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Autore: Felurian    18/02/2013    7 recensioni
E' una raccolta di one-shots, ognuna basata su una canzone di Ed, quindi ogni capitolo è una storia a sé.
Spero vi piaccia!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Songs'
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U.N.I







Mi svegliai, rintontito. Non avevo idea di che ora fosse, ma doveva essere decisamente tardi.
Mi alzai, per andare in bagno, per cercare di svegliarmi, di schiarirmi le idee. Avevo una confusione terribile in testa!
Misi il piede su qualcosa che per poco non mi fece scivolare.
Una fascia per capelli, nera, con dei brillantini che un tempo formavano un disegno, molto probabilmente, ma con il tempo e con il troppo uso molti erano andati perduti, lasciandone solo alcuni, dispersi, solitari.
La presi in mano, e la strinsi  leggermente prima di buttarla, con rabbia, per terra.
Le lacrime mi salirono agli occhi, non riuscivo a fermarle in alcun modo.
 
Ed, ti devo parlare”


Quel ricordo mi tornò alla mente, prepotente. Avevo cercato di scacciarlo con tutto me stesso, ma si ripresentava perennemente, insistentemente.
 

“Cosa succede?”
Stavamo passeggiando nel parco, vicino alla quercia dove tempo prima avevamo inciso i nostri nomi, ormai sbiaditi.
Mi è arrivata la lettera dall'università”
Cos'hanno detto?”
Non lo so. Non ho avuto il coraggio di aprirla.” disse, tirandola fuori dalla borsa.
Lo facciamo insieme”
Ci sedemmo sotto la quercia. Presi la lettera in mano, emozionato. Le parole “University of London” ben in vista.
Aprii la lettera e gliela porsi, le sue mani tremavano leggermente.
Mi hanno accettata!”
Mi guardò, con un sorriso spettacolare.
La presi in braccio, e iniziammo a saltare, felici.
 
Faceva male, troppo male. Mi buttai sotto la doccia, il getto freddo sulla testa. Non riuscivo a non pensare a quei momenti.
 
Ti dispiace”
Cosa?” chiesi, posando la birra che tenevo in mano.
Ci trovavamo sul divano del mio salotto, stretti l'uno all'altra, con la tv accesa che trasmetteva un qualche programma spazzatura, che non stavamo guardando. Eravamo immersi nei nostri pensieri.
Che vada all'università”
Certo che no! E' il tuo sogno, io voglio che tu sia contenta!”
Mi guardò. Sapeva che non era la verità. Non tutta.
Ho solo paura” ammisi, alla fine.
Di cosa?”
Che finirà, tra noi.”
Non succederà.”
 
Quelle parole mi rimbombarono in testa, taglienti. La sbornia stava passando, i ricordi erano più spigolosi senza la mente annebbiata dall'alcol. Ora ricordavo il suo profumo, la sua pelle morbida, calda al contatto con la mia. Il suo sorriso. Dio, quanto amavo quel sorriso.
Mi vestii in fretta, i ricordi che mi riaffioravano uno ad uno.
 
 
Tra poco parto per il tour. Vorrei che tu venissi con me.” “Non posso, lo sai, tra poco mi cominciano i corsi” “Già, hai ragione, lo so”
Fissò il suo sguardo nel mio, costringendomi ad alzare gli occhi che tenevo bassi.
Ti fidi così poco di me?”
Mi fido tantissimo di te, e lo sai bene.”
“Ti verrò a trovare in tour, tu verrai qui appena sarai libero. Tutti dicono che noi staremo insieme per sempre, ed io ci credo Ed. Andrà bene. Non c'è bisogno di preoccuparsene, ora.”

Mi baciò dolcemente, e tornò ad appoggiarsi a me, la sua testa sulla mia spalla, come sempre.
 

 
Per un momento mi persi in quel ricordo. Riuscivo a sentire la sua presenza, lì, di fianco a me. Per un attimo pensai che a momenti sarebbe rientrata in casa, con quel suo sorriso, sempre presente.
Per un istante riuscì a sentire il suo profumo. Chiusi gli occhi. La immaginai, la vidi, la sentii. Non so per quanto tempo tenni gli occhi chiusi, ma quando li riaprii mi cadde il mondo addosso.
No, non ci riuscivo. Non riuscivo a sopportarlo. Non da lucido. Non in quella casa, così piena di ricordi, di momenti nostri. Era così triste ora. Non si sentiva la sua risata argentina risuonare per le stanze, non c'erano i suoi vestiti in giro, era così...vuota. Mi rispecchiava benissimo. Anche io mi sentivo vuoto, freddo, inutile. Mi asciugai in fretta, misi i primi vestiti che mi capitarono davanti,
non saprei nemmeno dire cosa fossero. Il mio unico pensiero era fuggire, cercare qualcosa che mi facesse stare meglio, anche solo per poco. Qualcosa che rendesse i ricordi meno dolorosi, che smussasse un po' gli spigoli.
Uscii in fretta, sapendo perfettamente dove andare. Ormai stavo sempre lì. Da quando ero tornato dal tour, per due settimane di riposo.
 
