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Autore: mikyintheclouds    13/02/2013    8 recensioni
Il team si sta preparando per una sparatoria e Tony vede Wendy nella sua testa che lo incita a dire a Ziva i suoi sentimenti..riuscirà almeno questa volta?
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando si dice il destino…
Quel giorno eravamo nascosti in un anonimo furgone in attesa di agire, la tensione era alta, palpabile, si sarebbe potuta tagliare col coltello.
Io, Ziva, Mcgee e il capo. 
Pronti ad affrontarli, carichi di armi e munizioni in attesa dell’attacco.
Chiudo gli occhi per cercare di calmare i nervi e di raggiungere la massima concentrazione. Fra poco dovrò avere tutti i sensi vigili e attivi, gli occhi dovranno saettare da una parte all’altra per non rischiare di essere colpito.
Mentre respiro profondamente mi compare l’immagine di Wendy. 
Sono spiazzato da questa visione. 
Il suo volto è sorridente, mi guarda, poi pronuncia una frase, quella stessa frase che mi aveva detto prima di separarci: “diglielo”.
Ripete in continuazione quelle parole che mi rimbombano nella testa. 
Apro gli occhi un po’ confuso, ma nessuno fa caso a me.
Guardo Ziva. 
È agitata, lo leggo nei suoi gesti, nei lineamenti tesi del suo viso.
“DIGLIELO”.
Ancora quella voce, sempre più forte, quasi fosse un ordine, un imperativo.
Quando si dice il destino…
A dirmi questa frase è proprio la donna che stavo per sposare, con cui avevo deciso di passare il resto della mia vita e se non mi avesse lasciato non avrei mai incontrato Ziva.
Quando si dice il destino…
Le è bastato poco tempo per capire ciò che tutti sanno e che noi due non ammetteremo forse mai. Proprio lei che pensavo di amare alla follia.
La sua voce è insistente nella mia testa “DIGLIELO”.
Ma poi dirle cosa?
Dirle che dal primo momento che l’ho vista mi ha intrigata con quegli occhi e quel suo fascino un po’ selvaggio?
Dirle che ricordo distintamente ogni parola che mi ha detto da quando ci siamo incontrati?
Dirle che mi ricordo persino di come era vestita quel primo giorno quando era uscita dall‘ascensore?
Non potrei mai dirglielo, mi prenderebbe per uno sciocco e riderebbe.
Ziva ora mi sta guardando un po’ perplessa quando nota in che condizione di confusione sono. 
Leggo chiaramente nei suoi occhi che vuole saperne il motivo ma non è il momento opportuno per fare domande. 
“Ziva, io…” inizio a dire.
Quando si dice il destino…
Uno scoppio improvviso interrompe me e questi folli pensieri.
Ci stanno attaccando.
Usciamo dal furgone con il solo obiettivo di guardarci le spalle e portare a casa la pelle alla fine dello scontro.
I miei sensi sono al massimo, riesco a percepire lo spostamento dell’aria intorno a me causato dai proiettili e proprio per questo riesco a scansarli, anche gli altri se la stanno cavando bene.
Di nuovo la voce “DIGLIELO”.
Non ora, come faccio in mezzo a questo caos a dirle che ha gli occhi più belli e il corpo più sexy che io abbia mai visto?
Come faccio a dirle che in questi anni ho fatto di tutto per proteggerla perché mi sono affezionato a lei giorno dopo giorno?
Come faccio a dirle che ero, sono e sarò geloso di qualsiasi uomo che anche solo tenti di posarle gli occhi addosso?
Che sono morto di paura quando era in Somalia e io non lo sapevo?
Che sono andato li perché se passo un secondo senza di lei mi manca l’aria?
Quando si dice il destino…
La sparatoria sta per volgere al termine.
Ecco che Gibbs colpisce l’ultimo uomo.
Una sola pallottola alla gola. Precisa, da vero cecchino. Non ha scampo.
Nel frattempo ci siamo nascosti per evitare il fuoco diretto.
Ziva è la prima ad avvicinarsi ai cadaveri.
“DIGLIELO ORA!”
