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Autore: sparky777    08/02/2013    3 recensioni
Sam aveva tentato con la psicologia inversa su Dean quando aveva sette anni. Non era finita bene né per lui né per il suo elefante di peluche.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Spilt Milk (Latte Versato)
 

Autore: sparky77

Link alla versione originale: http://sparky77.livejournal.com/634221.html

Pairing: Dean/Castiel, un po' di Sam/Castiel (non pensate male) e tanti Winchester Brothers feelings

Riassunto: Sam aveva tentato con la psicologia inversa su Dean quando aveva sette anni. Non era finita bene né per lui né per il suo elefante di peluche.

 

 

 

 

 

 

 

i.

 

C'è questa storia di quando Sam aveva tre anni. Lui non si ricorda molto di quando è successo, non è nemmeno sicuro di chi gliel'abbia raccontata. Dean non è il tipo di persona che passa il tempo libero a sedersi in poltrona e raccontare storie di quando erano piccoli. Forse era stato loro padre, dopo qualche birra, una notte in cui si sentiva particolarmente nostalgico, ma Sam aveva smesso di ascoltare suo padre a dodici anni e quindi se aveva raccontato quella storia Sam non l'aveva di sicuro sentita.

 

Forse era stato Bobby.

 

O magari non era mai successa davvero.

 

Magari era solo un'allucinazione di un'infanza vagamente normale indotta da stress e sangue demoniaco.

 

Comunque, la storia era che una sera, quando Sam aveva tre anni, aveva rovesciato il suo bicchiere di latte per sbaglio e Dean si era messo a ridere. Allora Sam l'aveva fatto di nuovo, e Dean aveva riso ancora più forte. E allora Sam l'aveva fatto di nuovo e Dean aveva riso fino a piangere, allora Sam l'aveva fatto ancora una volta e Dean era caduto dalla sedia per quanto stava ridendo.


Alla fine loro padre era entrato nella stanza per chiedere cosa diavolo stesse succedendo e Dean aveva spiegato il problema di Sam tra sbuffi di risate represse. John si era accigliato e aveva chiesto a Sam se avesse rovesciato il latte di proposito o per sbaglio, e lui aveva risposto con tutta sincerità, “No, l'ho fatto per terra.”

 

A quanto pare Dean non aveva smesso di ridere per due ore intere e per i giorni successivi gli bastava un'occhiata verso il latte e si metteva di nuovo a ridere.

Anche se non si ricorda niente di tutto questo, Sam sa che ci sono due verità assolute.

 

Nonostante fosse stato Sam a rovesciare il latte, era stato Dean a finire nei guai per non averlo sorvegliato, per averlo incoraggiato, per essere stato un cattivo esempio. Le cose andavano sempre così.

Il Sam di tre anni non si sentiva in colpa perchè persino allora era disposto a fare di tutto per rendere Dean felice, a qualsiasi prezzo. E persino allora, non importa quanto fossero buone le sue intenzioni, alla fine era sempre Dean a cacciarsi nei guai.

Con questo Sam non sta cercando di paragonare l'aver causato per sbaglio l'inizio dell'Apocalisse a del latte versato.
 

Okay, forse sì.

 

E' solo che continua a fare questi sogni.

Non sono incubi. Sam ha una definizione molto precisa degli incubi. Sono sogni dove le persone sono appese ai soffitti, gli incubi sono le cose che Dean vede di notte da quando è tornato dall'inferno. Quelli che ha lui sono solo delle immagini strane e vagamente sconvolgenti.
 

In questi sogni guidano la macchina dei sogni di Barbie e Dean gli chiede una spiegazione sul perchè la casa dei sogni di Barbie sia andata a fuoco e l'intero mondo dei sogni di Barbie stia andando a pezzi. Sam vorrebbe spiegare che aveva buone intenzioni e che le cose erano semplicemente andate fuori controllo, ma le parole non gli escono dalla bocca. Si limita a fissare fuori dal finestrino dove riposa la testa mozzata di Skipper e quello che probabilmente è il piede di Ken. Dean lo guarda per qualche secondo e poi dice, “Sammy, hai iniziato l'Apocalisse di proposito o per sbaglio?”

E poi Sam si sveglia, diviso tra la voglia di ridere e quella di piangere.

 

Rovesciare un bicchiere di latte non può essere comparato all'inizio dell'Apocalisse, Sam lo sa benissimo. Le metafore sono una cosa fantastica, ma qua sono decisamente esagerate.

