Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Lily_and_the_Marauders    10/02/2013    3 recensioni
Una OS Klaine molto, molto Fluffosa.
Preparatevi a chiamare il dentista, quindi u.u
Ambientata a New York, in un ipotetico futuro di Blaine e Kurt. Non troppo lontano dagli attuali episodi, quasi due anni dopo il tradimento.
Ho raccontato una giornata di San Valentino, niente di più.
Spero che vi piaccia :3
Dal testo:
Solo Dio (o chi per lui) sapeva quanto Kurt amasse i suoi baci. Poteva provare a resistere senza ma sapeva che ne avrebbe sentito la mancanza dopo neanche mezza giornata. Il modo in cui quella bocca si muoveva delicatamente sulla sua, i brividi lungo la schiena, i nasi che si scontravano.
Tutte sensazioni a cui Kurt non avrebbe più rinunciato.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

I HAVE LOVED YOU FOR A THOUSAND YEARS

AND I'LL LOVE YOU FOR A THOUSAND MORE.

 

 

 

 

 

 

 

 

Kurt quella mattina non venne svegliato dall'orribile trillo della sveglia, come d'abitudine, ma fu un raggio di Sole birichino che era riuscito ad infiltrarsi tra una tenda e l'altra a riportarlo lentamente alla realtà.

Si struffò gli occhi, si stiracchiò e sbadigliò ben due volte prima di voltarsi verso l'altra metà del letto.

Di fianco a lui, arrotolata tra le coperte, giaceva una figura familiare.

Nella pancia di Kurt le farfalle stavano ballando la conga; era passato un anno all'incirca ma ancora non ci aveva fatto l'abitudine.

Il ragazzo allungò la mano fino a sfiorare dolcemente il viso dell'altro, a pochi centimetri dal suo.

Tracciò il contorno delle guance, del naso e di quelle buffe sopracciglia. Giocò un po' con i suoi capelli che, liberi dalla prigione di gel in cui erano costretti a vivere di solito, cadevano sparsi sul cuscino. Tanti morbidi riccioli neri che profumavano di shampoo alla pesca.

La bocca era semichiusa ed una delle sue braccia circondava i fianchi di Kurt. Fosse stato per lui, sarebbe rimasto lì immobile per sempre.

Però dovevano proprio alzarsi perchè un'altra giornata piuttosto piena stava bussando alla porta del loro piccolo appartamento a New York.

Piccolo sì, ma accogliente. Accogliente era la prima definizione che saltava in mente ad entrambi quando qualcuno chiedeva loro di descrivere il posto in cui abitavano.

Kurt aveva deciso di lasciare l'appartamento che condivideva con Rachel nove mesi prima, quando Finn era tornato.

Non poteva fare il terzo incomodo e poi c'era il problema Blaine. Di sicuro portarlo a casa e scambiarsi effusioni sul tappeto quando a pochi metri da loro c'era un Finn che li scrutava accigliato non sarebbe stato proprio il massimo. Era solo Maggio quando lasciarono la coppia felice a baciarsi sulla porta di casa.

Kurt avrebbe ripreso a frequentare la NYADA i primi di Settembre e ben presto Blaine l'avrebbe seguito, nel frattempo non sapevano dove andare (di fermarsi in quei dormitori neanche a parlarne) quindi decisero di cercarsi un posto tutto loro.

Meno di una settimana dopo trovarono un appartamento al quarto piano di uno dei palazzi dell'Upper West Side, niente di che in realtà però in poco tempo l'avevano reso familiare e accogliente.

Riavvicinarsi a Blaine dopo quel periodo di crisi post-tradimento era stato complicato, molto complicato, ma Kurt capì in fretta di aver preso la decisione migliore.

Se ne convinceva sempre di più ogni volta che al risveglio trovava l'altra metà del letto occupata da lui, o quando la sera preparavano la cena insieme o ancora quando a Natale aveva nuovamente duettato con lui. Quando si mandavano messaggini, quando si baciavano, quando si guardavano negli occhi e si dicevano 'buongiorno'.

Ogni singola volta che succedeva, Kurt era sempre più convinto che aver scelto Blaine era stata la cosa giusta da fare.

Perchè con lui in fin dei conti era felice, lo era sempre stato.

E quando Blaine aprì gli occhi quella mattina, Kurt non attese neanche un secondo e si fiondò sulle sue labbra per un dolce bacio.

