lie.
Nulla è certo, tutto si può contraddire.
Nulla è assoluto, tutto si può mettere in discussione.
Di tutto ciò che si vede si può dubitare; tutto ha una contraddizione e una parte celata.
Quanto più ciò che si vede sembra esplicito, quante più cose cela dentro di sè.
Detto così, sembra quasi che si possa dire che...
tutto è una bugia...?
Un sentimento che nasce timido, senza farsi notare.
Un'ammirazione segreta e silenziosa che sboccia nel cuore,
cercando di rimanere ben celata agli occhi di tutti.
Dolcezza e tenerezza nascoste negli occhi di uno;
sogni, grandi, immensi, negli occhi dell'altro.
Ma non sogni di grandezza, dettati dall'orgoglio
e avariazia. Sogni di libertà, il sogno di poter essere
libero nel modo più assoluto, il sogno di toccare
le nuvole, il sogno di vedere tutto ciò che può essere visto,
il sogno di solcare tutti i mari che esistano.
Ma non quella tenerezza dettata dalla pena verso
chi ormai non ha più speranza di tornare sulla retta via;
una tenerezza sincera, dettata dal dolce fiore che è
sbocciato nel cuore, e che, dopo la sua fioritura,
non sfiorisce più. Diventa sempre più bello,
tanto da diventare indescrivibile.
Ma, bisogna ammetterlo, in fondo, quei sogni sono
macchiati dalla sete di sangue e potere che ricoprono la
maschera crudele del diavolo dei mari, spietato conquistatore;
quei sogni vengono concretizzati nel fare proprie tutte le terre bagnate
dai sette mari e dal dominare le acque con l'infantile e pretenzioso
desiderio di regnare sugli altri, di essere il Re del mondo e di avere
il mondo in pugno.
Ma, bisogna ammetterlo, in fondo, quella tenerezza è
macchiata dal rancore che si esplicita negli sguardi pieni di
ira, dalle parole aspre piene di crudele ironia, che come frecce,
vogliono ferire e far del male, vogliono far provare dolore all'amato;
il fiore che dolce è innocente è nato nel cuore, sia pur bello,
ha un profumo avvelenato, un aspetto traditore, che cela
l'amarezza dentro la tenerezza, il veleno fra i rosei petali.
Una guerra spietata, le spade che si incrociano, si scontrano con
violenza e crudeltà. Ma non una guerra dettata dall'odio,
sebbene una che ne provoca.
Una guerra scandita dalla costrizione di vedere il sangue dell'altro
scorrere ai propri piedi, anche se gli occhi sono stanchi di vedere
il viscoso liquido scorrere.
Una vittoria, la gloria, l'orgoglio;
ma non una vittoria che porta gioia con sè.
Una vittoria vuota e cupa, che porta con sè il dolore inconfessabile scaturito
dalla consapevolezza che l'altro non si alzerà più.
Una sconfitta, l'umiliazione, la vergogna;
ma non una sconfitta che scaturisce odio verso il vincitore.
Una sconfitta che porta con sè il dolore inconfessabile di non riuscire ad
odiare l'avversario.
Un sentimento, gli sguardi timidi, la gioia insensata di veder sorridere l'altro;
ma non un sentimento che può essere vissuto in tutta la sua grandezza.
Un sentimento che porta con sè l'inconfessabile dolore di non poterlo
mai esteriorare, a nessuno, neanche alla persona che tanto hai bramato.
Una bugia.