Libri > Il diario del vampiro
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Autore: cate25    11/02/2013    2 recensioni
ehm.. ed ecco qua la mia seconda Fic sui miei personaggi preferiti. Damon e Bonnie. ma.. comunque andrà avanti questa storia cercherò di inserire anche momenti con altre coppie.. non ho idea da dove sia saltata fuori questa "cosa" e non so come continuerà. Per ora, Damon è alle prese con qualcosa in cui non è mai stato bravo, i sentimenti.. ne salterà fuori? forse sì, forse no. magari con l'aiuto di qualcuno.. Spero che riuscirò a non deludere voi lettori.. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Ma, Bonnie?! Mi stai ascoltando?” Caroline iniziava proprio ad irritarsi.
“Mm? Sì sì..” bofonchiò Bonnie, alzando la testa. “Dicevi?” aggiunse subito dopo, sorridendo colpevole.
Caroline per tutta risposta sbuffò esasperata, decidendo così di lasciar perdere, e di concentrarsi sulla noiosissima lezione di storia. Dopo un tempo che le sembrò infinito, la campanella suonò.
“Mer! Aiutami ti prego!!” la bionda afferrò Meredith per un braccio, mentre percorreva il lungo corridoio con Bonnie affianco, quest’ultima ancora immersa nei suoi sogni..
“Ehi, Care!” esclamò la ragazza, guardandola interrogativa. “Che succede?!” chiese poi, allarmata.
“Ma l’hai vista??” chiese scettica Caroline, indicando una Bonnie che più che camminare, stava ondeggiando per i corridoi a ritmo di chissà quale musica, con un sorriso da ebete dipinto sul viso.
“Aaaah, intendi quello.” Ridacchiò Meredith, guardando verso la sua piccola amica. Lei sapeva tutto. La strega infatti aveva ben pensato di chiamarla sul cellulare, dopo essere tornata a casa dal giretto con Damon. Così, le aveva urlato (letteralmente) ogni dettaglio del bacio col vampiro, in preda all’euforia.
“Sì, quello! È da tutta la mattina che è così! Non mi ascolta neppure!” si lamentò Caroline, facendo una smorfia.
“Care, dovresti sapere un po’  di cosette riguardo Bonnie e un certo vampiro..” le comunicò con un sorrisetto sulle labbra, scatenando così la curiosità di Caroline.
“Parla!!” minacciò la bionda, con uno strano luccichio da assatanata negli occhi.
“Booom!!” un improvviso rumore metallico fece voltare le due ragazze. Bonnie si teneva una mano sulla fronte, il naso arricciato in una smorfia di dolore, mentre mormorava un “Auch..”
Era andata a sbattere contro l’armadietto. Meredith si schioccò una mano in fronte, alzando gli occhi al cielo, tradendo però un sorriso.
“Vieni, usciamo da qui e portiamo Bonnie in un bar, al sicuro da oggetti metallici, prima che si riempia di lividi.” Disse, velocizzando il passo e raggiungendo così l’uscita, senza dimenticarsi di trascinare con sé  una Bonnie imbambolata e dolorante.
 
“NON POSSO CREDERCI!!” urlò Caroline, scattando in piedi, dopo aver saputo tutto riguardo la serata di Bonnie trascorsa con.. con.. Damon!!
“Abituati all’idea, Care.” La prese in giro Meredith, addentando un pezzo di pizza.
“Con Damon?! Sul serio??” chiese scettica la bionda “Cioè, sapevo i tuoi sentimenti per lui, ma.. Insomma non pensavo che.. ” aggiunse gesticolando, frenetica. Le due amiche la fissavano, aspettando che continuasse a borbottare frasi incomprensibili.
Infine trasse un lungo, lunghissimo sospiro, accasciandosi sulla sedia e immaginando l’accoppiata tra vampiro-stregha. Ma sì, infondo poteva anche andare.
“D’accordo. Mi arrendo.” Caroline chiuse per un secondo gli occhi, serrò i pugni sul bracciolo della sedia e
“La nostra piccola Bonnie fa conquiste!!” trillò con voce squillante, agitando i pugni in aria e scoccando alle due amiche un sorrisetto.
