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Autore: Seiten Shiwa    25/02/2013    2 recensioni
Giornata di studio finita anche oggi all’università. [...]
Tiro fuori il lettore mp3 dalla tasca interna della felpa: le cuffie le avevo già alle orecchie.
Premo play…
Goodbye frastuono del treno, delle porte automatiche del treno, delle chiacchiere inutili della gente…
Genere: Fluff, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Probabilmente non scrivo roba “etero” da secoli-anni…
 
Mi viene perfino il dubbio: ma l’ho mai scritta?!
 
Yaoi e Slash sono le mie droghe preferite. Non passa giorno in cui non mi faccia almeno una dose, un sogno perverso, una fantasia mentale ad occhi aperti, a base di Yaoi e Slash…
 
Etero… che è sta roba?!?!?! XD
 
Mentre la parte più yaoi-slash del mio cervello mi guarda orripilata e contraria… beh..
 
Colgo l’occasione per scrivere questa mini OS…
 
 
 
 
È molto personale a livello di emozioni provate.
La pubblico perché mi va’.
E non mene fotte un cazzo di quelli che ne penseranno male, o la vedranno come una costa “stupida” e “cretina”.
Pure quelli che si azzarderanno a considerarla una bimbominchiata.
 
Pensate quello che vi pare.
Quello che pensate di me, tanto, non è me.
 
 
 
Non ha una dedica precisa….
O forse sì?!
 
In effetti…
 
La dedico all’uomo che me l’ha fatta sognare ad occhi aperti.
A te.
 
Perché TI AMO sopra ogni cosa.
Grazie di esistere.
 
Anche se non ti parlerò mai, proprio come dice la protagonista di questa ff…
Anche se non saprai mai che esisto, chi sono o cosa faccio.
 
IO TI AMO.
 
 
Beautiful

 

 
Giornata di studio finita anche oggi all’università.
 
Le scale mobili della metropolitana mi portano verso la banchina dei treni.
 
È l’ora di punta qui, nella capitale.
C’è tanta gente da farti venire un attacco di panico per la claustrofobia.
 
Lentamente, tra una spallata e l’altra, assottigliando il mio corpo abbastanza ingombrante e cicciottoso, mi faccio spazio per passare, e prende posto verso il fondo della banchina.
 
 
Aaaah! Finalmente ci sono riuscita.
 
La metro sarà qui a breve.
1 minuto segna lo schermo luminoso.
 
Ecco il vento che ne annuncia l’avvicinamento…
 
Chiudo gli occhi, e lascio che mi scompigli i capelli.
 
… I miei amati capelli rosso fuoco…
 
Sollevo appena in tempo le palpebre, che i miei occhi incontrano le luci della metro, in procinto di frenare, per far entrare tutto questo fiume di gente di cui faccio parte.
 
Si ferma.
Le porte automatiche si aprono accompagnate da un segnale acustico.
 
Aspetto che scende chi deve scendere, e poi, tra una spallata e l’altra, attenta a non farmi massacrare i piedi, da gente pronta a pestarmeli senza ritegno, prendo posto in piedi, con le spalle poggiate alla cabina dell’autista.
 
Tiro fuori il lettore mp3 dalla tasca interna della felpa: le cuffie le avevo già alle orecchie.
 
Premo play…
 
Goodbye frastuono del treno, delle porte automatiche del treno, delle chiacchiere inutili della gente…
 
Controllo il telefono: almeno sedici messaggi.
Ma non ho voglia di guardarli.
 
Voglio rilassarmi.
 
Prendermi del tempo per me: anche solo per questi venticinque minuti che mi distanziano da casa…
 
Sento il mezzo decelerare.
Siamo in prossimità della prima fermata.
 
Punto una signora che si alza in piedi, per scendere.
 
Scansiono alla velocità della luce se ci siano anziani, bambini o donne gravide.
Il mio cervello mi dà risposta negativa.
Quindi mi appropinquo verso il posto a sedere ormai vuoto, prima che qualcuno me lo fotta.
 
