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Autore: LostHope    28/02/2013    0 recensioni
Crossover tra Blue Exorcist e KH, ma solo con l'organizzazione XII, perché sono abbastanza folli da essere mischiati con demoni ed esorcisti *_*
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Persone che spariscono.
Strani varchi appaiono per le strade dell’Accademia della Vera Croce.
I nostri Esquire partiranno alla ricerca degli scomparsi, lanciandosi in una nuova avventura.
Ma troveranno quello che cercano ?
In un altro universo, un esperimento fallisce.
I Corridoi Oscuri sono fuori controllo.
L’ Organizzazione perde i suoi membri per i mondi Disney.
Riusciranno a trovare i Soul Phase e tornare al loro castello ?
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: KH 358/2 Days
Capitoli:
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“Tutto bene ? Ti sei fatta male ?”
Shiemi si riprese e si alzò sugli avambracci.
La figura in nero si avvicinò e si accovacciò davanti a lei, veloce.
“M-Mi fa male una gamba…”
“Fa vedere.”
La ragazza in kimono alzò la gamba sinistra, trattenendo un gemito.
Con mano delicata, la figura tastò la gamba e scosse la testa, mormorando un “Hai la caviglia gonfia, devi aver preso una storta nella caduta … andrai poco lontano, con una gamba del genere !”
“E adesso come faccio ?! Devo trovare gli altri !”
Gli scappò da piangere.
Aveva perso Rin, Yuki e gli altri ed ora questo.
Forse era veramente inutile …
La figura rimase sorpresa al pianto della ragazza e, incerto, le accarezzò la testa.
“Su, su, non fa nulla … li ritroverai i tuoi amici !”
La ragazza continuò a piangere, finché una voce allegra canticchiò “I tuoi amici non sono qui, né lì, né su, né giù !”
Alzò gli occhi gonfi e vide un gatto a strisce rosa e viola sorriderle da sopra la testa.
L’uomo con il capotto si alzò, terrorizzato “ANCORA TU, MALEDETTO GATTO !”
“N-Non sono qui ?”
“Già, già, come le ombre, ma loro non sono né qua né là, ma torneranno più numerose !”
Il gatto sorrideva in modo inquietante, ma Shiemi non era spaventata.
“Stai scherzando, vero ?!” la figura con il capotto cercò di afferrare il gatto, ma lui era già su un albero, sempre sorridendo.
“Andate, sentono il vostro odore … e hanno fame !”
“Maledetto gattaccio …” l’uomo prese sulle spalle la ragazza e osservò il gatto “Uno di questi giorni, ti acchiappo e ti faccio vedere i sorci verdi …”
Il gatto, lentamente, sparì, lasciando solo il suo sorriso bianco.
“D-Dov’è andato ?”
“Non lo so, ma so dove andremo noi !”
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“Qui è dove mi sono svegliata …”
“Già, la casa del Cappellaio Matto, è da un po’ che lui e il suo amichetto sono spariti. Ora ci riposiamo, ma tra un po’ noi si riparte !”
“M-Ma, devo venire anch’io ?”
“Se dico la parola noi, ci sarà un motivo !”
“Ma … i miei amici …”
Stava per rimettersi a piangere.
Non sono abituato a tutti questi sentimentalismi.
“Hai sentito la zebra a forma di gatto, i tuoi amici non sono qui.”
“E dove sono ?”
“Ci sono migliaia di mondi, qua fuori. Di sicuro sono vivi e ti straranno cercando !”
“Allora devo muovermi a-anch’io …”
La bionda si alzò dalla poltrona, ma inciampò e si portò le mani alla caviglia, dolorante.
“Mi sa che andrai poco lontano” l’uomo rise e prese lo zainetto che la giovane aveva sulle spalle, mettendoci le mani dentro. Trovò delle bende.
Si mise a bendare la caviglia della ragazza, che aveva il volto contratto.
Aveva un’espressione … ridicola.
Si trattenne dal ridere e tossì un “Che stai facendo ?”
“Cerco di non piangere, devo smetterla di comportarmi così !”
“Si, ma così sei ridicola … ecco fatto.”
