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Autore: shadowdust    01/02/2013    16 recensioni
Astral sentiva le labbra del numero percorrergli il corpo ed il suo respiro caldo scivolargli sulla pelle come nebbia.
“E' tutto così facile, con te, Astral” disse con tono divertito, inclinando la testa di lato e facendo tintinnare gli orecchini che aveva appesi alle orecchie.
“Non puoi controllarmi” continuò Astral ignorando le parole dell'altro.
“Questo non è vero” lo interruppe Black Mist “E te lo dimostrerò”.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Asutoraru /Astral, No.96 Black Mist/ No.96 Nebbia Oscura
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta, Non-con
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Shreds  /  Brandelli


Il numero lo mandò a sbattere violentemente contro il muro, dopodiché lo avvolse con i suoi tentacoli, inchiodandovelo. Astral sentì il colpo rimbombargli nella testa ed i muscoli del corpo vibrare all'impatto con la parete. Black Mist gli afferrò il mento con una mano e lo costrinse ad alzare il viso, in modo tale da poterlo guardare negli occhi.

"Non hai scampo, Astral” gli disse con le labbra piegate in un sorriso sadico “Nessuno potrà più proteggerti ora”.

Astral poteva sentire i tentacoli viscidi del numero scorrergli sulla pelle, aumentando la stretta ad ogni giro intorno al suo corpo. Gli rivolse uno sguardo carico di puro odio, digrignando i denti per il dolore ai muscoli ed al torace, sempre più compresso in quella morsa. “Sei in mio potere, Astral” continuò il numero, avvicinando il viso all'incavo del collo dell'altro “Sei mio” e così dicendo si avventò sul suo collo, mordendolo. Astral, colto alla sprovvista, si lasciò sfuggire un gemito, prima di incominciare ad agitarsi nel tentativo di liberarsi. Sentiva chiaramente i denti aguzzi del numero premere sulla carne, il suo fiato caldo sulla pelle, le sua labbra contro il collo.

Strinse i pugni e tentò di divincolarsi con tutte le sue forze, nel tentativo di interrompere quel contatto anche per un solo istante, ma la stretta dei tentacoli rendeva ogni suo sforzo inutile, opprimendolo sempre di più in quella gabbia viscida. Non gli piaceva quello che stava accadendo. Non ne capiva il perché, eppure tutto ciò gli causava delle strane sensazioni nel corpo, sensazioni che, da quando aveva iniziato a recuperare i suoi ricordi, non aveva mai provato. Nemmeno durante l'unione Zexal con Yuma.

Fu il numero ad interrompere il contatto, allontanando il viso per poi tornare a guardare lo spirito negli occhi. Un sorriso inquietante gli increspava le labbra mentre negli occhi, così simili ai suoi eppure così diversi, Astral scorse qualcosa che non seppe riconoscere. Non conosceva ancora bene i sentimenti, ma aveva imparato a riconoscerne alcuni e tutte le volte che aveva avuto a che fare con il numero 96 aveva visto brama di potere, odio. Paura. Ma mai quello che vedeva in quel momento.

"Che cos'è quello sguardo sorpreso?” domandò il numero con un ghigno, interrompendo il flusso dei suoi pensieri “Sei così ingenuo, Astral. Davvero non avrai creduto che ti avrei finito?”.

Allo sguardo furente che Astral gli rivolse, Black Mist cominciò a ridere, prima di rispondere “Oh no, Astral. Non è quello che voglio”. Sollevò il mento della creatura astrale con le dita e si avvicinò fino a che i loro visi furono a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro. “Ciò che voglio” disse puntando gli occhi in quelli dello spirito “è ben altro”.

Black Mist percorse i pochi centimetri di spazio che li separavano e pose le sue labbra su quelle dell'altro. Astral si irrigidì all'istante, i muscoli del corpo paralizzati e gli occhi sbarrati. Involontariamente dischiuse le labbra, permettendo così all'altro di insinuarsi nella sua bocca. In numero affondò le labbra sulle sue, mentre con la lingua andava ad assaporargli ogni angolo della bocca. Astral rimase impietrito, incapace di muoversi perché bloccato dalla stretta dei tentacoli e dalla presa ferrea della mano del numero sul suo mento. Serrò le palpebre e strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche. Era incapace di liberarsi, incapace di opporsi a quel contatto, incapace di evitare che le labbra di Black Mist si avventassero quelle sue, che la sua lingua si spingesse nella sua bocca. Si sentì incapace di evitare che tutto ciò accadesse.