Essendo la fermata principale e di scambio con altre metro, tutta la gente già presente che era in piedi scende, e ne sale altra.
 
Sorrido, sperando che la gente che entrerà ora non puzzi come un branco di animali rotolatisi nel fango e nello sterco: perché in metro, di questo genere di gente, ne capita a volontà…
 
Il mezzo riparte…
 
Mi sistemo meglio lo zaino, posandolo sulle ginocchia, allentando di poco la stretta delle braccia intorno a lui.
 
Portafoglio e documenti vari, plus chiavi di casa, sono nella tasca interna della giacca.
 
Non vedo zingari o ladri tra la gente intorno a me: ma sempre meglio tenere gli occhi aperti.
 
Sistemo il lettore mp3 in riproduzione casuale, e gli setto il blocco del volume.
 
Il telefono continua a vibrarmi in tasca, ricordandomi che i messaggi da leggere stanno aumentando.
Ma continuo ancora a non curarmene…
 
La metro rallenta nuovamente, e come a farlo apposta, sul fading out di una canzone…
 
Sorrido tra me e me: il caso, a volte, gioca davvero dei bei scherzetti…
 
 
 
Scende altra gente, ne sale altra ancora…
 
 
 
E ciò va avanti per altri minuti…
 
Finché ormai, dopo già venti minuti di metro, controllando l’ora sul lettore mp3, mi accorgo che tra 5 minuti, ovvero 3 fermate, sarò a casa…
 
Le gambe mi si stanno addormentando.
 
Eppure, è così poco che sono seduta… appena venti minuti…
 
 
Che sembrano un eternità
 
 
 
Non appena la metro frena nuovamente, mi alzo in piedi, e riprendo posto con le spalle poggiate alla cabina dell’autista…
 
Dietro le lenti dei miei occhiali da vista osservo nuove persone che salgono…
 
 
Dall’uscita alla mia sinistra entrano un paio di signori in giacca e cravatta…
 
Stonano così tanto con i miei abiti: jeans neri, maglia degli Iron Maiden, capelli rosso fuoco, piercing sul naso, sulle orecchie, e zaino con toppe di vari gruppi rock e metal.
 
Ridacchio tra me e me, mentre mi guardano un po’ male: un giorno potrebbero essere miei datori di lavoro… O forse un giorno, gente così lavorerà per me…
 
Nessuno direbbe mai, che dietro il mio aspetto prettamente alternativo… si cela un futuro ingegnere!
Ahahahhahahaha!
Si credono, che perché io non vesta compostamente come loro… sia meno intelligente?!
O Almeno.. così sembra, a leggere i loro sguardi scandalizzati nel fissarmi gli anfibi con le borchie e gli spuntoni.
 
 
Dentro di me, me la rido: cretini… ancora a giudicare la gente dall’aspetto esteriore…
 
 
 
 
 
Ma improvvisamente, tutti i miei pensieri vengono annientati.
 
Cancellati.
 
Ecco, sì, cancellati è esattamente il verbo giusto.
 
Tipo lavagnetta: come se nella mia testa, e sul mio volto, ci fossero state scritte tante parole, a rappresentare i miei pensieri e il mio stato d’animo, ed ora, un cancellino fosse arrivato all’improvviso, ed avesse cancellato tutto.
 
Ma proprio tutto.
 
Non lasciando più nessuna traccia di altro.
 
Oh beh.. ma come ci si può ricordare, anche solo, di come ci si chiama….
Quando…
 
Ti sembra di avere di fronte, a qualche metro di distanza…
 
L’uomo che ami… l’idolo che veneri… il tuo cantante-frontman-artista-chi più ne ha più ne metta preferito?!
 
 
 
Oh beh, anche perché non può essere lui…
 
Oh no… al massimo, mi dico, è un sosia.
 
 
E che sosia, cazzo! È uguale spiccicato a lui…
 
Cioè… meriterebbe davvero un premio per la somiglianza!
 