-Ehi..- mormorò l'altro, con la voce ancora impastata dal sonno. -Sai che giorno è oggi?-

Kurt si rabbuiò perchè sì, sapeva che giorno fosse ma come suo solito non aveva voglia di festeggiare una cosa che dovrebbe essere osannata per tutti i restanti 364 giorni dell'anno. -E' San Valentino..- si limitò a dire con scarso entusiasmo -ma che non ti vengano in mente strane idee, da Cupido non mi ci vesto-

Blaine ridacchiò -Saresti un Cupido molto sexy, però- disse, posandogli la mano sulla guancia per attirarlo in un altro bacio.

Kurt, suo malgrado, non potè trattenersi dall'immaginare quella scena decisamente divertente ma che, no, non avrebbero mai messo in atto.

Fortunatamente Blaine quell'anno non sembrava intenzionato ad inventarsi cose strambe, si premurò solo di farlo alzare dal letto, di preparargli un'ottima colazione e di farlo vestire. Il tutto contornato da un'infinita serie di coccole.

Si erano svegliati alle otto come perfetti mattinieri e finirono con l'uscire di casa alle dieci e mezza.

-Allora, Usignolo Blaine, dove mi porti?- gli domandò Kurt, una volta entrati in macchina. Stava iniziando a nevicare.

-Mh, non saprei..Potremmo andare a vedere una partita di football, che ne dici?-

Kurt gli donò un'occhiataccia coi fiocchi che lo fece ridere di cuore. Kurt odiava il football.

-Scherzavo, scherzavo..- gli prese la mano e nel frattempo accese il motore. -Che ne dici di fare una passeggiata nel parco? So che l'aria è gelida ma credo ne valga la pena. In caso contrario, per farmi perdonare, ti poterò a pranzo in uno di quei ristoranti dove i camerieri ti servono in giacca e cravatta-

Kurt sorrise -Vada per il parco- accese la radio cercando di sintonizzarsi su una frequenza che trasmettesse belle canzoni.

-Oh, ti prego, lascia qui!- esclamò Blaine mentre si fermava in fondo ad una coda di auto che non sembrava promettere nulla di buono.

Kurt alzò il volume della radio lasciando che la melodia riempisse l'abitacolo. Quella canzone era meravigliosa, impossibile non canticchiarla.

And all along I believed I would find you

Time has brought your heart to me

I have loved you for a thousand years

I love you for a thousand more*.

Le loro voci insieme creavano quell'armonia che conoscevano entrambi molto bene e che riportava alla mente il tempo passato al Glee Club del McKinley.

Ancora un paio di strofe e la canzone terminò lasciando comparire sui loro volti un dolce sorriso.

La stretta delle mani si fece un po' più forte di prima, un bacio veloce e via di nuovo in mezzo al traffico.

-Sai, credo di apprezzare sempre di più questa New York incasinata. Se tutte le file saranno così interessanti allora non credo mi lamenterò- commentò Blaine.

-Sì, beh, neanche io però..Guarda la strada, Signor Romantico-

-Va bene, capo-.

Kurt si perse a guardarlo per tutto il tragitto, osservò bene le sue labbra che mimavano alla perfezione tutte le parole di Firework e arrossì quando Blaine lo colse con le mani nel sacco mentre fissava il suo collo. -Che c'è? Sei bello, lo sai..- borbottò mentre l'altro ridacchiava.

-E tu sei adorabile-

-Mh, sì..me l'hai già detto- sorrise Kurt. -Siamo arrivati e..Perchè c'è tutta questa gente a Central Park?- appiccicò la fronte al finestrino per vedere meglio.

-Blaine, mi hai teso una trappola non è vero? Appena scendiamo c'è un equipe di truccatori pronti a dipingere cuoricini sul volto della prima coppia innamorata?-

-No, tranquillo..Niente trappole, ti ho detto che quest'anno non avevo in mente cose strane quindi puoi stare tranquillo.- lo rassicurò Blaine. -Però un Cupidolcetto lo prendiamo, vero?-

Kurt sbuffò alzando gli occhi al cielo. -Sì, sì..Lo prendiamo, ma niente pupazzetti inquietanti, okay?-

-Va bene, Frosty- sottolineò l'ultima parola.

