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Autore: Sar_    21/02/2013    6 recensioni
E' giunto il momento. Lena deve scegliere. Ma cosa? Intrepida, Pacifica, Erudita, Candida, Abnegante? Non c'è più tempo. Deve prendere il coltello, far scorrere il suo sangue nella coppa prescelta. La sua vita cambierà, qualunque scelta faccia. Prima che il conflitto scoppi, anni prima dell'attacco degli Intrepidi sotto forma di automi, una ragazza proveniente dai Candidi deve fare la sua scelta. Sceglierà di separarsi sempre dalla sua famiglia e dal ragazzo che ama o si terrà stretto almeno un pezzo della sua vecchia vita?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Choice.

 

 

L'amore crea,

l'amore distrugge.

L'amore da vita

e la toglie.

 

 

 

La dedico a Laura.

Sì, proprio a te, stupida

ragazza-tasso/sorella idiota.

 

 

 

Il primo ragazzo, Leroy Abel, si muove e cammina verso le coppe.

Io sto tremando. Continuo a giocherellare nervosamente con il braccialetto colorato che mi ha fatto il piccolo Mike. Le perline gialle, nere, grigie, blu e bianche si alternano in quest'ordine a ripetizione. Gliel'ha consigliato mai mamma., sono i colori delle fazioni. Progettava di farmelo con il colore della fazione che avessi scelto, ma non l'ho ancora fatto, neanche all'ultimo minuto, quindi li aveva inseriti tutti.

Non ho ancora deciso. Cerco le mie stesse emozioni negli occhi delle persone accanto a me, e qualcuno trovo: una ragazza piccola e magra, con i capelli rossi e gli occhi verdi trema come una foglia, aggrappandosi con tutte le sue forze al ragazzo accanto a lei. Probabilmente è il suo gemello: si somigliano come gocce d'acqua, lui è solo un po' più alto e sicuro. La stringe e si asciuga una lacrima che gli sfugge dall'angolo dell'occhio.

Cerco Daniel nella Sala: deve essere per forza lì da qualche parte.

Tutti noi sedicenni siamo disposti nel più esterno dei cerchi concentrici che compongono la Sala della Scelta, nel centro città.

Indossiamo ancora tutti i vestiti della nostra fazione giovanile: la ragazza con i capelli rossi e il gemello indossano degli abiti grigi, colore di riconoscimento degli Abneganti.

Accanto a me c'è un ragazzo alto e robusto, tutto vestito di nero e con delle strisce rosse sui capelli corvini. Sembra impaziente di fare la sua scelta. Lo riconosco come Intrepido, la fazione dei sanguinari, impulsivi e stolti. Così li ha descritto la mia insegnante. D'altronde, è una Candida: deve sempre dire ciò che pensa.

Sono certa di una cosa: non resterò nei Candidi. Ho sempre avuto difficoltà, in questa fazione. Che ci posso fare? Mi piace tenere segreti, avere cose solamente mie. Non sono state né poche né leggere, le punizioni, ma ora so che è tutto finito. Posso andarmene.

Ma dove?

Ho accettato da tempo il fatto di lasciare la mia famiglia, gliene ho parlato, e loro acconsentito, pur confessandomi il loro dolore.

Mi ha fatto star male, ma è così che deve essere: devono sempre dire la verità, anche se è brutta e dolorosa.

Finalmente lo vedo: sta parlando con un Pacifico, che riconosco dal caratteristico colore giallo nei vestiti.

Come se avesse percepito il mio sguardo, alza di scatto la testa e mi guarda negli occhi. Comincia poi a sgomitare per venirmi incontro, e io faccio lo stesso.

Sento la voce dell'altoparlante che annuncia che il primo ragazzo ha scelto gli Eruditi, e viene chiamato il secondo nome, stavolta femminile.

Io e Daniel c'incontriamo a metà strada: lo abbraccio di slancio, affondando il viso nella sua maglia bianca come il latte. Tutti noi Candidi siamo vestiti di bianco, anche se alcuni scelgono il nero. È permesso, ma non tanto apprezzato. Ricorda troppo i colori scuri degli Intrepidi.

 

«Shht. Tranquilla.» mi sussurra, ma io non sono tranquilla.

 

Lui è l'unico a saperlo.

Test fallito.

Non mi è stata assegnata nessuna fazione specifica.

 

«Non so cosa fare, Daniel.»

 

Il suo test è risultato favorevole per i Pacifici. Non ne avevo dubbi.

Devo scegliere tra seguire lui, stare con la mia famiglia o scegliere tra Abneganti, Intrepidi o Eruditi.

 

Ancora Candida mai. Non supererei mai l'iniziazione (troppe verità imbarazzati da rivelare) e non sopporterei la mia vita.

Abneganti neanche. Non sono generosa o troppo compassionevole, non cedo il posto sull'autobus a chi ha meno di sessant'anni e mi piace mangiare l'ultima fetta di torta.

Intrepidi nemmeno. Troppo violenti, e i Candidi ne parlano sempre male.
Non ci posso fare niente: non mi piace la mia fazione di origine, ma qualcosa dei Candidi resterà sempre con me.

Gli Eruditi mi affascinano. Amo leggere e scrivere, mi piace ampliare sempre di più le mie conoscenze.

Anche i Pacifici mi piacciono: oltre a richiamarmi il fatto di poter uscire dalle mura, lo stile di vita libero è una bella prospettiva.

Ogni volta che la bilancia sembra pendere da una parte, ecco che un pensiero mi riporta indietro al punto di partenza.

 

«Fai quello che ti senti. Non sentirti obbligata a seguirmi: devi intraprendere la tua strada, qualunque essa sia.»

