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Autore: hola1994    27/02/2013    8 recensioni
Vedendo l'episodio 3 quando Lord Vader viene "ricostruito", che cosa pensa Anakin in quel momento preciso? Me lo sono sempre chiesta. I PERSONAGGI NON SONO MIEI!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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à Sono sul tavolo operatorio. L'acciaio del tavolo è gelido come lo spazio dell'orlo esterno, come il mio cuore da quando sono passato al lato oscuro. Sento un dolore atroce, mentre i droidi mi operano e mi mettono braccia e gambe meccanici. Quelli che avevo, sono stati bruciati dalla spada laser blu di Obi-Wan, colui che amavo come un fratello. Adesso lo odio, odio tutte le persone che mi hanno tolto ciò che amo, odio questa vita di rinunce, di sacrifici e di sofferenze ma soprattutto, odio me stesso.
Ho ucciso la donna che amavo col cuore e l'anima, la mia Padmè. Cerco di reprimere il male pensando a lei. Il suo pensiero placa ogni mio conflitto interiore. Il suo profumo dolce, i suoi capelli marroni che le cadevano sulle spalle formando morbidi boccoli, i suoi occhi scuri che brillavano. Ancora la rivedo camminare silenziosa per la nostra casa mentre si accarezza il pancione... Penso a lei, che aveva in grembo i nostri figli, e mi rendo conto della ricchezza che avevo e che ho sperperato per un capriccio. Mi sento più idiota che mai, mi sento vuoto, mi sento perso. Non avrei mai dovuto chiederle di governare la galassia insieme a me, sapevo che lei non avrebbe mai fatto una cosa simile. Adesso saremmo felici, io non sarei su questo tavolo a farmi trasformare in un cyborg e lei non sarebbe in fin di vita.
Ho rinunciato ai miei valori, al mio ruolo di Jedi per essere un Sith e per poterla salvare dall'oblio, ma è stato inutile. Non l'ho salvata dai miei incubi, perché io, accecato dall'ira, l'ho uccisa. Solo adesso realizzo che il mostro più grande che potessi temere era dentro di me. Il mio incubo peggiore è sempre stato l'altra parte di me, quella oscura e tetra, quella che ha ucciso Padmè.
Ancora ricordo le ultime parole di Obi-Wan, prima che il mio corpo diventasse carne bruciata:"Eri mio fratello, Anakin! Ti volevo bene!".
Mi voleva così bene che ha deciso di lasciarmi lì a bruciare senza alcuna pietà. La sabbia in riva al fiume di lava era nera come la pece, e il mio corpo era diventato dello stesso colore, dopo che le fiamme lo hanno divorato. E io me ne stavo lì, da solo, senza alcun aiuto, soffrendo e tentando di risalire la riva con l'unico braccio che mi era rimasto. In quegli istanti, i ricordi nella mia mente erano fulminei: molti ancora li vedevo nitidi, altri invece erano offuscati. Ricordi felici, tristi, malinconici. Tra i tanti ricordi, c'era quello del mio matrimonio segreto con Padmè. Lo ricordo ancora adesso. Le avevo regalato l'unica cosa che possedevo: la mia treccia da padawan. Me l'hanno tagliata quando Obi-Wan decise di promuovermi e di farmi diventare cavaliere Jedi. Era stata parte di me per tantissimi anni e dato che Padmè, dal momento che aveva detto 'si', era entrata a far parte della mia vita, ci tenevo che fosse lei a conservarla.
Quel giorno era diventata Padmè Naberrie Amidala Skywalker in gran segreto ed era la sposa più bella che si fosse mai vista. Era raggiante nel suo vestito di pizzo bianco. Sorrideva ed era felice e anche io lo ero. La prima volta che la vidi ero un bambino e abitavo ancora su Tatooine con mia madre. Era entrata nel negozio di Watto e mi aveva sorriso. Me ne innamorai all'istante e decisi che avrei sposato quella ragazza dal sorriso meraviglioso, un giorno. Poi le nostre vite presero strade diverse io diventai un apprendista Jedi e accettai di non sposarmi mai, mentre lei dopo essere stata regina di Naboo, divenne una senatrice giusta e clemente.