La ragazza fissò la fasciatura e sorrise “Grazie !”
Cercò di alzarsi e fare qualche passo, ma ricadde a terra.
“Testarda, eh ? Ricordi molto una persona che conosco.” rise di nuovo l’uomo, aiutandola ad alzarsi “Invece di fare amicizia con il terreno, riposati un po’. Dobbiamo cambiare posto …”
La fece sedere su una delle poltrone e cercò una teiera che avesse del tè dentro.
La trovò e ne versò qualche goccia in due tazze, porgendone una alla bionda.
“S-Se devo venire con t-te … devi rispettare una condizione !”
“Sarebbe ?”
“Togliti il cappuccio … non posso fidarmi di qualcuno … che mi tiene nascosto volto e nome !”
L’uomo  prese un sorso di tè e rimase in silenzio.
Poi, si scoprì il volto e rilasciò dei petali rosa.
Volto dai lineamenti perfetti, occhi azzurri e capelli mossi, rosa.
Non si sorprese, davanti allo sguardo sbigottito della ragazza.
“Sono Marluxia, molto piacere. Sta attenta, il mio tè era con la maionese … ed era bollente.”
“O-Ok … io sono, Shiemi … comunque …” la ragazza prese un sorsino di tè e si pentì.
Al sapore di formaggio e bollente.
Gli sembrava di aver appena bevuto l’inferno liquido.
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Un appartamento semivuoto, con un divano, un televisore pieno di polvere, dei vestiti e un cappotto nero gettati per terra alla rinfusa. Un piccolo bagno e una camera da letto ammuffita.
Sembrava un appartamento tranquillo, normale.
Finché il suo proprietario non aprì la porta con un calcio, non potendo prendere le chiavi dalla tasca posteriore dei suoi jeans logori.
La porta piombò sul pavimento, alzando della polvere, segno che le pulizie erano state rimandate una ventina di volte.
Il proprietario superò la porta, tranquillo, e fece distendere la ragazza che aveva tra le braccia.
Non era sorpreso, se aveva attratto l’attenzione di quei ragazzini: indossava solo la parte superiore di un bikini e degli shorts,  con un tatuaggio che le copriva la pancia bianca e finiva tra le tette.
Sbuffò e andò a rimettere a posto la porta, con un colpo secco.
Con la coda nell’occhio, si diede uno sguardo veloce allo specchio.
Capelli rossi appuntiti come le spine di un riccio, occhi verdi da gatto e due lacrime tatuate sotto gli occhi.
… Perché mi hanno dato del vecchio ?!
Va bene, indossava una camicia a quadri e dei jeans larghi, aveva le occhiaie e mal di schiena perché dormiva sul divano da giorni, ma dargli del vecchio era veramente offensivo.
“Ed ora, vediamo di svegliare la bella addormentata !”
Si avvicinò alla ragazza, in ginocchioni, e cominciò a scuoterla delicatamente per una spalla.
Poi, meno delicatamente.
Dieci minuti dopo, le tirava i pizzicotti ai fianchi.
Nulla, dormiva ancora come un sasso.
Le tocco la fronte e sbuffò.
Era calda, doveva avere un po’ di febbre.
Fece a gran passi il soggiorno ed entrò nel mini bagno, prendendo una bacinella.
La riempì d’acqua gelida e cercò uno straccio pulito.
Per fortuna aveva ancora quell’appartamento.
Prima di Xion e Roxas, Axel usciva spesso e, non volendo tornare al castello e prendersi una strigliata da Saix, passava la serata in quel loculo a smaltire la sbornia o con qualche ragazza.
Trovato tutto, si sedette vicino alla rossa e bagnò una pezza bianca, alzandosi sopra di lei per mettergliela sulla fronte.
Non si accorse che la ragazza aveva aperto gli occhi.
Se ne accorse quando uno dei suoi stivali si ficcò nel suo stomaco e lo spinse via, facendogli sbattere la testa contro il muro.
La botta bruciava e lo stomaco pure, Axel imprecò e si ritrovò la ragazza davanti, incazzata nera.