“Direi che Caroline è tornata in sé!” Meredith alzò gli occhi al cielo, sapendo già dove voleva arrivare l’amica, che intanto si riavviò una ciocca di capelli biondo acceso dietro all’orecchio.
“Ehm..” cercò di cominciare Bonnie, ancora scioccata dagli improvvisi cambi d’umore della sua amica vampira. Caroline era davvero cambiata da quando non era più umana, ma i suoi soliti hobby, che comprendevano shopping e pettegolezzi, non era cambiati affatto.
“Allora? Com’è stato assaggiare quelle labbra che tanto sognavi?” chiese Caroline, portandosi una mano al cuore e sbattendo veloce le ciglia, con fare teatrale.
“Cheee!?!?” sbottò Bonnie, imbarazzata. Di certo anche la sua sfacciataggine non era cambiata. Affatto.
“E non ti sarai fatta scappare l’occasione di tastare quei meravigliosi pettorali, vero?!” continuò Caroline, con voce maliziosa. Poi si lasciò scappare una risatina.
Una risata alla quale si unì anche Meredith, guardando il viso di Bonnie diventare di un rosso intenso.
“Smettetela, sceme!” disse alle due che non la smettevano di ridere. Lanciò ad entrambe una patatina fritta, colpendole in pieno viso.
“La piccola Bonnie innamorata del vampiro cattivo.. che cosa romantica!” sospirò sognante Caroline, prendendola ulteriormente in giro.
“Piuttosto, come và la botta?” chiese Meredith a Bonnie, senza trattenere un sorriso, alludendo allo scontro ravvicinato con l’armadietto.
Per tutta risposta la Rossa si imbronciò, poi smise di bere la sua coca cola e le fece una linguaccia, con le guance ancora imporporate di un rosso acceso.
 
Damon si sentiva così leggero, come se qualcuno gli avesse tolto un grande masso dal petto. Si sentiva libero, e non riusciva a togliersi quel sorrisetto ebete dal viso. Seduto comodamente su un ramo dell’Old Wood osservava il cielo azzurro sopra di lui. Quel giorno il sole splendeva.
Con un balzo saltò giù dal ramo, correndo poi oltre i boschi. Si fermò davanti alla scuola della sua dolce Streghetta. Oh, il suo Uccellino. Sentire quelle labbra morbide sulle sue era stato meraviglioso! Non vedeva l’ora di vederla, di sentire il suo dolce profumo, di toccarla..
Damon scosse la testa per scacciare il pensiero. Aveva passato tutta la notte a fantasticare sul Suo Uccellino, e la conclusione era stata una notte insonne a causa di pensieri non molto casti. Doveva rispettare le regole, almeno stavolta. Doveva andare piano con lei, o Miss Inquietudine non gli avrebbe reso la vita tanto facile.
“Damon!” lo salutò Rick, attraversando il parcheggio della scuola per avvicinarsi al vampiro.
“Allora? Con Bonnie com’è andata? Ti prego dimmi che non hai fatto cazzate. Le hai fatte, vero?” domandò a raffica il professore, con un aria a metà tra il divertito e il preoccupato.
“Cos’è? Un interrogazione a sorpresa?” chiese Damon sarcastico, lanciandogli un occhiataccia truce prima di continuare.
“Visto e considerato che sono ancora vivo, ergo la tua ragazza non mi ha ucciso, significa che mi sono comportato bene, non credi?” domandò il vampiro, incrociando le braccia al petto.
“Giusta osservazione.” Concordò Rick, sorridente. “Allora? Che è successo?” gli chiese ancora, stavolta con un sorrisetto malizioso.
Damon chiuse gli occhi, sospirando, prima di rispondere con un “Ci siamo baciati. O meglio, l’ho baciata, ma lei ha risposto al bacio, ovviamente.” Disse, cercando di non dar a vedere il suo entusiasmo.
“Damon, guarda che con quella faccia da io-sono-un-vampiro-spietato-e-non-provo-emozioni non me la dai a bere. Si vede che sei felice!” sghignazzò Rick, prendendolo in giro.