Ci innamorammo l'uno dell'altra, ma entrambi sapevamo che non potevamo stare insieme e quindi abbiamo tentato inutilmente di rinnegare i nostri sentimenti. Lei era l'unica speranza che avevo e significava tutto per me, specialmente ora che mi ritrovo bloccato su questo tavolo a sentire dolori atroci e a pentirmi degli sbagli che ho fatto. Preferirei morire dopo l'operazione o anche adesso. Non farebbe differenza: ho perso tutto ciò che amavo e che mi faceva sentire vivo. Anche se il mio cuore ancora batte e il sangue pulsa nelle mie vene, io sono morto dentro.
Continuo a pensare a ciò che mi aveva detto il mio ex-maestro. Diceva che io l'avevo già persa, da quando avevo deciso di unirmi a Palpatine.
Il mio legame con il cancelliere è cosi forte che non riuscirei a romperlo neanche se volessi. Sono legato a lui da una catena che non posso infrangere... ne voglio. Ingannerei solo me stesso se dicessi che voglio staccarmi da lui, sarebbe una delle menzogne più grandi della mia esistenza.
Dopo la mia conversione, tutte le persone che conoscevo mi fecero notare il mio cambiamento. Ma ero così orgoglioso del potere che avevo ottenuto grazie al cancelliere, che le loro parole mi sembrarono da subito insignificanti come una nuvola di fumo che dopo poco svanisce nell'aria e per questo decisi di farmele scivolare addosso.
"Obi-Wan aveva ragione! Sei cambiato!"
Se le parole degli altri mi lasciavano indifferente, quelle pronunciate da Padmè, invece, bruciavano come la lava incandescente di Mustafar. La mia ira nei suoi confronti, quando me le disse, mi parve l'unica acqua abbastanza fredda da poterle spegnere. Bruciavano cosi tanto che ne porto i segni anche adesso, d'altronde è a causa di quel fuoco che ora sono su questo gelido tavolo di metallo a farmi operare solo per salvare ciò che resta della mia vita maledetta.
Il dolore atroce che provo istante dopo istante, mi riporta alla realtà. Spero che i miei figli non sapranno mai ne di me, ne della loro madre. Troveranno solo dolore se mi staranno accanto e l'ultima cosa che voglio è far soffrire anche loro. Chissà come sarà mio figlio. Sarà biondo e con gli occhi chiari come lo ero io? E chissà che aspetto avrà mia figlia. Potrebbe aver preso tutto da sua madre, i capelli, gli occhi e forse anche il carattere buono e gentile ma coraggioso al tempo stesso. Saranno dei bellissimi bambini, questo è certo. Un giorno saranno anche potenti. E spero di non dover mai godere della loro bellezza ne di provare l'amore paterno che avrei tanto voluto provare.
"La forza si fa oscura, Anakin." Le parole di Obi-Wan rieccheggiano nella mia mente. Aveva ragione, avrei dovuto dargli retta sin da subito. Se c'è una cosa che non dimenticherò mai sono sicuramente i suoi insegnamenti e la sua saggezza, nonostante il lato oscuro abbia annullato la mia identità e mi abbia trascinato con sè.
Non riesco a vedere più bene con i miei occhi, ne riesco a sentire, ma riesco a intravedere una cosa scura che, ora, si sta posando sul mio viso. E' una maschera che mi permette di respirare, sentire e vedere ancora. E' la mia salvezza, è il simbolo del mio odio, della mia vendetta, della mia disperazione. E' il simbolo della mia rinascita. L'oscurità è generosa e paziente ed io mi rialzerò; con lei, ancora una volta.
   
 
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