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Autore: Daymy91    18/09/2007    2 recensioni
Come tutti sappiamo... House è sempre stato un rompiscatole... e non solo in senso figurato! Infatti, per l'ennesima volta romperà le "scatole" a Lisa... che però troverà finalmente il modo di vendicarsi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Meravigliosa Follia

Ed eccovi anche il sesto cap!^^

E finalmente è giunta l’ora di dare inizio alla ‘serata’… un piccolo consiglio: Ho immaginato questa conferenza prendendo spunto dalla puntata “Un candidato a rischio”. Ecco.. immaginatevi la sala allestita più o meno come quella di questa puntata.

Spero che anche questa volta il capitolo sarà di vostro gradimento!... e prometto di impegnarmi ancor di più per il prossimo che probabilmente sarà l’ultimo.

In conclusione non mi resta che ringraziarvi all’infinito per le bellissime recensioni che continuano a darmi la forza per continuare e che spero vogliate concedermele anche questa volta.

Buona lettura  

 

Miky91

 

Meravigliosa Follia

Capitolo VI: Frammenti.

 

Un grande silenzio dominava ora quella stanza ed il sole aveva lasciato definitivamente il cielo per far spazio al più completo buio. Persino la gente che fino a pochi attimi prima si trovava nel corridoio era sparita,attratta magari dal proprio da fare.

Eppure,per quanto fosse stato evidente quel silenzio, i due medici non si accorsero di nulla.

 

Chiusi dentro quella stanza da parecchi minuti ormai; minuti sembrati a loro stessi secondi.

Lisa era appoggiata alla porta,con una mano sul collo del diagnosta, mentre con l’altra stringeva ancora il regalo che le era stato fatto pochi minuti prima.

House era in piedi dinnanzi a lei,accarezzandole il viso mentre le sue labbra continuavano a giocare con quelle della dottoressa.

Entrambi avrebbero voluto fermarsi e chiedere all’altro ‘perché? Che diamine ci sta prendendo?.. perchè?!’… ma per entrambi quelle domande svanivano nel medesimo modo in cui erano nate: all’improvviso.

 

House si staccò delicatamente dalle sue labbra,come se si fosse reso conto improvvisamente di ciò che aveva fatto. Di ciò che aveva scatenato.

Rimase immobile mentre Cuddy,comprendendo la sua esitazione, fece scivolare via la mano dal suo collo senza risparmiarsi un sospiro.

Del resto… lui era House.

 

“Cuddy..” Bisbigliò House,cingendole i fianchi e guardandola dritta in volto,per quanto inutile poteva essere vista l’oscurità.

 

“… si?”

Quella piccola parola però,uscì tremolante. Come se Cuddy avesse avuto una certa paura di ciò che House avrebbe detto.

forse è meglio che la finiamo qui;

… Che stiamo facendo?!

O forse si sarebbe solo limitato a prenderla in giro. In tutti e tre i casi,avrebbe rovinato tutto.

 

 “Credi che qualcuno ci abbia drogato il bicchiere?” Chiese ironico.

 

Cuddy sorrise apertamente,mentre con uno scatto poggiò le mani sulle sue spalle dandogli un piccolo strattone. Come se con quella frase House fosse riuscito a dissolvere tutto quell’imbarazzo. “Riesci sempre ad avere la battuta pronta,eh!?”

 

Anche lui accennò ad un sorriso.

 

Cuddy non attese oltre e chinò la testa sulle sue spalle. “Come siamo arrivati fino a questo punto?” Sospirò. Poi alzò nuovamente il capo. “Escludendo la droga,ovviamente.”

 

Il diagnosta inarcò un sopracciglio. “Parla per te.”

 

“ok,ok…basta.” Adesso il tono della dottoressa divenne improvvisamente serio,mentre anche quel ultimo e piccolo contato venne interrotto bruscamente. “Mettiamola cosi: siamo stanchi,stressati,.. e l’improvvisa comparsa di Vogler ci ha letteralmente distrutto in senso psicologico..”