“Mm. Pensa un po’ come ti pare..” borbottò Damon, cercando di nascondere l’imbarazzo per la sorpresa. A quanto pareva Rick lo conosceva abbastanza bene ormai.
“E bravo Damon! Sono così contento per te!!” gli urlò Stefan in un orecchio, dandogli leggere pacche sulla spalla. Damon sobbalzò per lo spavento, fissandolo a occhi sbarrati.
“Tu che cavolo ci fai qui?!” chiese il maggiore dei Salvatore, visibilmente irritato.
“Io ci vado a scuola, qui.” Sorrise Stefan, poi fece un cenno del capo “Ciao Alaric.” Disse tranquillo.
“Bhe? Che vuoi, fratellino?” domandò Damon, guardandolo male, e sperando che non avesse sentito la sua conversazione appena avuta con Rick.
“Ho sentito tutto.” Sorrise soddisfatto Stefan. Ecco appunto, pensò irritato Damon.
“Non si origlia, fratellino. Non te l’hanno insegnato?” sbuffò, scoccandogli un’occhiataccia.
“Ho imparato dal migliore a non farlo. Si scoprono molte cose interessanti..” cominciò Stefan, ma venne subito interrotto da un Damon al limite della sopportazione. Quel bamboccio lo stava prendendo in giro!
“Taci! O giuro che sterminerò tutti i conigli di questa zona e tu morirai di sete!!” sibilò minaccioso.
“Ok ok.” Disse Stefan, alzando le mani in segno di resa. “Comunque se stavi cercando Bonnie, e qualcosa mi dice di sì, l’ho vista al bar con Meredith e Caroline.”
“Andiamo Rick” disse Damon sbrigativo, avviandosi verso il bar.
“Ehi Damon, aspetta un secondo!” lo fermò Alarci, posandogli una mano sulla spalla. “Che intenzioni hai?” gli chiese assottigliando gli occhi.
“Nessuna. Voglio solo vederla.” Si difese Damon, scrollando le spalle.
“Oh accidenti, Damon. Possibile che bisogna spiegarti tutto?” sbuffò Rick, scuotendo la testa.
“Cosa?!” fece Damon, confuso.
“Non puoi andare da lei come se fossi uno Stalker! Devi invitarla da qualche parte, non devi dar per scontata la sua compagnia.”
“Oh, Damon. Non capisci proprio niente..” concordò Stefan, sospirando.
“Ma che?! Volete stare un po’ zitti!?” sbottò Damon esasperato.
“Le chiederai di vedervi più tardi, da soli.” comunicò Alaric, risoluto.
“Sì, lo farai.” Lo appoggiò Stefan. Entrambi avevano un sorrisetto che, ha detta di Damon, aveva un che di diabolico.
“Vuoi due avete dei seri problemi. Davvero.” borbottò Damon, inarcando un sopracciglio. I due si scambiarono un’occhiata divertita.
“Forza! Andiamo dalla piccola Bonnie.” disse Rick con entusiasmo, spingendo Damon verso il bar.
“Vieni Stefan?” chiese poi, girando la testa indietro per guardare il vampiro.
“Non ci pensare nemmeno o..” cominciò Damon, senza riuscire a finire.
“Certo! Non posso perdermi la scena di Damon-il-corteggiatore, per la prima volta da sempre!”
Damon roteò gli occhi al cielo, aumentando il passo.
 
“Ciao a tutte!” le salutò educato Stefan, sorridente, mentre si avvicinavano al tavolino su cui erano comodamente sedute Caroline, Meredith e Bonnie.
“Ehi.” Squittì Caroline in direzione dei tre ragazzi, interrompendo il suo discorso su un paio di scarpe col tacco che voleva a tutti i costi.
“Ciao tesoro.” Mormorò dolce Alaric, rivolto verso la mora che, appena lo vide, si alzò dalla sedia, e sorridente, si buttò tra le sue braccia.
“Attenta. Siamo ancora vicino a scuola, non vorrei che qualcuno ci vedesse.” la riprese Alaric, mortificato.