La guardo mentre avanza e improvvisamente noto che uno di loro non è ancora morto.
Afferra la pistola e spara un colpo diretto a Ziva.
Corro a perdifiato verso di lei e mi metto davanti per farle da scudo.
La getto a terra, ma la pallottola è più veloce di me e mi colpisce in pieno petto.
Sento un dolore fortissimo e urlo accasciandomi a terra.
Mcgee uccide l’uomo.
Gibbs e Ziva sono sopra di me.
Cercano di tamponarmi il sangue ma so di non avere speranze.
Gibbs si allontana a chiamare un’ambulanza e ci lascia soli.
Io e lei, la mia piccola ninja.
La guardo, sta piangendo.
Vorrei poter alzare un braccio e asciugare quelle calde lacrime che cadono sul mio volto, ma proprio non ne ho la forza.
La vista mi si annebbia, le immagini si confondono.
“DIGLIELO”.
È ricomparsa Wendy, ma ora è troppo tardi, sono già morto.
Come farò a dirle che mi mancherà?
Che mi dispiace?
Che avrei fatto di tutto pur di vederla sorridere?
Che quando stava male anche il mio cuore soffriva?
Quando si dice il destino…
Sento delle mani forti che mi sollevano e apro gli occhi. 
Allora non sono morto.
Penso di essere in ambulanza.
Ziva è vicino a me e mi guarda con gli occhi arrossati e gonfi di lacrime.
No amore mio non piangere.
Con le poche forze che mi rimangono la chiamo e lei si avvicina ancora di più.
Come sei bella.
“DIGLIELO”.
La voce è persistente e si fa sempre più forte.
So che morirò e lo voglio fare senza rimpianti.
Cerco di parlare, ma le mie labbra sono secche, non riesco ad articolare nemmeno una sillaba.
Ziva vede il mio tentativo di comunicazione e mi posa delicatamente le sue dita sulla bocca.
I nostri occhi si incontrano e tento allora di trasmetterle attraverso lo sguardo ciò che le vorrei dire.
Fra di noi c’è sempre stato questo sorprendente legame di anime, di spirito.
Anime gemelle le chiamano.
Solo ora riesco a crederci.
Ziva mi sorride.
Credo che stia capendo perfettamente il mio messaggio perché i suoi occhi mi rispondono che anche lei prova i miei sentimenti.
Le sto tacitamente dicendo che mi mancherà e che non ho mai voluto bene a nessuno come a lei. 
Che ho sempre desiderato baciarla, stringerla e amarla per tutta la vita.
Quando si dice il destino…
Wendy alla fine aveva ragione. Tutti avevano ragione.
Ma la cosa più importante gliela devo dire.
“Ti amo” sussurro con l’ultimo fiato che mi rimane.
Lei sorride tra le lacrime che aumentano man mano di intensità.
“Anche io ti amo, Tony” risponde.
Sorrido, chiudo gli occhi.
La voce nella mia testa smette.
Non sento più nessun rumore.
Quando si dice il destino…
Anni passati insieme a scambiarci sguardi carichi di significati, segreti mai svelati, rassicurazioni e promesse.
Tutte cose sapute e mai dette.
Proprio ora che mi sono deciso a parlare è il momento che mi sto preparando a tacere per sempre.
Quando si dice il destino…
Apro un’ultima volta gli occhi.
Voglio vedere ancora il tuo viso anche se ne conosco i particolari a memoria, ma voglio morire con un ricordo felice e col sorriso sulle labbra.
Poi più nulla, il buio.
Addio amore.





Ciao!!! eccomi con la mia seconda fanfic...non è molto lunga, ma spero che vi piaccia! Ho fatto riferimento all'episodio 9x15 in cui Wendy torna nella vita di Tony per qualche giorno e si accorge che lui ora pensa a qualcuna...infatti prima di andarsene conclude con un "Tell her" che non è poi così fuori luogo...
grazie a chi mi ha recensito, ha seguito la mia prima fanfic o l'ha semplicemente letta!
fatemi sapere cosa ne pensate di questa! baci!
  
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