Sa anche che non è possibile che una storia dove lui rovescia un bicchiere di latte abbia qualsiasi cosa a che fare con la ragione per cui al momento sta baciando un angelo.

 

Ma invece ce l'ha.

 

E spera davvero di avere tempo di spiegarsi prima di venire castigato in modi orribili.


ii.

 

Tre giorni prima che Sam baci un angelo, Dean fa lo sputo più meraviglioso che il fratello abbia mai visto.

 

No, è un dettaglio importante.

 

Dean sputa perchè Sam gli chiede se ha realizzato che vuole portarsi a letto Castiel.

A quanto pare non l'aveva realizzato.

 

E' anche probabile che Sam abbia fatto quella domanda apposta in un momento in cui la bocca di Dean era piena di birra.

 

Se non ti puoi divertire con un bello sputo, allora con cosa?


iii.

 

Sam conosce due modi per far fare qualcosa a Dean. Non gli piace pensare al primo modo; tira fuori troppi problemi tra Dean e loro padre e come per la maggior parte della vita di Sam Dean sia stato il bravo soldatino e Sam questa specie di arma di distruzione di massa che doveva essere protetta o, possibilmente, distrutta ad ogni costo.

Umh.

 

In effetti Sam non ci aveva mai pensato sotto questa luce.

 

Sam e Dean sono le armi di distruzione di massa nella guerra tra Paradiso e Inferno.

E' una metafora davvero interessante e Sam vorrebbe rifletterci di più, ma in questo momento ha davvero bisogno di concentrarsi sul problema immediato.

 

Ci sono due modi per far fare qualcosa a Dean. L'opzione A non è considerabile. Gli inesperti pensano che l'opzione B sia dirgli di non farlo, ma Dean è un piccolo bastardo bastian contrario ed è più intelligente di quello che la gente si aspetta. Riconosce quando qualcuno gli dice di non fare qualcosa solo perchè in realtà vogliono che la faccia: Sam aveva tentato con la psicologia inversa su Dean quando aveva sette anni. Non era finita bene né per lui né per il suo elefante di peluche.

Invece di dirgli di non fare qualcosa, funziona un po' meglio dirgli che non può. Dean adora dimostrare alle persone che si sbagliano. Ma per quanto sia epico fargli toccare ripetutamente un recinto elettrico o fargli mangiare quella strana roba viola, questa tecnica è priva di finezza e funziona solo per cose poco importanti.


Sfidarlo a fare qualcosa ha lo stesso effetto. “Ti sfido a toccare quella roba viscida e schifosa con un bastoncino” funziona sempre. “Ti sfido ad accettare di diventare il contenitore di Michele” non è così efficace. Era stato davvero divertente guardare Zachariah provarci. Divertente nel senso che Sam si divertirà un mondo a staccargli la testa dal collo quando si presenterà l'opportunità.

L'opzione B, a dire il vero, è un attento miscuglio di psicologia inversa, sfide, preghiere, musi lunghi e ricatti emotivi che funziona solo se si è Sam.

 

In altre parole, per un lungo periodo di tempo ci sono stati solo due modi per far fare qualcosa a Dean: uno era essere suo padre e l'altro era essere Sam.


iv.

 

 

Cinque giorni prima del bacio angelico, fanno una chiacchierata.

 

E per chiacchierata Sam intende che prova a litigare.

Era tornato alla loro stanza d'albergo e aveva trovato Castiel seduto nell'unica sedia disponibile mentre guardava Dean dormire, il che aveva qualcosa di affettuoso ma più che altro era davvero, davvero inquietante.

 

Sam sospira e Castiel lo guarda con disappunto. “Lo sveglierai.”
 

Sam alza gli occhi al cielo e indica la porta con la testa, per suggerirgli che forse dovrebbero uscire a fare quattro chiacchiere. Cas lancia un breve sguardo verso Dean, come se fosse preoccupato che non sarebbe riuscito a dormire senza di lui. Sam pondera se mettersi a sbattere la testa contro il muro.
 

 

“Sei innamorato di mio fratello,” annuncia Sam appena la porta è chiusa.

 

“Sì,” conferma Cas.

 

Sam rimane momentaneamente senza parole perchè si era aspettato una discussione.

Non è molto sicuro del motivo per cui ne stanno parlando, se non per il fatto che sta cercando di litigare. Non è che Castiel non gli piaccia, è solo che ha finito per rappresentare tutto ciò che è ingiusto e sbagliato nella sua vita, quindi lo odia un po' a morte.

