per non averti detto del mio segreto. Perdonami mamma, perdonami- -Perdonata. E ricordati, non lo dirò mai a nessuno, anzi, da ora e in poi, se vorrai una mano IO ci sarò sempre- Will abbracciò la sua mamma, era felice. Davvero felice!
  
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