 

“Concordo pienamente.” Annuì lui.

 

“..quindi. hem.. consideriamolo un.. uno sfogo.” Concluse imbarazzata,lasciando cadere pesantemente le braccia lungo i fianchi.

 

“Certo,sembra quasi che stai parlando di una peste bubbonica.” La schernì lui. “Ti ringrazio per la tua stima.”

 

“oh,Piantala.”

 

Ok,questo piccolo scambio di battute era riuscito un po’ a sciogliere il ghiaccio. Ma ora era tornato il gelo.

La stanza buia fu nuovamente coperta da un forte silenzio ed entrambi rimasero immobili. L’uno davanti all’altro.

 

Lisa si mise a giocherellare nervosamente con la collanina.

Certo.. erano stressati e ogni tanto qualcosa del genere serve. Insomma, era stato proprio un bel bacio.. in tutti i sensi!

Non era stato niente di male e,cosa più importante, non avrebbe causato nessuna conseguenza.

Quindi,in generale, era stato.. bello.

 

House sospirò. “Capisco che stare qui imbambolati sia molto eccitante,ma..” Si bloccò un attimo,dando qualche colpetto al suolo con il bastone ed avvicinandosi nuovamente alla dottoressa.

Cuddy deglutì nervosamente. Che stava facendo adesso!?

Improvvisamente sentì un rumore alle sue spalle: House aveva allungato la mano dietro di lei,aprendo la porta.

 

 “Sarà meglio che tu vada.” Disse indicando l’uscita. “Il tuo ‘amichetto’ ti starà cercando.”

 

Cosa?”

Adesso lo sguardo di lei era confuso. E non solo per quello che House le aveva detto, ma perché adesso che vedeva finalmente il suo volto,riusciva a notare una cosa che mai avrebbe immaginato potesse avere House: Confusione. Notò la confusione nel suo sguardo.

 

House roteò gli occhi,infastidito del fatto che la dottoressa ora non distoglieva lo sguardo dal suo. “ Cos’è?! Non hai mai visto la mia faccia?!” Sbottò.

 

“I.. io....”

 

“Va da Weber. Io ti raggiungerò tra un po’.” Disse allontanandosi dalla donna,anche se quelle parole sembrarono uscite con forza.

 

Cosa?! Dove vai adesso?!” Le urlò lei da dietro.

 

“A farmi una doccia.” Brontolò lui,senza nemmeno voltarsi.

 

La donna rimase ferma a guardare la sua schiena sparire dietro l’angolo del corridoio.

Come aveva potuto permettersi tanto lusso con lui!? Erano colleghi…! e tutto ciò che pochi istanti prima l’aveva spinta ad abbracciarlo e baciarlo,doveva andarsene il più lontano possibile dalla sua mente!.. e dal suo cuore.

 

* * *

 

PRINCETON TEACHING HOSPITAL

Ufficio diagnostica.

 

“Questa è bella!” Esclamò Foreman, abbassando di qualche centimetro il giornale che teneva in mano.

 

“Non fraintendere.” Spiegò l’intensivista. “Sto solo dicendo che..

 

Che ti manca House?”

 

“No!” Sbottò il giovane. “Dico solo che quando non si aveva niente da fare,House..”

 

..faceva l’idiota e ci accollava i suoi turni di ambulatorio.”  Concluse il neurologo,rassegnato a dare ragione al collega. Erano passati due giorni ormai da quando House era partito con Cuddy,lasciandoli in balia della noia più totale.

 

“Finitela, vedrete che presto tornerete a rimpiangere questi giorni. Intervenne Cameron,intenta a lavorare al computer.

Lei era l’unica che avesse qualcosa da fare nell’ufficio.

 

Foreman sorrise. “Secondo voi come se la passa? Scommetto che ce la sta mettendo tutta per rovinare la vita a Cuddy.