 

“Lui ti dà retta,” Sam dice. E' un'accusa. Non è esattamente sicuro di che cosa lo stia accusando, essere qualcuno a cui Dean dà retta non è un crimine, è solo una cosa che Sam non vede molto spesso.

“A volte,” risponde Castiel. “Quando gli va di ascoltare.”

 

Intanto sta fissando il parcheggio come se stesse cercando qualcosa e Sam ipotizza che stia per scomparire in qualsiasi posto Cas vada quando non è più interessato a una conversazione.

 

“Come fai a convincerlo a fare qualcosa?” Sam chiede. Non sa bene perchè lo fa, a parte per il fatto che gli dà fastidio che Cas non gli stia prestando attenzione.

E anche per il fatto che Dean una volta era come un puzzle di cui lui riusciva a incastrare tutte le tessere, ma ora niente combacia.

 

Castiel si gira a guardarlo e Sam deve costringersi a non fare un passo indietro. C'è qualcosa di freddo nei suoi occhi, non la distante diffidenza a cui Sam è abituato, ma una specie di condanna. “Zachariah pensa che ci sia una sorta di espediente per far fare a Dean quello che vuole, pensa che se spinge il bottone giusto lo convincerà. Non è così che funziona con Dean.”
 

“E tu sei un esperto al riguardo,” dice Sam. Vorrebbe suonare incredulo, ma gli esce fuori solo un tono rassegnato. Vorrebbe essere arrabbiato con Castiel, che sta cercando di tenergli una conferenza su suo fratello, ma gli viene in mente che forse adesso Castiel è davvero esperto di Dean e Sam si odia troppo per sprecare energia ad avercela con lui.


“Perchè stai cercando di litigare con me?” chiede Castiel e poi fa quella cosa con il movimento della testa e gli occhi che lo fanno sembrare triste e confuso, come se stesse provando con tutta l'anima a capire gli umani, ma non fanno che rendere tutto più difficile.

E' davvero fastidioso quando fa così.

 

“Smettila con l'aria da cucciolo bastonato,” Sam scatta. “Funziona solo con Dean.”

Castiel sospira. E' un suono così umano, così pieno di frustrazione e stanchezza che Sam è quasi tentato di chiedere scusa. Nessuno merita di avere un'aria così stanca.

“Dean o fa le cose per amore o non le fa. Tu dovresti saperlo più di tutti gli altri.”

Per un momento Sam considera seriamente l'opzione di prendere a pugni in faccia un angelo del Signore.

Sarebbe davvero un'inezia comparata al resto della sua lista di peccati.

Gli viene voglia di chiedere a Castiel se ha mai rovesciato apposta un bicchiere di latte solo per far ridere Dean.


v.
 

Due giorni prima che Sam baci un angelo, si ubriaca come un cammello e decide di mettere su uno spettacolino di calze per Dean. Non usa delle vere calze perchè sono in un bar e le sue fanno un po' schifo, quindi prende una patatina fritta per fare Dean e una bottiglia di Ketchup per Castiel. Le proporzioni sono simboliche, Sam non sa bene di cosa, ma non è importante. Lui si rappresenta con un cucchiaio, ma non compare nello spettacolo, guarda tutto dal suo angolino e giudica.

 

Il copione fa più o meno così.

 

Bottiglia di Ketchup: Ammirate il mistero dei miei 57 ingredienti!

Patatina fritta: Ne abbiamo già parlato! La Heinz 57 è diversa dal ketchup. Non hai 57 ingredienti.

Bottiglia di Ketchup: Oh. Allora perchè c'è scritto 57 ingredienti sulla bottiglia?

Patatina fritta: Bella domanda.

Bottiglia di Ketchup: Ammirate il mistero dei miei 57 ingredienti!

Patatina fritta: Magari adesso sto un po' con il cucchiaio.

Bottiglia di Ketchup: * è triste *

Patatina fritta: Scherzavo!

Bottiglia di Ketchup: Ammirate il...

Patatina fritta: Sai, c'è un trucco per far uscire il ketchup dalla bottiglia.

Bottiglia di Ketchup: Stai cercando di rimorchiarmi? Le tue usanze da patatina fritta mi confondono.

Patatina fritta: No. Sono solo un'innocente patatina che cerca di dare una mano a una bottiglia di ketchup.

Bottiglia di Ketchup: ADESSO stai cercando di rimorchiarmi.