-Come mi hai chiamato, scusa?-

-Frosty, Kurt. Gelido. Possibile che tu, l'eterno romantico, non ami il San Valentino?-

Kurt si lasciò sfuggire una risatina per via del nome cercando inutilmente di farla passare per un borbottìo infastidito. -Sai come la penso, Blaine. Io ti amo ogni giorno dell'anno, perchè è così che dovrebbe andare. Ci si ama ogni giorno, è ridicolo che ne impostino uno dove 'devi amarti di più' o devi sentirti obbligato a comprare bigliettini romantici e rose rosse. Per quanto mi riguarda, queste cose puoi regalarmele ogni giorno e mi sentirei al settimo cielo lo stesso.-

Avevano fatto quel discorso milioni di volte.

-Ma non è così, Kurt. Il San Valentino non è nato per obbligarti a fare regali idioti, è il giorno dell'amore. Nessuno dice che devi amare esclusivamente il 14 di Febbraio, solo che hai un occasione per farlo di più..Per concederti quelle piccole cose tenere che di solito non fai. Ti ricordi la serenata al commesso di GAP?-

-Come dimenticarla?- c'era un pizzico di gelosia, forse, nella voce di Kurt?

-Ecco, quella è stata una cosa davvero imbarazzante ma tenera. E' finita male però è stata tenera. Il San Valentino ti spinge a fare cose dolci che nei giorni normali magari non hai occasione di fare-

Avevano fatto quel discorso milioni di volte e Blaine aveva sempre avuto la meglio.

Kurt si sciolse giusto un po' e si ritrovò con le labbra incollate a quelle di Blaine. La sua bocca sapeva di caffè nonostante il dentifricio fosse chiaramente alla menta.

Solo Dio (o chi per lui) sapeva quanto Kurt amasse i suoi baci. Poteva provare a resistere senza ma sapeva che ne avrebbe sentito la mancanza dopo neanche mezza giornata. Il modo in cui quella bocca si muoveva delicatamente sulla sua, i brividi lungo la schiena, i nasi che si scontravano.

Tutte sensazioni a cui Kurt non avrebbe più rinunciato.

A malincuore i due si dovettero separare perchè la gente che passava accanto alla loro auto iniziava a lanciare occhiate invadenti.

Mano nella mano raggiunsero Central Park, curiosi entrambi di sapere il perchè di tutta quella folla.

-San Valentino in musica- lesse Kurt sull'enorme striscione appeso proprio davanti all'entrata.

-Che cosa carina, si dedicano canzoni a vicenda- commentò Blaine e, trascinandolo, se lo portò dietro fino al palco che avevano allestito per l'evento.

Proprio nell'angoletto c'era una vistosa bancarella piena di mazzi di rose e palloncini a forma di cuore.

Assistettero a tre esibizioni non troppo emozionanti ma comunque carine (il secondo ragazzo salito sul palco aveva provocato una crisi di pianto isterico alla sua dolce metà, dieci minuti per calmarla), alla fine si sedettero su una panchina non molto distante dalla marmaglia di gente.

-Sembra che si divertano, però..- fece Blaine.

Kurt appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dalla pace di quel momento.

-Kurt?-

-Sì?-

-Stai dormendo?-

-No, certo che no- ridacchiò.

-Non ti ho mai dedicato una canzone a San Valentino-

-Ehm..No.-

Blaine si voltò verso di lui -E non mi dici nulla?-

-Cosa avrei dovuto dirti? Non mi è mai venuto in mente.- piccola bugia. In realtà ci aveva pensato ma senza dar troppo peso alla questione.

-Avresti dovuto dirmi ehi, Usignolo Blaine, canti al tizio di GAP e non a me?- aveva l'aria afflitta.

Kurt rise di nuovo -Okay, posso dire di aver provato molta gelosia nei confronti di quel Jeremiah, ma andiamo Blaine, ci siamo dedicati canzoni altre volte no?-

-Non a San Valentino e sai quanto conti per me questa festa. Mi sento in colpa.-

Davvero? Davvero si sentiva in colpa per una cosa così sciocca?

-Neanche io ti ho mai cantato canzoni a San Valentino, Blaine, e non mi sto crocifiggendo per questo-

-Ma tu odi il San Valentino, è normale.-

-Io non lo odio. Penso solo che sia un po'..assurdo-

Blaine si guardò intorno, aveva una cosa in mente da un paio di minuti in realtà. Si alzò con decisione lasciando interdetto Kurt.

-Che fai ora? Quel..Quel luccichio nei tuoi occhi, Blaine. Io lo conosco. Cosa stai per fare? Oh, no. Non dirmi che stai per fare quello che penso io. No, Bla-

Kurt era stato ammutolito da un bacio piuttosto mozzafiato e tutto quello che riuscì a fare fu guardare la figura di Blaine allontanarsi e raggiungere un punto poco distante a loro. L'avrebbe fermato se il suo cervello non fosse diventato pappetta all'improvviso. Possibile che venisse atterrato da un bacio? Sì, decisamente.

