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Autore: ChaosReign_    13/02/2013    4 recensioni
Dal capitolo nove:
-Non te ne andare, non andare da lui. Ti prego.-
Oh, ora si mette anche a pregare? Ma che bravo bambino... Eppure c'è qualcosa che non mi convince nella sua voce, non è mai stato così... Così... Disperato.
Mi fa male vederlo così. Si, mi fa molto male. Però non posso, non posso davvero restare.
-Perché?-
Al posto di dirgli che no, non ci sarei stato ancora per lui sputo ancora quella parola, la stessa domanda che mi assilla da quando è tornato: perché?
-Io... Perché io... Io ti...-
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Nove.

 

 

Nella vettura in movimento l'unico suono presente è quello della pioggia scrosciante sui finestrini e sul parabrezza e quello delle gomme a contatto con l'asfalto.

Nemmeno lo stereo ci racconta la sua storia con quella voce che ogni ora cambia a seconda della storia che racconta.

Il silenzio non mi da fastidio, non me ne ha mai dato. Io ho sempre pensato che certe volte le parole sono inutili come altre volte sono indispensabili.

Il problema è lui, la sua presenza al mio fianco. Il suo ticchettare nervoso sul volante.

-Allora...-

-Stai cercando di attaccare bottone? Lo sai che non ci riusciresti...-

-Beh, a me sembra proprio il contrario.-

-Fottiti.-

Incrocio le braccia al petto e mi volto verso il finestrino cercando di concentrarmi su una goccia in particolare.

Dio, sono tutte uguali.

Lo sento trattenere una risata. Mi volto stizzito per chiedere di piantarla ma lui mi precede scoppiando a ridere, da quando non lo sentivo ridere?

Troppo tempo, la sua risata mi riporta indietro... Prima che succedesse tutto, prima che capissi di amarlo, mi riporta al nostro primo incontro.

 

-Ahahahahah. Oddio... No, ma davvero? Ahahahah.-

Mi volto per vedere di chi fosse quella risata così contagiosa e mi trovo di fronte un ragazzino più basso di me di qualche centimetro, con dei capelli castani e due occhi verdi.

È abbastanza vicino a me e riesco a osservargli bene il volto.

Quando mi nota mi saluta con un gesto della mano e poi torna a guardare il suo interlocutore: Mikey.

-Ciao, tu devi essere Gerard, io Sono Frank, sono nuovo qui e Mikey mi è subito venuto a dare il benvenuto.-

Li guardo abbastanza scioccato, sa che non mi piace che parli di me ai suoi amici.

Si, non mi piace farmi notare, sono sempre quello che sta per i fatti suoi, sempre vestito di nero e senza amici. Quello strano.

Ma non me ne frega molto degli altri, di quello che pensano di me.

Io ho i miei libri, i miei fumetti e sto bene così.

-Mh... Si, sono io.-

Appena finisco la frase Frank mi stringe in un abbraccio stritolante senza nemmeno chiedermi il permesso, avrebbe dovuto o no?

-Sono felice di conoscerti. Quanti anni hai?-

Ehi, frena. Cos'è tutta questa confidenza? Lo squadro da capo a piedi, è vestito più o meno come me, maglietta nera con scritte bianche, jeans grigi strappati e All Star.

-Nove, tu?-

-Anche io!! Non è fantastico?? Saremo in classe insieme e... E potremo giocare insieme qualche volta!-

Lo guardo sconvolto, è il mio esatto contrario questo Frank, sembra che nulla possa rattristarlo.

Devo avere una faccia schifata perché lo vedo rattristarsi e cercare una spiegazione negli occhi di mio fratello che mi fissano severi.

-Ho... Ho fatto qualcosa di male? Non ti sto simpatico?-

-Oh no... Tranquillo, io sono uno un po'... Strano e non mi piace sorridere, è inutile.-

Lui non sembra essere convinto, anzi, è più triste di prima. Ma che fai? Vuoi farlo piangere?

-Ah... Ma allora sono triste anche io, non voglio che tu pensi che sorridere sia una cosa brutta. È bello, ti fa sentire bene. Prova.-

Detto questo mi fa un sorriso a trentadue denti e poi scoppia a ridere, ancora.

Io resto imbambolato a fissarlo. Quello che ha detto mi ha colpito, nessuno mi aveva mai detto una cosa simile, nessuno aveva mai fatto caso al mio sorriso.

Vedendo la mia faccia ancora seria mi si avvicina e posa le sue mani sulle mie guance, vicino ai lati della bocca. Io sono troppo spaesato per fare qualcosa.

Lui tira in su per poi fare un sorrisetto furbo.

-Ecco così va meglio, non è bellissimo sorridere?-

Ora anche io scoppio a ridere, per davvero. È davvero strano questo ragazzo, quasi quanto me.

-Si, è davvero bello sorridere. Grazie.-

Lui mi sorride di rimando.

-Senti, vuoi essere il mio migliore amico?-

Migliore amico?

Non ne ho mai avuto uno, forse potrebbe essere divertente, potrei sorridere più spesso con lui.

-Sì.-

 

 

Solo a questo pensiero gli occhi mi si fanno lucidi.