“Oh, giusto.” Sospirò Meredith, scostandosi da lui. Anche Caroline e Bonnie si alzarono, andando vicino all’amica.
“Ciao Streghetta.” Disse Damon, facendo quel sorrisetto malizioso, puntando gli occhi su Bonnie.
Lei arrossì fino alla punta delle orecchie, maledicendosi. Sotto quel suo sguardo si sentiva nuda, accidenti! Come poteva avere quell’effetto su di lei? Si limitò a sorridergli, cominciando a torcersi tra le dita i boccoli rossi.
“Questa sera ti andrebbe di farmi compagnia?” le sussurrò Damon, seducente.
Bonnie sussultò e il cuore cominciò a batterle più forte. “Ehm.. mi piacerebbe, ma..” tentò di dire.
“Certo. Le va eccome!”la interruppe Caroline, sbattendo le ciglia.
“Ma..” cercò di protestare la Rossa.
“Non preoccuparti Bonnie, il pigiama party  possiamo rimandarlo.” La rassicurò Meredith.
“Mh, sicure?” domandò torturandosi un boccolo rosso tra le dita.
“Sì sì, Mer ha ragione. Vai pure con Damon.” le disse decisa, Caroline.
“Problema risolto.” Sorrise soddisfatto Damon, con gli occhi neri che brillavano.
“Ehi, eccovi finalmente!” esclamò Elena, arrivando alle spalle di Stefan, per poi alzarsi in punta di piedi  lasciandogli un bacio a fior di labbra.
“Amore..” mormorò il vampiro colto di sorpresa. La abbracciò, attirandola a sé, sorridendo.
“È da un’ora che vi cerco nel parcheggio della scuola.” Disse Elena, imbronciata, rivolgendosi alle tre amiche.
“Scusaci. Bonnie non si sentiva tanto bene, così volevamo offrirle il pranzo per farla rinvenire.” Si scusò Meredith, lanciando un’occhiata complice a Caroline.
Quest’ultima diede di gomito a Elena “Sappiamo tutti l’effetto del cibo spazzatura su Bonnie” disse, dando manforte alla piccola bugia di Meredith.
“Eh, già..” confermò la Rossa, cercando di trattenere un sorriso e aggiungendo subito “Ora sto molto meglio però!”
“Capisco. Ci sarai al pigiama party a casa di Care, vero?” chiese Elena, speranzosa.
“Ehm..” incominciò Bonnie, nel panico più totale. Damon stava per prendere la parola, ma venne interrotto.
“Veramente Bonnie non..” cercò di dire Caroline, ma si interruppe quando sentì un piccolo dolore al piede sinistro. Meredith le aveva appena pestato il piede per farla stare zitta!! La guardò male, ma lei era già rivolta verso Elena.
“Ma certo, verrà.” Rispose Meredith, sicura. “Ora muoviamoci. Non dovevamo andare in giro per negozi, o sbaglio?” chiese poi, alzando un sopracciglio.
“Sì, hai ragione! Dobbiamo ancora scegliere i vestiti per il ballo!” esclamò Elena, sistemando i capelli di un biondo splendente, dietro all’orecchie.  
“Quale ballo?” chiese Damon, curioso. Vide il Suo Uccellino sussultare, per poi abbassare la testa, pensierosa. Bonnie non aveva ancora pensato al ballo e aveva una paura tremenda che, per lei, non sarebbe stato così piacevole andarci. Non senza un accompagnatore.
“Sìì il ballo della scuola per raccogliere dei fondi per un qualcosa di beneficienza, credo..” finì Caroline, incerta.
“Un qualcosa di beneficienza!?! Caroline! È per i bambini orfani!” la riprese Meredith, sbuffando. Possibile che quella ragazza avesse così poco tatto?!
“Oh, è vero..” mormorò la vampira, facendo un sorriso di scuse.
“Bè, è meglio andare a cercare dei vestiti, allora. Saremo fantastiche! Corro a prendere le chiavi della macchina!” squittì Elena, scappando verso il parcheggio della scuola.