 

“Be,almeno lui si diverte.” Brontolò Chase,posando lo sguardo sul proprio orologio,impaziente di tornare a casa.

 

“Scusate.” Disse Wilson entrando nella stanza. “Cameron? Hai fatto quelle analisi che ti avevo chiesto?”

 

“Si.” La ragazza annuì,aprendo un cassetto e porgendo i fogli all’oncologo.

 

“Grazie.”

 

Cameron esitò un attimo ma poi si decise a chiederlo. “Novità di House?”

 

Wilson sorrise,pensando all’ultima volta che l’aveva sentito. “No, ma probabilmente si starà divertendo più di quanto immaginiamo.

 

I tre medici alzarono contemporaneamente lo sguardo,curiosi di riuscire a capire il senso di quelle parole,ma Wilson si limitò a uscire con un sorriso stampato sulle labbra.

Anche lui avrebbe voluto capire meglio il significato di quelle parole.

Insomma.. da ciò che aveva capito,House e Cuddy si erano trovati nella stessa camera d’albergo.

E questo,lui lo sapeva benissimo, non avrebbe portato niente di buono.

Sospirò,entrando nel suo ufficio per riordinare le ultime carte della giornata.

Ma non appena l’oncologo varcò la soglia della porta il telefono dell’ufficio iniziò a squillare.

Corse per rispondere ma non appena lesse il numero in sopraimpressione sullo schermetto si bloccò. Cuddy?!’

Chiuse gli occhi,preparandosi psicologicamente per una sfuriata che la dottoressa gli avrebbe sicuramente fatto per sfogarsi. Era così tutte le volte.

“Pronto.”

 

Ma dall’altro capo del telefono non vi fu risposta.

 

“Pronto!?

 

*Ciao anche a te.*

 

“House?!”

 

“Gia. Sorpreso di sentirmi!?” Lo stuzzicò il diagnosta.

 

“Ma… questo non è il cellulare..

 

*Di Cuddy,forse?* Continuò a schernirlo House,divertito dall’atteggiamento confuso dell’amico.

 

“Si… tecnicamente si.” Esclamò Wilson. “Che succede? Perché usi il suo cellulare?”

 

* Il mio ha finito i soldi.*  Si limitò a dire ovvio.

 

“Devo dedurne che questa è una chiamata d’emergenza,visto che Cuddy ti ha fatto usare il suo telefono?”

 

*No.* Disse il diagnosta. *Lo ha dimenticato in camera.*

 

Wilson annuì rassegnato.“Certo.” 

 

*Allora mio fedele Wilson, come stanno i bimbi.?* Domandò ironico House,facendo la voce rauca.

 

L’oncologo sorrise. “Gli manchi… Non vedono l’ora di rivederti. Sibilò divertito.

 

*Lo sapevo che non avrei dovuto affidarli a te! Sono così esigenti... Soprattutto Chese,a lui si deve cambiare il pannolino due volte l’ora.*

 

“Wow! Sai House,continuerei volentieri questo dialogo da super laureati, ma preferirei sapere il perché di questa telefonata.”

 

*….*

 

“House!?

 

Ci fu silenzio,rotto solamente da qualche impercettibile rumore proveniente dal cellulare di House,poi un improvviso scrosciare d’acqua.

 

“Ma che diamine..

 

*Hei Jimmy, non dire parolacce!* Lo apostrofò il diagnosta.

 

“Che stai combinando!?

 

 

**

 

“Faccio la doccia!” Esclamò House,passandosi una mano fra i capelli bagnati. “Sei in viva-voce.”

 

*Non è un po’ tardino perfarsi la doccia’?*

 

“Già,immagino che la sotto abbiano già cominciato.”

 

*Come va con Cuddy?*

 

“Non lo so,ancora non è arrivata a rimproverarmi.” Rispose lui ironico.

