Rieccomi!
Dunque, Memy non mi hai fatto sapere cosa ne pensi dei
look ^_^
Per il resto tutto sotto controllo. Bravo Tom che fai impazzire le fan
con i
video :D :D :D ahahah
Dunque, dove siamo rimasti?
Ah
sì, è tutto pronto, Tom ha un conto in sospeso
con un’agenzia
non bene identificata.
Un
paio di note, poi mi ritiro a scrivere.
Nel
capitolo 46 ho apportato una piccola modifica.
L’età del
bambino. Essendo nato a settembre
è
impossibile che a maggio abbia solo 6 mesi. In realtà sono
8. Non so come mai
ho sbagliato i conti, comunque ho corretto. Mi scuso :)
E
ora…Let’s go!
51.Your guardian angel
«Sì,
perfetto. Grazie mille»
disse attaccando il telefono.
«Tom,
Clare ora è veramente
tutto apposto per il matrimonio» disse David Jost con sguardo
trionfante.
Le nozze avevano
scatenato un
boom di notizie degno di un matrimonio coronato e la gravidanza aveva
scatenato
i paparazzi di mezzo mondo. Era il 29 maggio 2009 e tutti si chiedevano
dove
avremmo pranzato, dove saremmo andati in viaggio di nozze e quale
sarebbe stato
il sesso del nascituro.
Mi faceva strano
essere così
tanto al centro dell’attenzione, ma col passare dei giorni mi
stavo abituando
sempre di più ad incontrare fotografi ovunque andassi.
Le
partecipazioni erano
ritornate tutte con la conferma della presenza degli invitati.
Da parte mia non
avevo chiamato
nessuno, oltre ai genitori di Lydia e a David, il mio collega,
ovviamente.
Anche Tom alla
fine si era
limitato a pochi inviti. Giusto un paio d’amici
d’infanzia, Saki e David Jost.
Con famiglie annesse, ovviamente.
«Con
chi eri al telefono Dave?»
chiese Tom.
«La
sicurezza. Ho contattato
dei vecchi amici che mi devono un paio di favori. Il vostro matrimonio
sarà
sicuro come quello della regina Elisabetta!»
esclamò trionfante.
Ero comunque
tesa.
«Bene,
uomini voi non avete da
fare per stasera? Perché non ve ne andate da qui?»
chiese Lydia entrando nella
stanza.
«Beh,
tecnicamente sì, ma sono
solo le cinque di pomeriggio» disse Tom controllando
l’orologio.
«Perfetto,
cominciate a
prepararvi allora, perché una volta terminata la cena, lo
sposo e la sposa si
salutano e si rivedranno domattina all’altare»
disse mimando un saluto con la
mano.
«E
dove dormiremo stasera?»
chiesi.
«Oh tu
non ti preoccupare,
abbiamo già pensato a tutto» rispose,
terrorizzandomi.
La cena
trascorse
tranquillamente. Pensavamo che David si sarebbe fermato con noi, ma era
il
compleanno di sua figlia e non poteva assolutamente mancare.
«A
domani ragazzi» disse,
uscendo dalla porta.
Man mano che
s’avvicinava la
sera io ero sempre più nervosa. Non riuscivo a stare seduta
per più di dieci
minuti e anche durante la cena continuavo muovermi sulla sedia.
Tom mi prese per
mano.
«Stai
tranquilla, andrà tutto
bene, ok?».
Annuii,
sospirando.
Alle 20.00 i
ragazzi sparirono
nelle loro stanze e un’ora dopo uscirono.
Tom mi
baciò a lungo.
«Ti
amo e non vedo l’ora di
domani» sussurrò.
«Ti
amo anche io» sorrisi.
Si stava
allontanando verso la
porta, ma lo fermai.
«Tom…io
sarò quella in bianco»
dissi, ridendo.
«Ok,
cercherò di ricordarmelo»
rispose, poi venne trascinato fuori da Georg e Gustav.
---
«Bene,
ora dove andiamo?» domandai.
Non amavo essere all’oscuro di ciò che mi sarebbe
successo.