“VOLEVI DIVERTIERTI CON UNA RAGAZZA INDIFESA, EH ? MANIACO PERVERSO”
“Ma che c… ma di che stai parlando ?! Uno ti salva e riceve un calcio in pancia … indifesa non sei di sicuro !!”
Lo stivale della ragazza premette la spalla di Axel contro il muro e il suo sguardo viola lo fulminava, disgustato.
“Non mi faccio battere da un maniaco come te …”
Poi, cominciò a barcollare, con il volto rosso.
Cadde seduta e si portò una mano alla fronte.
“Il … il mio zaino …”
“Di cosa parli ?”
Si alzò barcollando e si diresse verso la porta, lasciando che Axel si alzasse e, veloce, l’afferrò per un polso.
“Ma dove vuoi andare, conciata così ?!”
Un secondo calcio, stavolta alla testa. Axel riuscì a scansarlo e il tacco gli graffiò solo la tempia.
“Ecco il tuo ‘ringraziamento’ !”
La rossa uscì e sbatté la porta, lasciando il ragazzo con un paio di lividi e un graffio alla porta.
“ … MA TU GUARDA QUESTA !” sbraitò poi, sedendosi sul divano e cercando il telecomando “Uno cerca di aiutare e poi si ritrova pestato ed etichettato come vecchio !”.
Trovò, invece, un foulard nero con i teschi rossi.
Lo tenne in mano per qualche secondo.
… In quelle condizioni, non credo che riuscirò a recuperarla se sviene di nuovo per strada …
A quel pensiero, il ragazzo dai capelli rossi scosse la testa e si rimise a cercare il telecomando.
Quella ragazza poteva benissimo andare al diavolo, per lui.
E allora perché, appena il suo sguardo si posò di nuovo sul foulard, una strana sensazione lo pervase.
“ … Vuoi vedere che …”
Afferrò il cappotto per terra e prese i fogli del vecchio Vexen.
Li lesse due volte, per vedere di aver letto bene.
Poi, sogghignò.
Se fossi una tettona idiota di un altro universo, dove andrei a nascondermi?
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 Shura riuscì a tornare al Ring Di Sabbia, il posto dove si era addormentata.
Trovò lo zaino dove lo aveva lasciato e cercò le aspirine di Paurosetto.
Ne ingoiò due, senza bere neanche un goccio d’acqua, e respirò, profondamente.
Forse quel ragazzo l’aveva solo salvata, senza altri fini, ma era sempre meglio non fidarsi.
Si sedette su una panchina e osservò il luogo dove si trovava.
Si avvicinava il tramonto e tutto era avvolto da una luce calda.
Non si sta così male, dopotutto.
Sentì dei passi e si mise di nuovo all’erta.
Ma apparve solo una ragazzina dai capelli bruni e dagli occhi verdi, con il volto contratto dalla preoccupazione.
Guardava da tutte le parti, come se fosse alla ricerca di qualcosa.
“S-Scusi …” cinguettò, arrossendo “Ha per caso visto uno zaino qui ?”
Shura alzò un sopracciglio e mostrò il suo zainetto.
“Ah, allora è suo ! L’avevo trovato e pensavo lo avesse perso qualcuno della mia scuola, ma non è così, meglio …” sorrise e si sedette accanto alla rossa “Tu chi sei ? Non ti ho mai vista qui in giro …”
“Shura, piacere.”
“Olette … senti, per caso in quello zaino …” la ragazza arrossì “hai ago e filo ?”
Shura fissò la ragazza, poi cercò nello zaino e porse un ago e del filo rosso.
Se lo portava sempre appresso, tante volte il bikini si rovinasse.
“Oh, grazie mille !”
“Prego, se ti serve una fotocopiatrice …”
“Ah no … è che devo finire un regalo …” Olette rise e tirò fuori un sacchetto arancione, cominciando a cucire.
“Senti … come si chiama questo posto ?”
“La città, intendi ? Siamo a Crepuscoli …”
“Mmm … capisco … per caso, conosci un certo Rai ?”
Era l’unico nome che si ricordava. Aveva ancora il cervello che navigava nella nebbia.
“Intendi Rai della banda di Seifer ?” la ragazza si era punta e si ciucciava il dito, pensierosa “Certo, creano problemi in continuazione … Perché ? Cosa ti hanno fatto ?”
