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Autore: Cla90    31/01/2013    3 recensioni
In un universo parallelo, tutto è permesso. Anche baciare Nick Miller.
Allora perché le sembrava di sentire ancora le labbra di Nick sulle sue?

{Nick/Jess - Spoiler 2x15}
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Day, Nick Miller
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Universi Paralleli

 
 
“Ho baciato Jess”.
Nick continuava a ripetersi quella frase nella testa, ancora e ancora.
Come se non riuscisse pienamente a crederci, come se non l’avesse davvero sentita contro le sue labbra e tutta intorno a lui.
Si rigirò pensieroso tra le lenzuola, non era riuscito a dormire neanche un minuto! E come avrebbe potuto! Gli scoppiava la testa.
Jess, dagli occhi più azzurri e più grandi che avesse mai visto.
Jess, dalle labbra vermiglie.
Jess. Jess. Jess.
Si prese la testa tra le mani, ringhiando, come a scacciarla dalla propria mente ed avere finalmente un po’ di pace.
“Baciami!”
“No! Non così”
Ma cosa gli era saltato in mente di dire?! E subito dopo non era più riuscito a spiccicare parola.
Sì, forse Winston l’aveva contagiato e adesso non sapeva più come parlare ad una donna.
Correzione. Non una donna qualsiasi, ma Jess.
Quando si era trovato davanti a quegli occhi deliziosamente confusi e aveva notato un’ombra di sorriso sulle sue labbra, si era sentito scoppiare il cuore.
Sospirando sconfitto, affondò la testa sul cuscino, come per soffocarsi.
Se l’avesse visto Schmidt, l’avrebbe fatto ricoverare per il secondo tentativo di suicidio della serata.
*
“Nick non mi ha baciata. Non l’ha fatto.”.
Jess continuava a ripetersi quella frase nella testa, ancora e ancora.
Sam si era alzato alle 5 del mattino per il turno in ospedale e Jess aveva finto di dormire profondamente, rimanendo completamente immobile quando aveva sentito le labbra del ragazzo posarsi sulla sua fronte e una mano carezzarle teneramente i capelli.
Dio, cos’aveva fatto! Piuttosto, cosa aveva lasciato che Nick facesse!
Sarebbe dovuto essere un bacio innocente, durante lo Strip True American, ma quando era accaduto, il gioco era finito da un bel pezzo.
Aveva deciso. Non avrebbe più giocato a quell’assurdo gioco.
Jess si mise le mani sul viso e prese a scalciare da sotto le coperte, sfogando la rabbia verso se stessa e verso il coinquilino, prima di tirarsi a sedere e colpire ripetutamente il letto.
Poi all’improvviso arrestò i propri movimenti e rifletté.
Forse non era accaduto veramente. Era stato un sogno, decisamente.
Un attimo, perché avrebbe dovuto sognare di essere baciata da Nick?
Non era realistico, ecco! Nel suo mondo, Nicholas Miller, avvocato mancato e barista a tempo perso, non avrebbe mai avuto il coraggio di fare una mossa audace come quella che aveva sperimentato in corridoio, poche ore prima.
In quel momento non indossava neanche quel trench che diceva risollevasse la sua autostima e lo faceva sentire sicuro di sé.
Dovevano essere in un universo parallelo. I Nick e Jess reali non si sarebbero mai baciati, men che meno quando Jess aveva una felice e soddisfacente relazione con Sam.
Sì, doveva essere quella la ragione.
In un universo parallelo, tutto è permesso. Anche baciare Nick Miller.
Jess si riaccoccolò tra le coperte, sentendo il senso di colpa svanire lentamente.
Allora perché le sembrava di sentire ancora le labbra di Nick sulle sue?
*
Non era ancora sorto il sole, quando Nick decise di alzarsi, invece di continuare a rigirarsi nel letto senza trovare una posizione comoda in cui riposare.
Si stiracchiò per qualche istante e poi poggiò i piedi sul pavimento, rabbrividendo.
Massaggiandosi la base della schiena, cercò di allentare la tensione accumulata, senza successo.
Strisciando i piedi, arrivò alla porta, ma non appena la aprì dovette soffocare un grido d’orrore.
Sul pavimento giaceva abbandonato il pupazzo che Jess aveva costruito a sua immagine e somiglianza, la testa spaccata in due.
Aveva disegnato la sua faccia su un melone e l’aveva vestito con la sua felpa preferita per renderlo credibile.
Doveva davvero sentire la sua mancanza, quella sera.
Nick mise da parte quel pensiero, concentrandosi sulla gravità della situazione che si presentava in corridoio.
Il suo viso era contratto in una buffa smorfia di dolore, mentre fissava inerme il melone rotto.
Diamine, quella era una scena del crimine! Avrebbe dovuto transennarla, più tardi.
Nick si richiuse la porta alle spalle e vi si appoggiò contro, respirando affannosamente.
Si impose di calmarsi e pensare lucidamente, nonostante fosse fermamente convinto che la sua vita fosse in pericolo.
Si era appena trovato difronte ad un avvertimento.
Chiunque avesse distrutto il pupazzo, era evidente che avrebbe fatto ben volentieri la stessa cosa a lui!
Nick Miller, stai calmo!
C’era una sola persona che aveva il movente plausibile per commettere quel crimine. Sam, ovviamente!
Doveva aver scoperto tutto e, preso dalla foga del momento, doveva aver scaraventato il pupazzo nel corridoio, dove, tra l’altro, si era compiuto il misfatto tra Nick e Jess.
Sì, doveva essere andata proprio così!
Nick prese a sudare freddo.
Avanti, Miller, sii uomo! Affronta il nemico a testa alta! Non essere codardo!
Si sentì subito rinvigorito da questi pensieri e gonfiò il petto, prima di uscire coraggiosamente dalla camera, e correre subito dopo in cucina.
 