Blaine, ovviamente, si poteva dirigere con così tanta sicurezza solo verso un palco. L'unica maniera che aveva per sentirsi davvero potente, quasi coraggioso, era il canto. Oltre allo stare vicino a Kurt.

Quindi stava per farlo, stava per cantare una canzone alla persona che amava il giorno di San Valentino. L'aveva fatto solo una volta e si sentiva nervoso ed eccitato come allora, sapeva che una volta iniziata la canzone le ansie sarebbe scomparse ma per fare il grande passo dovette incontrare lo sguardo di lui, a pochi metri di distanza.

Kurt era ancora seduto immobile sulla panchina. Non sembrava ma dentro di lui era in atto una rivolta. le farfalle giocavano a rincorrersi proprio nel suo stomaco.

Sorrise alla figura che lo stava guardando, davanti alla scaletta per salire sul palco.

Blaine acchiappò al volo il microfono che gli lanciarono, sussurrò qualche parola alla banda dietro che non iniziò a suonare, bensì gli passò una chitarra.

Tutto sorridente e d'un tratto leggero, Blaine attaccò il microfono all'asta. -Ehm..Buongiorno!- salutò.

La folla lo guardava curiosa. Kurt notò, con un certo disappunto, che alcune ragazze lo fissavano incessantemente. Decise di farsi più vicino. Quello era il suo ragazzo, dopotutto. Doveva rendere ben chiara la cosa a chiunque osasse guardarlo languidamente.

-Oggi è San Valentino e vorrei dedicare questa canzone alla persona che amo-

Le ragazzine lanciarono degli urletti isterici, avevano gli occhi luccicosi. Kurt storse il naso e si intrufolò tra di loro con nonchalance.

Blaine gli lanciò un mezzo sorriso prima di continuare. -Vorrei far capire a quel ragazzo che mi fissa, quello con gli occhi azzurri qui sotto, che il San Valentino è un giorno speciale.-

Le ragazzine ulranti si voltarono automaticamente verso Kurt che arrossì prendendo una strana sfumatura pomodoro.

-Kurt, non ti ho mai dedicato una canzone a San Valentino e colgo l'occasione per farlo adesso- ancora uno i quei sorrisi che ti fanno volar via il cuore.

La folla applaudì sincera, le ragazzine borbottarono deluse dalla recente scoperta ma non persero l'entusiasmo.

Kurt non potè far altro che ascoltare rapito quelle note, quelle parole che avevano davvero molti significati.

Quella canzone.

Before you met me, I was alright but things were kinda heavy, you brought to life. Now every February you'll be my Valentine, Valentine.

Quella canzone portava con sè molto più che le belle parole, portava con sè alcuni eventi, molti ricordi fondamentali per loro due.

Ecco perchè Blaine l'aveva scelta. Era stata una cosa improvvisa ma, se comunque ci avesse riflettuto, quella era la canzone che ricollegava a Kurt.

My hearts stops when you look at me, just one touch now baby I believe, this is real. So take a chance and don't ever look back, don't ever look back.

Kurt era estasiato dalla sua voce e da come riuscisse ad esprimere così tanto solo cantando.

Blaine lo emozionava ed era bello sapere che la cosa era reciproca.

La canzone terminò tra gli applausi, le ragazzine erano in fibrillazione. Seriamente, potevano crollare da un momento all'altro. Sarà stato l'enorme fascino di Blaine, il modo in cui cantava o si muoveva sul palco..

Kurt era immobile, troppo emozionato per emettere un suono con qualche significato logico.

Blaine scese dal palco, si fermò a prendere una rosa dalla bancarella e gli si avvicinò, sorridendo.