 
 
Nel mentre, sul finire di una canzone che sto ascoltando, l’uomo in questione, prende il telefono in tasca, e risponde ad una chiamata.
 
- oh, yes?! Oh… I am…! Oh… you?! Ahahahah yes, yes, I’m in the subway… yeh, yeh…-.
 
 
 
My life is brilliant
 
 
… Ehi… un momento… cosa sentono le mie orecchie…?!
 
Quello è inglese…!!!
 
… Credo di avere gli occhi così sgranati, che mi stiano uscendo dalle cavità oculari… finendo per terra, rotolando verso di lui…
 
 
My life is brilliant.
My love is pure.
I saw an angel.
Of that I'm sure.

 
 
 
Mi accorgo che… quello che tiene in mano… è un BB…
 
No, ok… si è messo d’accordo con la sua copia originale! No, perché, ora, anche il telefono è lo stesso!
 
… Anche la voce è la stessa….
 
 
… Per non dire l’inglese americanizzato con cui parla… a cui fatico davvero molto a star dietro per capirlo…
 
 
…. Forse… perché continuo ad ascoltare musica nel mentre?!
 
 
 
You're beautiful.
You're beautiful, it's true.
I saw your face in a crowded place,
And I don't know what to do…

 
 
 
… Infilo la mano nella tasca della felpa, e premo il tasto pause, prima che vada avanti  la nuova canzone…
 
 
Rimango impietrita.
 
Tutto ciò non è reale, mi dico.
 
Sto sognando.
 
Non c’è altra spiegazione…
 
 
 
Lui continua la sua telefonata, mentre con la mano libera gesticola.
 
Poi annuisce, a quel qualcuno con cui sta discutendo…
 
Infine, finisce di gesticolare, infila la mano in tasca, ed abbassa il tono della voce, sorridendo amorevolmente…
 
- Yeh… oh… You always want me to say this.. won’t ya?! Ahahaha… ok…- e la sua voce diventa improvvisamente bassa e molto intima… parecchio intima e confidenziale - I love ya too… See ya soon… When I am there I’ll call ya, Cole… wait for me… It won’t be long…-.
 
Che mi venisse un triplo infarto.
 
Sgrano gli occhi.
 
Mi guardo in giro, come impazzita: nessuno sembra essersi filato lui…
 
… Lui…
 
Lui…. che è lì… di fronte a me…
 
Ma dannazione… siete tutti ciechi?!
 
Avete di fronte JARED LETO, cazzo!!!!!
 
L’uomo più bello e sexy del mondo…. Oh zio banana…. Non è possibile!!
 
I miei occhi si re-impossessano della sua figura…
 
… è intento a leggere il telefono: forse qualche messaggio, qualche email…
 
Delle donne, alla mia destra, sedute, discutono di Amici di Maria dei Filippi, ed altri programmi idioti…
 
Rimango allibita…
 
E poi lui… qui…
Cioè no… lì…!
 
Va beh, l’importante è che mi sono capita…!
 
Ma….
 
Cosa ci fa lui qui?!
 
 
Cioè… Che cazzo ci fa lui lì!!!!!!? Io vorrei proprio saperlo!!!
 
Si è davvero dato appuntamento qui, con… con il suo Cole?!?!?!?!
 
 
 
… forse sentendosi fissato, o forse ha sentito i miei pensieri, si osserva in torno, rimanendo però col braccio e la mano avanti al petto a reggere il BB, interrompendo la lettura…
 
Sul polso non posso non notare, semi coperto dalla camicia di jeans, uno dei suoi tatuaggi…
 
Cazzo….
 
Cazzo, cazzo cazzo!!!
 
È lui!!
È davvero lui!!
 
Si volta alla sua destra, verso tutta la restante lunghezza del treno…
Osserva tutti i passeggeri.
 
Nessuno di loro sembra cagarlo minimamente.
 
 
 
Ci sei rimasto male, eh?! Che non ci sono Echelon assatanate o arrapate a saltarti addosso?!?!?
 
