I feel the static
And everytime we kiss,
I reach for the sky
Can't you hear my heart beat so,
I can't let you go.
La guardo avvicinarsi,
bella come a
sempre.
Nihal. La mia Nihal. Era incredibile quanto fosse cambiata
in tutti questi anni.
La guardo e, forse a causa dell'emorragia,
mi pare più bella.
Una luce splende dappertutto ma non capisco
il perchè. Siamo in una caverna, è notte eppure
ci vedo benissimo,
ovvero tutto è sfocato ma anche illuminato.
''E' lei'' mi dice
il mio cervello. Si, ora lo capisco, è lei che diffonde la
luce, è
lei la mia lanterna nell'oscurità del mondo, è
lei che non mi fa
più brancolare nel buio. E' sempre stata lei, dalla prima
volta che
l'ho vista fino ad ora.
Nihal mi parla, mi chiama e anche se è
preoccupata non lo sento. Tutto si riempie di lei e della sua
voce.
La mia mente non si concentra sulle parole che sta
pronunciando ma solo sul suono. Quella voce... quante notti l'avevo
sognata? quante volte l'avevo cercata? troppe, ho ormai perso il
conto.
Sto per morire, me lo sento dentro, anche contro le sue
insistenze sto andando via, abbandonando il mio corpo.
Vorrei
rassicurarla, dirle che sto bene ma purtroppo temo che sembrerebbe
tutto una bugia così resto zitto.
Resto zitto e mi limito a
guardarla.
Il dolore che prima mi attanagliava inizia a scomparire
in una nebbia che non riesco a toccare.
Perdo la sensibilità e
mi sento sempre più trascinare nell'oblio, quando mi ricordo
di una
memoria vaga. Una promessa. Quanto tempo era passato da allora?
Quante cose che pensavo di non poter, di non voler, mai fare ero
riuscito a compiere? Troppe.
Devo salutarla. Devo dirle tutto
prima che il tristo mietitore mi chiami a sè, ma non ce la
faccio.
Come iniziare, poi?
Devo smetterla di pensare, anche se fa male.
Devo provarci anche se ci sono molte probabilità che solo
provando
possa sparire senza lasciare traccia.
Cosa scegliere? Rischiare,
oppure restare a guardarla trattenendo ogni minimo dettaglio prima
della fine?
Devo decidere in fretta, l'orologio della vita gira
sempre più in fretta.
-Nihal...- inizio. La mia voce è lontana,
distante. Anche la sua lo è.
-Nihal devo dirti una cosa...- ogni
parola mi causa una fitta alla testa e al petto.
Prendo un
respiro e le rivelo tutto. Senza pensare. Ormai le parole parlano da
sé, non c'è bisogno che controlli se
siano giuste o meno,
perchè so che lo sono. Ogni fibra del mio corpo lo sa.
Lei mi
guarda, sta singhiozzando. Oh, no, no, non piangere. Non sopporto
vederti così, Nihal, soprattutto se la causa sono io.
Perdonami, di
tutto. Non piangere, vedrai che ce la farai, con o senza di me. La
mia anima veglierà su di te in qualunque verso vadano le
cose.
Le
lacrime però non si arrestano, non possono farlo.
E allora in
quel momento desiderai andarmene più in fretta possibile,
essere la
causa di tanta disperazione mi faceva male al petto.
-Siamo
arrivati...- sussurra dopo tanto tempo. Quant'è passato? un
secondo?
un anno?
Non riesco più ad essere presente a me stesso. La
guardo un'ultima volta e prima di cadere nel buio un solo pensiero
riempie la mia testa.
"Ti amo, Nihal, tu sei stata l'unica
mia ragione di vita per tutto questo tempo. Sii felice, non ti
abbattere, sii libera."
-AngoloAutrice.
Ehi belli ragazzi. Beh, che dire?
Volevo scrivere questa cosa da tantissimo tempo.
Anche se è corta sono soddisfatta del risultato,
diciamo che è decente, sisi.
Vorrei ringraziare Cascada per il suo
Everytime We Touch (versione lenta) per l'ispirazione.
Beh... alla prossima,
M.