“Niente, per fortuna, ma ho voglia di vendicarmi !”
“La violenza non serve a nulla !”
Shura sbuffò e fece il broncio, contrariata “Cos’è, vuoi fare la grande con una tua sempai ?”
“Hehehe, sì …”
“E un gruppo di ragazzini strani ? Due ragazzine ? Un marmocchio pieno di nei ?”
“Mmmm no, mi dispiace, nulla di nuovo ! Sono tuoi amici ?”
“Uff … grazie lo stesso, vedrò di risolvere la cosa da sola …”
La ragazza sorrise e continuò a cucire, quando il rumore delle campane riempì l’aria.
“Cavolo, sono in ritardo !” Olette scattò in piedi e le porse l’ago e il filo, ringraziandola con un sorriso“Grazie, Shura ! Ora devo andare, i miei amici mi aspettano. Si rimetta, eh !”
La ragazza scappò veloce, come una lepre, e la rossa rimase con il filo in mano, esterrefatta.
Ho una faccia così distrutta ?
“Sì, in effetti hai una faccia spaventosa.”
La ragazza si girò e sbuffò, spazientita.
Il tipo di prima, quello con i capelli rossi, era dietro di lei e la fissava, cordiale.
“Che c’è, vuoi un altro calcio ?”
Il ragazzo roteò gli occhi e tirò fuori un foulard da una delle tasche dei jeans, stanco.
“Questo lo hai lasciato nel mio appartamento.”
“Potevi anche dargli fuoco, ora che l’hai toccato tu …”
“Non tentarmi ….”
Glielo porse e rimase qualche secondo, poi si voltò, annoiato. “Forza, andiamo.”
“Andare dove, con te ?!”
“Dobbiamo discutere un paio di cose io e te, cose serie. Memorizzalo, per favore.”
Shura si mise accanto a lui e lo fissò, incuriosita.
“Sei uno strano, tu.”
“… eh ?”
“Di solito, quando un ragazzo mi vede sbava come una lumaca. Tu, invece, non fai una grinza …”
“Una che conosco è uguale e spiccicata a te. E poi, le tette non nascondono la bastarda che tira calci alla gente che c’è in t …”
Gli arrivò un pugno tra le costole.
Il rosso si piegò e cercò di respirare, mentre Shura gli fece la linguaccia. “Dovrai farti perdonare, dopo avermi detto una cosa del genere !”
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“Cos’è, petardo?”
Axel alzò un sopracciglio.
“A te che sembra ?”
La ragazza prese il gelato che gli offriva e rimase delusa “Mi aspettavo una birra …”
“Non ho abbastanza soldi per quella” tirò un morso al suo “Ed è una vita che non lo mangio, quindi vedi di fartelo piacere, Shura.”
La rossa ne prese un gran morso e rimase di sasso.
“Che c’è ?”
“Salato …. Ma dolce … come hai detto che si chiama ‘sta roba ?”
“Gelato al sale marino …”
Shura lo divorò e si lecco le labbra, soddisfatta.
“Ed ora ?”
Seduta sul cornicione della stazione,Shura si mise ad osservare il campanile ed Axel, con il bastoncino in bocca, la guardò pensieroso “Te l’ho detto, adesso dobbiamo trovare un Soul Phase, ho dei fogli di un mio superiore. Adesso andiamo e li studiamo per bene …”
“E secondo te, mi fido a venire a casa di uno che ha tentato di scoparmi ?”
“Che bastarda … ti ho detto che volevo solo aiutarti !”
“Mmm … forse, se mi compri un altro gelato, potrei tralasciare il fatto che sei un maniaco ed aiutarti …”
“Carina.”
“Parla il vecchietto solo e senza amici.”
“Ma cos’è ‘sta storia del vecchio ?! E poi, io gli amici ce li ho, befana. Sarai tu quella che non ce li ha, con il caratterino che ti ritrovi !”
“Molto bene Axel, ti sei appena comprato un biglietto per un volo di sola andata giù per questo cornicione !”
