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Autore: fs_rm    11/02/2013    2 recensioni
[Titolo precedente: End]
[...]Dopo guerre, dopo tanto odio e dolore, finalmente erano riusciti a trovare quella pace che avevano tanto cercato, finalmente il sole era tornato a splendere.[...]
[...]Battaglie non sono lente, non hai tempo di riflettere a meno che tu non sia un genio e specialmente quando la tua vita è in gioco, sono appena pochi istanti, hai soltanto il tempo di percepire, percepire il calore dei sentimenti di chi ti ama, ricordare le cose belle e le cose cattive, percepire che la vita vale come un sogno, puoi anche non ricordarlo, può durare secondi, ma lascia il segno sul mondo che ci circonda, ma più di tutto percepisci che se in quel momento avessi avuto una scelta, avresti scelto di non cambiare un solo attimo della propria vita.[...]

La storia parla della fine della guerra come me l'ha immagino io ^-^
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Obito Uchiha, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Il campo, il sangue, le lacrime, tutto era scenario della guerra, il finale inevitabile era finalmente arrivato. Da una parte i cinque Kage feriti, il fiato sospeso, ma in piedi, fieri, speranzosi, avrebbero vinto quella guerra a costo della loro vita e per quelli che erano morti.
Sakura curava i feriti, non aveva paura, sapeva che il sole continuava a splendere nonostante le nuvole e quel sole le dava speranza, e Naruto in quel momento sembrava il sole, invincibile, e con lo sguardo pieno di fiducia nel domani, lui credeva pienamente in ciò per cui combatteva, un eroe.
Hinata insieme agli altri continuava a combattere, per le loro famiglie, per gli amici, per tutti quelli che vivevano in quel mondo, finché avrebbero avuto ciò a cui proteggere avrebbero continuato a lottare, per i loro legami.
Ma per un attimo Hinata volse lo sguardo dall’altra parte.
Offesi, umiliati, perdenti, i tre Uchiha continuavano in piedi, gli sguardi impenetrabili, impassibili, spettatori muti dello spettacolo davanti a loro, soli nel loro silenzio, avrebbero distrutto quella fiducia, quella speranza negli occhi dei shinobi, avrebbero vinto, per far si che fossero loro a provare il dolore che avevano patito, avrebbero avuto la loro vendetta.
Ma Sasuke non fu del tutto indifferente a quello sguardo.
- Sei sicuro di ciò, Obito? - chiese Madara, i ninja continuavano a rialzarsi grazie a Naruto, grazie alla vita che diffondeva, distrutto lui, avrebbero distrutto tutti gli altri.
- Lui non permetterà che lei muoia, e nemmeno lui riuscirebbe a schivare un colpo come quello - l’antico amico di Kakashi non cambiò espressione, a volte Sasuke si chiedeva se lui avesse lo stesso sguardo, ma la risposta era sempre chiara, lui aveva sempre avuto lo stesso sguardo.
- Possiamo vincere questa guerra, se lo vogliamo - ancora una volta lui riusciva a infondere fiducia negli altri, ancora una volta capivano che avrebbero seguito l’eroe di Konoha sempre.
“Non permetterò che la tua morte sia in vanno Neiji”
Si, lui avrebbe fermato quella guerra e protetto tutti.
Non avrebbe mai finito di sorprendersi di quanto fosse cambiato da ragazzino fastidioso che non riusciva a fare nulla a eroe, Sakura lo guardò quando riuscì a tirare un piccolo sospiro dal lavoro, lei non era mai riuscita ad arrivare ai piedi di Naruto, ma credeva in lui e si fidava di lui più di se stessa, sarebbe stata al suo fianco per appoggiarlo come avrebbe potuto, non importa se fosse poco, lei ci sarebbe stata.
- Io credo in te, Naruto -
Si, perché Naruto era tutto per lei, soltanto non lo sapeva ancora.
- Cominciamo il piano - disse Madara pronto.
Era tutto pronto, Naruto capì che nel cambio di espressione degli Uchiha ci fosse ben’altro, cosa avevano escogitato adesso, cosa avrebbero usato per cercare di vincere? Fu allora che vide, un colpo preciso, veloce, mortale, verso il campo dei feriti.
No, verso Sakura.
Naruto non ci pensò un attimo ad andare da lei, la vide guardarlo sorpresa, vedere il colpo che potrebbe ucciderla, gridare e cadere a terra quando lui la spinse rimanendo nella traiettoria del colpo, quella era la fine?
Sasuke non capì.
Soltanto qualcuno velocissimo avrebbe potuto schivare quel colpo o mettersi davanti a Naruto, eppure, ancora una volta, lei, era lì, ancora una volta, lei lo stava proteggendo, ancora una volta, Hinata era pronta per sacrificarsi per lui.
