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Autore: shadowdust    03/03/2013    7 recensioni
Chi sono io? Che posto è questo? Non ricordo nulla.
Tutto è buio qui intorno, avvolto da una spessa coltre di nebbia. Non riesco a distinguere nulla, non un volto, non una figura, non un contorno. Nulla.
Tutto ciò che ricordo è indistinto, avvolto da nebbia fumosa. Non riesco ad andare oltre.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Asutoraru /Astral, No.96 Black Mist/ No.96 Nebbia Oscura
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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 Nebbia


 
Chi sono io? Che posto è questo? Non ricordo nulla.
Qual'è il mio nome? Ne ho solo un'idea, e non so nemmeno se sono sulla strada giusta.
Tutto è buio qui intorno, avvolto da una spessa coltre di nebbia. Non riesco a distinguere nulla, non un volto, non una figura, non un contorno. Nulla.
Che cosa ci faccio qui? Da dove vengo? Tutto ciò che ricordo è indistinto, avvolto da nebbia fumosa. Non riesco ad andare oltre.
Perché non ricordo? Cosa mi è accaduto, che mi ha fatto dimenticare tutto? Qualcosa di brutto, forse.
La nebbia si muove davanti a me. Ma non è nebbia. No. È qualcuno, una figura che prende vita nel fumo nero e che si forma davanti ai miei occhi.
Chi sei tu? Non ti conosco. Eppure, guardandoti, ho una strana sensazione, che non riesco a bene a definire. Forse tu puoi aiutarmi. Sai dove mi trovo?
Che cosa significa da nessuna parte? Non ha senso come risposta.
Mi conosci? Sai chi sono?
Perché ridi adesso? Certo, se non sai chi sono e non mi hai mai visto prima, potrò sembrarti un pazzo. È che non ricordo. Non ricordo nulla.
Il tuo aspetto mi lascia interdetto: non ti ho mai visto, eppure è come se non fosse così.
È la prima volta che ci vediamo? Se sì, perché se chiudo gli occhi rivedo la tua immagine distintamente dietro le palpebre? Perché ricordo ogni tuo dettaglio anche se non l'ho notato prima? Non è una cosa normale, no.
Ma io non so chi sei, è impossibile. Se non ci conosciamo, non dovrei sapere queste cose.
Mi guardi senza parlare. Sono pazzo. Devo esserlo. Avresti dovuto già essere fuggito, forse.
Perché non te ne vai? Sei fermo a guardarmi. Forse mi riconosci? Forse puoi davvero aiutarmi?
Allunghi una mano verso di me: il tuo palmo si confonde nella nebbia, ma riesco tuttavia a distinguerne i contorni.
Che cosa vuoi? Dovrei avvicinarmi? Non è necessario.
Non so per quale motivo, ma già so cosa proverò. Non ricordo, eppure conosco. Conosco la sensazione che mi dà il contatto con la tua mano mentre scivola sulla mia pelle. Conosco i brividi che mi percorrono il corpo quando le tue dita affusolate mi sfiorano. Conosco i lievi bruciori che si lasciano dietro le tue unghie quando si ancorano su di me e mi graffiano.
Ma come posso conoscere queste cose? Non ho ricordi, ma questi cosa sono?
Sei più vicino adesso.
Sebbene io non lo stia toccando, il tuo corpo è caldo ed il tuo profumo aleggia in me nonostante da qui non riesca a sentirlo. I tuoi occhi mi inghiottono, più del vuoto che ci circonda, e nel profondo di essi vedo il mio riflesso rispondermi, come se già in passato mi fossi perso in quell'abisso.
Mi sbagliavo. Non è vero che io non ti conosco. Conosco ogni singola parte di te, ogni sensazione, ogni dettaglio, ogni cosa. Eppure non ti ricordo.
Sei proprio di fronte a me ora. Il tuo viso è talmente vicino che non riesco a distinguerne i contorni e le tue braccia sono strette attorno al mio corpo. Sicurezza, calore. Conosco anche queste cose. Le mie mani studiano il tuo corpo, ma non c'è punto che esse non abbiano già percorso. Solo, non so quando.
I tuoi occhi si perdono nei miei, così come le tue labbra: sentivo la mancanza di tutto questo. Ma come si può sentire la mancanza di qualcosa che non è mai accaduto?
Mi parli, e la tua voce risveglia sensazioni che in realtà non ricordo di aver mai provato. So tutte queste cose, ma non so il perché. E non so un'altra cosa.
Chi sei?
Un nome. Un numero.
Ancora non ricordo, ma forse inizio a capire. Le tue braccia mi avvolgono ed i nostri corpi combaciano, come se fossero stati fatti per restare uniti, come se fossero due parti di una medaglia.
Non ricordo nulla semplicemente perché non c'è nulla da ricordare. Tutto è nebbia, l'unica cosa che permea i nostri esseri. Tutto è fumo, che soffoca ogni altra immagine. Tutto è niente, e niente è tutto.
Mi stringo a te, è come se non me ne fossi mai andato. Perché è qui che è il mio posto, il luogo da dove vengo ed a cui sono destinato.
Tutto è nero adesso, avvolto nell'oscurità di questa nebbia. Nebbia che scivola come mani intorno a noi, su di noi, tra di noi. Nebbia che ci divide e che ci unisce, nebbia che ci nasconde e ci inghiotte, nebbia che non ricorda e conosce. Nebbia che è nulla e che è tutto.
 
 
   
 
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