 

Sono parole sagge, per un sedicenne.

È anche per questo che mi sono innamorata di lui. Non siamo riusciti a festeggiare il nostro anniversario: manca una settimana.
E forse non ci riusciremo mai.

Il mio nome è Lena Fairchild. La lettera F si avvicina pericolosamente nello scorrere dell'appello.

Non mi muovo, non rispondo: lo stringo forte, cercando di tenere lucida la mente. Devo essere forte: per i miei genitori, per Mike (il mio fratellino minore amante dell'arte), per Daniel, che amo così tanto da poterci morire.

Con la coda dell'occhio vedo un guizzo rosso che si muove. È la ragazza di prima. La vedo che si taglia la mano con una smorfia, e si lascia sfuggire un singhiozzo. Poi allunga la mano sopra la coppa degli Abneganti. Sorride.

Ha scelto di non abbandonare la sua famiglia, e a quanto pare è la scelta giusta per lei.

Il fratello la segue: ripete il procedimento, ma questa volta lascia gocciolare il sangue su una coppa diversa, e quello sfrigola sulle braci ardenti. Ha scelto gli Intrepidi.

Si volta verso la gemella, e i due si sorridono.

Mi chiedo per l'ennesima volta perché, ogni anno, si debba ripetere questa procedura dolorosa. Perché dobbiamo separarci, odiarci, ferirci? Perché non possiamo semplicemente vivere tutti insieme, senza dover scegliere una stupida fazione?

Ecco che il mio nome risuona nella sala, ma io non mi muovo. Si spande un borbottio nell'aria.

 

«Devi andare» sussurra, come se ci fossimo solo noi nella stanza, sulla terra, nell'intero universo.

 

«Ti amo.» rispondo, prima di dargli un lieve bacio. Non ho ancora deciso, ma in caso davanti alle coppe il mio cuore mi spingesse verso gli Eruditi, mi sembra il saluto più adatto.

 

Al collo, freddo al contatto con la pelle bollente, il ciondolo che mi ha regalato: un cuore, con incise le nostre iniziali. Dietro, una scritta:

 

L'amore abbatte ogni ostacolo.

Sarò per sempre tuo.

Daniel

 

«Ti amo.» mi risponde. Poi mi lascia andare.

 

Mi volto e cammino a passo deciso verso il cerchio più interno, mentre la folla si apre per lasciarmi passare, come se avessi la peste. Hanno paura. Di cosa, non lo so. Abbiamo tutti paura. Anche io ce l'ho, e mi sta divorando dall'interno.

Qualcuno verso cui non presto attenzione mi porge il coltello.

Ho sempre considerato stupido tagliarsi il palmo della mano e non l'avambraccio. Si rischia di recidere dei tendini, e di rendere la mano stessa inutilizzabile, morta.

Pensieri da erudita, mi dico.

Lo faccio comunque, e sento il dolore forte che mi risveglia tutti i sensi. Vedo il denso liquido rosso che sgorga, la lama tagliata.

Quale coppa? L'acqua degli Eruditi o la terra dei Pacifici?

Il vetro dei Candidi mi guarda accusatorio, le braci degli Intrepidi mi deridono, dandomi della codarda. Le pietre degli abneganti mi rimproverano per il tradimento verso la mia famiglia.

Chiudo gli occhi, mi avvicino alla coppa verso cui il mio corpo decide di andare e lascio che il sangue coli.

Sento un brusio piacevole diffondersi nella sala.

In pochi, quell'anno, hanno scelto quella fazione.

I suoi appartenenti sono, per ironia, proprio quelli presenti nella sala. Per rotazione, è toccato a loro.

Apro gli occhi verso la coppa.

Il terriccio è macchiato del mio sangue, come di quello di alcuni che mi hanno preceduta.

Mi volto verso Daniel, e so di aver fatto la scelta giusta, perché scegliere la propria fazione è decidere cosa fare della propria vita, e la mia vita la voglio passare con lui.

Mentre la folla dei Pacifici m'inghiotte e vengo scortata verso gli altri che tra poco, con me, saranno iniziati, vedo la testa castana del mio ragazzo che si comincia ad avviare verso le coppe, nonostante manchino ancora delle lettere prima del suo turno.

È impaziente di raggiungermi.

Perché io amo lui, lui ama me, e staremo insieme.

Per sempre.

 

 

 

 

 

 

Powah.

 

Non so come mi è venuta questa one-shot. Avevo voglia di scrivere, ho aperto un documento writer e le parole sono uscite da sole, mentre la storia si plasmava per conto suo. Devo dire che il risultato mi soddisfa. Ammetto di aver preso in considerazione il farle scegliere gli Eruditi, ma poi mi sono ricreduta, perché mi sento una romanticona oggi *w*
Tenete a mente che comunque è una divergente, lei, e se non l'avevate capito beh, ora lo sapete. Lascio spazio alla vostra immaginazione: Tris e Quattro (perché no, io non riesco a chiamarlo Tobias) qualche anno dopo sono andati a rifugiarsi nei Pacifici, dopo il conflitto descritto in Divergent.
S'incontreranno? Si aiuteranno?
Liberate la mente e divertitevi pensando a tutto quello che potrebbe succedere, perché l'immaginazione è il sale della vita.
Ditemi se vi è piaciuta, se non vi è piaciuta, se siete neutri... insomma, recensite, ci tengo molto.
Un abbraccio,

Sara <3

p.s. Sono curiosa di una cosa: voi dove andreste? Io mi considero una Divergente, perché non saprei scegliere. Fatemi sapere <3

  
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