Beh… voltati da questa parte.. e vedrai me…
 
Vedrai un’idiota che ti sta fissando da parecchio, e a cui hai annientato la sanità mentale…
 
Ammesso io l’abbia mai avuta!
 
 
 
Poi si volta verso sinistra.
 
 
 
TADAAAN! Mi vedi ora?! Brutto vecchiominchia?!
Guarda un po’: hai, ora, di fronte a te, una che  sta morendo dentro!
Sai… sono un caso raro: non so quanti infarti io stia avendo ora, con i tuoi occhi puntati addosso, ma… credo che il mio record non si batta!
Sono un caso clinico…. Perso!!
 
 
Io continuo a fissarlo.
 
Ha incrociato il mio sguardo.
 
I nostri occhi si sono sintonizzati…
 
Mi sorride.
 
Mi sento male…
Oddio… oddio, oddio….!!
Oddioooooooooooooooooooooooooooooo!
 
Mi sento male… cazzooooo!
 
Io continuo a fissarlo come un idiota.
 
Probabilmente ho anche il mento caduto a terra, la bocca aperta, e tra poco ci entrerà una mosca o un qualsiasi altro schifosissimo insetto.
 
Lui, non essendo cretino, come invece sto apparendo io in questo momento, mi sorride, e mi fa l’occhiolino.
 
Seeee…. Ciao mondoooo!
 
Prima almeno respiravo, ora neanche questo: prendo aria e la trattengo, neppure stessi per superare un esame di apnea per sub.
 
Dannato stronzo… vuoi uccidermi…!
Vecchiominchia che non sei altro!
 
Non interrompe il nostro scambio di sguardi.
Anzi…
 
Posa il BB nei pantaloni, e si infila le mani in tasca, continuando a fissarmi.
Si rilassa con la schiena contro la porta chiusa dietro di sé, ignorando deliberatamente il cartello che invita a non farlo.
 
Vecchiominchia…! Sei proprio un vecchiominchia…. Razza di cretino!
 
Vorrei dirglielo anche io, che non ci si appoggia lì…
 
Ma… ho scordato come si parla la mia lingua… figuriamoci tentare di azzeccare due parole di inglese di seguito!
 
Io… porta… tu.. no poggiare!
 
Il criceto nel mio cervello, probabilmente, è affogato nella bava…
 
La scimmia urlatrice con i piatti, si chiusa la testa tra essi, rincitrullendosi…
 
 
Risponde la segreteria telefonica del cervello …
Momentaneamente sono morto d’infarto affogato in un lago di bava…
La preghiamo di lasciare un messaggio dopo il segnale acustico..
 
Che poi…
 
Che è un segnale acustico?!?!?
 
 
Continuo a boccheggiare, rilasciando l’aria, ma che risuona all’esterno della bocca come una sorta di gemito strozzato, ingolato.
 
 
Mi sarò mica venuta nelle mutande?!?!?!?
 
Eddai cervello, riprenditi… collabora!!
Non puoi farti battere così… Dagli ormoni impazziti…!
 
Sì… ok… in effetti… altro che ovaie scoppiate, qua….
 
 
Gli uomini al mio fianco, vestiti di abiti eleganti, probabilmente, attirati da questo mio verso poco carino e poco femminile, e ancor meno poco consono alla situazione, mi guardando ancora più schifati di prima, distanziandosi da me, neppure li potessi appestare di qualche malattia…
 
A voi penserò un altro giorno…
Maledetti snob!
 
 
Possibile nessuno capisca…!?
 
In che cazzo di stato sono ridotta?!
 
 
Dannazione Jared… lo so che tu mi guardi… che mi stai continuando a fissare…
 
Ma….
 
Ma io non ho la forza di dirti nulla.
 
Non avrei mai sperato che questo giorno arrivasse…
 
Seppure l’abbia sognato e desiderato così tanto…
 
Ho sognato così tante volte di parlarti, di dirti così tante cose…
 
Così tante…
 
Che ora… non me ne ricordo più…
 
Di che ti dovevo parlare, semmai ti avessi visto?!
 