 

*Intendo..* Lo stuzzicò Wilson. *Com’è dormire nella stessa stanza con lei?*

 

“Che c’è,vuoi sapere se ci sono andato a letto?! No,mi dispiace deluderti,ma Cuddy è troppo anche per me.” Continuò a scherzare il diagnosta.

 

*Wow.. ‘è troppo’. Non è cosa di tutti i giorni sentirti parlare così.*  Continuò a schernirlo Wilson. *Dovrei dedurne che tu..*

 

Ahh!!” Sbuffò House. “Ma tu fai sempre a dedurre?!

 

*Senti da che pulpito viene la predica!*

 

“Io ‘deduco’ per salvare la gente… mentre tu lo fai per rompermi la scatole!”

 

Ci fu un breve istante di silenzio,interrotto poi da un sospiro rassegnato di Wilson. *Che è successo?*

 

“hm.. niente,le solite cose.”

 

*House!*

 

Il diagnosta spense la doccia,rimanendo fermo a riflettere qualche istante,poi rispose. “Abbiamo incontrato Vogler.”

 

*Scherzi?!*

 

“No.” Sbottò. “Ma è naturale,no? Insomma…è proprio in posti simili che ti dovresti aspettare di incontrare certe persone… che c’è di tanto strano?! Quello che è strano invece è il comportamento di qualcun altro!... approposito,lo sapevi che Cuddy e Weber erano compagni di università?”

 

*H..House..* Balbettò l’amico. *cosa c’entrano loro con Vogler?!*

 

“Lascia perdere.” Sospirò il diagnosta.

 

*Inizia dal principio.* Si limitò a dire Wilson che,conoscendo House da una vita, aveva imparato a prenderlo con una certa delicatezza.

 

Ancora silenzio.

House gettò un ultima occhiata al cellulare di Cuddy poggiato sul lavandino del bagno.

“…”

 

*Senti House,io ho da fare. Se non è niente di importante…*

 

Il diagnosta prese fiato. “Abbiamo incontrato Vogler,lui ci ha detto che questa sera terrà un discorso,io l’ho preso a parole,Cuddy ha interrotto un imminente massacro tirandomi dentro una stanza, io l’ho baciata,poi ci siamo presi a parole e in fine sono venuto a farmi una doccia.” Disse tutto d’un fiato con lo sguardo fisso sul pavimento e quasi intimorito di ciò che era appena stato in grado di dire.

 

*Tu che cosa hai fatto!?*

 

“Lo so.. ma non ho saputo resistere. Quando vedo la faccia di Vogler le parole mi escono sole..”

 

*L’hai baciata!?* Esclamò James Wilson,con un fil di voce.

 

House sbuffò,certo era stato lui a dirglielo.. e l’aveva fatto perché avrebbe voluto parlarne.. almeno credeva. Ma una parte di lui non aveva ancora il coraggio di farlo. Di affrontare quel discorso. Per questo motivo l’aveva detto all’amico tutto d’un fiato,con la speranza che quella parte passasse inosservata. Ma con James Wilson questi trucchetti non avevano mai funzionato.. e questo lui lo sapeva.

Sospirò,cercando di farsene una ragione.

“Si… l’ho baciata.”

 

* * *

 

‘è in ritardo.’ Pensò Cuddy,guardando l’orologio che aveva al polso.

… Il suo nuovo orologio.

 

“Lisa,tutto bene?” Le domandò Weber,seduto accanto a lei. “Ti vedo preoccupata.”

 

“No,no. Va tutto bene.” Le sorrise lei. Anche se,effettivamente, non è che andava poi così bene.

Era seduta in un grande tavolo assieme a molti altri medici,tra cui anche Vogler.

‘Ti presento un mio caro amico.’ Le aveva detto pochi minuti prima Josh,presentandogli il miliardario. Naturalmente che avrebbe dovuto fare lei se non stringergli la mano e far finta di niente?!

Cuddy alzò lo sguardo sul palco,dove Vogler era salito da poco.

