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Autore: Budicca    05/03/2013    1 recensioni
In seguito ad un incidente automobilistico la vita di Megan Black verrà completamente stravolta e il soprannaturale entrerà a far parte della sua vita, come anche Gabriel, il suo angelo custode
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprendo gli occhi lo aveva intravisto, tra la luce che l'aveva invasa aveva visto, lo stesso ragazzo che l'aveva fissata dopo l'incidente.
Era ancora intontita, ma giàun drappello di medici controllavano le sue condizioni.
-sorprendente- ripetevano, Megan girava la testa a destra e a sinistra disorentata, non si sentiva male, solo stanca, senza energie, forse gli antidolorifici che aveva in corpo.
una mezzora dopo tutto si era calmanto e i medici se n'erano andati lasciando la sua stanza vuota e lei era rimasta immobile a fissare il muro.
-la signora black?- Jo aveva risposto al telefono che l'aveva buttata giù dal letto alle quattro della mattina -si sono io, con chi parlo?- domandò.
-sono il dottor Young- Jo di sedette, non sapeva che aspettarsi da una chiamata del dottore di sua figlia a quell'ora della mattina, di certo non una cosa buona date le condizioni in cui aveva lasciato la figlia il giorno prima che non erano delle migliori.
-volevo solo informarla che sua figlia ha ripreso conoscenza- la donna tirò un sospiro di sollievo e sorrise - sembra quasi completamente guarita, un miracolo, forse non serviranno nemmeno le operazioni di cui le ho parlato ieri- disse l'uomo palesemente contento di poter dare una buona notizia finalmente.
-sarò subito in ospedale, grazie dottore- rispose la donna, subito dopo riattaccò.
Jo si vestì velocemente e si mise in strada, sentiva l'enorme peso che la opprimeva andarsene via lentamente.
Arrivata in ospedale prese delle riviste e un muffin e salì nella camera di Meg.
-Megan!- disse con le lacrime agli occhi vedendo la figlia -mamma- fece la ragazza con un accenno di sorriso, le due si abbracciarono e giò non si trattenne più, scoppiò in un pianto isterico -temevo che non ti avrei più rivista!- disse tra le lacrime - tranquilla mamma, sono qui, ora sto bene- ripeteva la ragazza - chiunque ti protegga lassù ha fatto un buon lavoro- sorrise poi.
-ti ho portato tutto, i tuoi trucchi, la tua felpa preferita, le tue riviste preferite e un muffin-megan sorrise.
Passò la mattinata con lei, ad una certa ora Megan decise di truccarsi, prese lo specchio e osservò il suo viso, esattamente come aveva fatto il giorno dell'incidente, quando ancora era a casa e tutto quello che stava vivendo le sarebbe sembrato impossibile.
Aveva un taglio sulla fronte, uno su una guancia e uno sul labbro, aveva migliaia di altri tagliettini sulle braccia e sulle mani, aveva anche un ematoma sullo zigomo.
Mise del mascara e poi lo ripose nel beautycase.
Non si sentiva più bella, prima si sentiva carina e si osservava contenta di quello che vedeva allo specchio, ma ora no, si vedeva come un cadavere che non doveva essere vivo, sentiva che a quel viso si sarebbe addetta meglio la pace di un corpo morto e questo la feriva.
Nei giorni che seguirono sua madre la veniva a trovare e stava con lei tutto il pomeriggio per farle compagnia, poi la sera tornava a casa e Megan passava la notte da sola in qulla stanza di ospedale che odiava ogni giorno di più.
Una settimana dopo qualcuno bussò alla porta, non era sua madre: Rufus.
Alla sua vista fu come se un colpo rompesse la diga che aveva usato per confinare i ricordi, ma che ora infrangendosi lasciava libera un'onda che si infrangeva potente nella sua mente.
Una serie di immagini cominciarono a tornarle alla mente: lei che si guardava nello specchio di casa sua, poi salutava la madre e correva verso Chad, la sua proposta di matrimonio, Rufus e Vicky che correvano sulla spiaggia, Chad che accellerava, i fari del camion piantati addosso ed in fine lo sguardo vitreo di Chad. Si sentiva come se prima del giorno dell'incidente non avesse mai vissuto. 
-sono contento che tu stia bene- disse il ragazzo posando un mazzo di fiori sul suo comodino. Megan lo fissava come se fosse stato un fantasma, poi crollò in un pianto liberatorio, Rufus l'abbracciò stretta, sentendola  singhiozzare anche il ragazzo si abbandonò alle lacrime che parevano l'unica soluzione. Rimasero così per quasi un'ora, lui sapeva che non erìsistevano parole in grado di placare quel dolore.
-dimmi cos'è successo la notte dell'incidente- disse infine Megan asciugandosi le lacrime -dimmi di Chad!-.
-L'impatto con il camion è stato spaventoso, così forte da far esplodere i finestrini, il camion è praticamente entrato nella fiancata sinistra, non riuscendo a frenare ha slittato fino a che la macchina non si è schiacciata contro un albero nella parte davanti, sei viva per miracolo Meg. Vicky è morta all'istante dell'impatto- si fermò unb attimo perchè sentiva gli occhi riempirsi nuovamente di lacrime -Chad... Chad aveva un pezzo del camion piantato del torace, appena l'ho visto ho capito che non ce l'avrebbe fatta, e lo aveva capito anche lui, ma era preoccupato per te, continuava a chiamare il tuo nome, eri messa male Meg, avevi sangue ovunque e la pancia aperta da chissà che pesso della macchina, pensavamo fossi morta, ti ha tenuto stretta la mano fino alla fine, è morto poco prima che tu aprissi gli occhi - ancora una volta Megan non riuscì a trattenersi e pianse il suo dolore.
-siamo quelli fortunati Megan! Guardaci siamo tutti interi, io me la sono cavata con un colpo di frusta, qualche graffio e un braccio rotto e tu hai avuto un miracolo! Dobbiamo essere riconoscenti- cercò di convincerla Rufus -I nostri corpi sono apposto, ma possiamo dire lo stesso della nostra anima e della nostra mente? Rufus io sono sull'orlo di un baratro- disse la ragazza -troveremo un modo per salvarci Megan, te lo prometto, insieme ne usciremo- i due ragazzi si abbracciarono, ne erano consapevoli, sarebbe stata una dura battaglia che dovevano vincere loro.
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