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Autore: acrosstheoceanx    15/02/2013    2 recensioni
Si avvicinò al bancone, camminando a piccoli passi, chinando leggermente il capo e quando fu vicino a me, con un improvviso rossore in volto chiese di prendere un appuntamento per un tatuaggio. Era una settimana un po' vuota, quindi lasciai decidere a lei la data e l'ora, mentre parlava la guardavo di sottecchi arrossire e torturarsi le mani.
Tears don't fall.
Ciò che voleva tatuarsi, la frase di cui voleva che la sua pelle venisse marchiata.
Si voltò, senza dire altro, e uscì dallo studio.
Però adesso per me, contava solo una cosa.
L'avrei rivista e avrei sfiorato la sua pelle.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I've found a reason for me,to change who I used to be.


L'apatia mi stava letteralmente portando via con se, mi sentivo in balia delle emozioni, trasportato da demoni grigi attraverso un mondo folle che esisteva soltanto nella mia mente, un mondo sofferente in cui l'agonia regnava sovrana. Non dovevo esternarlo,non potevo permettere che la mia maschera si sbriciolasse, in fondo, a chi interessava davvero cosa provavo?
Guardai maliziosamente la ragazza al mio fianco, puntando i miei occhi color ghiaccio contro i suoi castani.
Lei non aspettò a ricambiare il mio sguardo e si leccò il labbro inferiore, come se volesse sedurmi, come se volesse farmi suoMa io non appartenevo nemmeno a me stesso, ero solo una comparsa, anche nella mia vita, ormai, più nulla riusciva a scalfire il mio cuore.
Posai il mio sguardo sulla sua spalla, su cui ero impegnato a tatuare una piccola rosa rossa, dopo che ebbi finito la invitai a guardarsi allo specchio.
Rimase entusiasta, le disinfettai il tatuaggio e dopo averle spiegato come curarlo e aver incassato i soldi, la liquidai con un cenno del capo ignorando i suoi tentativi avere un dialogo.
La vidi uscire dal negozio,con aria delusa, e un sorriso soddisfatto andò a disegnarsi sul mio viso
Mi domandavo se qualcuno avrebbe mai letto quel sorriso, se qualcuno sarebbe mai riuscito a vedere le lacrime che si nascondevano dietro.
Ma ne dubitavo, così tanto che pensavo di aver perso ormai anche la mia anima.
Un'anima logorata da un esistenza crudele,sporca del mio sangue, del fumo, ridotta a brandelli, come se non fosse più che uno stupido lenzuolo.
Un anima dannata, ecco cos'ero. Il solito bastardo senza sentimenti.
Mi piaceva pensare di esserlo davvero, mi dava l'illusione che nessuno potesse ferirmi, e si sa, l'illusione alcune volte è l'unica verità che siamo in grado di accettare.
Perchè la verità non fa bene, ti distrugge, ti annienta, ti toglie ogni anelito di ossigeno, ti consuma la speranza e fa si che di te rimanga solo un mucchietto di cenere senza vita
Il rumore della porta che veniva chiusa mi risvegliò dal mio stato di trance,non mi ero nemmeno accorto che fosse entrato qualcuno.
Sollevai lo sguardo, cercando di assumere un'aria indifferente e spietata. Degludii nel tentativo di ricacciare indietro le lacrime in procinto di cadere dai miei occhi.
Non appena alzai lo sguardo, il mio sguardo fu immediatamente catturato dal suo, così insicuro e spaurito.
Una ragazza dalla esile figura,avvolta in un cappotto troppo grande per lei, lunghi capelli rossi le ricadevano sulle spalle e le contorniavano il viso, due grandi occhioni neri.
Rimasi rapito da lei, dal suo sguardo, che sapeva perforarti l'anima con tanta innocenza.
Rimasi colpito dalla  sua postura, un po' goffa e impacciata, come se volesse disperatamente rannicchiarsi su se stessa, come se portasse sulle spalle un peso esagerato.
Si avvicinò al bancone, camminando a piccoli passi, chinando leggermente il capo e quando fu vicino a me, con un improvviso rossore in volto chiese di prendere un appuntamento per un tatuaggio. Era una settimana un po' vuota, quindi lasciai decidere a lei la data e l'ora, mentre parlava la guardavo di sottecchi arrossire e torturarsi le mani.
Tears don't fall.
Ciò che voleva tatuarsi, la frase di cui voleva che la sua pelle venisse marchiata.Si voltò, senza dire altro, e uscì dallo studio.
Però adesso per me, contava solo una cosa.                                                                             
L'avrei rivista e avrei sfiorato la sua pelle.
  
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