Dove diamine era finito House!?

 

Josh le poggiò una mano sopra la sua. “House è in ritardo.” Le bisbigliò,cercando di non disturbare la gente intenta ad ascoltare il discorso di Vogler.

 

“È sempre stato da lui esserlo.” Rispose lei,intimidita da quel gesto.

 

“Ti ho già detto che sei bellissima questa sera?”

 

Lei annuì distrattamente mentre,come di riflesso, scostò la mano da sotto quella dell’amico.

 

“scusa” Bisbigliò lui,levando la mano dal tavolo.

 

“no.. è solo che…”

 

“è colpa mia.” La tranquillizzò il medico con un sorriso tirato. Poi fece una pausa,abbassando il capo. “… è più difficile di quanto pensassi.” Sussurrò.

 

Anche Cuddy abbassò lo sguardo, capendo il significato di quelle parole. “Mi dispiace.”

 

“Che è successo?!” Esclamò Gregory House,venendo alle spalle di Cuddy e poggiandole una mano sul braccio;Gesto che fece trasalire la donna.

Lui si chinò verso di lei. “Cuddy, non mi dirai che hai combinato qualcosa alcaro Weber’?!”

 

Lisa sussultò non appena il volto del diagnosta si avvicinò al suo. Come se d’improvviso le fossero venute in mente delle immagini sfocate di quei minuti passati dentro quella stanza buia. 

Chiuse gli occhi,cercando di calmarsi e di riprendere il controllo. “Dove sei stato?” Bisbigliò.

 

House sorrise,vedendo il suo disagio. “A fare la doccia,no? Ah.. cara mia dottoressa,mi sa che inizi a perdere colpi.”

 

Lei gli gettò un’occhiataccia. “Siediti se non vuoi fare infuriare Vogler!” Sbottò.

 

Lui sorrise,lanciando uno sguardo al miliardario.“Grazie,ma preferisco rimanere in piedi.”

 

Lisa roteò lo sguardo furiosa. “Piantala di fare il bambino!”

 

Dr. House!” Esclamò Vogler, da sopra il piccolo palco,interrompendo il discorso iniziato pochi minuti prima e facendo voltare tutti i presenti verso i tre medici. “Ben venuto.”

 

Il diagnosta sorrise.

“è così simpatico,non trovate?” Bisbigliò ironico a Lisa e a Josh.

 

Cuddy sospirò rassegnata,gettando il viso tra le mani.

Non si preannunciava nulla di buono.

 

“Signori!” Esclamò poi il miliardario,facendo tornare l’attenzione su di lui. “Come tutti sappiamo,il dr. House è un ottimo medico,.. e la sua fama lo dimostra.” Fece una piccola pausa,guardando il diagnosta dritto negli occhi. “Allora, perché non invitarlo qua su ad esporci qualcosa?Scommetto che sarà lieto di illustrarci i suoi interressi nel campo della medicina cardiochirurgica.”

 

Cuddy sgranò gli occhi nel sentire quelle parole.

Che diamine aveva in mente Vogler!? Era questo il suo ‘piano diabolico’ per umiliare House?!? Certo.. avrebbe dovuto aspettarselo: un umiliazione per un'altra.

Del resto House era stato solo ‘invitato’ a quel convegno, non sapeva molto sulla cardiochirurgia…l’avrebbe umiliato per bene; E lo stesso risultato lo avrebbe ottenuto se House avesse rifiutato.

“House!” Esclamò Lisa,voltandosi verso di lui. “Non dargli retta,se non vuoi andare non farlo. è solo un modo meschino per rovinarti la reputazione.Non devi...”

Ma la dottoressa si bloccò nel vedere che il diagnosta ormai non le dava la minima attenzione.

 

Gregory House sapeva benissimo che quella era una sfida.

Ormai non si trattava più di un semplice discorso per lui.

Adesso,era una questione di orgoglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

To be continued...

  
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