Sasuke non capì perché faceva così male.
Successe tutto così in fretta, la voglia di proteggerla, il cercare di raggiungerla, il dolore, fu questione di attimi.
Naruto non riuscì a capire più nulla, aveva visto Hinata mettersi davanti a lui come più di una volta aveva già fatto, ma vedere il suo migliore amico con il fiato affannoso, con il colpo che doveva essere diretto a lui nel fianco, perché Sasuke era stato colpito?
- Ragazzo stupido - fu l’unica cosa che disse Obito, non immaginavano che la ragazza avrebbe cercato di proteggere Naruto, o almeno credevano non ci sarebbe riuscita, ma che Sasuke si mettesse davanti, quello, lo credevano impossibile.
- P-perché l’hai fatto? - chiese Hinata quando l’Uchiha le cadde addosso per il colpo ricevuto
- No-Non lo..so - rispose sincero sputando un po’ di sangue e sporcando i vestiti della ragazza, non sapeva cosa l’avesse spinto a salvarla, sapeva solo che quando l’aveva vista aveva soltanto sentito di volerla proteggere.
Un dolore cieco prese Naruto, una sensazione già provata, una rabbia irrazionale, nemmeno il grido di Sakura riuscì a fermarlo, si avventò contra Obito e Madara senza riflettere, possibile che più cercasse di proteggere i suoi amici, più li perdeva? Prima Ero-sennin, poi Neiji e  adesso Sasuke. Perché non ci riusciva?
Obito si difendeva dai colpi di Naruto, quand’era diventato così potente? Ma la rabbia del ragazzo era perfetta, colpiva a caso, e poteva essere l’occasione perfetta per ucciderlo.
Se quel colpo non andasse a segno, l’alleanza ninja avrebbe vinto, se invece funzionasse, non c’è nemmeno bisogno di dire chi avrebbe vinto.
Dipendeva tutto da quel colpo.
Battaglie non sono lente, non hai tempo di riflettere a meno che tu non sia un genio e specialmente quando la tua vita è in gioco, sono appena pochi istanti, hai soltanto il tempo di percepire, percepire il calore dei sentimenti di chi ti ama, ricordare le cose belle e le cose cattive, percepire che la vita vale come un sogno, puoi anche non ricordarlo, può durare secondi, ma lascia il segno sul mondo che ci circonda, ma più di tutto percepisci che se in quel momento avessi avuto una scelta, avresti scelto di non cambiare un solo attimo della propria vita.
Ma la morte non perdona.
Qualcuno lo stava abbracciando, aprì gli occhi che impercettibilmente aveva chiuso, capelli rosa confetto incorniciavano quel viso che con gli anni aveva imparato a riconoscere ogni più piccolo dettaglio e quella fronte che nonostante lei odiasse, lui aveva sempre amato.
- Perdonami… Naruto… se solo adesso… ho capito… di amarti - Naruto aveva sempre immaginato il suo bacio con Sakura sarebbe stato dolce e caldo, non con il gusto del sangue e con le labbra di lei che piano piano abbandonavano quel calore che lui aveva bramato diventando sempre più gelide.
La poggiò delicatamente per terra, la guardò ancora una volta, incredibile come nella morte il viso sembrava così rilassato che pareva dormire, ma lui sapeva che non si sarebbe svegliata, avrebbe voluto aprirle gli occhi per ammirare un’ultima volta quegli occhi smeraldini che tanto amava, ma sapeva che se l’avesse fatto avrebbe visto la vita lasciarla, e non era ciò che voleva.
Tremava, non riusciva a smettere di tremare, era qualcosa di conosciuto, era come quando aveva incontrato per la prima volta Nagato. 
L’espressione di Obito non cambiò tanto meno quella di Madara.
- Ora riesci a capire cosa si prova? Sei solo un bambino in una guerra che non può vincere, volevi proteggere i tuoi amici, dimmi allora come l’avresti fatto, con il mondo che creeremo non dovrai provare questo dolore - voleva convincere Naruto a seguirlo come Madara aveva convinto lui e per un attimo ebbe la certezza di averlo fatto.
Naruto camminava piano, instabile e lo sguardo basso.
“Cosa intendi fare Naruto?” Si preoccupo Kakashi, ma fu solo un attimo.
Perché quando rialzò lo sguardo, i suoi occhi esprimevano una determinazione che non aveva mai visto.
- Nell’illusione che creerete vorrai dire, un’illusione non mi riporterà ne Neiji, ne Sasuke, ne Sakura - pronunciò con tristezza perché dovevano morire per lui?