Ma poi… perché mai parlare?!
 
Quello che ti dovevo dire… era davvero così importante?!
 
Tutto quello che volevo era….
 
Vederti…
 
e…
 
E forse è davvero un pensiero bimbominchioso…ma…
 
 
Zio banana… è tutto così difficile…
Ora che ti ho davanti…
E…
 
Cazzo.. sei tu…
Sei proprio tu…
 
Bellissimo…
 
Sei bellissimo cazzo…
 
E… non so neppure come dirtelo…!
 
 
La metro inizia la sua frenata.
 
Non essendo aggrappata a nulla, sento di perdere equilibrio sulle mie gambe…
 
Ma, come trascinata da una forza più grande di me, faccio qualche passo avanti, per attaccarmi al corrimano…
 
Tu mi sorridi… ancora, ed ancora.. non ha mai smesso…
 
Ti aspetti davvero che ti dica qualcosa?!
 
… Sei bellissimo…
 
Io mi volto a sinistra, vedendo le luci della banchina farsi più vicine…
 
… Cazzo… è la mia fermata questa…
 
No..
 
No…!!
 
No voglio scendere…
 
Non voglio tornare alla stupida realtà!
Voglio continuare a gongolare, sbavare ed essere stordita dalle sensazioni che la tua presenza mi provoca…
 
Sei dannatamente bello, Jared…
 
 
 
Tutto quello che voglio è…
 
Sei tu..
 
Ma tu…
 
 
 
…Ami Cole
 
 
 
 
Mi mordo il labbro inferiore.
 
Mi faccio coraggio.
 
Ancora qualche passo… verso di te.
 
Mi guardi dubbioso, ma non smetti di fissarmi neppure un secondo, mentre io combatto contro la gravità, e la forza d’attrito dei freni, che tendono a farmi andare all’indietro…
 
Non permetterò a nessuno di distanziarmi, ora, da te…
 
Fosse l’ultima cosa che faccio, prima che il mio corpo segua il mio cervello…
 
Ormai in pappa….!
 
 
 
Ora come ora, credo, però, che sarei capace di attraversare un intero fiume contro corrente, pur di avvicinarmi almeno un altro po’ a te…
 
Per capire che sei davvero tu…
 
Che esisti..
 
Sei di carne…
 
Carne ed ossa…
 
 
 
Soprattutto tanto “ossa”,  vista la diete a cui ti sei attenuto ultimamente…
 
Eppure… vorrei solo sfiorarti…
 
Toccarti… per capire che è tutto reale…
 
 
Ma no…
Non sei un sogno…
Io sono davvero qui…
 
 
Sospesa in una dimensione senza tempo…
Perché solo in essa, posso continuare a far coesistere il pensiero di me e te insieme…
In un  modo così bimbominchioso e melenso, da farmi venire il diabete…
 
 
E ci stiamo sorridendo, finalmente… Ti sto sorridendo anche io…
Seppur come un’idiota… senza più un cervello…
 
E non so cosa fare…
Perché…
 
 
-I just want you to know who I am… - sussurro, ricordando le parole di una canzone a me molto cara.
 
Lui sembra colpito da questo sussurro.
 
L’allarme dell’apertura porte ci trapana i timpani, e la metro completa la sua frenata, aprendole…
 
Ed è un attimo…
 
-Now I know you…- Santo Tomo… la sua voce.. dal vivo… così vicina.. alle mie orecchie… a me.
 
- I’m such an idiot…- ammetto.
 
- Naahh… You’re beautiful!- replichi... con un sorriso che stupra vivi tutti i miei ormoni, le mie ovaie già scoppiate, l’ultimo briciolo di sanità mentale rimasto, e l’ultimo pelo di razionalità.
 