 
Amore, ma tutto apposto? Ti sento distante ultimamente. Tra poco torno a casa, lo sai.”
Sì, è tutto a posto. Sono solo stanca, troppi impegni. Non vedo l'ora. Ora devo andare.”
Era da un po' di tempo che le nostre conversazioni erano così.
All'inizio andava bene. Lei mi parlava dei suoi corsi, dei suoi colleghi, dei professori. Mi confidava paure, incertezze. Come sempre.
Io le parlavo della vita in tour, della gente che incontravo, dei concerti.
Dopo un po' non avevamo più nulla in comune. Parlavamo di persone, luoghi e avvenimenti differenti, sconosciuti l'una all'altro.
E le nostre conversazioni avevano iniziato ad essere scarne, fredde, formali, ripetitive.
O erano così, o erano discussioni.
Ero in tour da quasi sei mesi, ci eravamo visti 3-4 volte, in tutto. Era decisamente difficile. Ma eravamo giovani, ed ero sicuro che si sarebbe aggiustato tutto.
Mi sbagliavo, e tanto.
 
 
Arrivai al pub correndo, quasi. Era un posto buio, squallido. La gente ci andava esclusivamente per ubriacarsi. Era piccolo, rovinato. Solitamente lì nessuno parlava, nessuno si guardava negli occhi. E nessuno mi avrebbe mai riconosciuto.
 
“Ciao, Jim.” dissi all'uomo dietro al bancone.
Abbastanza anziano, i capelli radi, completamente bianchi. Nonostante questo era muscoloso, si notava che da giovane doveva aver praticato molto sport. Non gli piaceva parlare, ma era un ottimo ascoltatore, sveglio e intelligente. Non ho mai capito come sia finito a gestire un posto del genere.
“Ehi, Ed. Di nuovo qui?”
“Così pare. Passami una birra”
Mi riempì il boccale e me lo porse. Iniziai a sorseggiarla, lentamente.
 
 
Era una bella giornata.
Ero appena tornato dal tour.
Entrai in casa, contento, sperando che lei fosse lì ad aspettarmi.
Non c'era.
Andai in camera a posare la roba, e le sue cose non c'erano. Lasciava sempre un casino di roba da me, che fine aveva fatto?
L'avrà riportata a casa sua” pensai “non c'è niente di strano in questo.”
Le mandai un messaggio per dirle che fossi arrivato, magari stava aspettando per venire da me, e andai a farmi la doccia per riprendermi dal viaggio.
Quando ripresi il cellulare, la risposta era: Sono stanca,è stata una lunga giornata. Ci vediamo domani.xx
Non riuscivo a crederci.
Non prendertela.” mi costringevo a pensare “domani ti spiegherà tutto”
 
 
Finii la birra in un sorso, e ne presi immediatamente un'altra. Ricordare non faceva così male, quando non ero lucido.
 
 
Ero andato a prenderla all'uscita dall'università. Avevo intenzione di fare un giro, pranzare con lei, passare il pomeriggio insieme.
La vidi insieme ad un gruppo di ragazzi, e mi avvicinai, contentissimo di rivederla.
Lei mi vide, restò per un attimo interdetta, mi sorrise e mi raggiunse, dopo un rapido saluto ai compagni. Indossava un jeans con una camicetta, ed era dannatamente bella.
Mi aspettavo mi corresse incontro, mi abbracciasse, mi baciasse.
Invece si avvicinò e mi diede un leggero bacio sulle labbra.
Mi sei mancata tantissimo” le sussurrai, stringendola leggermente a me.
Anche tu. Dobbiamo parlare” mi rispose, liberandosi dalla mia stretta.
Si girò e iniziò a camminare, senza rivolgermi la parola, fino a quando arrivammo in un grande parco. Si sedette su una delle tante panchine, seguita a ruota da me.
 
Non ce la faccio più”
 
 
Ogni volta che ripensavo a quel momento il mio cuore si riduceva peggio. Perdeva battiti. Bevvi la terza birra, prima di abbandonarmi di nuovo ai ricordi. Ormai non avevo più la forza di combatterli.
 
 
La guardai. Lei teneva gli occhi bassi.
Cosa vuol dire che non ce la fai più?”
Questa storia. E' diventata insostenibile. Tu sei sempre in giro, non ci vediamo mai. Siamo diventati praticamente due estranei, stiamo insieme per abitudine. Non lo sopporto più.”
Cosa dovrei fare? Abbandonare tutto? Mettere da parte il tour, la carriera, il mio lavoro, il mio sogno? Sapevi benissimo che è quello che ho sempre voluto fare! Lo sapevi, quando ci siamo messi insieme, quando hai scelto di andare all'università, lo hai sempre saputo!”
Non ti chiederei mai una cosa del genere, lo sai.”
“ E allora? Cosa vuoi fare?”
Non possiamo continuare così, lo sai anche tu.”
Era vero, lo sapevo. Lo sapevo benissimo. Per tutto il tempo avevo cercato di non pensarci, mi ero autoconvinto che non fosse così, ma aveva ragione.
Ormai le nostre vite sono diverse, divise, è inutile che continuiamo a prenderci in giro.” continuò lei, gli occhi gonfi di lacrime.