- Fermerò questa guerra per loro -
Hinata guardò Naruto, era preoccupata, ma non per l’eroe di Konoha, no, lui c’e l’avrebbe fatta, di ciò era sicura, era preoccupata, ma per quel nukenin che lottava tra la vita e la morte per averla protetta, i capelli scuri si intrecciavano tra le dita della ragazza, il respiro pesante era all’unisono con quello della ragazza, i suoi pensieri erano in sintonia con quelli della ragazza, perché? Perché aveva fatto un gesto tanto folle? Perché morire per lei?
Sentì qualcosa di bagnato rigargli la guancia, aprì leggermente gli occhi, e la vide in tutto il suo splendore, i capelli scuri che stonavano con gli occhi e la carnagione chiara, il corpo formoso nascosto dagli abiti grandi, ma nulla di ciò lo colpì di più delle lacrime di Hinata, aveva visto tante persone piangere, tante veramente importanti per lui, ma nonostante ciò, nulla lo aveva colpito di più quelle lacrime. Forse aveva scoperto perché voleva tanto proteggerla.
Naruto corse verso i due nemici pronto alla battaglia finale, Obito a Naruto aveva detto che quella era una guerra che non poteva vincere ma in realtà era lui che non c’e la poteva fare, più i colpi di Naruto diventavano forti, più se ne rendeva conto, si ricordò del viso di Rin, di come avrebbe voluto riuscire a rivederla grazie al Tsuki no me, di com’era quando bambino, aveva detto di non importarsene più di questo mondo, ma guardando come Naruto combatteva, si ricordò.
- Forse ho sbagliato tutto - fu l’ultima cosa che disse.
Hinata nemmeno sentì le urla di gioia per la fine della guerra, non vide Naruto voltarsi verso l’esercito di Shinobi, in quel momento c’erano solo lei e il moro, stava peggiorando, tossi ancora e di nuovo il sangue le sporcò i vestiti, lei non voleva commemorare, voleva gridare, quando sentì qualcuno poggiarle una mano sulla spalla.
- Tsunade-sama? -
- Possiamo ancora salvarlo -
Naruto corse, aveva vinto, era riuscito a fermare quella guerra, ma in quel momento voleva solo arrivare dov’era lei, voleva soltanto esserle accanto.
Guardò Shizune sapeva che era impossibile, ma sperò che magari lei fosse viva finché Shizune non scosse la testa, non aveva avuto nemmeno bisogno di chiedere, aveva vinto quella guerra, ma aveva perso le persone più care, aveva perso lei.
Naruto ebbe la sensazione di non aver mai pianto tanto.
- Perché? Perché Sakura-chan? Non posso perdere anche te, specialmente te, non puoi essere morta, non sono nemmeno riuscito a dirti che ti amo, SAKURA-CHAN - urlò, Shizune rimase in silenzio piangendo, Killer Bee avrebbe voluto dire qualcosa ma nemmeno lui riusciva a parlare, Kakashi lo guardò e si voltò verso l’ormai perso amico, lui non era mai riuscito a proteggere le persone a cui voleva bene, non era riuscito a salvare Rin o ad aiutare Obito, avrebbe soltanto voluto evitare che Naruto provasse ciò che aveva provato lui, aveva fallito di nuovo.
Naruto ebbe la sensazione di sentire una voce, e quando aprì gli occhi ebbe paura che i suoi occhi gli stessero giocando un brutto scherzo, perché aveva visto che…. no, era reale, Sakura aveva aperto gli occhi.
- Questo è un miracolo - pronunciò quasi senza voce Shizune.
Naruto non ci pensò due volte, la baciò con tutto l’amore che aveva, con disperazione perché temeva di averla persa.
Ma ora lei era lì.
- L-li ho visti - fu la prima cosa che disse Sakura.
- Chi? - chiese Naruto con la voce strozzata dalle lacrime ora di felicità.
- I tuoi genitori - Naruto sorrise e la baciò di nuovo, ora quel bacio aveva il sapore delle lacrime.
Lacrime d’amore.
3 anni dopo…
- E se mi dice no? - chiese Naruto all’amico per l’ennesima volta
- Se fosse per dirti no, lei per cominciare non avrebbe accettato, dobe - era probabilmente la ventesima volta che il biondo glielo chiedeva e lui rispondeva sempre nello stesso modo, possibile che l’eroe di Konoha avesse tanto paura di qualcosa impossibile.
- E se… - quello fu il colmo per l’ex-nukenin
- Sei l’Hokage dannazione, sei l’eroe che da solo è riuscito a sconfiggere Obito e Madara, e vieni a rompermi i timpani per paura che la tua futura sposa ti dica di no quando è chiaramente impossibile? E se niente Naruto - Naruto borbotò qualcosa rischiando di farsi uccidere dall’amico.