Bloccato in quella morsa, in quel contatto forzato, si sentì impotente.

Ciò che accadde durò per un tempo che ad Astral parve non finire mai. Per la seconda volta, fu il numero ad allontanarsi quei pochi centimetri che bastavano a separare le loro labbra. Astral avvertì il nodo che gli si era formato alla gola allentarsi, mentre ansimante riprendeva fiato. Al contrario di lui Black Mist era tranquillo, il respiro regolare, e lo fissava con occhi quasi famelici ed una punta di divertimento.

"Sei così ingenuo, Astral” ripeté, quasi più a sé stesso che all'altro “Potresti quasi farmi tenerezza”.

Il numero sollevò il mento della creatura, che lo fissava con astio e gli scoprì nuovamente il collo. “Ho detto quasi” mormorò poi, prima di avventarsi nuovamente su di lui. Gli addentò la carne più volte, salendo e scendendo per il collo e tessendo invisibili e fitte trame sulla sua pelle evanescente. Astral strinse i denti, sussultando ad ogni morso e, allo stesso tempo, sentendosi schiacciare sempre di più dalla stretta dei tentacoli del numero. Una lacrima gli sfuggì da un lato dell'occhio e cominciò a scivolargli lungo la guancia, lasciando una scia bagnata dietro di sé, e Black Mist, accortosene, si fermò e si allontanò leggermente. Osservò con sguardo indecifrabile la goccia salata che percorreva la guancia di Astral, studiandone la corsa lungo il viso del ragazzo. Poi, all'improvviso, avvicinò il viso e leccò via la lacrima, percorrendo il profilo del viso di Astral fin quasi all'orecchio. Si allontanò nuovamente sotto lo sguardo confuso dello spirito, e fu allora che il numero sorrise. Un sorriso inquietante che provocò ad Astral un brivido che gli percorse l'intera spina dorsale. Black Mist lo sollevò con i suoi tentacoli e lo scaraventò sul letto. Astral atterrò di schiena con un colpo e la prima cosa che sentì fu la circolazione che riprendeva a scorrere e la morsa che gli opprimeva il petto scomparire, permettendogli di tornare a respirare. Non fece però nemmeno in tempo a rendersi conto di ciò che era appena accaduto che il numero gli fu sopra. Si mise a cavalcioni su di lui, bloccandogli i polsi con le mani ed impedendogli così di sollevarsi. Il sorriso non aveva abbandonato le labbra del numero, al contrario aveva dato dato loro una piega ancora più sinistra che provocò ad Astral una sensazione strana. Cominciò a farsi strada in lui un sentimento che aveva incontrato solo poche volte in precedenza, da quando era giunto sulla Terra. Un sentimento che aveva imparato a riconoscere e ad affrontare. Nei suoi occhi, cominciò a riflettersi la paura. Cercò di liberarsi i polsi agitano le braccia ed il corpo, ma la presa del numero era ferrea e non gli permetteva nemmeno il più piccolo dei movimenti. Black Mist cominciò a ridere mentre lo osservava agitarsi “I tuoi tentativi sono inutili” disse divertito “Non hai scampo Astral”. Si chinò sul ragazzo ed avvicinò il viso a quello dell'altro. Lo spirito etereo si immobilizzò gli rivolse uno sguardo di puro odio, quanto ne poteva provare, aumentando ancora di più il divertimento del numero. “Sei così debole” continuò Black Mist, avvicinando le labbra a quelle dell'altro “Astral”. Il numero unì nuovamente le sue labbra a quelle dell'altro, giocando a ripercorrerne i contorni e stuzzicandole con la lingua. Astral oppose resistenza, serrando gli occhi e le labbra, nel tentativo di fermare l'intrusione dell'altro. Allora il numero si spostò, dapprima sulla guancia, poi all'orecchio, per poi scivolare lungo il collo e la spalla. Percorse ogni centimetro della sua pelle, lasciando dietro di sé una scia rovente che provocava ad Astral lunghi brividi. Si soffermò nell'incavo del suo collo e lì iniziò a dargli piccoli morsi, che alternava a baci languidi e caldi. Astral sentiva le labbra del numero percorrergli il corpo ed il suo respiro caldo scivolargli sulla pelle come nebbia. Si rese conto di stare trattenendo il fiato solo quando cominciò a mancargli l'aria e, quando riprese a respirare, realizzò che faceva fatica e che ogni respiro era un affanno ed un brivido lungo la schiena. Iniziò ad ansimare, mentre il numero giocava sulla sua pelle disegnando ghirigori roventi con le labbra ed annebbiandogli i sensi con il suo fiato sul collo. Astral strinse i pugni e cercò nuovamente di liberarsi, ma ogni suo movimento era bloccato. Black Mist si sollevò sul corpo del ragazzo, osservandolo con occhi bramosi “E' tutto così facile, con te, Astral” disse con tono divertito, inclinando la testa di lato e facendo tintinnare gli orecchini che aveva appesi alle orecchie.

