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Autore: LordLoL93    05/03/2013    0 recensioni
Il Carnevale a Venezia è uno degli eventi più attesi dell'anno. Tutta la città lo festeggia e vive questo periodo spensierato all'insegna del divertimento. Ma pericoli e minacce sono sempre dietro l'angolo...
Genere: Storico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: Caro lettore, prima di iniziare a leggere il mio racconto ti prego di leggere questa nota. Ho voluto provare a inventare un modo per aiutarti a calarti completamente nell'atmosfera della storia.E' soltanto un esperimento che, se riscuote successo, potrei riutilizzare in futuro. Chiaramente quello che ti chiedo è facoltativo ma penso che possa essere interessante.
Quello che vorrei che facessi è aprire questo link http://www.tubereplay.com/ due volte (in due finestre diverse).
Come puoi vedere il sito chiede di inserire un url.
Beh, nella prima finestra inserisci questo https://www.youtube.com/watch?v=p468idulZAY mentre nella seconda questo https://www.youtube.com/watch?v=Fd_Rizjub5o
Dopodiché falli partire entrambi (basta premere Replay) in contemporanea (assicurati che il volume del secondo sia più basso di circa la metà del primo, altrimenti è troppo alto) e inizia a leggere.
Sentirai anche tu i suoni che sentono i personaggi e ti sentirai sommerso (spero!) nell'atmosfera del Carnevale veneziano del '500. Buona lettura!!!


Venezia. Il Carnevale più famoso d'Europa. Maschere, musica, colori, sangue. L'intera città si riversa nelle strade per festeggiare. Sono tutti in maschera, nobili e popolani, e bighellonano per le calli della città fermandosi ogni tanto a sentire l'esibizione di musici e suonatori o a guardare le acrobazie e i numeri di giullari e saltimbanchi venuti da tutto il Continente. E' il periodo dell'anno in cui la città è più viva e dove tutto ciò che di negativo e terribile c'è nel mondo sembra sparire. Forse...
E' piazza San Marco il fulcro della festa: le strette vie della città si aprono in uno spazio immenso, gremito di gente in maschera che festeggia sotto lo sguardo muto della suggestiva Basilica eretta in onore del santo patrono della città. I leoni alati sbirciano i festeggiamenti dall'ombra di guglie e nicchie. La notte è illuminata dalle scintille dei bengala e dalle fiamme dei fuochi che i fachiri si passano sul corpo come se fossero semplici veli di seta.
Il mare scuro su cui si affaccia la piazza riflette luci e colori e fa brillare la sua superficie come se fosse ricoperta di pietre preziose. Le sue acque sono solcate da un'imbarcazione enorme. L'acqua sembra quasi spostarsi con riverenza per lasciarla passare sulla sua superficie. E' decorata con bandiere e coccarde multicolori. E' il Bucintoro, l'imbarcazione del Doge, la massima autorità di Venezia. L'uomo, un vecchio con barba e capelli bianchi, sta ritto a prua salutando la gente che dalla riva lo sta guardando.
Solitamente nei giorni del Carnevale cammina in mezzo alla gente ed assiste agli spettacoli, ma questa volta no. Qualche giorno prima infatti si è venuto a sapere che qualcuno intendeva uccidere il Doge durante i festeggiamenti. Si è quindi deciso che egli sarebbe comunque comparso in pubblico per non dimostrare la sua debolezza al popolo, ma a bordo del Bucintoro (solitamente usato solo per la cerimonia dello Sposalizio con il Mare nella festa dell'Ascensione) e con una scorta formata da tutti i soldati del Palazzo Ducale. Quel giorno tutti i nobili veneziani hanno rinunciato alla loro scorta per offrirla a lui. Ora sta là, appoggiato al parapetto e respira a pieni polmoni l'aria salmastra della laguna. E' circondato da guardie e il timoniere tiene la galea piuttosto lontana dalla costa, fuori dalla portata di frecce e altre armi da lancio.
Intanto nella piazza gli spettacoli proseguono. Quello che suscita di gran lunga maggiore attenzione è quello di due fratelli provenienti dalla Francia. Cahin e Caha si chiamano, o meglio, così si fanno chiamare. Nessuno a Venezia è più agile e abile di loro. Incantano il pubblico con acrobazie circensi e giochi di prestigio accompagnati dalla musica di un piccolo gruppo di suonatori.
Cahin indossa un costume sui toni del blu, con delle falde sul retro. Ha il volto interamente coperto da una maschera con un ghigno sinistro e sul capo porta un cappello simile a quello di un giullare. Legati alla cinta tiene una coppia di pugnali di scena argentati.
La sorella Caha indossa invece un costume sui toni del giallo e del viola, molto aderente, che ne esalta la figura slanciata. Anche lei porta una maschera che però le copre solo gli occhi e lascia scoperta la parte inferiore del volto, truccata con un pesante strato di cipria. Le labbra sono tinte di un color prugna. Come il fratello, possiede una coppia di coltelli dorati.