Grazie eh!
Ma bravo!
Ti pare il modo di uccidere la gente?!
MA SEI SCEMO?!
MA CI TIENI PROPRIO AD AVERMI SULLA COSCIENZA?!?!
RAZZA DI VECCHIO MINCHIA IDIOTA!!!

BASTARDO!!!
 
Sgranando gli occhi in modo orribile, come colpita in pieno, stringo forte il corrimano con le dita, prima di lasciarlo andare, e decidermi a scendere.
 
Devo farlo…
Devo andarmene…
Non sono destinata a rimanere qui…
Non è me, che deve rimanere al suo fianco… per sempre…
 
Ormai sono di spalle.
 
Ed è un bene: altrimenti non avrei il coraggio di replicare alle sue parole.
Finirei solo per continuare a morire dentro..
 
Ma sul vetro di fronte a me, posso intravedere il suo riflesso: continua a fissarmi la schiena…
Come in aspettativa di qualcosa…
 
Qualcosa di più…
 
Si aspetta forse che mi giri, gli salti addosso, lo stupri vivo, di fronte a tutti, e venga denunciata?!
 
Oh beh…
Sarebbe davvero così semplice, voltarsi, abbracciarlo…
 
Ma non lo farò.
Perché non spetta a me toccarlo, baciarlo, spogliarlo, amarlo, possederlo…
 
E poi, se le mie mani stanno sudando freddo ora…
Credo non sarei proprio in grado di fare altro, se non fissarlo…
Ancora, ed ancora, come una cretina…
 
Il solo pensiero di voltarmi di nuovo, oltretutto,  mi provoca una fatica inimmaginabile…
 
Non posso farcela…
Sto crepando dentro per l’oceano di emozioni che sto provando…
 
Perché…
No, quello che è bellissimo qui, di certo, non sono io…
 
- No… You’re beautiful… and I don’t know what to do… ‘Cause I’ll never be with you…-.
La mia mano lascia andare il corrimano di metallo della metro…
 
Un passo, ancora un altro passo, ed eccomi fuori dal mezzo mentre l’allarme della chiusura porte, mi porta a girarmi di scatto.
 
Devo vederlo! Un’ultima volta!
Prima che non capiti più…
Prima che sia troppo tardi…
 
Prima che il tempo concessomi, di incrociare la sua vita, anche solo per un istante, scompaia per sempre…
Prima che questa possibilità svanisca… si sciolga… come neve al sole…
 
E…
 
Lo vedo.
 
Per un ultima volta…
 
Attraverso le porte che si chiudono.
 
Mi sorride, facendomi spallucce, sembrando dispiaciuto.
Non avendo nulla con cui consolarmi.
 
Ma sono inconsolabile, Jared, lo so.
 
Io non posso averti..
 
E ciò che ho avuto ora, forse, è anche troppo…
Ma… devo accontentarmi, non trovi!?
 
Quanti altri.. potranno dire di aver avuto la stessa occasione… con te?!
 
 
Scuoto la testa…
 
Solo dopo alcuni istanti, mi decido a voltarmi di nuovo, con nessuna intenzione da parte delle mie gambe di portarmi a casa…
 
Ma cosa posso fare?!
Dove altro posso andare?!
 
Per oggi, anzi, è andata anche meglio di quanto credessi…
 
 
 
Prendendo le scale mobili, sorrido tra me e me…
 
Ricordandomi improvvisamente di qualcosa…
 
Di una cosa importante…
 
 
 
 
Di quella cosa importante…
 
 
 
Ecco cosa desideravo, davvero, sopra ogni cosa…
 
 
Condividere un istante con lui, che durasse un’eternità.
 
Fino alla fine dei miei giorni…
 
 
 
Perché io ti amo…
 
So di non poter avere tutto…
Ma almeno, ho avuto il mio tanto bramato meglio…
 
 
 
… Condividere con te un indimenticabile momento, sospeso in un bellissimo attimo d’eternità senza tempo…
Ed è bellissimo.
 
È stato…
 
Bellissimo.
 
 
 
 Fine.
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