“Mer, accidenti! Potevi evitare di darmi un calcio!” disse Care, appena Elena non fu a portata d’orecchio.
“Io non credo, visto la tua linguaccia lunga!” le rispose acida, Meredith.
“Elena non sa niente. Dunque troveremo una scusa per Bonnie, così potrà andare da Damon senza farsi scoprire. Capito?” continuò la mora, risoluta.
“Mi piacciono i tuoi piani diabolici.” Sghignazzò Care, appoggiandola. Era pronta a mentire alla sua amica Elena. Dopotutto era per una buona causa!
“Se mi scopre mi farà a pezzettini! Lo sapete, vero?” domandò Bonnie, tremante. Anche se l’idea di ingannare Elena non le dispiaceva poi tanto. Infondo non faceva niente di male, ma sapeva perfettamente che se la sarebbe presa se le avesse detto la verità.
“Tranquilla Streghetta. Nel caso, ti proteggerò io.” Le sorrise Damon, facendole l’occhiolino.
“Bene. Ora andatevene. Le faccende da ragazze chiamano!” esclamò Caroline, già elettrizzata all’idea di comprare un nuovo, scintillante abito.
“Bè, allora togliamo il disturbo.” Convenne Alaric, grattandosi la testa. Poi mormorò un “Ti chiamo più tardi, tesoro.” Rivolto a Meredith, che gli annuì sorridente.
Damon si mosse piano, annullando con pochi passi la distanza tra lui e il suo Uccellino. Bonnie alzò la testa, immergendosi in quegli occhi così neri e belli. Il vampiro si sporse in avanti, abbassandosi un po’.
“Ti aspetto a casa mia. Alle 8.” Sussurrò all’orecchio di Bonnie, provocandole piccoli brividi. Sorrise soddisfatto, prima di posare le sue labbra su una guancia del Suo Uccellino, lentamente e con dolcezza.
Bonnie si sentì le gambe molli e il viso incandescente. Era diventata dello stesso colore dei suoi capelli, ne era sicura. Lentamente, Damon si scostò per guardarla un ultima volta in viso, trapassandola col suo sguardo, prima di voltargli le spalle e andare via insieme ad Alaric, che rideva sotto i baffi, e Stefan, che aveva stampato in faccia un sorriso pieno di tenerezza.
Nello sguardo di Bonnie, invece, si fece strada quell’espressione sognante che aveva da tutto il giorno.
“Bonnie farai meglio a riprenderti prima che torni Elena. Non vorrei inventare un’altra balla per giustificare il tuo stato di completa idiozia.” Mormorò sarcastica Meredith, osservando l’amica.
“Ah sì, sì..” disse la Rossa, con la testa in un altro mondo. Probabilmente non la aveva nemmeno sentita.
“Oh, andiamo!” la tirò per un braccio Caroline, incredula. “Non è ora di fantasticare sul tuo bel vampiro!”
“Arriva Elena. Forza Care, aiutami a trascinare Bonnie alla macchina e a cercare di farla sembrare il più normale possibile..” finì la frase indecisa. Era quasi impossibile! C’era solo da sperare che Elena fosse almeno un po’ distratta.
 
“Dovrà essere una serata speciale!” esclamò Stefan, ancora con quel sorriso sulle labbra.
“Io ho un idea!” cominciò Alaric, entusiasta.
“Qualcosa di romantico..” aggiunse Stefan, pensieroso.
“E molto dolce..” continuò Alaric, ormai erano presi da chissà quali strambe idee.
“Ehi!” li riprese Damon, interrompendoli. “Non mi credere in grado di organizzare un qualcosa di romantico, per la mia Streghetta!?” chiese, scettico.
Rick e Stefan si guardarono, poi si girarono verso Damon e all’unisono irruppero con un sonoro “NO!”
“Bene. Vi dimostrerò che, come sempre, avete torto!” disse Damon, indignato. Fece uno scatto verso la foresta correndo a velocità sovrannaturale. Stefan vide un corvo nero gracchiare sulle loro testa, per poi scomparire tra i fitti alberi dell’Old Wood.
“Damon è sempre il solito!”