«Stai
tranquillo Kaulitz, non
ti portiamo in mezzo alle spogliarelliste se è questo che ti
preoccupa» disse
Georg facendomi salire in macchina.
---
Avevamo appena
finito di bere
un caffè che arrivò la madre di Lydia.
Finalmente
avrebbe conosciuto
Simone.
«Molto
piacere, io sono Dora
Morris» disse, tendendole la mano.
«Simone
Kaulitz, piacere mio»
rispose sorridendole.
«Ok,
ora siediti qui che
abbiamo un paio di sorprese» disse Lydia riportando
l’attenzione su di me.
«Perché
avete delle sorprese?»
domandai, guardando Michail.
«È
il tuo addio al nubilato
signorina e siccome sei la mia unica amica non m’interessa
che tu non voglia o
che non ti piacciano cose del genere. Festeggeremo come si deve e non
ammetto
discussioni! Ora siediti qui e aspetta!».
Rimasi sul
divano da sola,
mentre Simone, Lydia e sua madre sparirono per qualche minuto.
«Mamma…».
Mi voltai verso
Michail.
«Che
c’è amore? Domani sarà una
giornata bellissima» gli dissi prendendolo in braccio.
In quel momento
tornarono tutte
e tre, cariche di pacchetti.
«Cosa
sono quei cosi?»
domandai. Odiavo ricevere regali inaspettati.
«Dei
pensierini che abbiamo
deciso di farti» rispose Simone.
Si sedettero sul
divano con me
e mi obbligarono ad aprirli tutti.
---
«Tre
birre scure da litro, una
piccola chiara e tu cosa bevi Gordon?» chiesi.
«Una
piccola anche io, visto
che devo guidare» rispose.
Qualche minuto
dopo ecco
tornare la cameriera con le nostre birre.
Avevamo scelto
un locale in
zona, abbastanza tranquillo, giusto per evitare urla, schiamazzi e
ragazze in lacrime,
anche perché era venerdì e in giro
c’erano una marea di ragazzi.
«Bene,
Tom goditi questa serata
perché sarà l’ultima che passerai da
uomo single!» esclamò Gustav.
«Lo so
lo so…ma sono contento
di questa cosa. Alla bellezza della vita da sposati» disse
alzando il bicchiere
verso Gordon.
«E
alla bellezza della vita da
single» aggiunse brindando verso di noi.
«Alla
bellezza della vita in
generale» disse Bill toccando il bicchiere di Tom con il suo.
La serata era
cominciata
proprio bene, finché…
---
«Un
vestitino per Michail, ma è
meraviglioso!» esclamai osservando quello smoking in
miniatura.
«Abbiamo
pensato di
regalarglielo, visto che per il matrimonio della sua mamma non ha un
vestitino
così tanto elegante» spiegò la madre di
Lydia.
«Mamma»
borbottò lui osservando
quel regalo.
Simone mi
regalò un album in
cui mettere tutte le nostre foto, poi prese qualcosa dalla borsa.
«Questo
è un album super
segretissimo, che Bill e Tom hanno cercato di far sparire per anni,
finché non
l’ho nascosto in soffitta» disse, poggiando il
voluminoso album sul tavolino
del salotto.
Era pieno di
foto dei due
gemelli da bambini.
«Ma tu
guarda, allora una volta
erano veramente identici» dissi, sorridendo.
Vedere le foto
di Tom e Bill da
bambini mi scaldò il cuore.
Lydia si
alzò e andò in cucina
e tornò con quattro flute.
«Siccome
qui c’è una signorina
in dolce attesa, questo è per te. Rigorosamente analcolico,
mentre noi berremo
alla tua salute» disse porgendoci da bere.
Brindammo. Al
matrimonio, al
bambino che doveva nascere, alla vita e alla fortuna che avevano
trionfato.
Brindammo e ridemmo come amiche di vecchissima data.
---
«Bene
bene, i Tokio Hotel che
si ubriacano in un pub di dubbio gusto» sussurrai.