- E tu? Quando finalmente le dirai che sei tornato? - Sasuke si zittì immediatamente, dopo il suo ritorno a Konoha aveva dovuto passare una piccola condanna, se non fosse per Naruto sarebbe stata peggio, per i suoi crimini e ancora non aveva raccontato a nessuno, tranne al dobe e a Sakura, che era ritornato.
- Voglio farle una sorpresa - sorrise impercettibilmente, avrebbe finalmente rivisto Hinata.
- Ehm… Teme, tu lo sai come si fa una cravatta? - Sasuke si arrese, il suo migliore amico era un’idiota.
Era un dato di fatto, lui semplicemente non riusciva a stare fermo, se non fosse per Sasuke si sarebbe già messo a camminare avanti e indietro.
Ma quella agitazione ne valse la pena.
Quando vide la sua Sakura entrare con il vestito bianco, i capelli acconciati con fiori dalla Yamanaka, ebbe la certezza di non voler nient’altro dalla vita.
E Sakura ebbe la certezza di non voler nessun altro a parte lui per il resto della vita, il suo baka Naruto.
- Complimenti! - c’era chi festeggiava e chi come Bee che cantava.
Nessun matrimonio di nessun shinobi fu tanto grande come quello di Naruto e Sakura.
- E ora sei fregato, oramai sei sposato - gli cantò Bee.
- Sei un grande amico Bee - scherzò Naruto, era semplicemente felice.
- Ehi ora è il lancio del bouquet fronte spaziosa - avvisò Ino e Sakura sorrise, tra tutte, Ino era di sicuro quella che più voleva riuscire a prendere il bouquet.
Sakura vide Naruto sorriderle, era tutto ciò che più voleva, chiuse gli occhi e si ricordò tutte le cose più belle della sua vita, si ritrovò a pensare a come sarebbe stato il suo futuro ma non ebbe dubbi, e principalmente si ricordò di quel momento in cui quasi morta, li aveva visti, un attimo sfuggente ma di sicuro uno dei più importanti, specialmente quella frase…
- Nostro figlio è fortunato ad avere qualcuno come te -
E lanciò il bouquet, e sorrise nel vedere il leggero rossore di Hinata nel constatare che l’aveva preso lei.
- Buona fortuna, teme - rise Naruto
- Sta’ zitto, dobe -
Si avvicinò ad Hinata, per la prima volta in vita sua voleva fare le cose per bene, non avrebbe rovinato nulla quella volta, per la prima volta voleva realmente farsi apprezzare da qualcuno.
- Si dice che chi prende il bouquet si sposerà entro un anno - fu l’unica cosa che riuscì a dire
- S-si - sorrise dolcemente a quel rossore di Hinata
- S-Sei tornato - disse lei sotto voce
- Per restare Hinata - lei lo guardò, il sorriso di Sasuke non aveva nulla a che fare con quello di Naruto, ma lei ebbe la certezza di non aver mai visto un sorriso più bello.
Dopo guerre, dopo tanto odio e dolore, finalmente erano riusciti a trovare quella pace che avevano tanto cercato, finalmente il sole era tornato a splendere.














***
Ehilà, la mia prima ff su Naruto ^-^ Dubito che qualcuno mi conosca quindi mi presento sono Anna (o fs_rm se preferite) personalmente credo di non aver mai scritto una one-shot così lunga, adoro Naruto (credo si noti) e non ho resistito a scrivere una ff sulle mie due coppie preferite :D Basicamente é ciò che immagino potrebbe succedere al finale del manga (ne dubito ma non smetto di sperare)
Ci sono ancora varie cose che non ancora visto ^-^' quindi se qualcosa non quadri con la storia originale, mi avvisate così l'aggiusto.
Non ho dato molta enfasi a  Madara perché semplicemente non ha un ruolo particolare nella ff, ho invece infattizato Obito perché credo che un po' anche lui é stato utilizzato da Madara (mi sembra troppa coincidenza che sia riuscito ad arrivare proprio nel momento della morte di Rin)
Dubito che qualcuno non l'abbia capito ma per chi non l'ha capito quando all'inizio dice "
grazie alla vita che diffondeva" vita si riferisce a speranza visto che avevo già ripetuto parecchie parole non volevo ripetere anche questa :/
Sinceramente credo di aver scritto una grande caz**ta, ho ripetuto tante parole, e inizialmente Sakura doveva realmente morire, ma non mi sembrava giusto, così ho messo la str***ata ("grazie" a una mia amica sono diventata molto più offensiva ma solo verso me stessa) che lei ritorna dalla morte, ma spero vi piaccia comunque ^o^
Alla prossima ;D

fs_rm
  
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