“Eh, già. Speriamo solo che stasera se la cavi..” mormorò Alaric in risposta, ridendo sotto i baffi. Non vedeva l’ora di vedere cosa si sarebbe inventato, di romantico, per Bonnie!
 
“Elena non dovresti lasciar guidare Caroline!” la rimproverò Meredith, seduta nel sedile posteriore dell’auto, vicino a Bonnie.
“Guida come una pazza!” gridò quest’ultima, spostandosi i rossi capelli dal viso.
“Pazza e pure ubriaca!” aggiunse Meredith, contrariata. Lei e Bonnie erano sommerse fino alla testa da borse piene di nuovi acquisti, mentre speravano di tornare a casa senza causare un disastroso incidente stradale.
“Ehi! Vi ricordo che sono dotata di orecchie!! Ergo: vi sento benissimo!!” urlò Caroline, e intanto svoltò a destra, sorpassando un vecchietto che rispettava, senza alcun dubbio, i limiti di velocità.
“Dai ragazze.. Non guida poi così male.” Fece Elena, voltando la testa indietro per guardare le sue amiche. Le quali si limitarono a fulminarla con lo sguardo.
“Care, forse dovresti rallentare un po’.. Siamo quasi arrivate a casa di Bonnie.” aggiunse poi, convincendo la guidatrice. Dopo pochi minuti la macchina si fermò e Meredith si lanciò giù dall’auto, seguita da Bonnie che si buttò in ginocchio venerando il marciapiede.
“Terra! Terra!” finì Bonnie, per poi unirsi alla risata di Meredith e Elena.
“Davvero spiritose..” commentò Caroline, fintamente imbronciata.
“Bè, ci vediamo stasera ragazze!” disse Elena, salutandole dal finestrino mezzo aperto.
“Sì, a dopo.” Sorrise Meredith, mentre vide con la coda dell’occhio Bonnie che mormoravano un debole e poco convinto “Certo..” Non era mai stata una gran bugiarda!
La macchina sfrecciò via, lasciandole sole. Iniziarono a percorrere la stradina che portava alle loro case, entrambe molto vicine.
“Oh, Mer! Voglio vederlo! È tutto il giorno che non faccio altro che pensare a lui!” esclamò Bonnie, guardando l’amica con i grandi occhi marroni.
“Ma..” la incoraggiò Meredith, premurosa.
“Sono così agitata! Perdo il controllo quando è con me! Potrei avere un arresto cardiaco da un momento all’altro!!” continuò Bonnie, in panico.
“Ehi. Andrà tutto bene, vedrai. È bello vederti così innamorata.” Sorrise la mora, vedendo le guance dell’amica imporporarsi di un rosso acceso.
“Innamorata?” domandò, pensierosa. “Sì, è vero. Lo amo, Mer!” esordì, sbarrando gli occhi, spaventata dalle sue stesse parole. Lo amava? Sì, ovviamente. Ma questo voleva dire che Damon aveva un potere grande su di lei. Il potere di spezzarle il cuore. Lo aveva sempre avuto, fin dall’inizio.
“Non esserne spaventata, Bonnie. Devi fidarti di lui.” le disse Meredith, provando un moto d’affetto verso la piccola e innocente amica. Le voleva davvero bene e non avrebbe permesso a quel vampiro di farle del male. Poco, ma sicuro.
“Vedrai che stasera andrà benissimo!”  aggiunse poi, rassicurandola. “Ora, dobbiamo pensare alla scusa che useremo per farti saltare il pigiama party.” Disse, e Bonnie vide spuntare in Meredith un’espressione pensierosa. Stava sicuramente escogitando un piano.
 
“Matt??” chiese Elena con voce stridula.
“Sì, Matt.” Rispose Meredith, sicura, premendo di più il telefono sulla guancia. “Ha bisogno di un’amica. Lo sai quant’è solo in questo periodo. E così ha chiesto a Bonnie di uscire al Grill, per mangiare qualcosa, insieme.”
“Ma non sapeva niente del pigiama party che avevamo in programma?” replicò Elena, un po’ scocciata.