-Kurt...Ti ho dedicato questa canzone solo tre volte. La prima volta quando ci siamo visti alla Dalton, me lo ricordo come se fosse ieri. L'ho cantata perchè, non so..Forse volevo far colpo sulla spia. Sai, da noi non venivano mai molti visitatori e tu eri decisamente attraente quel giorno, con la tua giacca nera..-

Kurt ridacchiò prendendo la rosa che Blaine gli stava porgendo. -La seconda volta poco meno di due anni fa, in un contesto orribile, dopo un gesto orribile. Te l'ho cantata piangendo, con l'intenzione di dimenticare per un attimo cosa avevo combinato e cercare di tornare indietro nel tempo. E poi, la terza volta adesso. Te l'ho cantata perchè ha un significato speciale ora. La prima volta significava piacere di conoscerti, la seconda ignificava ho sbagliato ed ora significa voglio ricominciare. Lo so che abbiamo già ricominciato da un po', ma questa sarebbe una riconferma ufficiale per dirti che non ti lascerò di nuovo, che ho voglia di passare la mia vita con te. Che ti amo.-

Kurt aveva il fiato mozzato, le parole di Blaine, quelle dolci parole gli rimbombavano in testa.

Non si accorse o forse non gliene importò poi molto che la gente li fissava, lui guardava Blaine, aveva in mente Blaine.

-Io.. Io non so cosa dire, sai?- rise per scacciare la tensione. Lo guardò bene negli occhi. -Sei..Oh, per la miseria, Blaine, sei la cosa più meravigliosa che mi potesse capitare. Questo tuo gesto, queste tue parole..Tu mi sorprendi sempre.- lo disse veloce, tutto d'un fiato. -Sono successe molte cose e ne succederanno ancora, non tutte saranno belle, lo sappiamo. Ma io ti voglio al mio fianco, okay? So che non c'è persona, in questo momento, che io desideri di più. Sei sempre stato tu, Blaine. Da quando ci siamo conosciuti. Sei stato il mio primo amore e spero anche l'ultimo.- Kurt si sentiva svuotato dopo quella confessione, si sentiva bene.

Blaine aveva gli occhi leggermente lucidi. Molto lucidi. -Ti amo da sempre, credo. Ti ho amato per, non so, un migliaio di anni e continerò ad amarti per altri mille.-

-Ti amo, e ti amerò sempre anche io-

-Ti ho fatto amare un po' più anche il San Valentino?- gli domandò, speranzoso.

-No, mi dispiace. Lo troverò sempre assurdo.- rispose Kurt, smontandolo. -Ma..Se ti fa star meglio, questa cosa mi ha fatto amare un po' più te-

Blaine sorrise -Credo che mi accontenterò-

Per averlo detto si beccò una spallata. Dopo la spallata, per scusarsi, Kurt gli donò una doppia razione di coccole e baci, cosa che Blaine sembrò gradire.

Passarono il resto della giornata in giro per New York, bevvero un caffè bollente e dividettero un Cupidolcetto.

-Te l'ho mai detto che sei adorabile?-

-Sì, Blaine..Almeno un migliaio di volte- sospirò Kurt, ridendo.

-Bene, ti toccherà sopportarne molte altre allora.-

-Non mi dispiace affatto- replicò, addentando la sua metà di Cupidolcetto.

Blaine lo guardò con dolcezza prima di rapire le sue labbra in un bacio. Solo un bacio, giusto uno. E un altro. E poi ancora.

Decisamente, il miglior San Valentino di sempre. si ritrovarono a pensare entrambi quella sera quando, stretti l'un l'altro sotto le calde coperte, si lasciavano cullare dalle braccia di Morfeo.

 

 

 


 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Buona sera, miei cari Gleeks :3

Questa è una OS estremamente fluffosa perchè, beh, tra poco è San Valentino e mi andava di scrivere un po' di dolciosità. 

Il 14esimo episodio si avvicina *gongola*

Comunque, la storia tiene conto di tutto quello che è successo fin'ora su Glee, solo che qui i problemi son già belli che risolti. 

E' nata un po' per caso ma spero davvero che vi piaccia perchè ci ho messo dentro tutto l'ammmmore possibile ♥

Vi sembrerà un po' scontato l'uso della conzone 'Teenage Dream' ma io ci tengo da morire, non potevo non farla cantare a Blaine.

L'immagine l'ho fatta io e si vede LOL, sono una frana a fare queste cose xD

Che altro aggiungere? Boh, lasciate una recensione se vi va..E' sempre gradita u.u

Poooi, mancano ancora quattro giorni ma non fa niente, BUON SAN VALENTINO a tutti, a chi lo passerà con l'amore della sua vita e a chi, come la sottoscritta, lo passerà al cinema con le amiche e Logan Lerman AHAHAH


Happy Klaine and Glee Valentine (in attesa di 'I Do')!

Con affetto,

vostra Lily.

 

*A Thousand Years - Christina Perri.


 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Lily_and_the_Marauders