Il telefono squillava a vuoto così come le due volte precedenti e Belle cominciava ad essere veramente preoccupata, qualcosa non andava. Poi, proprio all’ultimo squillo, finalmente una voce familiare le rispose
“Hey Belle”
“Rumple perché non hai risposto?” chiese la ragazza senza dire altro sollevata nel sentirlo al telefono “E’ tutto ok?”
“Sì darling, va tutto bene.  Non ho sentito il telefono.” Rispose Tremotino dopo un attimo di esitazione che non sfuggì a Belle “Perché mi hai chiamato?”
“Volevo chiederti se domani ti va di pranzare insieme” disse Belle fingendo di credere alle sue rassicurazioni.
“Mi piacerebbe” rispose Tremotino
“Ok, allora a domani” concluse Belle ma ancora prima di attaccare stava già indossando il cappotto e, dopo aver chiuso la biblioteca, attraversò la strada diretta al banco di pegni. C’era qualcosa che non andava ne era certa e Tremotino poteva aver bisogno di lei.
La campanella suonò rumorosa nel silenzio del negozio seguita dalla voce del proprietario che dal retrobottega informava il nuovo cliente del suo arrivo. Tremotino si bloccò non appena ebbe sollevato la tenda ed ebbe visto chi era l’avventore entrato nel negozio
“Hey,  non dovevamo vederci domani?” chiese sorpreso
“Sì ma è chiaro che c’è qualcosa che ti turba e avevo pensato che ti andava di parlarne con qualcuno.” Rispose decisa Belle.
Tremotino sentì il cuore riscaldarsi, la sua adorata e dolce Belle aveva capito subito solo da poche parole scambiate al telefono l’ombra profonda che si dibatteva nel suo animo. Lei lo conosceva meglio di chiunque altro ed era così sensibile da capire il suo stato d’animo e i suoi turbamenti meglio di lui stesso.
Belle guardò Tremotino con aria incerta, aveva agito di impulso senza pensare ma ora che era lì si rese conto che forse aveva sbagliato ad essere così precipitosa. Forse Tremotino avrebbe visto il suo gesto come una mancanza di fiducia nei suoi confronti, come un modo per controllarlo. Aveva invaso il suo spazio, la sua intimità, forse lui voleva semplicemente tenere per sé quello che lo turbava.
Ma Tremotino la guardò con affetto e le sorrise ben indovinando le sue preoccupazioni
“Che ne dici di un tè?” le chiese.
“Mi piacerebbe”
“ Conviene che poni sulla porta il cartello chiuso ma ti avverto, Darling, che questo non ci impedirà di essere interrotti”
“Oh non sarebbe una novità, Rumple, ormai è un’abitudine” rispose Belle con leggerezza sedendosi da una parte del bancone. Attese in silenzio che Tremotino preparasse il tè, avrebbe aspettato a parlargli quando questi si fosse a sua volta seduto per poterlo guardare negli occhi.
Tremotino pose alla fine due tazze fumanti sul bancone e prese posto di fronte a lei dall’altro lato dell’espositore “Il suo tè principessa, nel nostro personalissimo bar” disse cercando di sdrammatizzare mai suoi occhi tristi e ansiosi lo tradirono, poteva mentire al mondo intero e persino a se stesso ma non a lei.
“Che cosa c’è che ti preoccupa?” chiese Belle prendendo la sua mano tra le sue e guardandolo fisso negli occhi. Tremotino sospirò ma sentiva che doveva parlare con lei, era stanco di essere solo e di dover tenersi tutto dentro, finalmente aveva il suo angelo accanto con cui potersi confidare e che lo capiva come mai nessuno aveva fatto.
“Sono settimane che tento di preparare una pozione per poter attraversare il confine eppure ogni mio sforzo è vano. Nulla funziona e io sono ancora intrappolato qui” la frustrazione e la delusione trasparivano dalla sua voce
“Rumple non devi disperare” lo interruppe con calore Belle “ Riuscirai a lasciare Storybrooke e a ritrovare tuo figlio ne sono sicura. Ma non devi abbatterti né rassegnarti.”
Tremotino si perse nei suoi occhi azzurri come il cielo da cui traspariva chiaro l’amore e la preoccupazione, lei condivideva il suo tormento per la ricerca del figlio, soffriva con lui, questo aveva capito grazie a lei, era l’amore, essere un tutt’uno.
“E poi quando lo ritroverò?” chiese esprimendo la vera paura che lo tormentava da quando la maledizione si era spezzata “ Ho passato l’intera vita desiderando e facendo di tutto per ritrovare il mio ragazzo ma ho paura adesso di questo momento. Che cosa farò quando lo vedrò, che cosa gli dirò? Lui ha tutte le ragioni per odiarmi e per non voler parlare con me. Io l’ho abbandonato, l’ho deluso pur di non rinunciare al mio potere.” Si dovette fermare perché la voce si incrinò e gli venne meno per l’emozione.
“Quando lo ritroverai” disse Belle rassicurante stringendogli più forte la mano “ sarai sincero con lui, gli chiederai scusa parlandogli col cuore. Sei suo padre e lui è tuo figlio qualsiasi cosa sia successa in passato niente può spezzare questo legame. All’inizio potrà anche odiarti ma alla fine capirà che sei cambiato, che sei sincero. Devi solo essere paziente e dargli tutto il tempo di cui avrà bisogno.”
Tremotino annuì sentendo il cuore alleggerirsi al consiglio di Belle. Aveva ragione come sempre, Bae avrebbe capito alla fine e lui era disposto ad aspettare altri 28 anni o più se questo era il tempo di cui aveva bisogno suo figlio. “Grazie, sweetheart” sussurrò baciando la mano di Belle e sorridendole grato. Sarebbe stato perso senza il suo angelo, con lei accanto per la prima volta nella vita si sentiva, finalmente, completo.     

SPAZIO AUTRICE
L'ansia per la 2x14 ha portato alla necessaria scrittura di questa storia. Belle ha condiviso sicuramente l'ansia e la paura del suo vero amore per la cosa più importante per lui e Rumple avrà sicuramente condiviso con Belle le sue emozioni. Un po' di dolcezza per noi rumbellers in attesa della speriamo gioiosa riunione.
Buona lettura e se volete recensite!