Più parlo con lei, più mi sembra di avere accanto la copia in rosso di Larxene … grazie a dio, appena trovo il Soul Phase, la mollo al suo destino e festa finita.
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“Che vuol dire che lasciate Marluxia al suo destino ?”
Saix si era portato una mano alla fronte e aveva cercato di rimanere calmo, ma non si trattene dal ringhiare.
“Numero XII, è inutile. Abbiamo deciso di non mandare più membri per i Corridoi Oscuri. Quindi, aspetteremo.”
“Aspettare, aspettare, aspettare ! Non me ne frega un cazzo, adesso io vado e …”
“E cosa, ti perderai per un mondo come gli altri ? Molto furbo. Perché non ti trovi qualcosa da fare, invece di creare fastidio.”
La bionda con gli occhi di giada aveva fulminato con gli occhi quel bastardo, ma rimase zitta.
Non gli piaceva rimanere con le mani in mano, quando il suo unico alleato in quel castello era disperso.
Non ho intenzione di ricominciare il piano di conquista da capo, cazzo !
Ma era solo un insignificante numero dodici, così era rimasta zitta e buona, finche Saix non gli aveva detto di andare, a piedi, al centro della Città che non esiste: un intruso era arrivato in pieno centro utilizzando un trasporto anomalo.
Pure a piedi ?! Spero che sia un Heartless potente o un nemico in grado di calmare la mia furia !
E cosa aveva trovato ? Una ragazzina con i codini e le sopracciglia troppe corte, che bighellonava per la città vestita da studentessa.
Lanciò uno dei suoi coltelli, che sfiorò di poco il volto della ragazzina e la fece voltare, ridendo.
“I bambini dovrebbero stare a casa, a farsi allattare dalla mammina, mica a girare in posti del genere.”
La ragazza era veloce, tirò fuori un foglietto e recitò delle parole “Inari, dea delle messi, ti invoco con rispetto.”
“Ma cosa fai, preghi ?” Larxene rise sguaiata e lanciò altri tre coltelli.
“Tu che hai il potere di esaudire ogni preghiera !”
I suoi coltelli vennero bloccati da qualcosa di invisibile.
Che diavolo …?!
“Che nemico aggressivo !”
“AGGRESSIVI TRE COLTELLINI ?” la bionda sentì la rabbia crescere “Non hai visto nulla, allora !”
Veloce, scese giù dal palazzo e in tre passi era davanti alla moretta, e le tirò un pugno.
Ma la sua avversaria, veloce, lo scansò e si buttò a terra.
“ATTACCATE !”
Qualcosa la morse e la bionda vide due volpi biche, una di loro che le mordeva una gamba.
Larxene la calciò via e lanciò altri coltelli, stavolta decorati con alcune scariche elettriche.
Anche se li scansava, la ragazzina si trovò circondata da uno dei trucchetti preferiti della Ninfa Selvaggia: un cerchio elettrico che ,dovunque andava, le rilasciava una bella scarica nelle ossa.
Friggiamo la pollastra !
E le volpi non erano più fortunate della loro padrona: non riuscivano a bloccare la donna, che li scansava, veloce come una saetta.
Riuscì ad avvicinarsi alla ragazza e stavolta, il suo pugno andò a segno, facendola piegare in due.
Prima che potesse di nuovo colpirla con una gomitata dall’alto, una delle volpi le azzannò un braccio.
Mentre la bionda era occupata a staccarsi la bestia di dosso, la moretta riuscì ad uscire dal cerchio e a scappare per i vicoli.
“Inutile fuggire.” Larxene lanciò la volpe contro un muro, furiosa “Appena ti prendo, ti riduco in carbone !”
La inseguì per quella città fatta di luci al neon e buio. Veloce la puttanella.
Alla fine, riuscì a bloccarla in un vicolo cieco.
“Ehilà, le tue volpi ti hanno abbandonato ?”
“Non sono affari tuoi.”
I coltelli della Ninfa Selvaggia si riempirono di elettricità e si preparò a lanciarli, quando sentì la ragazza borbottare qualcosa.
“… prepara otto sorsi di sakè sacro, con il suono dolce del palmo delle tue mani …”
“Che c’è ? Da te è così che si chiede pietà ?”