 
Aveva appena messo su il caffè, quando vide la figura di Jess attraversare il salotto e raggiungerlo in cucina.
Non sembrava neanche aver notato la sua presenza, si era semplicemente seduta su uno sgabello, tutta intenta a sbadigliare e a stropicciarsi gli occhi.
Nick notò subito che aveva ancora indosso la vestaglia bianca e la risentì subito stretta contro di lui, come in quella notte appena trascorsa.
Dannazione Miller, ti ci vorrà una doccia fredda!
Si passò una mano sul viso, mise su un’espressione apparentemente serena e si apprestò a versare il caffè in due tazze, una delle quali fu spinta gentilmente verso Jess.
L’aroma del caffè appena fatto sembrò risvegliare la ragazza dal torpore e Jess afferrò subito la tazza, portandosela avidamente alla bocca.
«Dì a Sam che ho ricevuto il messaggio.» azzardò Nick non appena incrociò lo sguardo della ragazza.
Jess aggrottò le sopracciglia e fece per aggiustarsi i grandi occhiali sul naso, quando scoprì di non indossarli affatto.
«Quale messaggio?»
Davvero stava facendo finta che non fosse successo niente tra di loro?
Nessun imbarazzo, nessun passamontagna, niente di niente?
Nick si domandò come dovesse approcciare l’argomento.
«Beh…quel cadavere in corridoio mi dice chiaramente che il tuo ragazzo vuole farmi a pezzi.»
Gli sembrava abbastanza ovvia, la situazione, ma dovette esprimere il concetto ad alta voce per far sì che Jess lo comprendesse.
«Un cadavere? Dove?» quasi gridò Jess, e si sporse indietro con lo sgabello, per testare la veridicità di quanto affermava Nick. «Ah, quello.»
Nick si limitò a fissarla con occhi spalancati.
Non le importava davvero niente di lui?
«Sì, quello!» ribadì Nick ad alta voce «mi sembra una prova sufficiente delle intenzioni di Sam verso di me!»
A quel punto Jess scoppiò a ridere sonoramente e Nick si irritò, sentendo quel suono inappropriato uscire dalla bocca della ragazza.
«Questa sarebbe una prova schiacciante, Vostro Onore? Avete già emesso la vostra sentenza?» lo prese in giro la ragazza.
«E comunque Sam non farebbe mai nulla del genere…» riprese tranquillamente «…credo.»
Nick scattò in piedi, additandola.
«Ah-ha! Non ne sei del tutto sicura!» la rimbeccò, contento di aver ragione «Avrebbe anche ragione a volermi uccidere, dal momento che ci siamo baciati.»
A quelle parole, Jess lo fissò senza dire niente e Nick rabbrividì.
Faceva una certa impressione dirlo ad alta voce. Lo faceva sembrare più reale.
«Non è successo niente, Nick» lo rassicurò Jess «In realtà non ci siamo veramente baciati.»
Nick ridusse gli occhi a due fessure e nel silenzio della cucina, poteva sentire gli ingranaggi della sua mente girare vorticosamente.
Che voleva dire, Jess?
Certo che si erano baciati, lo ricordava bene. In realtà, credeva non l’avrebbe più scordato.
Poteva sentire la pressione delle sue labbra contro quelle della ragazza, i loro respiri affannati, le mani che, bramose, si cercavano senza sosta.
Scosse la testa per tornare sufficientemente lucido, per poter capire cosa stava succedendo.
«Che stai dicendo, Jess?»
La ragazza lo fissò come se stesse cercando di spiegare qualcosa di elementare ad un bambino di cinque anni.
«Mi pare ovvio, Miller, che siamo in un universo parallelo.» illustrò con espressione seria «Altrimenti non vedo come tu possa essere stato così audace da baciarmi, sapendo che in camera mia stava dormendo Sam.»
