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Autore: Frafra9    21/02/2013    2 recensioni
< Mamma, qual è il tuo giorno più bello che hai vissuto con papà? > mi chiede gridando Vanessa la mia seconda figlia di otto anni, mentre esce dalla sua cameretta tenendo in mano il suo quaderno e la penna.
< Con tuo padre, ogni giorno è bello. Non dovresti fare i compiti? > le dico mentre sistemo la sala, messa in disordine proprio da Jacob e da EJ il nostro figlio maggiore di dodici anni.
< Li sto facendo e questo è uno di quelli. La maestra, ha chiesto di raccontare qual è stato il giorno più bello di uno dei nostri genitori ed io ho scelto te > dice sorridendo.
< Se la mettiamo cosi, allora ti dico San Valentino > le dico sorridendo anch’io.
-< San Valentino... ma tu e papà non lo festeggiate. > mi dice mente si siede accanto al tavolo.
< Vanessa, quando delle persone si vogliono bene come me e papà, gli zii, i nonni, non ha bisogno di dimostrare il loro affetto, solo nel giorno de gli innamorati ma lo dimostrano tutti i giorni >
*ONE SHOT REVISIONATA" 07.02.16
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
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< Mamma, qual è il tuo giorno più bello che hai vissuto con papà? > mi chiede gridando Vanessa la mia seconda figlia di otto anni, mentre esce dalla sua cameretta tenendo in mano il suo quaderno e la penna.
< Con tuo padre, ogni giorno è bello. Non dovresti fare i compiti? > le dico mentre sistemo la sala, messa in disordine proprio da Jacob e da EJ il nostro figlio maggiore di dodici anni.
< Li sto facendo e questo è uno di quelli. La maestra, ha chiesto di raccontare qual è stato il giorno più bello di uno dei nostri genitori ed io ho scelto te > dice sorridendo.
                                                                        
Ha lo stesso sorriso del padre...


< Se la mettiamo cosi, allora ti dico San Valentino > le dico sorridendo anch’io.
< San Valentino... ma tu e papà non lo festeggiate.  > mi dice mente si siede accanto al tavolo.
< Vanessa, quando delle persone si vogliono bene come me e papà, gli zii, i nonni, non ha bisogno di dimostrare il loro affetto, solo nel giorno de gli innamorati ma lo dimostrano tutti i giorni > le accarezzo la testa.
< Se mi dici San Valentino, scommetto che papà ti ha fatto una sorpresa proprio quel giorno, giusto? > mi chiede soddisfatta, sapendo che ha ragione.
< Sì, esatto. > sorrido ripensando a quel giorno.
< Ok allora mamma racconta > dice sistemandosi meglio sulla sedia poi apre il quaderno e poggia la penna sul foglio bianco.
< Era il San Valentino di quattordici anni fa… > comincio a raccontarle.