"Lasciami andare, numero 96” gli fece Astral in risposta, riversando nel tono della voce tutta la cattiveria che possedeva.

Black Mist scoppiò a ridere, una risata snervante e poco rassicurante “Cos'è, adesso sei tu a dare gli ordini?” domandò con voce divertita, avvicinandosi al ragazzo “Non credo proprio”.

"Non puoi controllarmi, numero 96” continuò Astral ignorando le parole dell'altro “Tu sei solo un numero, un frammento della mia memoria. Esisti solo perché esisto io”. Sollevò lievemente la testa e guardò il numero dritto negli occhi, riversandogli contro tutto l'odio che provava, più ancora di quanto pensava di poterne provare, e sputando le ultime parole “Senza di me, tu non sei nulla”.

A quelle parole Black Mist scoppiò nuovamente a ridere, una risata sguaiata e folle. Astral lo guardò con rancore, quando il numero smise improvvisamente di ridere e si fiondò su di lui afferrando per il collo, lo sguardo colmo d'ira e gli occhi spalancati. “Questo non è vero!” urlò in direzione del ragazzo, il viso talmente vicino che Astral poteva avvertirne distintamente il respiro sfiorargli la pelle. “Sei tu a non essere niente, Astral! Io sono il più forte tra tutti i numeri. Loro stessi mi hanno concesso tutto il loro potere ed ora niente, NIENTE, è più forte di me!”. Avvicinò il viso a quella di Astral fino a che ci furono solo pochi centimetri a distanziarli. “Nemmeno tu, Astral”. A quella distanza, lo spirito sentiva chiaramente il respiro affannoso dell'altro sulle labbra, gli occhi folli puntati nei suoi. Rimase immobile, incapace quasi di respirare, limitandosi a mantenere lo sguardo fisso in quello del numero. Non aveva idea di cosa aleggiasse nella sua mente, ma ne vedeva chiaramente la cieca follia e lo sfrenato desiderio di potere. “Sono io il più forte” continuò Black Mist, distraendolo dalle sue considerazioni e riportandolo alla realtà “E te lo dimostrerò”.

Afferrò Astral e lo voltò bruscamente, quindi gli avvolse i polsi con i suoi tentacoli e lo immobilizzò di nuovo, impedendogli persino di voltare la testa. Astral sbarrò gli occhi e cercò di divincolarsi inutilmente, mentre una morsa gli stringeva lo stomaco e gli bloccava il respiro in gola. Sentì le mani del numero scivolargli sotto al petto ed afferrargli i capelli, tirandogli indietro la testa sino a fargli male. “Ora ti mostrerò” sussurrò Black Mist vicino al suo orecchio “di cosa sono veramente capace”.

Astral sentì il peso sullo stomaco farsi più opprimente e la necessità impellente di fuggire. Fuggire da quel luogo, fuggire da Black Mist, il più velocemente possibile ed il prima possibile. Ma ogni suo movimento era stroncato sul nascere dalla stretta del numero ed il suo peso, seppur lieve, lo ancorava in quella posizione.

Avvertì le labbra del numero scivolargli sulla schiena, insinuandosi tra le sue scapole e percorrendogli la spina dorsale. Astral trattenne il fiato, reprimendo il brivido che il contatto con quelle labbra calde gli generava. Aveva la mente offuscata e tutto gli appariva lontano, come in un sogno.

Finché non sopraggiunse il dolore. Incontenibile. Devastante.

Astral urlò, mentre quella terribile sensazione si insinuava dentro di lui, si espandeva, cercava. Tentò di divincolarsi, ma ad ogni movimento la sofferenza si moltiplicava, tenendolo immobile ed obbligandolo a non muoversi. Strinse i pugni fino a che i muscoli non cominciarono a fargli male, e serrò le palpebre, cadendo in un oblio di dolore e tenebra. Tutto era dolore. Un dolore viscerale che lo scuoteva in ogni fibra e molecola del corpo. E fu in mezzo a tutto quel dolore e buio che sentì la presenza di Black Mist su di sé. Avvertiva il suo fiato ansimante attaccarsi alla pelle, il corpo caldo premere contro il suo ed ancorarlo al letto. Ne sentiva le mani aggrapparsi al suo petto, graffiandoglielo con le unghie, lasciando sulla sua pelle eterea segni brucianti. Tutto ciò che lo circondava era segnato dal numero, una presenza incombente su di lui che sembrava permeare ogni cosa, ogni sensazione, ogni pensiero.