“Dea, io ti invoco, donami il sakè sacro del cielo !”
Uno strano rumore sopra le loro teste e Larxene si ritrovò bagnata fradicia.
Una delle volpi era sopra di loro e aveva versato qualcosa di liquido e dolciastro da una scodella.
“Che diavolo …!”
La sua elettricità …
Non riesco ad usare l'elettricità ! DIAVOLO !
"ADESSO !"
La volpe che aveva colpito prima riapparve con una corda in bocca.
la legò come un slame bagnato.
La ragazza si avvicinò, timorosa “Perché diavolo mi hai attaccato ?!”
“A-Affari miei !”
“Ohi, perché sei così scontrosa ?! Ti riesce fare una discussione normale ?!”
“Con u-una che m-mi ha fatto un b-bagno con il sakè ? MAI !”
Cerco di strisciare lontano.
E poi … scoppiò a piangere.
“Ma perché …. Mi va tutto storto, prima Marluxia, poi questo ...”
La ragazzina si avvicina, sorpresa. “Scusa … evidentemente siamo nella stessa situazione …”
Aiutò la bionda ad alzarsi e sorrise “Sai, sei forte, non puoi piagnucolare così !”
“Già” la ragazza si avvicinò a lei, naso a naso, facendola arrossire. “E te sei stupida quanto sembra !”
In pochi secondi aprì un Corridoio Oscuro e la calciò dentro.
Sparì in pochi secondi.
Le volpi la inseguirono, terrorizzate dal perdere la loro padrona.
“HAHAHAHAHA” si asciugò le lacrime di coccodrillo e rise sguaiata “CHE IMBECILLE ! E adesso, torniamo al castello …”
Cercò di fare due passi, ma si sentì tirare.
Faceva forza, eppure veniva trascinata.
Le vennero i sudori freddi, quando si girò e vide il Corridoio, ancora aperto, con la corda di fuori.
Doveva aver afferrato il lembo della corda … e ora la trascinava.
Oh merda…
Continuò a far forza, per liberarsi.
Poi si arrese.
“… ‘Fanculo !”
E si lascio trascinare ed inghiottire, mandando a quel paese Saix.
---
“La numero XII …”
“Cosa, Saix ?”
“Lord Xemnas … abbiamo perso anche lei …”
“…”
“…”
“… Non so se dispiacermi o fare i salti di gioia …”
---
Izumo aveva visto una volta due gatti che litigavano.
Furiosi, cattivi ed agguerriti.
In quel momento, sentiva così bene la loro adrenalina.
Mentre tirava i ciuffi di quella stronza e le graffiava le faccia.
Di sicuro Shima farebbe qualche battutina su tutto questo.
Ma dove siamo ?
Sento …. Come se la terra fosse fatta di carta !

Rotolarono, tirandosi calci e pugni.
Poi, si diede un’occhiata attorno: una terra bianca, cartacea, piena di scritte e figure.
Siamo … in un libro ? Pensò l’esquire, mentre mordeva una delle mani guantate della bionda.
Stavano rotolando verso l’immagine di un grande albero.
“F-Ferma !” Izumo l’allontanò, preoccupata “Hai visto dove siamo ?!”
La bionda si guardò in torno, stupita.
Erano in un libro pieno di immagini.
“Merda !”
La donna si guardò attorno, massaggiandosi la guancia rossa e gonfia, ed avvicinandosi alla figura dell’albero “Non ci posso credere … non pensavo esistesse una cosa del g…”
Non fece in tempo a continuare, che Izumo le tirò un calcio nel sedere e la fece risucchiare nell’immagine.
Non aveva resisto.
Ridacchiò e lesse la didascalia sotto l’immagine “Un grande albero pieno di miele …”
Sorrise, si tappò il naso e si tuffò a bomba.
È questo che vuol dire immergersi nella lettura ? … Figo …


BENEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ! Eccoci qui, con un altro capitolo XD ! Finalmente la sempai ha corretto, grazie a Dio ! Molto bene, spero vi sia piaciuto, che commentiate e datemi qualche consiglio ! Accetto tutto molto volentieri !
Un bacio a tutti !
  
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