“ Ultimo anno di università a New York, Jacob lo avevo visto il mese prima perché era stato il suo compleanno. E secondo il mio calendario ci saremmo rivisti a marzo.
< Bene stilisti per oggi è tutto.  Buon San Valentino > - si alza il professore e anche noi, studenti ci alziamo - < Ricordatevi che più tardi avete le prove della sfilata di domenica >
< Arrivederci e auguri anche a lei > dico insieme con gli altri mentre guardo il display sul cellulare. Nessuna chiamata persa e nemmeno messaggio non letto.
< Dalla tua faccia, deduco che Jake non si è fatto vivo > la mia amica di corso e coinquilina Rose.
< Già > - dico mentre provo a chiamarlo - < Niente. Ha il cellulare spento. Se lo becco un cazziatone, non glielo toglie nessuno! > la guardo seria. L’idea di non sentirlo mi fa diventare matta.
< Ma dai! Avrà il cellulare scarico ad Al capita spesso ... > - sorride - < Stasera, Al ha detto che mi porta a cena fuori, in un posto favoloso. Conoscendolo sarà in un nuovo pub o qualcosa del genere >. Al sta per Alfred, il fidanzato sportivo di Rose
< O magari è a lavoro... quando lavora, tiene il cellulare spento dice che chi lo vuole chiama in officina > dico sbuffando mentre raccolgo le mie cose.
Durante il tragitto dall’università al bar mi squilla il cellulare “Jacob” penso subito, guardo il display.
< Zia Alice ciao! > rispondo, anche se non ne ho molta voglia.
< Quando pensavi di dirmelo? Meno male che sono veggente > mi risponde senza nemmeno salutarmi.
< Zia, potresti essere più chiara? > faccio segno ‘è matta’ a Rose, che sorride. Rose, ha conosciuto l’esuberanza di zia Alice.
< Ma la sfilata la prossima settimana tesoro cosa pensavi che fosse che hai incontrato qualcuno più bello di Jacob e che resti a vivere li? > la sento ridacchiare e anche qualcun altro assieme a lei. Dal timbro di voce, sembrano gli zii.
< Zia questo mai! Jacob è insostituibile. Chiaro? Non vi ho fatto sapere nulla > - rispondo acida. Odio quando, anche solo per scherzare insinuano che tra me e Jake possa finire tutto. - < perché non è una sfilata importante, è solo una cosa organizzata per una piccola beneficenza dell’università nulla di che > neanche i miei lo sanno.
< Quindi, non vuoi nessuno di noi? > mi chiede. Si è offesa, lo capisco dal suo tono.
< Esatto! Ora scusami ma devo pranzare e poi corro in facoltà > dico e attacco. Non mi vada parlare con lei, un po’ per via che devo veramente correre in facoltà e un po’ perché aspetto la chiamata di Jacob, siccome ho provato e non risponde.
Finito di pranzare veloce con Rose, ritorniamo in facoltà a sistemare i vestiti e le modelle passiamo cosi quasi tutto il pomeriggio.
< Bene ragazzi > - dice la Stilent, la docente stilista - < Sono le cinque e mezzo. E oggi è la festa degli innamorati.  Immagino che vi aspettano i vostri morosi. Continueremo domani > prende le sue cose e va via.

Noi ragazzi invece continuiamo ancora un po’, visto che il lavoro è tanto e alla sfilata manca poco.
< Cullen, giacché siamo soli, ti va di festeggiare con me? > mi chiede Jordan.
< Mi spiace, ma il mio ragazzo mi aspetta per la videochiamata.  Facciamo un’altra sera >gli rispondo. Qualche volta ero uscita con lui, come amici ma nulla di che e sempre con altri amici.
< Sono quasi le sette, sarà meglio che mi prepari > dice Rose a me e ad alcune amiche/colleghe mentre mettevamo in ordine gli abiti e tutti i suoi accessori.
< Al ti viene a prendere qui, non a casa? > chiedo.
< No, mi viene a prendere qui perché dice che dove vuole portarmi è lontano. Se viene a prendermi a casa dice che non facciamo in tempo.  > - fa spallucce - < Vallo a capire >
< Già valli a capire gli uomini... > se ne esce Katy e da quella frase si scatena un dibattito uomo vs donna che finisce in parità.
< Nessie, potresti riportarmela tu la macchina a casa? > mi chiede Rosi mentre finisco di sistemare i suoi capelli.
le rispondo sorridendo. Ho la patente ma non possiedo la macchina, almeno non qui a New York, papà Edward, non ha voluto secondo lui, se mi succede, qualcosa la mia famiglia sta troppo lontano per venire.
Saluto Rose e Al, augurando loro buon divertimento e saluto il resto delle amiche monto in auto e mi dirigo verso casa e penso a Jacob.

Penso, a quanto vorrei averlo accanto a me, a quanto vorrei abbracciarlo, baciarlo, sentire il calore della sua pelle e il suo profumo. Profumo di buono, di lupo ma soprattutto profumo di Jacob.
Sto per aprire la porta di casa, quando si apre da sola e davanti a me vedo lui, il mio Jacob che mi sorride. Indossa il mio sorriso preferito. Quel sorriso che quando sono triste, arrabbiata, malinconica, quando ho il morale a terra, riesce sempre a farmi tornare il buon umore anche quando siamo lontani.
< Sorpresa! > dice ridendo e allargando le braccia dove io mi ci butto e lo stringo forte baciandolo.
< Mi sei mancato tantissimo! > - entro chiudendo la porta - domando scherzando
< Se... magari avessi trovato un lavoro qui. Sono qui per te solo ed esclusivamente per la mia Principessa > mi stringe a se dandomi un lieve bacio sulle labbra.
< Ed io, sono qui per te mio Principe > - ricambio il bacio - < Senti che profumino viene dalla cucina > sto per andare in lì ma mi blocca trattenendomi per un braccio.
< No, no, a lavarsi le mani signorina e poi vieni a tavola > dice, dandomi un buffetto sul sedere.
Dopo essere stata in bagno a lavarmi le mani. Lo trovo in sala, davanti ad un tavolo ben apparecchiato e con una candela a illuminare. Mi scosta la sedia per farmi sedere, poi va in cucina e ritorna da me con un vassoio di pasta al forno, la mia preferita.
< Questa, ammetto, l’ho comprata alla rosticceria qui sotto. Scusami, ma come al solito.. >
< Tranquillo > - sorrido - < Mi va benissimo cosi > continuo a mangiare la pasta della rosticceria. Finita la pasta, si alza e va a prendere il secondo con il contorno, stavolta cucinati da lui.