Patatina fritta: Magari faccio meglio ad andare dalla maionese.

Bottiglia di Ketchup: La maionese ha bisogno di te solo perchè le servi a distruggere l'aceto e le pacifiche vite di tutti i condimenti. E poi le patatine con la maionese fanno schifo. E io sono stato colui che ti ha liberato dalla tua prigione patatifera, quindi dovresti essere più gentile con me.

Patatina fritta: Va bene. Allora vado a parlare con il cucchiaio.

Bottiglia di Ketchup: * è triste *

Patatina fritta: * sospira * Adesso vuoi sentire il mio trucco?

Bottiglia di Ketchup: Sì, grazie.

Patatina fritta: Se vuoi far uscire il ketchup, devi solo premere in questo modo sul 57.

Bottiglia di Ketchup: Non funziona. Magari devi premere più forte?

Patatina fritta: E' la tua prima volta, stavo cercando di essere gentile.

Bottiglia di Ketchup: Posso farcela.

 

*la bottiglia esplode e il ketchup si sparge dappertutto *

 

Cucchiaio che in realtà non dovrebbe essere in scena: Oooops.

Patatina fritta: Cazzo, sono un dio.

 

Fine.

Sam pensa che sia abbastanza toccante e profondo per uno che ha appena mandato giù due caraffe di birra.

 

Dean non lo trova divertente.

 

Chissenefrega.

 

Dean non ha mai apprezzato l'arte.

 

 

vi.

 

 

Quattro giorni prima che Sam baci un angelo, Dean e Castiel giocano a carta, forbice, sasso.


Sono in una stanza d'albergo. Sam è stravaccato su uno dei letti, facendo qualche ricerca sul portatile. Dean e Cas sono seduti sull'altro e discutono.

 

“Non è un buon piano,” brontola Castiel.

“No, è un ottimo piano,” ribatte Dean. E visto che Cas sembra ancora intenzionato a contraddirlo, aggiunge “Possiamo fare carta, forbice, sasso. Se vinco io facciamo come dico io, se vinci tu il contrario.”

 

“Non potete giocare a carta, forbice, sasso per decidere una strategia contro l'Apocalisse,” interviene Sam. “E Dean, tu imbrogli.”

“Come si fa a imbrogliare a carta, forbice, sasso?” chiede Dean.

“Non so di che cosa stiate parlando,” dice Castiel.

“Ora ti spiego,” dice Dean. “E Sam può fare da arbitro per assicurarsi che non imbrogli.”

 

“Veramente starei cercando di fare ricerca,” si lamenta il suddetto.

 

“Eddai, solo due minuti!”

 

“Va bene.” sospira Sam. “Ditemi quando iniziate. Vi aspetterò lavorando seriamente.”

 

Un'ora dopo Dean sta ancora spiegando carta, forbice, sasso a Castiel, ma in qualche modo il gioco si è trasformato in sale, porno, torta e Dean sta cercando di chiarire che torta batte sale e porno batte torta. Sam vorrebbe dirgli di smetterla ma Dean sta ridendo, ridendo davvero, allora lascia stare.



vii.

 

 

Un giorno prima che Sam baci un angelo, mette su una specie di tregua.

Sam scrive una lettera a Castiel con dentro tutte le cose che vorrebbe dirgli ma sa che non farà mai. Le parole “non è giusto” compaiono molte volte, come “mi hai rubato mio fratello”. La parola “stronzo” compare ventidue volte. Finisce con “Se gli fai del male, ti strapperò in mille pezzi e ti darò in pasto a degli squali zombie”.

Questo è quello che invece gli dice:

 

“Allora hai intenzione di rimanere?” chiede. Sono seduti al tavolo di un bar aspettando Dean. Castiel sta giocherellando distrattamente con le patatine fritte rimaste nel piatto.

Sam cerca in tutti i modi di non mettersi a ridere.

 

“Sì.” risponde Castiel, senza alzare gli occhi dal piatto.

 

“Okay, non c'è problema,” dice Sam. Nessuno dei due sente il bisgno di chiarire se si stiano riferendo al resto della settimana, del mese o per sempre. Lo sanno già. “Cos'è successo a Jimmy?”

 

“Cosa?”

 

“Sai, quel tipo simpatico a cui hai rubato il corpo.”

“Ha dato il suo consenso,” ringhia Castiel, finalmente rivolgendogli lo sguardo, ma i suoi occhi tornano subito al piatto.

 

“Hai mentito,” dice Sam. “Lo hai ingannato.”