Misi a fuoco
ruotando l’obiettivo,
poi scattai.
«Sarah,
sai cosa fare vero?»
dissi, voltandomi verso la mia collega.
«Certamente
Jerome, certamente»
rispose lei con voce melliflua.
Si
allontanò ancheggiando come
la migliore delle modelle. Indossava un abito aderente rosso fuoco,
intonato
alle sue labbra carnose e ai suoi tacchi a spillo.
Passò
vicina al tavolo di quei
quattro teppisti e non mi lasciai sfuggire le occhiate che le
lanciarono.
Il pesce aveva
abboccato all’amo.
Con un ghigno mi
preparai a
scattare le foto che avrebbero rovinato il matrimonio di Tom Kaulitz.
---
Mai vista una
così gnocca.
Giuro sulla mia testa che non ne ho mai vista una così.
Stavamo ridendo
tra di noi
quando l’ho vista passare. Non so se è stata colpa
della birra, o del suo
profumo o della sua camminata o del suo sguardo da porca, ma non ho
potuto fare
a meno di seguirla con lo sguardo.
Eravamo
già al terzo giro e io
ero già alla fine del mio terzo boccale da litro. Era da
capodanno che non
bevevo e la sbronza cominciava a farsi sentire.
Mi alzai di
scatto. Dovevo
andare in bagno.
Il movimento
brusco mi fece
girare la testa, ma ignorai il senso di nausea e mi diressi a passo
sicuro
verso la toilette.
«Dove
vai bel biondino?» mi
sentii chiedere, mentre qualcuno mi tirava un rasta.
Mi voltai e la
vidi. Era
veramente una bomba sexy.
«Io mi
chiamo Desy e vorrei
conoscerti meglio. Sai sono una tua grande fan» disse
avvicinandosi e
poggiandomi una mano sul petto.
Ero con le
spalle al muro e
facevo fatica a ragionare.
Lei era sempre
più vicina,
riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie labbra…
---
«Guarda
questa! Oddio ma sono
buffissimi!» esclamai ridendo e guardando una foto di Tom e
Bill che
probabilmente avevano tre o quattro anni.
Ormai era
mezzanotte passata.
Michail si era addormentato in braccio alla madre di Lydia che lo aveva
messo
nel suo lettino mentre noi eravamo andate avanti a vedere fotografie e
a
brindare felicemente.
Nascosi uno
sbadiglio.
«Alt,
la sposa ha sonno! Direi
che è il caso di andare a dormire. Non sia mai che domani
andiamo in giro con
le occhiaie!» esclamò Simone.
Sistemammo
tutto, poi andammo a
dormire.
Occupammo la
stanza di Tom e
quella di Bill.
Io dormii con
Lydia, mentre Dora
e Simone divisero il letto in camera di Bill.
«Sono
contenta che la tua vita
stia andando per il verso giusto» sussurrò Lydia.
«Anche
io. Non avrei mai
pensato che sarebbe successo questo e soprattutto così in
fretta. Otto mesi fa
ero una ragazzina disperata che non sapeva nemmeno dove andare, poi
degli
angeli meravigliosi hanno deciso di entrare nella mia vita»
risposi.
«Siamo
i tuoi angeli custodi
piccola Clare» aggiunse la mia amica.
La sua voce mi
arrivò lontana.
Mi stavo
già addormentando.
Non so
perché, ma versai una
lacrima.
Ok
lo so, sono una stronza a lasciarvi così, ma visto che manca
poco pochino al matrimonio mi sembra giusto regalarvi un po’
di suspance :D
La
canzone è dei Red Jumpsuit Apparatus ed è la
canzone che mi ha
dedicato il mio ragazzo quando ci siamo messi insieme ^_^
Il
titolo significa “il tuo angelo custode” ed
è carino questo
paragone con Lydia e Tom. Alla fine è merito loro se la vita
di Clare ha avuto
questa svolta drastica.
Ok
ora vi lascio e inizio a scrivere un pezzetto del prossimo
capitolo.
Un
abbraccio grande a tutti coloro che leggono.