< Adesso è il momento del dolce > mi dice mentre si alza per togliere i piatti. Faccio per aiutarlo a sparecchiare la tavola ma con un gesto mi fa sedere. Se ne va in cucina per tornare poi con vassoio coperto, toglie il coperchio e una torta a forma di cuore con scritto “Vuoi sposarmi?”
< Ja... Ja... Jake > - non riesco a pronunciare il suo nome talmente l’emozione, la felicità - < Ti amo! > - mi butto tra le sue braccia - < Ti amo! E voglio sposarti. Voglio diventare tua moglie adesso, ora e per sempre!  >
< Ti amo e voglio essere tuo marito adesso, ora e per sempre! > - mi fa sedere e s’inginocchia davanti a me, poi dalla tasca dei pantaloni tira fuori una scatolina, la apre - < Renesmee Carlie Cullen vuole diventare la mia sposa per sempre? >
< Sì, lo voglio > mi mordo il labbro inferiore per trattenere le lacrime che escono dai miei occhi.
Senza dire parola prende la mia mano sinistra e all’anulare infila l’anello poi mi fa il baciamano. Sorride e inizia a baciarmi le lacrime che silenziose escono dai miei occhi, per finire sulle mia labbra. Le bacia piano nel suo modo dolce e delicato, poi con passione”
.


< Che bella storia mamma > - dice mia figlia dopo aver finito di scrivere il mio racconto- < L’anello è sempre con te? >
< Certo tesoro, non lo lascio da nessuna parte > sorrido mostrandole la mano sinistra dove, da ben quattordici anni, l’anello è lì dietro alla fede nuziale.
< Quell’anello, apparteneva a tua nonna > dice Jacob avvicinandosi alle sue due donne di casa. Nel raccontare il mio miglior San Valentino non mi ero accorta che mio marito era tornato a casa.
< Che bello! > - Sarah osservando l’anello - < Un giorno anch’io ne avrò uno >
< Sì, anche tu. Ma intanto > le dice Jacob mentre la prende in braccio e le fa una pernacchia sulla guancia e lei ride.
< Ti voglio bene papà e anche a te mamma > dice abbracciandoci poi scende dalle braccia del padre e se ne va in camera sua - < Vado a finire i compiti >.
< Ti amo e voglio essere tuo marito adesso, ora e per sempre > mi dice guardandomi negli occhi e abbracciandomi.
< Ti amo e voglio essere tua moglie adesso, ora e per sempre > ricambio l’abbraccio e lo bacio.
 
*Note Autrice*

 
La storia che avete appena letto, è stata modificata un pochino. Ho corretto gli errori che c’erano, ho aggiunto altre parole che prima non c’erano e ho cambiato nome alla figlia di Jacob e Renesmee. Questa one shot, inizialmente doveva essere un piccolo “extra”  della fan fiction Together Forever che sto scrivendo solo che in TF ho  cambiato alcune cose come ad esempio l’Università. La cosa bella è che prima ho scritto “Mi vuoi sposare?” e dopo ho cominciato a pensare e a scrivere “Together Forever” e la stessa cosa vale per un’altra One Shot “Happy Birthday Jacob” che si collega a questa e dovrebbe poi, essere l’inizio di questa.  Nel ricordare il suo giorno più bello Renesmee, dice che Jacob lo aveva visto il mese prima.
Va beh spero che vi sia piaciuta e che mi farete sapere cosa ne pensate.
Frafra
   
 
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