Neji e Ten ten: confessioni. [capitolo uno]
*i
personaggi hanno tutti 16/17 anni.
Erano compagni di squadra da tanti anni ormai,
eppure il loro rapporto era rimasto sospeso nel tempo. Era come se una patina
trasparente avesse ricoperto tutto lasciandolo così..a mezz'aria e
indecifrabile..
Da parte su Ten ten sapeva il perchè di tutto ciò e si era stufata.
Quel giorno decise di dire basta, e così fece.
-Mi sono rotta le scatole!-
gridò improvvisamente, alzandosi da tavola.
Suo padre la guardò come se fosse pazza, a sua
madre le venne un colpo -Ten Ten, sei in te?-
-Mai stata più in me di così, adesso la faccio
finita e voi non potrete fermarmi!- decisa si avviò
verso la porta di casa e uscì saltando sui tetti di Konoha.
I
genitori rimasero impalati a vedere la sua figura volteggiare nell'aria
-Saranno gli ormoni- concluse suo padre.
Passarono diversi minuti prima
che potesse avvistare il suo obbiettivo: eccola lì.
Un sorriso di trionfo si dipinse sulle sue
labbra -Villa Hyuuga- fece per prendere un kunai ma
si accorse che non aveva portato la sua sacca ninja.
-Poco male, riuscirò a
entrare lo stesso!- si guardò circospetta finchè non
individuò la villa cadetta e ci saltò agilmente sopra.
Purtroppo era stata troppo
sicura di se', non aveva messo in conto le
enormi abilità del clan Hyuuga.
Una voce dietro di lei la fermò
-Chi sei?- la posizione era quella tipica dell'attacco che erano soliti
usare.
Ten ten si irrigidì, questo non l'aveva previsto ma se non voleva
morire subito le conveniva farsi riconoscere.
Si voltò lentamente verso la
figura ignota -Non sono una ladra, sono un ninja
della foglia!- mise subito le mani avanti.
La figura davanti a lei si distese
a quelle parole, poi si avvicinò. Ten ten andò nel panico *Forse vuole ancora uccidermi,
dopotutto è risaputo che gli Hyuuga non si fanno di
questi problemi* pensò la kunoichi.
Era già pronta per supplicare pietà
quando la figura le si posizionò davanti, mettendole una mano sulla
spalla.
-Ten ten sono io..-
La giovane si ritrovò davanti il compagno di
squadra Neji. In effetti
avrebbe dovuto capirlo che era lui, anche se conciato così non l'aveva mai visto. Il ragazzo
infatti indossava una lunga tunica candida legata in vita da un nastro
nero e i capelli gli ricadevano morbidi sulle
spalle, sciolti. Neji era in pigiama.
Ten ten
non resistette a quella vista e scoppiò a ridere.
Neji, prontamente,le mise una mano sulla bocca -Ma sei impazzita? Vuoi che ti
sentano tutti? Sai che non faresti una bella fine..-
proclamò stizzito.
Quando la ragazza si fu calmata, il jonin tornò a fissarla -Allora..a cosa devo una tua visita alle 10 di sera?-
Quando la fissava con quegli occhi bianchi le incuteva quasi timore.
Per un attimo perse tutto il coraggio, poi
scrollò la testa e decise di farla finita una volta per tutte.
-Vorrei parlarti di una
cosa della massima serietà- esclamò dandosi un contegno.
-Va bene, ma non qui..ci sono troppi occhi
indiscreti..- borbottò il ragazzo, conducendola negli appartamenti della villa
cadetta.
Ten ten rimase perplessa, lei non aveva percepito nessuna presenza.
Poi, una volta, entrata si guardò intorno.
Nonostante fosse la villa cadetta
era di uno splendore accecante nella sua semplicità. Rimase col naso per aria finchè Neji non la condusse in una stanza.
Probabilmente
Rigorosa e semplice, con
un futon intatto e un comò di legno chiaro, su cui
appoggiavano delle pergamene e un pettine. Era proprio da lui.
-Dunque?- il giovane Hyuga la scrutò ancora, cercando di capire il motivo di
tanta urgenza.
Ten ten cercò di far
uscire le parole..oddio la stava di nuovo fissando con quegli occhi
inquietanti ma tanto misteriosi e bisognosi d'affetto allo stesso tempo.
-Ecco..so che probabilmente compromettererò
la nostra.."amicizia" però è da tanto che ci penso..- certo dire
"amicizia" era stato un azzardo.
E' vero che forse lo conosceva meglio di
chiunque altro, ma non erano mai stati niente di più
che buoni compagni di squadra.
Neji la guadò interrogativo.
Che diamine era preso a Ten ten?
Era così strana.
-Neji io..-
Ten ten abbassò il viso, totalmente in imbarazzo.
