THE
LORD OF UNIVERSE
Di
Vegeta91
1°)PROLOGO
– La famiglia d’ombra –
In
principio fu tenebra.
Poi,
la luce si insinuò tra
le tende color del sangue, accarezzando il viso di due creature, simili
a
lucertole rosa.
Una
era grande, alta, in
buona parte rosa, anche se in vari punti questo colore si schiariva
fino a
diventare bianco, mentre in altri scemava, diventando blu sfumato di
lilla.
Due
minute corna color
dell’acciaio le spuntavano dal cranio, le palpebre, toccate
dai raggi solari, si
alzarono, rivelando due occhi blu elettrico, screziate da fessure cremisi, le labbra
rosse si
incurvarono in un sorriso, mentre le robuste zampe viola scendevano dal
letto
d’argento e oro su cui avevano riposato per tutta la notte.
Un mantello verde
le scendeva per l’intera lunghezza della schiena, che trovava
fine in una lunga
coda rosa, screziata di bianco.
La
creatura mosse il
frugoletto lì accanto, anch’esso in buona parte
rosa, anche se molte parti
fossero di un viola intenso, con due minute corna nero pece, e due
occhi rosso
sangue, che si svegliò appena toccato, alzandosi in piedi di
scatto e
mettendosi in posizione di guardia, mentre la lucertola più
grossa fosse alle
sue spalle.
-
Nessuno cerca di
attaccarti, Freezer.-
Un
mormorio salì dalla bocca
della creatura più grande, mentre, in pochi battiti di
ciglia, Freezer si
voltò, sempre in posizione di guardia, ma con i muscoli
rilassati.
-
Ben svegliata, Natasha.-
con voce tonante Freezer si rivolse alla lucertola più
grande.
-
Quante volte ti devo dire,
di chiamarmi “madre”? - disse con voce flautata la
creatura chiamata Natasha,
anche se fu ignorata dal proprio primogenito, che, avendo indossato il
suo
mantello blu, già si dirigeva verso la porta
d’acciaio.
In
pochi secondi Natasha gli
fu dietro:
-
Cosa ti sarebbe costato,
aspettarmi? - chiese lei, senza ottenere risposta, anche se
notò il ghigno di
divertimento nel quale le labbra rosse erano arricciate.
Attraversarono
vari corridoi
color del acciaio, illuminati dalle piccole finestre che lasciavano
filtrare
gli, ormai copiosi, raggi d’oro.
Una
porta d’acciaio, si parò
davanti ai passanti.
Un
fremito percosse Freezer,
anche se quest’ultimo non lo fece notare.
La
porta si spalancò,
lentamente, lasciando intravedere uno scenario ben diverso da quello
che
stavano lasciando: i corridoi erano bui, freddi, completamente privi di
illuminazione, l’odore del sangue rappreso infestava
l’aria, trafiggendo i
polmoni.
A
pochi passi percorsi dai
due, le grida di terrore, paura, forse rabbia, sicuramente di disprezzo
e odio,
aggredirono le orecchie.
I
due non ci fecero caso.
Attraversarono
gli antri
umidi, sporchi, i corridoi freddi, fino a giungere infine a una porta
color
dell’ombra, che improvvisamente cominciò ad
aprirsi, lentamente, permettendo di
intravedere una lunga sala, fiocamente illuminata dalle braci e dalle
finestre
sporche, che lasciavano alla luce, pochi spiragli.
Entrando,
si poté vedere un
lungo tavolo di marmo, con quattro sedie d’acciaio, due delle
quali, erano già
occupate da due colossi: uno, il più grande, aveva grandi
corna nero pece, la
carnagione completamente viola scuro, screziata in rare parti di rosa e
bianco
e un lungo mantello nero come le corna, che scendeva, fino a scontrarsi
contro
la lunga coda viola.
L’altro,
era più minuto, con
la stessa carnagione del colosso a lui vicino, anche se con
più parti bianche, un
mantello viola scuro copriva le robuste spalle mentre due grandi corna
color
della terra fuori uscivano dalla testa bianca e gli occhi cremisi,
uguali a
quelli della creatura lì vicino, squadravano i nuovi
arrivati, che si erano
appena inginocchiati:
-
Alzatevi!- una voce tuonò
nell’intera sala, rimbombando contro le pareti
d’acciaio, che fremettero
pericolosamente, mentre il padrone della voce, il colosso, si alzava,
poggiando
le gigantesche mani sul tavolo, utilizzandone una per invitare Freezer
e
Natasha a sedersi.
I
due obbedirono.
Appena
seduti, una voce aspra
si levò dal secondogenito:
-
Salute a voi, sire…- disse
beffardo -…Re Cold, o dovrei dire padre?-
-Freezer!-
esclamò Natasha ,
mentre un sorriso beffardo si delineava sul colosso chiamato Re Cold,
mentre
anche l’altro essere sorrideva:
-
Che insolenza…- disse
quest’ultimo, allargando ancor più quel sorriso
glaciale.
-Zitto, Cooler.- esclamò Cold – Ne parleremo a fine del pasto- sentenziò, per poi continuare a mangiare, osservando con la coda dell’occhio, la propria consorte: Natasha.
CONTINUA....
Ecco il primo
cap.!!Il Prologo!
Spero vivamente che la storia vi interessi, perchè la sua
continuazione sarà condizionata dal numero delle vostre
recensioni!
Personalmente, la storia mi attira! Spero vivamente vorreste il seguito, perchè sono curioso di vedere cosa si inventerà la mia testa!
Grazie a tutti per la lettura e se vi piace: RECENSITE!!!
Ciao da....
Vegeta91