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Autore: Lilly_93    09/02/2013    4 recensioni
[RumpelstiltskinxBelle] [SPOILER 2X12]
I ricordi gli riempiono la testa di immagini confuse piene di libertà e speranza, sostituite all'improvviso da uno sguardo di paura, scuro come la notte che gliel'aveva portata via, tagliente come il rumore dello sparo che l'aveva ferita, freddo come il gelido infrangersi della porcellana contro il muro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rumpelstitskin era abituato a dormire da solo, da molti anni ormai: subito dopo la fuga di Milah, il letto matrimoniale al centro della stanza appariva incredibilmente grande, adesso che c'era solo una persona ad occuparlo.
Con il passare del tempo la cosa non l'aveva più turbato: ogni sera si coricava sul lato destro, quasi fingendo che il posto accanto a lui non esistesse.
Il materasso era logoro solo da una parte ma lui tentava di ignorare l'assenza, nella speranza che in quel modo il fantasma della moglie smettesse di tormentarlo.
L'idea di occupare quel vuoto non gli aveva mai sfiorato la mente, neanche per un istante, e di certo non perchè Milah fosse insostituibile: il pensiero di amare ed essere amato, di trovare qualcuno in grado di volergli bene per ciò che era - e non per ciò che avrebbe dovuto essere - era di certo una prospettiva che avrebbe sollevato qualsiasi uomo, oltre al fatto che Bae era ancora piccolo e aveva bisogno di una madre.
Eppure non riusciva a immaginare quale donna avrebbe potuto amare il codardo del villaggio.
Quale persona con un briciolo di dignità e di amor proprio avrebbe deciso di passare la propria vita con un uomo che non faceva altro che scappare?
Dopo che Milah era fuggita via con quel pirata, la voce di ciò che era successo sulla nave si era sparsa ovunque, e in ogni casa non si faceva che commentare con disprezzo e pietà quell'uomo che aveva lasciato andar via la moglie senza battere ciglio.
Quando Rumpelstiltskin usciva dalla sua dimora, gli sguardi della gente lo trapassavano come fosse invisibile, salvo poi sussurrarsi all'orecchio battute ironiche non appena voltato l'angolo.
Anche se avesse voluto rifarsi una vita, non avrebbe trovato nessuno in grado di apprezzarlo davvero. Aveva concentrato tutte le sue attenzioni sul figlio, assicurandosi che non gli mancasse niente, cercando di non fargli pesare l'assenza di una figura femminile, ritrovandosi a fare sia da padre che da madre.
Dopo aver perso anche lui, pur di non dover sentire quel dolore che lo consumava, aveva deciso che non provare sentimenti sarebbe stato il modo giusto - forse l'unico modo - per sopravvivere.
Niente umanità, niente emozioni, niente coinvolgimenti.
E quello spazio vuoto nel letto non lo sentiva neanche più.

Adesso Rumpelstiltskin osserva quel letto, tanto simile eppure così diverso a quello del passato.
Si sdraia sul lato destro, convinto che chiudendo gli occhi e lasciando che il buio lo avvolga quel vuoto svanisca, pensando che non vedendolo non possa fargli male.
Ma l'assenza che avverte accanto a sè lo inghiottisce, trascinandolo in un vortice di dolore, quel dolore che si era ripromesso di non provare più.
Le lenzuola di lino sembrano intrise del suo profumo, una fragranza dolce e amara allo stesso tempo, che gli evoca ricordi dai quali non può fuggire.
Gli riempiono la testa di immagini confuse, di occhi azzurri profondi come l'abisso e morbidi capelli castani.
Immagini piene di libertà e speranza, sostituite all'improvviso da uno sguardo di paura, scuro come la notte che gliel'aveva portata via, tagliente come il rumore dello sparo che l'aveva ferita, freddo come il gelido infrangersi della porcellana contro il muro.
Afferra il cuscino di Belle, annusando quell'aroma di pesca ancora presente nella stoffa e lo stringe a sè, cercando di catturare quel'odore, per non dimenticarlo più.
Ora che la risata cristallina di Belle non c'è più, la casa sembra terribilmente silenziosa e Rumpelstiltskin si chiede come abbia potuto vivere per ventotto anni in quella terribile solitudine.
E' sempre stato abituato a dormire da solo, ma adesso quel posto vuoto nel letto fa più paura che mai.


***Spazio autrice***
Questa shot si è decisamente scritta da sola: ho iniziato con un'idea completamente diversa in mente, e alla fine è uscita fuori questa cosa abbastanza triste e deprimente.
Quello che volevo raccontare è la differenza tra l'assenza di Milah e quella di Belle, volevo sottolineare quanto per Rumpel perdere Belle abbia significato perdere un pò di tutto. Spero di essere riuscita nell'intento.
Ovviamente ho scritto la prima parte al passato e la seconda al presente per mettere in evidenza il fatto che nella seconda parte è descritta una scena attuale, subito dopo la perdita della memoria di Belle. Il titolo come al solito è tratto da una canzone: in questo caso, il brano in questione è Demons di Brian McFadden. Io vi consiglio assolutamente di ascoltarla e soprattutto di leggere il testo perchè sembra scritta per i Rumbelle, per la loro situazione attuale. ("Cerco il mio mondo ma non riesco a trovarti, tu stai lì ma non posso toccarti, cerco di parlare ma le parole non ci sono. Posso sentire una sensazione di pericolo, mi fissi come fossi uno sconosciuto, paralizzato ma non sembra importarti." Ditemi se non sembra composta per loro!) 
Vi ringrazio per le recensioni e i complimenti che mi fate ogni volta, significa davvero molto per me.
A presto,
Lilly_93

 

  
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