Strinse i denti, affondando il viso contro il materasso, mentre sentiva i muscoli del corpo irrigidirsi al limite della sopportazione. Era impotente, contro qualcosa che non era in grado di controllare o affrontare. Bloccato in quella prigione di dolore, senza alcuna via di fuga, una lacrima gli scivolò piano lungo la guancia, sparendo poi nella stoffa del materasso.

Non seppe quanto durò tutto quel dolore, poiché lo aveva invaso al punto tale da opprimere qualsiasi altra percezione, compreso lo scorrere del tempo. Capì che c'era qualcosa di diverso quando si rese conto che il dolore era cessato, lasciandosi alle spalle solo pochi rimasugli che ancora gli permeavano il corpo. Si sentiva debole, spossato, privato di qualsiasi energia e pensiero. Iniziò a tremare, stringendo con forza le lenzuola del letto nel tentativo di placare quei tremori incontrollati. Si sentiva vuoto, come se non fosse rimasto più nulla, come se il dolore si fosse portato via tutto, ogni più piccola cosa intorno a lui e dentro di lui.

Tutto...

tranne quella presenza. La SUA presenza.

Fu come se, a poco a poco, il suo corpo ed i suoi sensi si risvegliassero, rivelandogli il corpo di Black Mist ancora sdraiato sopra il suo. I respiri erano tornati calmi e regolari, avvolgendosi in calde volute sopra la sua pelle. Una mano del numero scivolò via da sotto il suo petto ed andò a mettersi sopra la sua mano, ancora stretta al lenzuolo. Gli scivolò piano sul dorso, in modo quasi impercettibile, dopodiché intrecciò le dita con le sue e gli strinse la mano. Ed in quel semplice contatto, Astral sentì qualcosa di diverso. Non brividi, né ribrezzo. Né dolore. Per la prima volta, la stretta del numero non era qualcosa di negativo, ma al contrario gli dava quasi una sensazione di conforto. Come un'àncora a cui aggrapparsi, in quell'oblio che permeava i suoi sensi. Qualcosa gli diceva che era sbagliato, che non avrebbe dovuto sentirsi così... ma le forze erano poche e sentiva ciò che aveva intorno a lui perdere piano consistenza. In quella nebbia di sensazioni riuscì a sentire che Black Mist si era spostato quando, privato del calore del suo corpo, percepì il freddo dell'aria intorno a lui. Immerso in quel torpore, senza alcun tipo di sensazione o pensiero, si voltò sul fianco e si rannicchiò su so stesso, mentre il mondo intorno a lui sfumava a poco a poco, lasciando spazio alle tenebre. L'ultima cosa che sentì fu la lieve presa della mano del numero stretta alla sua, prima di cadere in un sonno profondo e senza sogni.



Note

*Rullo di tamburi* Ce la fa! Finalmente shadow, dopo mesi di agonia, si decide a terminare e pubblicare la yaoi su ZEXAL! Eureka!
Che dire, scrivere questa "cosa", che in realtà non so nemmeno come definire se non yaoi, è stato difficile non tanto per la lavorazione, ma perché non sapevo in che contesto ambientarla. È per questo motivo che, alla fine, ho optato per il non nense. Perchè questo è. Non ha nè capo nè coda, perché in verità non ho in mente nè un possibile inizio nè tantomeno un finale. Questo perché, considerata la mia indole da inguaribile romantica, andrebbe a finire che si trasformerebbe in una storia smielosa e strappalacrime. Cosa che, possibilmente, preferirei evitare. Quindi eccola qui, la mia prima yaoi.
Spero tanto che vi sia piaciuta, voi pochi sopravvissui che siete giunti fin qui. Grazie a tutti quelli che recensiranno (positivamente, neutralmente o negativamente) ed a coloro che hanno letto. Davero grazie di cuore!
A presto
shadow

P.S.
Vorrei precisare che con questo testo non intendo offendere nessuno, nè tantomeno incitare a violenza o altri comportamenti simili. Il mio è solo un libero sfogo ed un tentativo di espressione, nulla più. Grazie mille =)

   
 
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