 

“E questo cosa c'entra?”

 

“Naturalmente non ci arrivi,” sospira Sam.

Castiel continua a giocare con le patatine mentre Sam lo fissa.


“E' morto con me e quando sono tornato non c'era più,” spiega.

“Non ti dispiace per lui?” Sam chiede.

 

“Gli angeli non si pentono delle loro azioni. Le cose sono come devono essere. Se pensassimo in modo diverso, saremmo disobbedienti a nostro padre.”

 

Sam apre la bocca, ma non sa bene per dire cosa. Vuole dargli del coglione, vuole dirgli di stare lontano da Dean, ma Castiel interviene prima che Sam riesca a parlare.

“Ma ci sono molte cose che vorrei non fossero mai successe. Mi dispiace,” dice Castiel, “per un buon numero di ragioni.”
 

“Anche a me”.

“Sam,” Castiel dice con un tono gentile che Sam non ha mai sentito rivolto a lui. Cerca di non apprezzarlo. “Perchè stai facendo tutto questo?”

 

“Dean ride quando è con te.”

 

Castiel sembra turbato. “Sam...”

“E se gli fai del male ti farò a pezzettini e ti darò in pasto a degli squali zombie.”

 

Castiel aggrotta le sopracciglia. “Gli squali zombie non esistono.”

 

“Ne troverò un paio,” giura Sam.

“Sei consapevole del fatto che qualsiasi cosa tu stia cercando di implicare tra me e tuo fratello non è fondata. Lui non... e io... non possiamo... è complicato.”

 

“Lo so, ci sto lavorando. Abbi fiducia in me.”

 

Castiel lo guarda per un lungo momento. “Penso di averne.”


viii.

 

 

Salta fuori che Castiel è abbastanza bravo a baciare e Sam si starebbe perfino divertendo se non dovesse preoccuparsi del fatto che Dean l'avrebbe ucciso (se non lui, perlomeno un fulmine celeste).

 

Castiel lo spinge via, fissandolo. “Era questo il tuo piano?”

 

“So quello che sto facendo,” dice Sam e lo bacia di nuovo.

 

Sam non ha idea di quello che sta facendo. Non vuol dire che non possa funzionare.

Dean entra nella camera d'albergo proprio mentre Sam sta afferrando la mascella di Castiel per tenerlo fermo e mordendogli il labbro per fargli aprire la bocca.

“Che cazzo succede?” esclama. Sembra arrabbiato, il che non lo sorprende, ma anche ferito e spaventato, il che non si aspettava. Sam comincia a pensare che forse il suo non è il piano migliore di tutti i tempi, ma è deciso a farlo funzionare.

 

“E' stata una sua idea,” si affretta a dire Castiel, allontanandosi da lui e lanciando verso Dean il suo sguardo da “sono solo un angioletto innocente confuso dalle maniere di voi folli umani”.

 

Sam lo fissa. “Stavo cercando di aiutarvi!”


“Cosa?” chiede Dean. “Sei posseduto?”

 

“No!” urla Sam. “Sto solo cercando di...”

 

“Christo!”

 

“Non sono posseduto! Senti Dean, stavo solo cercando di...” la sua faccia viene inondata da acqua santa. “Dean, smettila! Che cazzo.”

 

Dean sta sorridendo, ma non è il suo sorriso da 'mi sto divertendo alle spalle di qualcun altro', è il suo sorriso da 'sto per compiere un sacco di atti violenti'.

“Mi lasci spiegare?” lo prega Sam. Aveva tutto un senso nella sua testa.

 

“Okay,” Dean incrocia le braccia. Castiel prova ad avvicinarsi, ma Dean gli lancia uno sguardo d'avvertimento. Cas si gira e inizia a fissare Sam.

 

Che sospira.

 

“Ascoltami. A volte quando un uomo e un...” Sam sbatte le palpebre e si passa una mano sulla faccia. “Quello era caffè, Dean, e non sono posseduto!”

 

“Lo so, volevo solo tirarti qualcosa in faccia.”

“Beh, hai finito?”

 

“Forse.”

“A volte quando un uomo ama un angelo arriva il momento in cui deve passare oltre alle infantili dimostrazioni d'affetto come tirargli pizzicotti, giocare a carta, forbice, sasso o lanciargli cuscini e comportarsi come un adulto.”

Dean lo guarda male. “Cosa c'entra tutto questo con te che gli infilavi la lingua in gola?”