Oddio lo sapeva che non sarebbe riuscita a
trovare le parole..cos'era meglio "mi piaci" oppure "sono
innamorata di te da sempre"?
Decise che avrebbe seguito l'istinto, e così
fece.
Si sporse sulle ginocchia, mettendo le mani a
terra per reggersi, e lo baciò.
Inutile dire che il giovane Hyuuga
era rimasto a dir poco scandalizzato, tanto che all'inizio non fece altro che
rimanere immobile con lo sguardo da pesce lesso.
Ten ten si rialzò
prontamente, fiera di se', la missione era stata
compiuta -Wiii finalmente!Bè
scusa Neji ora devo proprio
andare, ci vediamo domani al campo d'allenamento come al solito. Ciaoooo!- scappò, dopo che ebbe finito la raffica di
parole.
Neji tornò subito in se', col senno di poi si accorse di quello che era
successo.
Furioso si affaccio
alla finestra della sua camera e urlò con quanto fiato aveva in gola -TEN TEN!
GIURO CHE ME
Il giorno dopo si ritrovarono come sempre al
campo d'allenamento.
I due ragazzi erano soliti incontrarsi prima,
per allenarsi per conto, loro senza la presenza di Lee
o Gai-sensei.
Puntuali come due orologi svizzeri (lui di più)
si trovarono l'uno di fronte all'altro.
Ten ten
sfoggiava un sorriso a 32 denti, Neji era più cupo
del solito.
-Cosa proponi di fare
oggi, Neji-kun?- domandò andandoli più vicina.
Il jonin
non le rispose.
Ten ten
ci riprovò -Difesa o attacco?- ma non ricevette risposta anche stavolta.
-Neji? Yu-uh,
ci sei?- non le passò neanche per l'anticamera del cervello che potesse avercela con lei per quello che era successo la sera
prima.
Il ragazzo aprì gli occhi
perlacei -Sto ancora aspettando. Sbaglio o ieri dovevi
farmi un discorso della massima serietà?- un ghigno malefico si disegnò sul suo
volto.
Ora era chiaro. Neji
non l'aveva presa bene e ora voleva metterla in
imbarazzo.
Anzi no, in ridicolo..vide infatti arrivare Lee e il maestro, pronti per il loro allenamento
quotidiano, però prima del solito.
Lui l'aveva fatto apposta. Che
crudele!
Se non aveva avuto il
coraggio di dirlo davanti a lui, come pretendeva che l'avesse con tutto il
gruppo presente?
Una rabbia ceca la fece tremare da capo a piedi.
Stavolta aveva davvero esagerato!
Lee si avvicinò al gruppo -Salve ragazzi!Allora qual era questa notizia
urgente?- chiese curioso, passando dallo sguardo di Neji
a quello di Ten ten.
-Ce lo dirà Ten ten- riprese Neji.
Il maestro notò subito l'atteggiamento
insolitamente spavaldo del jonin
e la rabbia crescente della sua allieva, così presagì una qualche disgrazia in
arrivo. Meglio filarsela quando a Ten ten
girava storta.
-Ehm Lee..forse è meglio che andiamo..- tentò di tirarlo via, ma il
giovane era troppo curioso per lasciar perdere.
-Allora Ten ten-chan
cosa devi dirci?- l'ignaro Rock Lee
saltellava da una parte all'altra. Non sopportava i segreti, ed era
immensamente curioso.
-Dai Ten Ten,
perchè non parli?- disse particolarmente sprezzante lo Hyuuga.
Alchè la kunoichi
perse del tutto la pazienza.
-NEJI HYUUGA IO TI HO SOPRAVVALUTATO, SEI UN
INSENSIBILE, CAFONE, FISSATO E STRONZO!IO NON TI
RIVOLGERO'
Rimasero tutti impalati, ancora sconvolti per la
scena appena vista.
Nessuno aveva mai osato tanto con Neji, e lei l'aveva persino schiaffeggiato.
Neji si massaggiò la parte
lesa -Accidenti se ha le mani pesanti..- borbottò.
Lee si ridestò dallo
stupore -Neji ma si può sapere che le hai fatto?- si scagliò subito
contro di lui in difesa dell'amica.
Il jonin
però non lo ascoltava. Ten ten era scappata piangendo..ma perchè si era
comportato in quel modo? Cosa gli era passato per la
testa? Voleva fargliela pagare per un bacio? Era proprio arrivato al fondo.
Corse via nella direzione in cui era fuggita Ten
ten, lasciando un Rock Lee
a dir poco furibondo -Nejii stavo
parlando torna quiii!-
Il maestro Gai osservava tutto da una
certa distanza -Ah che bella la giovinezza!- sorrise tirando il pollice in su'.
Continua…