Avrei fatto di tutto per lei, in quel momento. Avrei lasciato tutto quello per cui avevo lavorato per anni, per poi stringerla forte a me, e dirle che sarebbe andato tutto bene, che tutto si sarebbe risolto. Ma non sarebbe servito a nulla. Non ero il ragazzo giusto per lei, non più almeno. C'era qualcuno, da qualche parte, che non l'avrebbe fatta soffrire. Mi passarono davanti tutti gli sbagli che avevo fatto nei suoi confronti. E mi convinsi che sarebbe stato meglio per lei se l'avessi lasciata andare.
Un ultimo bacio. Ti chiedo solo questo.”
Mi guardò, per la prima volta e annuì.
Mi avvicinai, nervoso, a quelle labbra che ormai avevo imparato a conoscere così bene. Sentì il suo profumo avvolgermi, delicato. Appoggiai delicatamente una mano sul suo viso, per accarezzarla. Lei chiuse gli occhi, e io poggiai le mie labbra sulle sue, per poi iniziare a baciarla. Il nostro ultimo bacio. Estremamente perfetto.
 

Aprii gli occhi, nuovamente pieni di lacrime. Ero a casa, ubriaco fradicio, senza la minima idea di come o quando ci fossi arrivato. Disteso sul letto, con quelle immagini che mi tornavano alla mente, di continuo, così dolorose, ma così dolci.




 








I found your hairband on my bedroom floor,
The only evidence that you’ve been here before
And I don’t get waves of missing you anymore,
They’re more like tsunami tides in my eyes
Never getting dry, so I get high, smoke away the days never sleep with the light on
Weeks pass in the blink of an eye,
And I’m still drunk at the end of the night
I don’t drink like everybody else,
I do it to forget things about myself,
I’m stumbling forward from the head spin I’ve got
My mind’s still with you but my heart’s just notSo am I close to you anymore, if it’s over
And there’s no chance that we’ll work it out
That’s why you and I ended over U N I
And I said that’s fine, but you’re the only one that knows I lied
You and I ended over U N I
And I said that’s fine, but you’re the only one that knows I lied

 

Everybody said we’d be together forever but I know that,
I never wanna settle down, come around, break up the love like Lego now,
Never wanna turn into another like you,
Sleep with my thoughts dance with my views,
Everything’s great but everything’s short,
But you live in your halls and I live in a tour bus,
Now I’m in position to be another stalker like every thing I say seems to always sound awkward,
Like our last kiss it was perfect, we were nervous,
On the surface,
And I’m always saying everyday that it was worth it,
Pain is only relevant if it still hurts,
I forget like an elephant, or we can use a sedative and go back to the day we fell in love just on our first kiss

So am I close to you anymore, if it’s over
And there’s no chance that we’ll work it out
Ohh you and I ended over U N I
And I said that’s fine, but you’re the only one that knows I lied
You and I ended over U N I
And I said that’s fine, but you’re the only one that knows I lied

Wo-ooooahhhh [x2] oohh ohh

Because, if I was gonna go somewhere, I’d be there by now,
And maybe I can let myself down, wo-oahh
And thinking I am unaware, I keep my feet on the ground, keep looking around, to make sure I’m not, the only one to feel low,
Because if you want, I’ll take you in my arms and keep you sheltered, from all that I’ve done wrong
And I’ll know you’ll say, that I’m the only one
But I know god made another one of me to love you better than I ever will

Cause you and I ended over U N I
And I said that’s fine, but you’re the only one that knows I lied
You and I ended over U N I
And I said that’s fine, but you’re the only one that knows I lied




Salve,splendori! 
Come state?
E' quasi un mese che non pubblico. Faccio decisamente schifo. Ho avuto un blocco terribile, e migliaia di impegni. Davvero, scusate,scusate,scusate!!!
Se volete sputarmi in un occhio fate bene :(
Comunque,si è cambiato un po' registro, non ce la facevo più a scrivere cose troppo smielose lol. Spero non vi dispiaccia!
Certo, vedere Ed depresso ha fatto dispiacere anche me :S
Ho circa 200 visite e 5 recensioni a capitolo, e 16 persone che seguono la storia. Wow.Wow. WOW. Siete meravigliosi!!! :')
Ho dovuto cambiare font per questa storia, perchè con quello che usavo non si notava la differenza tra la parte in corsivo e quello in stampatello D:
Come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate, e datemi un'idea per la prossima canzone!!
Spero di riuscire a pubblicare prima,stavolta, ce la metterò tutta,promesso!!
Baci!!
Giusy xx


P.S. Questa fanfiction è davvero bella,perchè non passate a leggere? No,non è uno scambio di pubblicità, è solo che mi piace e ve la consiglio perchè vi voglio bene  u.u

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1450566

P.P.S Lo spazio autrice più lungo della storia D: In ogni caso,GRAZIE!


 

   
 
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