“No, non ne sapeva niente. Bonnie voleva dirgli di no, ma lo sai com’è fatta. Sempre troppo buona.” Meredith lanciò uno sguardo a quest’ultima, che se ne stava coricata a testa in giù sul suo letto e ascoltava la conversazione, sperando che Elena credesse alle parole della mora.
“Sì, è vero. D’accordo. Rimandiamo il pigiama party. Magari facciamo una sorpresa a Matt e andiamo anche noi con loro!” disse Elena, improvvisamente  allegra.
Sul viso di Meredith apparve un espressione che Bonnie raramente vedeva: panico.
La Rossa scattò, mettendosi seduta sul letto e guardando l’amica con preoccupazione. Oh, oh.
“No, non possiamo.” Cominciò Meredith, cercando di essere convincente. “Care ci teneva così tanto. Andiamo noi. Ci divertiremo lo stesso, vedrai!”
“Mm, sì è vero. Ok! Allora più tardi ti passo a prendere e andiamo da Caroline! A dopo!” si convinse Elena, riattaccando.
Meredith posò il telefono in un silenzio catatonico. Poi, sorrise a Bonnie facendole l’occhiolino.
“Sì!” trillò Bonnie, saltandole letteralmente addosso in un atto di euforia. “Sei la miglior bugiarda del secolo!” disse ridendo.
“Lo prendo come un complimento” disse Meredith, lasciandosi andare a una sana risata.
 
19:30. Dopo una lunga serie di prove allo specchio, passerelle con abiti di tutti i generi e battute per le strane acconciature provate, Bonnie era finalmente pronta.
Indossava dei jeans chiari che le fasciavano le gambe magre, una maglietta bianca con un piccolo scollo a V, un leggero golf celeste e le sue immancabili all star. Non voleva vestirsi elegante o cose simili, sarebbe già stata abbastanza in imbarazzo.
“Ok. Ci sono.” Disse, arrotolandosi un boccolo tra le dita. Trasse un lungo respiro per calmarsi.
“Bene. Adesso ti accompagno davanti alla pensione.” Disse sbrigativa Meredith aggiungendo subito un rassicurante “Sei molto carina, non preoccuparti.”
Bonnie le rivolse un sorriso pieno di gratitudine e si lasciò accompagnare a destinazione. Erano esattamente le 20, quando la macchina di Meredith si fermò di fronte al piccolo vialetto della pensione.
“Mer, è normale che mi tremino un po’ le gambe? È una cosa stupida, vero?” chiese Bonnie, allarmata.
“Non è una cosa stupida. Ora vai però. Elena arriverà tra poco a casa mia per andare da Caroline.” Disse Meredith guardando Bonnie agitare le mani tra i capelli, frenetica.
“E cerca di non torturarti troppo i i tuo bei boccoli.”
“Sì, ok. Hai ragione. Ok. Allora vado. Grazie Mer!” Bonnie si sporse per dare un veloce bacio sulla guancia a Meredith, poi sgattaiolò fuori dall’auto.
“Divertiti!” le disse la mora, sorridente.
 “Ti conviene comportarti bene, Damon..” sussurrò infine la mora sospirando, prima di spingere l’acceleratore.
 
Bonnie avanzò incerta, cercando di non inciampare. Arrivò davanti alla grande porta di legno e rimase ferma, indecisa sul da farsi. Doveva bussare? O suonare il campanello? Stava per avere un attacco di panico, quando qualcuno spalancò il portone.
“Buonasera, Streghetta.” sussurrò Damon, con un sorrisetto malizioso.
“Cia.. Ciao Damon.” balbettò lei, arrossendo, ma guardandolo in quegli occhi neri come la notte. Erano bellissimi. Lui era bellissimo.
“Che fai ancora lì fuori? Entra, dai.” disse gentile Damon, afferrandole una mano morbida e trascinandola dolcemente verso il salotto. Bonnie concentrò il suo sguardo sulle loro mani, per un attimo, sentendo un piccolo brivido lungo la schiena. Poi, alzò lo sguardo e il suo cuore perse un battito.
Era tutto così bello che Bonnie ne rimase incantata.
 
    
  
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