I due incantano la folla con la loro destrezza: fanno i giocolieri con i pugnali, si cimentano in capriole, ruote e salti mortali che accolgono scrosci di applausi da parte del pubblico estasiato che non scolla loro gli occhi di dosso. Di questa situazione se ne approfittano i borseggiatori, che non hanno problemi a rubacchiare qua e là da bisacce e borselli degli ignari spettatori.
Ad un tratto Cahin con una piroetta si porta al centro dello spazio in cui si sta esibendo, fa un inchino molto teatrale e lancia un fumogeno ai suoi piedi. Il fumo blu scuro nasconde tutto alla vista dei presenti. Quando si dirada, l'arlecchino è sparito ed al suo posto vi è un'enorme scatola scura decorata con delle stelle di stoffa, alta come un uomo, di quelle usate per i giochi di prestigio. Sulla sommità vi è seduta Caha, le gambe accavallate, che saluta la folla con un gesto civettuolo della mano. Con un salto scende dalla sua posizione e si avvicina alla folla. Si guarda un po' in giro. Cerca un volontario. Uno a caso... A caso... come no... Prende per mano un uomo del pubblico, mascherato come tutti gli altri presenti e lo accompagna fino alla scatola. Apre l'anta e con un gesto plateale mostra a tutti che all'interno non c'è niente. Dopodichè fa entrare l'uomo. Un attimo prima di richiudere l'anta si avvicina al suo orecchio in modo da non essere sentita da nessun'altro e mormora: "Adieu...". Sigilla la scatola con un pesante lucchetto e inizia a volteggiare davanti ai presenti. Molti astanti hanno come la sensazione che la musica si sia alzata, come per nascondere tutti gli altri suoni. I suonatori sembrano suonare con maggior impeto e foga.
Ad un tratto Caha si ferma e lancia a terra un altro fumogeno. Un denso fumo viola nasconde nuovamente a tutti la scena e quando si dirada la ragazza è sparita. E' rimasta solo la scatola. Il lucchetto è aperto. Tutti trattengono il fiato, aspettando da un momento all'altro che il gioco di prestigio si compia. Il tempo passa... Ad un tratto l'anta si muove verso l'esterno: prima lentamente, poi di scatto. Qualcosa cade fuori: è un cadavere! Ha il petto squartato da una serie di pugnalate: una quantità esagerata... la vittima dev'essere stata pugnalata anche dopo morta... solo un pazzo avrebbe potuto fare una cosa del genere... Il sangue imbratta i pizzi del costume dell'uomo e si allarga in una pozza al suolo. La maschera gli è caduta e ora tutti possono riconoscerlo: è uno dei nobili più potenti di Venezia! Ma è uno il particolare che attira l'attenzione dei testimoni e li fa rabbrividire: qualcuno ha inserito nella sua bocca una carta da gioco... un jolly... La gente inorridisce, alcune donne svengono.
La notizia arriva anche sul Bucintoro. Le guardie allora capiscono: sono state beffate. Il vero obiettivo degli assassini era il nobile veneziano, non il Doge! La falsa notizia dell'attentato era probabilmente stata diffusa dai killer stessi per lasciare il loro obiettivo senza scorta e quindi alla loro mercè. Non avevano a che fare con normali criminali stavolta, questi erano astuti e geniali e quindi molto pericolosi...
Senza perdere tempo l'imbarcazione viene fatta avvicinare al punto di attracco. Il pontile viene calato e una fiumana di guardie si precipita subito sul luogo del delitto nella speranza di riuscire a trovare i colpevoli prima che si allontanino troppo. Anche il Doge scende lentamente lungo il pontile, cercando di raggiungere le sue guardie: vuole vedere anche lui quello che è successo. Cammina piano il vecchio... troppo piano... Una saetta di luce e un pugnale dorato, lanciato da chissà dove si conficca nel suo petto e inchioda l'uomo nella sua posizione. Prima che qualcuno possa fare qualcosa un altro pugnale arriva in volo e stavolta centra in pieno il cuore del signore di Venezia, che cade in acqua, morto... I soldati tornano subito indietro e vedono il loro signore che galleggia nell'acqua bassa del molo con due pugnali nel petto. Sulla punta di uno dei due, quello che ha inferto il colpo fatale, vi è infilzata una carta da gioco: la Donna di Cuori.
Solo allora le guardie capiscono: sono state vittima di una doppia beffa! Era tutto calcolato! Sconvolte e confuse, ma nello stesso tempo furibonde si guardano intorno in cerca dei colpevoli ma l'unica traccia della loro presenza è una risata, una risata folle, quasi disumana. A momenti sembra vicina, a momenti lontana, quasi spenta. Si leva sadica e trionfante nel cielo di Venezia...

  
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