 

“Non penso che sia fisicamente possibile,” interviene Castiel.

 

“Sta zitto, Cas,” Sam ribatte e si gira di nuovo verso Dean. “Pensavo che ti fossi dimenticato che quando ti piace qualcuno prima o poi devi baciarlo. Ti stavo dando una dimostrazione pratica.”

Dean continua a guardarlo male. “Ripetimi perchè mi stai simpatico?”

 

“Sono tuo fratello, sei più o meno obbligato.”

Probabilmente è troppo presto per una battuta come quella, ma Dean ride lo stesso e Sam sorride con sollievo.

 


“Sam,” comincia Dean. “Nonostante apprezzi i tuoi sforzi per farmi andare a letto con un angelo, non succederà. Non possiamo semplicemente...”

 

“Perchè no?” chiede Sam. “Fatelo per me, perchè diventerò pazzo se devo sopportare ancora solo un giorno tutti quegli sguardi bramosi e tutto quel flirtare da adolescenti.”

 

“E' un angelo, non posso...” Dean comincia a protestare.

 

“Mi hai portato in un bordello,” osserva Castiel.

“Già,” Dean sorride. “E' stato divertente.”

 

“Perchè portarlo in un bordello va bene e baciarlo no?” chiede Sam, esasperato.

Ma non ottiene una risposta, perchè Dean e Castiel sono immersi in una di quelle conversazioni con gli occhi che va al di sopra del comprendimento di Sam.

 

Sembra molto intensa, ma sta esaurendo la pazienza. “Qualcuno limonerà con Cas tra cinque secondi. Se non tu, lo farò io.”

Dean distoglie l'attenzione da Cas per fissarlo. “Accidenti, Sam!”

 

Ma Castiel sembra averne avuto abbastanza perchè afferra la faccia di Dean tra le mani, lo bacia brevemente e poi si allontana, fissandolo in cerca di una reazione. Dean sbatte le palpebre, e per un momento Sam ha paura di aver tirato troppo la corda e che se uscirà dalla porta insultandoli, ma poi Dean attira Cas a sé prendendolo per la cravatta e sorride per un istante prima di baciarlo di nuovo.

“Grazie a Dio,” esclama Sam nonostante non ci sia nessuno ad ascoltarlo. “Io vado da qualunque parte che non sia qui.”

 

Nessuno risponde. Castiel è troppo occupato a baciare Dean su ogni striscia di pelle che riesce a raggiungere e Dean è troppo occupato a sussurrare cose nell'orecchio di Cas che Sam è sicuro di non voler sentire.

 

Tuttavia, proprio quando Sam sta per lasciare la stanza, Castiel si gira un istante verso di lui e mima la parola “grazie”.

 

Sam sorride, esclama “Squali zombie!” ed esce.

 

 

ix.


 

Cas è via alla ricerca Dio e Dean e Sam sono nell'Impala alla ricerca di un vago indizio sulla Colt. Sorpassano un cartellone pubblicitario “Got Milk?” e in quel momento Sam deve sapere.

 

“Ti ricordi quella volta che avevo più o meno tre anni e continuavo a rovesciare il bicchere di latte?”

Dean distoglie un momento gli occhi dalla strada per guardarlo. “Sì, è stato divertente.” dice ridacchiando. “Devi averlo rovesciato almeno dieci volte.”

 

“Ma tu sei finito nei guai, no? Papà ti ha sgridato perchè non mi stavi tenendo d'occhio.”

 

“Sì, penso di sì,” Dean aggrotta le sopracciglia. “Chissenefrega? Ti stavi divertendo, era la cosa più importante.”

 

Sam si gira e lo fissa, a corto di parole.

 

Dean ride di nuovo. “E la parte migliore è stata quando papà ti ha chiesto se l'avevi fatto di proposito o per sbaglio e tu hai risposto che l'avevi fatto per terra. In quel momento avremmo dovuto capire che avresti studiato Legge. E' stato buffo. Tu eri buffo.”

 

“Buffo stocazzo,” risponde Sam. Non è un “ti voglio bene e farei di tutto per te”, ma Sam è abbastanza sicuro che Dean si renda conto che il significato è quello.



 

 

 

 

(Note: Questo autore è straniero e a gestire questo account è la persona che traduce le sue storie, ovvero io, ovvero sgnap (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=120372). Nel link alla storia originale si può vedere nei commenti che l'autore di questa fanfiction è favorevole alla pubblicazione su questo sito C:)

  
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