-Pe... Perché ridi?-

Chiedo a questo Frank decisamente più adulto sempre qualche centimetro più basso di me, con gli stessi occhi verdi e con lo stesso sorriso di dodici anni prima.

-Perché sei buffo, lo sei sempre stato quando ti arrabbi per finta.-

Come osa? Come se lui sapesse riconoscere una mia vera incazzatura.

Si, lo sa ancora fare.

-Perché non ti va bene che stia con Zacky?-

-Stai cercando di fare conversazione?-

Mi volto verso di lui e lo fisso mentre con lo sguardo rivolto sulla strada alza un sopracciglio, se fossimo stati in un fumetto ora avrebbe già preso fuoco, giuro.

-Non cambiare discorso!-

Lo vedo stringere le mani al volante e per un secondo penso che potrebbe spaccarlo.

Non risponde, sorride e scuote la testa come se nulla fosse.

-Cos'è ti da fastidio che due uomini si scambino gesti d'affetto davanti a te? Dio, non sei cambiato allora.-

-Non è per quello. È... È perché io... Io so delle cose su di lui, non è sicuro, potrebbe farti del male.-

Ah, certo.

-Tu sei un esperto, vero? Tu sai esattamente quello che potrebbe farmi male. E da quando ti interessa la mia incolumità? E comunque so perfettamente chi è e se va bene per me.-

-Da sempre, lo sai. Stavo solo dicendo che-

-Dicevi un cazzo, Frank! Almeno lui ha avuto il coraggio di dirmi la verità. E mi ha accettato.-

-Ah, quindi io non sarei stato sincero a dirti che non ti volevo più vedere? Credi che ti stessi mentendo e invece volevo solo abbracciarti e dirti che era tutto okay e che non importava, che ti volevo bene ugualmente?-

Sto zitto, in effetti sono io che ho aspettative alte, lui in teoria dovrebbe odiarmi ancora. Credo. Invece sono io che lo odio, forse.

Non ci capisco più niente. Comunque me ne sto zitto.

-... E hai ragione. Ho mentito, ho mentito a te, a Mikey e a me stesso.-

L'auto si ferma davanti a casa mia ma ne io ne Frank ci muoviamo. Rimaniamo in silenzio, e al buio per un po' finché non parlo.

-Frank ti rendi conto che stai parlando con la persona a cui hai sputato in faccia quando ha detto che ti amava? E sai che la stessa persona non si è mai dimenticata di te e ti ha continuato ad amare per ben due fottuti anni? Certo ti odiavo, ti odio ma sotto sotto non smetterò mai di amarti. Adesso cosa vuoi fare, mi cacci via urlando?-

Silenzio.

Sguardi persi nel vuoto, nel buio. Occhi che scrutano l'ombra di quello che un tempo fu il nostro passato da amici.

Lo sento iniziare a respirare affannosamente, come per trattenere i singhiozzi che non tardano ad arrivare.

Bene, non sai fare altro che piangerti addosso? Addio, anzi, arrivederci. Purtroppo.

Mi slaccio la cintura e faccio leva sulle gambe per uscire dalla vettura ma la mano del moro stretta sul mio braccio mi blocca l'uscita.

-Non te ne andare, non andare da lui. Ti prego.-

Oh, ora si mette anche a pregare? Ma che bravo bambino... Eppure c'è qualcosa che non mi convince nella sua voce, non è mai stato così... Così... Disperato.

Mi fa male vederlo così. Si, mi fa molto male. Però non posso, non posso davvero restare.

-Perché?-

Al posto di dirgli che no, non ci sarei stato ancora per lui sputo ancora quella parola, la stessa domanda che mi assilla da quando è tornato: perché?

-Io... Perché io... Io ti...-

Scuote la testa e abbassa lo sguardo sulle sue scarpe. Esattamente quello che mi aspettavo, come sempre si tira indietro all'ultimo momento.

-TU COSA?!?-

-...-

-Frank?-

-Ti vo... Voglio bene.-

E te pareva, dopo questa grande rivelazione smonto dalla macchina e mi dileguo sotto il portico del mio palazzo dove Zacky mi stava aspettando.

Eppure scendere da quell'auto ha fatto male.

Ha fatto male perché per un momento, per un millesimo di secondo mi è passato per la mente che potesse dirlo.

Gerard ti amo.”

Si, l'avrei voluto sentire. È da una vita che voglio sentirmelo dire da lui.

Ma non l'ha fatto, come potrebbe mai farlo?

Scendo da quell'auto, mi allontano da lui non sapendo di aver fatto un grosso. Grossissimo errore.

 

 

 

 






















Ciao bella gente.
Okay, anche i miei buoni propositi di aggiornare presto non sono stati proprio mantenuti...
Perdonatemi.
Cerco di aggiornare appena posso e dai, ho fatto progressi dall'ultima volta, vero?
Scusatemi se ci sono errori, non ho riletto D:
Intanto vi ringrazio tutti, dal primo all'ultimo che legge, chi mette questa storia nelle liste e chi recensisce.
Mi riempite il QQQuore di cccioia. <3
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.
Bacioni.
Alis. <3

 

  
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