Nick si passò stancamente una mano sulla faccia. Sembrava non facesse altro, quella mattina.
No, non può dire sul serio!
Nonostante tutto, decise di assecondarla.
«Quindi, secondo il tuo ragionamento, in questo universo parallelo, siamo due persone completamente diverse e non ci sarebbe nessun problema, se ci baciassimo.»
«Perché non ne sembri affatto convinto?» esclamò Jess, supponente.
Nick fece la sua solita faccia da tartaruga, scuotendo la testa.
«Se va tutto bene, perché ne stiamo discutendo, allora?»
Jess si alzò di scatto e con due passi lo raggiunse, puntandogli un dito contro il petto.
«Non cercare di confondermi, Miller!» esclamò Jess, sbattendo un piede a terra «Ho ragione e te lo proverò!»
Nick scosse la testa e incrociò le braccia sul petto.
«E come intendi far…?» s’interruppe non appena sentì le labbra di Jess scontrarsi con le proprie.
Voleva dimostrare che la vera Jess non sarebbe mai riuscita a baciarlo nella realtà?
Smise di pensare, quando sentì le dita della ragazza intrecciarsi tra i suoi capelli.
Dio, fin dalla prima volta che l’aveva vista, aveva voluto baciarla. Se n’era reso conto solo in quel momento.
«Jess, non siamo in un universo parallelo.» mormorò, non appena ebbe ripreso fiato. «Siamo noi, per davvero.»
Jess prese a fissarlo turbata, mentre, con una mano, si copriva la bocca spalancata per lo shock.
Un attimo dopo si sporse verso Nick, pizzicandogli violentemente il fianco, facendolo saltare per la sorpresa.
«Ahi!» si lamentò Nick, prima di restituirle il favore e sentirla lamentarsi per il livido che le sarebbe nato in quel punto.
«Vedi? Siamo entrambi ben svegli!» esclamò Nick, allargando le braccia.
Jess fece il broncio, sedendosi sullo sgabello e tenendosi sui gomiti, poggiò il mento tra le mani a coppa.
«Allora, se non siamo in un universo parallelo, si può sapere per quale ragione mi hai baciata?»
Lo disse sommessamente, come se fosse triste per il modo in cui Nick era riuscito a smontare la sua tesi.
Nick le si sedette accanto, sorridendo e pensando che alcune volte quella ragazza era tanto stramba quanto tarda. Non vedeva le cose finché non vi sbatteva la testa contro e si faceva male.
Lui stesso, talvolta, non era un grande esempio di perspicacia.
«Jess, tu mi piaci. Molto» riprese Nick «E io piaccio a te.»
Jess si alzò per ribattere, ma Nick la spinse di nuovo seduta, facendole segno di lasciarlo continuare.
«È assurdo, l’ho capito quando ho visto il pupazzo che mi somigliava, nemmeno fossi stata Tom Hanks in ‘Cast Away’, pur di non restare sola stasera.» si sporse verso di lei, aggiustandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Per questo ti ho baciata.» continuò, alzando le spalle.
E solo per quella volta, Jess non ribattè, non mise in discussione nulla, ma sorrise e basta.


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Nota dell'Autrice
Dopo l'ultimo episodio, non potevo non scriverci su una OS!
Durante l'episodio, ho riso come mai mi era capitato, e alla fine non credevo nemmeno il tanto agognato bacio sarebbe accaduto, ma eccolo lì, nel corridoio, nel bel mezzo della notte, perfetto.
"I meant something like that". Oh, Nick Miller, sono ben disposta a sposarti, se Jess dovesse lasciarti scappare!
Ecco, dopo questo sclero da fangirl, mi ritiro, sperando che la storia vi sia piaciuta e grazie a Deb, per averla letta in anteprima e per avermi incoraggiata.
Alla prossima,
Cla.
  
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